Plot Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 3 minuti fa, briandinazareth ha scritto: dovremmo poi distinguere tra un piacere più profondamente emotivo e uno più intellettuale. Ottima osservazione, sai che a questo non ci ero arrivato ? Magari in maniera inconscia. 1
mozarteum Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 41 minuti fa, Plot ha scritto: come dicevo sopra in merito alla Comfort-Zone. Alban Berg Schoenberg e Bartok (appena sentiti a Vienna coi Berliner e Wiener) confort zone? Musica romantica?? Non so perche’ Brian mi immagini alle prese con minuetti e rondo’
analogico_09 Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 21 minuti fa, Plot ha scritto: Vorrei fare un esempio, ma solo per rappresentare quello che scritto poco sopra, La musica turca è molto affascinante. Ci sono infinite commistioni di questo tipo.., il clarinetto magnificamente suonato dal musicista del video che hai condiviso, mi ricorda il suono "esotico", molto particolare, meraviglioso di uno strumento popolare romeno, ungherese (di quelle zone lì nelle quali Bela Bartok cercava ispirazione e "forme" per la sua musica "colta" contenente le linfe delle musiche popolari modali o non che dovrebbero esserci aliene.., e invece no) una via di mezzo tra clrinetto e sassofono soprano, il Taragot. Ai ascolta in questo brano eseguita dal gruppo raccolto da Don Cherry per il suo meraviglioso album... "Eternal Now". "Love Train" grande improvvisatore, al taragot Bernt Rosengren, sassofonista, un grande musicista jazz, anzi totale... Una musica "reiterata", apparentemente statica e invece molto ricca di sfumature musicali, sonore, ipnotica, mantrica, organica, acustica che ha tutti i colori, ritmi e melodie del mondo: piano Yhamaha e piano a coda, gong, taragot, tibetan bell... Di una bellezza senza tempo e luogo.., pura improvvisazione, è voce umana, è pianto, felicità dolore... commovente. come si fa a non "riconoscerla", a riconoscerci noi che dovremmo avere sensibilizzato al massimo grado il nostro "sentire" ascoltando le somme musiche dell nostra vtradizione musicale che si fonda anche sulle altre culture del mondo. 1
analogico_09 Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 28 minuti fa, mozarteum ha scritto: Bartok certamente avrai riconosciuto in Bartok, più che in Stravinsky lo spirito musicale delle musiche dell'"altro mondo" incompatibile con il nostro... Composte per pianoforte, la migliore interpretazione per me è quella dello stesso autore... in queste danze (fa pensare ad una suite di danze rinascimentali) c'è occidente ed oriente, anche il "modo" ispanico-flamenco... Edit - mi accorgo che non siano integrali.., non c'è altro nel Tubo interpretato da Bartok. registrazioni su campo... oppure si potrà andare col sinfonico con il grande Celibidache 1
briandinazareth Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 40 minuti fa, mozarteum ha scritto: Alban Berg Schoenberg e Bartok (appena sentiti a Vienna coi Berliner e Wiener) confort zone? Musica romantica?? Non so perche’ Brian mi immagini alle prese con minuetti e rondo’ ma no, non era ad personam, anzi pensavo ad un caro amico di quelli che "dopo il bebop il nulla". per quanto riguarda te, la mia impressione è che tu abbia bisogno di sapere in anticipo che quello che senti/leggi sia in qualche modo riconosciuto valido e degno da lunga data, in modo istituzionale e da qualche autorità. una sorta di ansia di affrontare qualcosa che non abbia quel tipo di sigillo, così come accade nel rifiuto di leggere il moderno mentre magari non hai difficoltà a spararti sartre o joyce o altra roba impegnativa. ma siamo OT.
mozarteum Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 Un po’ e’ cosi’ ma con beneficio di inventario. Non trovo nulla di male nel cercare di capire cose che ricevono unanime o anche controversa opinione di chi quel mondo conosce a fondo. A me me piace non me piace e’ ragionamento vischioso: dice assai poco dell’oggetto (che resistera’ nei secoli a venire) e molto del soggetto che finira’ sepolto col proprio borsello. Dunque cautela e se proprio non piace cio’ che appartiene alla storia della musica va pure benissimo (la musica deve piacere), ma e’ meglio cambiar discorso e non esibirsi Credo che piu’ che ansia (sono tranquillo di carattere e incline al cazzeggio) sia una forma di fiducia verso lo studio dei conservatori e l’enciclopedia utet della musica. Alla fine pero’ conta l’assiduita’ di ascolto (nella classica fondamentale perche’ le cose piu’ belle sono quelle che si svelano ad ascolti successivi), il cercare di capire documentandosi. Peraltro essere in sintonia con la musica e’ un dono secondo me. E chi lo ha e’ fortunato perche’ non e’ scontato averlo anche fra persone di cultura e finanche di musicisti! Comunque sento anche le cose “autorevoli” del jazz e del rock. Il tempo e’ poco e bisogna scegliere. Poi io ho la passione della musica dal vivo pur non disdegnando quella riprodotta e la classica offre infinite occasioni di qualita’ L’idea di Furtwangler della musica (lui si riferisce a quella classica ma meglio sarebbe dire esatta, nel senso di scritta gia’) e’ molto interessante. Lo e’ doppiamente perche’ viene da un gigante della direzione d’orchestra e compositore egli stesso (non di pari livello come lo sono stati invece Bernstein e Boulez).
