zigirmato Inviato 15 Febbraio 2024 Inviato 15 Febbraio 2024 @Bunker 2 ore fa, Bunker ha scritto: Al di là del discorso "qualità" separare pre e finale comporta a mio avviso vantaggi principalmente sulla versatilità. La possibilità di multiamplificare Mi piacerebbe provare a collegare 4 finali ai miei diffusori ” biwiring ” Non ci avevo mai pensato prima , però già con due finali e un pré , servono tre cavi di alimentazione, e poi nel caso con 4 ne andrebbero aggiunti altri due , comunque presumo che un impianto del genere sia una bella storia , mi sto già attrezzando poi si vedrà se va in porto.
Bunker Inviato 15 Febbraio 2024 Inviato 15 Febbraio 2024 @zigirmato Quando inizi a renderti conto delle differenze che comporta la multiamplificazione con ampli e diffusori di un certo livello, gestiti in una certa maniera, vedi che ti passa subito la fisima dei cavi. Comunque attento a non confondere biwiring e multiamp, e non mi pronuncio sul biwiring per non suscitare polemiche.
Renato Bovello Inviato 15 Febbraio 2024 Inviato 15 Febbraio 2024 2 ore fa, Bunker ha scritto: confondere biwiring e multiamp, e non mi pronuncio sul biwiring per non suscitare polemiche Mi pronuncio io . Il biwiring non mi ha mai dato apprezzabili differenze mentre il biamping è un’altro discorso . Le differenze e il miglioramento sono innegabili a patto che si usino finali identici . Che poi la differenza di spesa per ampli e cavi non valga la pena è un altro discorso 1
Bunker Inviato 15 Febbraio 2024 Inviato 15 Febbraio 2024 @Renato Bovello ecco sul biwiring hai detto tu quello che io non volevo dire Riguardo al multiamp I cavi io li levo proprio dall'equazione....vanno tanto bene i miei cavi star autocostruiti...ogni volta che aggiungo una via sono una 20ina di euro. E di quelli di alimentazione sono orgogliosamente negazionista. I finali indubbiamente possono costare un braccio e una gamba, però se i soldi non li spendiamo in finali in cosa li spendiamo ? Tra l'altro i finali sono abbastanza un assegno circolare... 1
zigirmato Inviato 16 Febbraio 2024 Inviato 16 Febbraio 2024 20 ore fa, zigirmato ha scritto: 22 ore fa, Bunker ha scritto: Al di là del discorso "qualità" separare pre e finale comporta a mio avviso vantaggi principalmente sulla versatilità. La possibilità di multiamplificare Mi piacerebbe provare a collegare 4 finali ai miei diffusori ” biwiring ” @Bunker Forse ho un po' esagerato a pensare di utilizzare 4 finali , mi son fatto trasportare dall'entusiasmo, direi che due finali e un pré son più che sufficiente, almeno per me ovviamente. Tra l'altro Non ho nemmeno presente come si fa una multi amplificazione .
Bunker Inviato 16 Febbraio 2024 Inviato 16 Febbraio 2024 1 ora fa, zigirmato ha scritto: @Bunker Forse ho un po' esagerato a pensare di utilizzare 4 finali , mi son fatto trasportare dall'entusiasmo, direi che due finali e un pré son più che sufficiente, almeno per me ovviamente. Tra l'altro Non ho nemmeno presente come si fa una multi amplificazione . Se parlavi di finali mono, con 4 finali mono fai una semplice multiamplificazione a 2 vie. In assenza di crossover passivo nei diffusori (o di bypass) quanti finali servono dipende da quante vie sono i diffusori, ad esempio io ho 8 finali mono per pilotare diffusori a 4 vie (potrei anche usarne 4 stereo). Praticamente ad ogni finale stereo (o coppia di finali mono) viene assegnata una gamma di frequenze che viene poi inviata ad uno o più trasduttori (previo bypass dell'eventuale filtro passivo del diffusore, se non predisposto) Il segnale proveniente dal pre viene inviato a un crossover attivo che lo divide in tante bande quante sono le vie dei diffusori ed invia ciascuna via ad una uscita (L+R) a cui è collegato un finale (stereo o coppia di mono). Oggigiorno, è a mio parere consigliabile l'utilizzo di un crossover attivo digitale, anche denominato "speaker manager", che oltre a suddividere il segnale in più frequenze consente varie altre impostazioni molto utili nella gestione degli altoparlanti delle varie vie in maniera totalmente indipendente, quali ritardi, fase, e molto