Muddy the Waters Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 https://www.open.online/2024/01/30/rapporto-fmi-previsioni-2024-russia-crescita/ Ma come??? Le sanzioni e la guerra non li hanno ridotti allo sfascio?
Uncino Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 Adesso, Muddy the Waters ha scritto: https://www.open.online/2024/01/30/rapporto-fmi-previsioni-2024-russia-crescita/ Ma come??? Le sanzioni e la guerra non li hanno ridotti allo sfascio? È il risultato atteso per una economia di guerra che non possa essere colpita nelle strutture produttive, sia totalmente autosufficiente per materie prime ed energia e goda al medesimo tempo di un vasto mercato di esportazione. Stesso capitò nella seconda guerra mondiale per gli Stati Uniti, le due realtà sono direttamente sovrapponibili.
Questo è un messaggio popolare. Martin Inviato 3 Febbraio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Febbraio 2024 1 ora fa, Muddy the Waters ha scritto: Le sanzioni e la guerra non li hanno ridotti allo sfascio? Non leggono il melius, diversamente sarebbero capitolati a marzo 2022. 2 4
maurodg65 Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 La Russia con la guerra all’Ucraina prolungata al terzo anno e con l’ipotesi di arrivare oltre al quarto ha messo delle basi solide per il crollo sociale ed economico del Paese non appena la guerra si concluderà e forse anche prima, la crescita avviene solo grazie alla spesa pubblica ed i settori economici che esulano dagli aspetti bellici sono destinati a crollare e con essi il PIL relativo, stessa sorte riguarderà il welfare e qualsiasi aspetto della vita civile nel paese, a questo si aggiungerà la crisi demografica post bellica che con centinaia di migliaia di uomini morti, hanno già abbondantemente superato i 300 mila, condizionerà a lungo il futuro del paese. Smettetela di sbandierare i dati di un PIL che rappresenta tutt’altro rispetto ad un indicatore di crescita economica ed al contrario sta ad indicare il netto declino delle nazione russa. https://www.corriere.it/economia/finanza/24_gennaio_29/putin-cosi-guerra-piega-l-economia-bonus-80000-euro-morire-ucraina-640d3de6-be75-11ee-8159-e88a7ef5abf7.shtml I settori in crescita L’ultimo rapporto mensile di Rosstat, l’agenzia statistica di Mosca, sulla «situazione socio-economica» del Paese rivela quanto sta accadendo. I settori di pace e sostenuti solo dal mercato sono in declino, mentre solo i settori di guerra sussidiati a caro prezzo dal governo sono in pieno boom. La crescita russa si spiega così. Nell’anno fino a ottobre 2023, gli addetti alla «produzione di beni in metallo eccetto macchinari e strumenti» (in sostanza, armi e munizioni) sono aumentati dell’11,8%. Quelli per la produzione di «computer, strumenti ottici ed elettronici» (un altro settore del complesso militare-industriale) sono cresciuti del 6,4% e quelli per «prodotti elettrici» del 5,9%. Invece crollano del 9,2% i lavoratori di un settore civile come la lavorazione del legno, del 5% l’editoria, del 2,6% la fabbricazione di abiti. Imprese di pace tassate sempre di più La Russia è un’economia drogata di sussidi pubblici a tutti i settori che sostengono lo sforzo di guerra, finanziati dal petrolio e dal gas e volti alla distruzione di un Paese vicino. Sta accadendo in questi anni in Russia quanto accadde in Italia nel 1935-1936, quando Mussolini fece riconvertire la grande industria alla produzione bellica e la pagò generosamente per questo, chiedendo ai nostri nonni di donare «oro alla patria». Così Putin tassa sempre di più le imprese di pace per alimentare quelle di guerra e sempre più sta dando forma a un’economia duale, fratturata: la produzione volta a portare la morte viene incoraggiata e co-finanziata dai sussidi di Stato, quella della vita civile soffre abbandonata a se stessa in un mercato asfittico e isolato. L’andamento dei salari Lo si vede nei salari: un operaio del nuovo settore militare-industriale guadagna circa un terzo più di un operaio con pari competenze nei settori civili. Il mensile di un colletto blu nell’industria alimentare è dell’equivalente di 615 euro al mese, quello di un collega nell’industria «elettronica» di 950 euro al mese (circa pari al reddito medio per abitante nella federazione). Nella scala dei compensi dei russi a bassa qualifica al gradino sopra si trovano poi gli addetti più vicini al «core business» di Putin: coloro che firmano un contratto con l’esercito e vanno a uccidere e farsi uccidere in Ucraina. Il dittatore si vanta che i volontari sono stati quasi mezzo milione e di certo le condizioni sembrano allettanti. Rischiando la vita in trincea si guadagna il doppio che lavorando su tre turni nelle fabbriche del complesso