ascoltoebasta Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 3 ore fa, briandinazareth ha scritto: naturalmente questo fenomeno è molto più evidente in chi ha approfondito meno e quindi non ha gli strumenti per capire la grandezza di altre musiche, Condivido l'intero intervento,avere un ventaglio ampio di ascolti e conoscenze facilita anche la comprensione di quanto le musiche più recenti abbiano subito l'influenza di generi vecchi come il mondo,pensiamo alla musica Inuit,da cui si è preso a piene mani dalle parti vocali e percussionistiche,o anche le antiche musiche sudamericane per arpa gesuita,chitarre barocche e percussioni,c'è una enorme correlazione tra tutte le musiche più recenti con quelle antiche. Più si resta ancorati e immersi nel proprio credo e più con superficialità si considereranno inferiori le altre musiche,ognuno poi sarà inevitabilmente attratto da ciò che gli suscita maggiori emozioni,c'è chi avrà bisogno dell'impatto esplosivo della grande orchestra,chi apprezzerà maggiormente 4 o 5 strumentisti che si adoperano in tempi complessi,chi sarà inebriato dal solo piano e voce,credo sia importante arrivare a queste conclusioni dopo aver provato e voluto conoscere,negli anni, il più possibile della vasta offerta di cui disponiamo. 1
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 27 Febbraio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 27 Febbraio 2024 2 ore fa, mozarteum ha scritto: Ma alla fine essere in sintonia con la musica e’ un dono secondo me. E chi lo ha e’ fortunato perche’ non e’ scontato averlo anche fra persone di cultura e finanche di musicisti! Un fatto di fortuna ma anche di andarsela a cercare... Alla base c'è il talento, la sensibilità innata ma anche molto lavoro fatto per incrementarla e renderla duratura. Tu giustamente e meritoriamente meni vanto delle tue numerose frequentazioni concertistiche di alto, altissimo livello, cosa che ti porta a distinguere tra la musica ascoltata sul nascere e quella ascoltata da disco, possiedi un bagaglio di conoscenze musicali importanti, forse troppo specifiche, dove sono tuttavia con te che non si possa seguire tutto, ogni genere di musica in una sola vita, che una scelta vada fatta. E' capitato anche a me di dover scegliere e trascurare molto di più la musica rock/pop degli anni ruggenti ed aurei, dove i fondamentali però non mi mancano, benchè, e questo va a mio disdoro, in larga misura mi capitava anche di snobbarla. Senza voler apparire immodesto o presuntuoso, il mio percorso musicale nasce per la classica nel 1968 quando da giovanotto ascoltai il mio primo concerto dal vivo, non bandistico, con solista Magaloff ed orchestra di Santa Cecilia - erano gli anni in cui la gente ti guardava strano se dicevi che amavi ed ascoltavi la classica. Dopodichè fu passione assoluta e ininterrotta fino ad oggi, con altri e bassi per quanto riguarda la presenza ai concerti, ma credo di aver ascoltato di tutto e di più - ascolti discografici a parter,la mia discoteca è fornitissima e ascoltatissima - oltre ad aver per molti anni fatto musica per diletto col flauto dolce, dal sopranino al basso, finendo l'apprendimento con attestato di livello medio-avanzato (il mio ultimo maestro fu uno dei più raffinati strumentisti, eccelso, raro mediovalista, esperto di paleontologia musicale che mi insegnò molte cose, ancora oggi molto attivo, stimamto e celebrato nell'"ambiente") quel che mi bastava per fare musica insieme con amici e conoscenti a livelli non dopolavoristici con i quali non si faceva oltraggio alcuno alla musica. Fui insieme a questo, dal 1978 per diversi lustri, cantore "selezionato" in un coro da camera (più d'uno.., altri per brevi periodi, prima che abbandonass tale esperienze) associati ad esemble strumentali di notevole qualità, nei quali passarono i migliori musicisti di musica antica oggi di livello internazionale. Come ascoltatore pur di non perdere i più rari musicisti che capitassero in italia, facevo ad esempio roma - siena in macchina con un amico.., quella volta in tosca era approdato allaccademia chigiana Christoph Hogwood un autentico mito all'epoca, Dio