altro, e alcuni comprendono anche sistemi di correzione ambientale. Questo comporta una conversione AD-DA che seppure comporta un minimo degrado del segnale (non udibile) è ampiamente controbilanciata dalla gestione dei filtri nel dominio digitale, per non parlare delle altre funzioni che sono disponibili solo su apparati digitali. Esiste anche la biamplificazione verticale (usata normalmente in diffusori a due vie o predisposti per bi-amp. In questo caso, anziché assegnare un finale (stereo) ai bassi ed uno ai medio-alti si assegna un finale alla cassa destra ( un canale ai bassi ed uno agli alti) e un altro finale alla casa sinistra (sempre un canale ai bassi e uno agli alti). In questo caso i due finali devono per forza essere identici, mentre nell'altro caso (anche detto "orizzontale") si possono anche usare finali diversi per ciascuna via anche se almeno dai medio-bassi in su, e in presenza di amplificazioni con una connotazione timbrica marcata, sarebbe meglio utilizzare ampli identici per ottenere un timbro omogeneo nella parte di segnale che viene gestita contemporaneamente da due finali (cioè intorno alla frequenza di taglio). Tutto ciò (compresi i vantaggi della biamp verticale vs orizzontale) è molto dibattuto e non c'è uniformità di pensiero a riguardo probabilmente perché non si considerano le diverse caratteristiche dei vari tipi di finali, e si tende a fare di tutta erba un fascio, mentre a mio avviso non esiste la soluzione migliore in assoluto ma dipende dagli apparati che si utilizzano. 1
Questo è un messaggio popolare. walge Inviato 16 Febbraio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Febbraio 2024 31 minuti fa, Bunker ha scritto: Praticamente ad ogni finale stereo (o coppia di finali mono) viene assegnata una gamma di frequenze che viene poi inviata ad uno o più trasduttori (previo bypass dell'eventuale filtro passivo del diffusore, se non predisposto) Attenzione! Se hai un diffusore multivie completo, gli altoparlanti avranno ognuno una cella di filtro ma potrebbero avere anche una compensazione per il modulo o un attenuatore del livello Quindi in questo caso la faccenda è molto delicata dato che il crossover elettronico dovrà essere impostato in modo differente rispetto ai tagli dichiarati dal costruttore del diffusore Togliere a priori un crossover originale è un grossolano errore A meno che si sia studiato un diffusore custom con relative prove sul campo Ci ho sbattuto il capoccione in alcuni casi proprio di multi amp e crossover elettronico che realizzai mirato per il sistema In foto l'ultimo che fu messo a punto (su AR 408) Walter 3
Bunker Inviato 16 Febbraio 2024 Inviato 16 Febbraio 2024 Ho omesso, dandolo (erroneamente) per scontato, che sia in caso di assenza di xover passivo, sia in caso di bypass di un eventuale passivo, le impostazioni dei filtri vanno comunque effettuate a fronte di misure (indispensabili peraltro per un uso corretto anche delle altre funzioni di uno speaker manager). Visto che se ne parla, anche se OT rispetto al 3d, aggiungo che in caso di diffusori di un certo livello, il filtro svolge quasi sicuramente molte altre funzioni oltre alla ripartizione delle frequenze, e che queste sono frutto di studi e misurazioni accurate e difficilmente replicabili in ambito e con attrezzatura domestica. Per questo motivo sono in linea di massima contrario a "mettere le mani" su diffusori del genere (se non assicurandosi che tutto sia reversibile), perché sicuramente il diffusore risulterà snaturato, ed è poco probabile che si riesca a farlo suonare "meglio" che in configurazione originale.
Questo è un messaggio popolare. fabbe Inviato 16 Febbraio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Febbraio 2024 Quale classe scegliere? Beh penso dipenda dal progetto. Ho posseduto classe a, ab, b ho ascoltato diversi D che suonano benissimo. La classe A non è per se sinonimo di qualità assoluta. Basti vedere il gotha delle amplificazioni passate e odierne e si capisce che il risultato finale non è una strada a senso unico. 3
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