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Classe A o classe AB?


Fabio Sodi

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Inviato

@Bunker 

2 ore fa, Bunker ha scritto:

Al di là del discorso "qualità" separare pre e finale comporta a mio avviso vantaggi principalmente sulla versatilità. La possibilità di multiamplificare

 Mi piacerebbe provare a collegare 4 finali ai  miei diffusori  ” biwiring ” 

Non ci avevo mai pensato prima , però già con due finali e un pré , servono tre cavi di alimentazione, e poi nel caso con 4  ne andrebbero aggiunti  altri due , comunque presumo che un impianto del genere sia  una bella storia , mi sto già attrezzando poi si vedrà se va in porto.

Inviato

@zigirmato Quando inizi a renderti conto  delle differenze che comporta la multiamplificazione con ampli e diffusori di un certo livello, gestiti in una certa maniera,  vedi che ti passa subito la fisima dei cavi. 

Comunque attento a non confondere biwiring e multiamp, e non mi pronuncio sul biwiring per non suscitare polemiche.

Renato Bovello
Inviato
2 ore fa, Bunker ha scritto:

confondere biwiring e multiamp, e non mi pronuncio sul biwiring per non suscitare polemiche

Mi pronuncio io . Il biwiring non mi ha mai dato apprezzabili differenze mentre il biamping è un’altro discorso . Le differenze e il miglioramento sono innegabili a patto che si usino finali identici . Che poi la differenza di spesa per ampli e cavi non valga la pena è un altro discorso 

  • Thanks 1
Inviato

@Renato Bovello ecco sul biwiring hai detto tu quello che io non volevo dire :classic_biggrin:
Riguardo al multiamp I cavi io li levo proprio dall'equazione....vanno tanto bene i miei cavi star autocostruiti...ogni volta che aggiungo una via sono una 20ina di euro. E di quelli di alimentazione sono orgogliosamente negazionista.
I finali indubbiamente possono costare un braccio e una gamba, però se i soldi non li spendiamo in finali in cosa li spendiamo ? Tra l'altro i finali sono abbastanza un assegno circolare...

  • Melius 1
Inviato
20 ore fa, zigirmato ha scritto:
22 ore fa, Bunker ha scritto:

Al di là del discorso "qualità" separare pre e finale comporta a mio avviso vantaggi principalmente sulla versatilità. La possibilità di multiamplificare

 Mi piacerebbe provare a collegare 4 finali ai  miei diffusori  ” biwiring ” 

@Bunker Forse ho un po' esagerato a pensare di utilizzare 4 finali , mi son fatto trasportare dall'entusiasmo, direi che due finali  e un pré son più che sufficiente, almeno per me ovviamente.

Tra l'altro 

Non ho nemmeno presente come si fa  una multi amplificazione .

 

 

 

Inviato
1 ora fa, zigirmato ha scritto:

@Bunker Forse ho un po' esagerato a pensare di utilizzare 4 finali , mi son fatto trasportare dall'entusiasmo, direi che due finali  e un pré son più che sufficiente, almeno per me ovviamente.

Tra l'altro 

Non ho nemmeno presente come si fa  una multi amplificazione .

Se parlavi di finali mono, con 4 finali mono fai una semplice multiamplificazione a 2 vie. 

In assenza di crossover passivo nei diffusori (o di bypass) quanti finali servono dipende da quante vie sono i diffusori, ad esempio io ho 8 finali mono per pilotare diffusori a 4 vie (potrei anche usarne 4 stereo).

Praticamente ad ogni finale stereo (o coppia di finali mono) viene assegnata una gamma di frequenze che viene poi inviata ad uno o più trasduttori (previo bypass dell'eventuale filtro passivo del diffusore, se non predisposto)

Il segnale proveniente dal pre viene inviato a un crossover attivo che lo divide in tante bande quante sono le vie dei diffusori ed invia ciascuna via ad una uscita (L+R) a cui è collegato un finale (stereo o coppia di mono).

Oggigiorno, è a mio parere consigliabile l'utilizzo di un crossover attivo digitale, anche denominato "speaker manager", che oltre a suddividere il segnale in più frequenze consente varie altre impostazioni molto utili nella gestione degli altoparlanti delle varie vie in maniera totalmente indipendente, quali ritardi, fase, e molto altro, e alcuni comprendono anche sistemi di correzione ambientale. Questo comporta una conversione AD-DA che seppure comporta un minimo degrado del segnale (non udibile) è ampiamente controbilanciata dalla gestione dei filtri nel dominio digitale, per non parlare delle altre funzioni che sono disponibili solo su apparati digitali.

Esiste anche la biamplificazione verticale (usata normalmente in diffusori a due vie o predisposti per bi-amp. In questo caso, anziché assegnare un finale (stereo) ai bassi ed uno ai medio-alti si assegna un finale alla cassa destra ( un canale ai bassi ed uno agli alti) e un altro finale alla casa sinistra (sempre un canale ai bassi e uno agli alti). In questo caso i due finali devono per forza essere identici, mentre nell'altro caso (anche detto "orizzontale") si possono anche usare finali diversi per ciascuna via anche se almeno dai medio-bassi in su, e in presenza di amplificazioni con una connotazione timbrica marcata, sarebbe meglio utilizzare ampli identici per ottenere un timbro omogeneo nella parte di segnale che viene gestita contemporaneamente da due finali (cioè intorno alla frequenza di taglio).

Tutto ciò (compresi i vantaggi della biamp verticale vs orizzontale) è molto dibattuto e non c'è uniformità di pensiero a riguardo probabilmente perché non si considerano le diverse caratteristiche dei vari tipi di finali, e si tende a fare di tutta erba un fascio, mentre a mio avviso non esiste la soluzione migliore in assoluto ma dipende dagli apparati che si utilizzano.

 

 

 

  • Thanks 1
Inviato

Ho omesso, dandolo (erroneamente) per scontato, che sia in caso di assenza di xover passivo, sia in caso di bypass di un eventuale passivo, le impostazioni dei filtri vanno comunque effettuate a fronte di misure (indispensabili peraltro per un uso corretto anche delle altre funzioni di uno speaker manager).

Visto che se ne parla, anche se OT rispetto al 3d, aggiungo che in caso di diffusori di un certo livello, il filtro svolge quasi sicuramente molte altre funzioni oltre alla ripartizione delle frequenze, e che queste sono frutto di studi e misurazioni accurate e difficilmente replicabili in ambito e con attrezzatura domestica.

Per questo motivo sono in linea di massima contrario a "mettere le mani" su diffusori del genere (se non assicurandosi che tutto sia reversibile), perché sicuramente il diffusore risulterà snaturato, ed è poco probabile che si riesca a farlo suonare "meglio" che in configurazione originale.

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