lo abbia in gloria. Concerto.. meraviglie musicali sentite e quelle "inudibili" delle "pietre" senesi, e ritorno a notte fonda.., arrivo alle prime luci dell'alba.., poco dopo fatta una doccia incravattato e profumato facevo finta di andare a lavorare... Una delle tante ... ad libitum. Ovviamente frequentando quegli ambienti e sentendo la musica nascere dentro di me la quale a volte mi rimproverara altre volte meno spesso si rallegrava per come la stessi trattando, non avevo bisogno di leggere troppi libri per arrivare a mettere su un discerto pacchetto di conoscenze e sviluppare il senso critico musicale direttamente sul campo, in modo diretto, esperenziale. La foruna si.., ma bisogna pur fare qualche sacrificio per alimentare curiosità e passione. Per quanto riguarda il jazz avevo iniziato poco prima e il lungo percorso da ascoltatore e basta, mai suonato jazz, ne avevo soggezione, pensavo non ne fossi degno. Una volta Enrico Pieranunzi che ho avuto il piacere di frequentare qualche volta cercò di convincermi ad approcciare il jazz, ma ero già troppo strutturato.., avrei dovuto come minimo imparare a suonare bene il piano per non dovere finire a fare pagliacciate. Non avevo tempo e forse energie e talento anche per questa esperienza. Anche col jazz concerti a non finire in ogni parte d'italia e qualcosa in località non troppo lontane dai confini nazionali. Ho ascoltato dal vivo i più grandi del jazz afroamericani e non.., a volte i soldi non bastavano per tutto.., e allora si partiva da Roma per Pisa, Ravenna, Milano.., etc, e quanti festiva del jazz in Umbria, a Pescara.., in 4 con "bagagli nella mia Fiat 500 blu scappellabile... e si dormiva nel parco pubblico della città, ma che dico.., nelle aiuole spartitraffico in sacco AL pelo come quella volta a Pisa pur di poter sentire e vedere Sun Ra con la sua Arkestra. Spettacolo indimendicabile quale ricompensa per i nostri sacrifici... ah.., dopo il concerto andammo a dormire sul grande prato di piazza dei Miracoli.., allora si poteva.., un privilegio mica da poco (ci svegliarono annafiandoci con i potenti getti degli irrigatori di primissimo mattino.., i giardinieri si guardarono bene dal preavveertirci... rimontammo nelle moto bagnati fradici.., ci asciugò il vento estivo...) E i Concerti a Roma , nei teatri, nei mitici jazz club, folkstudio, Blue Note poi divenuto Music Inn, Mississippi JC, etc. Insomma.., tutto questo mi resta nella psiche, nel sentimento e anche, "letteralmente", nella ossa... Inoltre, tali esperienza miste aperte ad una vastità di cose musicali, soprattutto mentre attraversavo i sentieri del jazz, mi schiudevano via via le porte di altre stupefacenti culture musicali vicinissime al jazz che accrescevano oltremisura la mia passione la mia "valigia", ancora della vita, già stracolma di stupori con i quali potrò vivere di rendita nel momento in cui la senilità rallentasse il mio passo non già la mia curiostità il mio amore sconfinato per la musica alla quale no ho mai "chiesto" nulla e che mi ha dato tanto. 7
simpson Inviato 27 Febbraio 2024 Inviato 27 Febbraio 2024 @analogico_09 sei un po’ pessimista, qui da noi, dove per noi intendo la Società del Quartetto di Vicenza 1910 gira parecchia roba antica, abbiamo anche un concorso per voci barocche diretto da Andrea Marcon e la sua Frau Musika, Ivan Fischer ha messo in scena sia l’Orfeo che l’incoronazione di Poppea, abbiamo avuto tutti i maggiori filologi, compreso Leonhardt poco prima che ci lasciasse, i Kujken, Pinnock, ecc ecc Per quanto riguarda il periodo classico, Andras Schiff in.. (cavolo, ormai non ricordo nemmeno quanti anni sono) 27 anni, mi pare, di Omaggio a Palladio, ha esplorato tutto ciò che c’era da suonare di Mozart, Haydn, Bach, Beethoven e Schubert (sono 4 serate ogni anno). Se decidessi di farti un weekend a fine aprile o ad ottobre, saresti mio graditissimo ospite, oltre ai ‘soliti’ Panu e Mozarteum, che non saltano un’edizione