militare-industriale. Il bonus per i soldati volontari Il mensile del soldato volontario è pari all’equivalente di circa duemila euro, ma con il «bonus d’ingresso» si arriva a 5.000: abbastanza per comprarsi una casa nelle campagne delle provincie più povere, come la Buriazia, da cui viene la gran parte dei soldati. Se poi si è feriti in Ucraina, il governo versa un «premio» fra 30 mila e 50 mila euro. Se si è uccisi, le famiglie ricevono un indennizzo equivalente a 50 mila euro, più una copertura assicurativa da 30 mila euro: la vostra vita vale, per chi vi manda a morire, il 10% meno di un monolocale di 34 metri quadri a Mosca. Gli economisti Alexandra Prokopenko e Alexander Kolyandr per il giornale online indipendente russo The Bell (fonte fondamentale) stimano che il governo abbia già dovuto versare l’equivalente di circa 5 miliardi di euro alle famiglie dei soldati morti e di 10 miliardi ai feriti, che probabilmente si aggirano superano i 200 mila. Si tratta di pagamenti già quasi pari all’1% del prodotto interno lordo russo e al 3% del bilancio pubblico, somme enormi per il Paese. Perché l’economia di guerra divora risorse, umane e finanziarie. Tassi d’interesse alle stelle Con almeno mezzo milione di russi nel fiore degli anni fuggiti all’estero dopo l’invasione, un altro milione di uomini invischiati e a volte uccisi o feriti in Ucraina, l’offerta di manodopera per le imprese è sempre più scarsa. Tanto più che il complesso militare-industriale ormai assorbe da solo quasi due milioni di addetti, in forte aumento rispetto a due anni fa. Il tasso di disoccupazione è a minimi da oltre trent’anni, al 2,9%; le imprese si portano via le une con le altre i lavoratori a colpi di offerte sempre più generose e faticano a coprire i posti rimasti vacanti. L’economia si sta surriscaldando, l’inflazione media nel 2023 è stata del 7,5% e non si vede una forte discesa quest’anno, al punto che la banca centrale di Mosca sta tenendo tassi d’interesse elevatissimi al 16% (oggi, persino più alti che in Ucraina). Il 6% del Pil per la difesa Ma proprio l’impossibile costo del denaro contribuisce a fratturare ancora di più l’economia russa fra i settori favoriti da Putin e gli altri: i primi ricevono gran parte del credito sussidiato all’industria per molte decine di miliardi di euro di esposizione, mentre gli altri no e così lo scarto fra il complesso militare-industriale e il resto del sistema si allarga sempre di più. Del resto proprio i sussidi di governo al credito contribuiscono ad alimentare l’inflazione e dunque a tenere alti i tassi d’interesse per tutti. Così la spirale continua a fare sempre nuovi giri. L’economia cresce, ma è in tensione e in pieno surriscaldamento. Un sistema del genere riesce a stare in equilibrio solo grazie alla spesa pubblica: quest’anno quella direttamente rivolta alla difesa varrà il 6% del Pil e un rublo di denaro pubblico ogni tre verrà speso per l’esercito o l’apparato repressivo interno; a ciò si aggiunge il denaro versato dal governo per stimolare l’industria bellica. Petrolio russo a 70 dollari Putin non potrà mantenere uno squilibrio così profondo molto a lungo. Solo per coprire il bilancio del 2024 ha bisogno – scrive Alexandra Prokopenko – di vendere il petrolio russo a 70 dollari al barile: ma dato lo sconto del greggio degli Urali sul mercato mondiale, attualmente la Russia fatica a mantenere queste quotazioni. La guerra in Ucraina entra dunque nel suo terzo anno sempre più simile, per certi aspetti, alla prima guerra mondiale: al fronte prevale lo stallo fra trincee contrapposte, ma alle spalle degli eserciti conterà sempre di più la capacità dei Paesi si sostenere economicamente lo sforzo bellico. Quella della Russia, alla lunga, non è assicurata.
Uncino Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 Era la prima metà del 2022. Questa foto avrebbe dovuto far comprendere l'assoluta inutilità delle sanzioni contro la Russia. I Paesi arabi andarono ad aggiungersi a Cina ed India nella protezione dell'economia russa. Game over. -
keres Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 Annettiamoci... Vladimir, Meloni e ViKtor, il nuovo mondo, tutti per uno uno per tutti. 1
newton Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 12 minuti fa, maurodg65 ha scritto: che la banca centrale di Mosca sta tenendo tassi d’interesse elevatissimi al 16% (oggi, persino più alti che in Ucraina). economisti putiniani come lo vedete il dato? tutta salute vero?
extermination Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 Chiedo per mio cuggino: Quanti soldi ci stanno nelle casse del governo russo? Limitiamoci a liquidità -azioni-obbligazioni escludendo asset in aziende russe un pelino più complesse da trasformare in "cassa".