Jarvis Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 Il 22/2/2024 at 12:38, Turandot ha scritto: uno o due su tutta la sala sapeva riconoscere qualche nome. Purtroppo la storia della musica è insegnata poco e male. Non dovrebbe essere disgiunta da storia dell'arte. Ovviamente chi ha interesse se la studia per proprio conto. Sui libri, non sul web o sui forum. Troppo dispersivo anche se , a volte, qualche informazione valida si trova. Ma appunto quasi sempre si tratta di informazioni che andrebbero unite in un tutto omogeneo. 1
Jarvis Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 18 ore fa, mozarteum ha scritto: me me piace non me piace e’ ragionamento vischioso: dice assai poco Dice nulla in realtà. Mi piace - non mi piace è la classica affermazione di chi non ha competenze. A chi vuoi che importa se un classico non ti piace! Che rilevanza potrà mai avere
briandinazareth Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 17 ore fa, mozarteum ha scritto: Non trovo nulla di male nel cercare di capire cose che ricevono unanime o anche controversa opinione di chi quel mondo conosce a fondo. A me me piace non me piace e’ ragionamento vischioso: dice assai poco dell’oggetto (che resistera’ nei secoli a venire) e molto del soggetto che finira’ sepolto col proprio borsello. Dunque cautela e se proprio non piace cio’ che appartiene alla storia della musica va pure benissimo (la musica deve piacere), ma e’ meglio cambiar discorso e non esibirsi Credo che piu’ che ansia (sono tranquillo di carattere e incline al cazzeggio) sia una forma di fiducia verso lo studio dei conservatori e l’enciclopedia utet della musica. ma certo che non c'è nulla di male, ma la storia della musica non si ferma al conservatorio ;) anche se adesso ci sono addirittura dei corsi di studi di musica pop invero un po' ridicoli. tra l'altro il gusto personale lo si ritrova anche tra i grandissimi, con molti esempi di idiosincrasie clamorose. anche il fatto di ascoltare la 150° esecuzione della 109 anziché sorprendersi di fronte ad una musica nuova è questione di gusto personale, e di grande musica nuova è pieno il mondo, anche molto lontana dai conservatori. ribadisco, non significa che il discorso qualitativo non sia dirimente, non tutto è doxa, ma non è neppure tutto in qualche enciclopedia che, per statuto, ha bisogno di tempi molto lunghi per adeguarsi. viviamo in un'epoca straordinaria per la musica, a tutti i livelli, capisco il problema di trovare un qualche filtro perché siamo passati dalla difficoltà a reperire le cose a quella di essere inondati fino ad esserne sopraffatti (vale anche per la letteratura e il cinema). io penso che rifugiandosi solo nel già molto consolidato si perde molto, ma è questione di gusti... così come la scelta di non suonare o approfondire quel minimo di téchne che fornisce tante e profonde chiavi di lettura (e basta con questo idealismo romantico che aveva rotto le palle anche alla sua epoca ) non c'è nulla di male o sbagliato, diciamo solo che un po' meno spocchia sarebbe d'uopo ;) intendo in generale intendo, vale per tutti "la mia musica è la migliore, perché io so!, io la sento meglio degli altri ecc.", vedi alcuni appassionati di jazz..)
Plot Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 ...quando studiavo pianoforte (o quantomeno cercavo di farlo), uno dei miei Piano-Hero preferiti, Errol Garner... qui con Misty, un classicone. - 1
briandinazareth Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 @Plot beh, hai scelto qualcosa di facile facile... tra l'altro era totalmente autodidatta e non aveva avuto alcuna formazione musicale, puro genio istintivo.
Plot Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 Adesso, briandinazareth ha scritto: beh, hai scelto qualcosa di facile facile... tra l'altro era totalmente autodidatta e non aveva avuto alcuna formazione musicale, puro genio istintivo. Esattamente, pero' hai presente quando pensi: voglio suonare cosi' ? Poi il fatto che sia stato autodidatta ti trascina nel vortice del piacere pensando di voler fare altrettanto, e' il concetto di "autodidatta" che inganna
Plot Inviato 28 Febbraio 2024 Inviato 28 Febbraio 2024 Ma il fatto anche di praticare Musica, a qualsiasi livello, aiuta nella comprensione ? Domanda aperta.
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