Muddy the Waters Inviato 3 Febbraio 2024 Autore Inviato 3 Febbraio 2024 2 minuti fa, Uncino ha scritto: Era la prima metà del 2022. Questa foto avrebbe dovuto far comprendere l'assoluta inutilità delle sanzioni contro la Russia. I Paesi arabi andarono ad aggiungersi a Cuba ed India nella protezione dell'economia russa. Game over. Ma infatti, la sensazione è che i media, opportunamente addomesticati da chi ora è filo europeista e nega le simpatie putiniane di qualche anno fa, abbiano dipinto una situazione postapocalittica in Russia con Putin malato terminale…. In realtà pare che Putin stia benissimo e con lui tutto il paese. Ma poi anche la teoria della guerra come spinta economica fa ridere, fosse così per quale motivo continuare ad armare l’Ucraina? Per far crescere la Russia?
LeoCleo Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 5 minuti fa, keres ha scritto: Annettiamoci.. Allora, senza arrivare a tanto: se devo scegliere tra continuare ad essere lo zerbino USA e fare i loro interessi (oltretutto vessato dalla mia stessa Europa) oppure stringere rapporti economici con Russia/Cina/India/Emirati Arabi Uniti, non avrei il minimo dubbio.
LUIGI64 Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 Mi ronza da tempo in testa, questa idea....mi traferisco a Mosca !!! zzzzz
extermination Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 2 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: ronza da tempo in testa, questa idea....mi traferisco a Mosca !!! zzzzz Anche il benessere è in crescita!!!!
Uncino Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 11 minuti fa, Muddy the Waters ha scritto: Ma infatti, la sensazione è che i media, opportunamente addomesticati da chi ora è filo europeista e nega le simpatie putiniane di qualche anno fa, abbiano dipinto una situazione postapocalittica in Russia con Putin malato terminale…. In realtà pare che Putin stia benissimo e con lui tutto il paese. Ma poi anche la teoria della guerra come spinta economica fa ridere, fosse così per quale motivo continuare ad armare l’Ucraina? Per far crescere la Russia? Ovviamente era un refuso dovuto all'auto correttore poi rettificato... non Cuba ma Cina. Le simpatie non c'entrano nulla, con Cina, India e tutti i produttori di petrolio schierati a sostegno dell'economia russa (cui successivamente è andata ad aggiungersi la Turchia), le possibilità di infliggere danni di rilievo alla capacità bellica russa non erano scarse ma nulle. Il giorno dopo quella foto si sarebbe dovuto firmare il cessate il fuoco. - Per ciò che concerne il resto, per Stati Uniti e Russia la guerra non solo costa pochissimo, ma anche quel poco che costa in realtà va a finanziare l'economia interna. Per produrre una granata da obice neppure un dollaro o un rublo escono dal sistema economico interno, sono entrambi Paesi autosufficienti sia per materie prime che per energia. Spendono, ma sostanzialmente finanziano le loro imprese. Situazione molto differente per la UE, perché noi non siamo indipendenti quasi sotto nessun aspetto.
Martin Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 2 ore fa, Uncino ha scritto: le possibilità di infliggere danni di rilievo alla capacità bellica russa non erano scarse ma nulle. Le capacità c'erano (non europee ovviamente) era la volontà a mancare. E i russi lo sapevano. Conoscono l'occidente molto ma molto di più di quanto l'occidente conosca loro e non hanno esitato a giocarsi la carta, per il momento (...2 anni, bel "momento"...) con successo. La lezione per "l'occidente" è: Medico pietoso fa la piaga cancrenosa. Ora è tardi, "l'occidente" ha regalato loro la più grande e realistica esercitazione della storia. Hanno concesso loro di correggere errori (erano entrati senza benzina...) messo a punto strategie, rilevato terabyte di dati tattici, rimpolpato ed aggiornato gli archivi.... che dire, un capolavoro.
Roberto M Inviato 3 Febbraio 2024 Inviato 3 Febbraio 2024 1 minuto fa, Martin ha scritto: non hanno esitato a giocarsi la carta, per il momento (2anni) con successo Ma successo de che ? Stanno prendendo una bastonata dietro l’altra, gli Ucraini resistono più che bene ed ora, finalmente, sono anche in grado di colpire le infrastrutture in Russia. E’ solo una questione di volontà, l’occidente, USA ed Europa, devono solo impegnarsi di più. La vittoria totale sulla Russia è a portata di mano e, soprattutto, NON c’è nessuna alternativa. E’ meglio una guerra a lungo termine di 10 anni piuttosto che abbandonare l’Ucraina, alla fine i russi saranno costretti a ritirarsi, come e’ successo in Afganistan.
Muddy the Waters Inviato 3 Febbraio 2024 Autore Inviato 3 Febbraio 2024 @Roberto M ne sei sicuro? Le tue informazioni sono verificate?
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