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Melius Club

Diffusori bookshelves appoggiati su casse acustiche.


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Inviato

Casualmente ho appoggiato temporaneamente i miei diffusori Egglestone Isabel sopra delle spendor prelude, nel contesto di prove e co. 
Isabel in precedenza appoggiate su stands solidsteel, ma all’orecchio mancanti di tanto sui bassi. 
Ebbene sì, le stesse casse, appoggiate sulle prelude, (quest’ultime chiaramente non collegate, e bass reflex), hanno beneficiato di un giusto rinforzo sui bassi, tale da farmi preferire questa configurazione, fra l’altro sconsigliata dalle riviste di hi-fi, alla precedente diciamo canonica.   Che devo dire, al momento mi piace proprio di più.   La stanza e’ piccola, ca 12 mq,  il basso ora risulta forse leggermente più confuso, ma in compenso si sente di più, e così i vari strumenti che ne beneficiano, non ultima la grande orchestra.  
In seconda battuta ho provato a collegare i woofers delle prelude  ad un ampli autonomo con a monte il crossover 46 cabre, trovando alla fine un possibile punto di quadra con l’emissione dei satelliti Isabel.   Risulta però più problematico, inoltre il punto di quadra non va bene per tutti i generi, nel rock puoi pompare, nella classica si sente e non va bene.  Sono tornato al punto di partenza e al momento credo che lo terrò in pianta stabile. 
Del resto le Isabel erano vendute con annessa base risonante laccata ecc, forse non a caso.  ( Che però non ho trovato da acquistare). 
Se ci sono  forumers  più avanti di me in questo argomento sarei contento di avere e scambiare esperienze, consigli e proposte. 

Inviato

@ernesto14 se compro un diffusore è perchè mi piace come suona, accettandone l'impostazione complessiva con pregi e difetti (nessuno è perfetto). Ora se metti un diffusore da stand su un atro diffusore è abbastanza plausibile che tu ottengo un isultato simile a quello che tu hai descritto, ossia un basso più udibile ma più confuso. Ora ci sono persone chre preferiscono un basso non confuso anche se meno percettibile ed aktri che hanno gusdi diversi, così va il mondo.Risultatu simili li ho avuti poggiato diffusori da stan su stand "snagkati" iccuia g rusuonavan diu loro.  a mio parere con il tempo un basso cnfuso stnca ma magari mi sbagio.In genere i mini sacrificano il basso in favore di altri parametri (ricostruzione scenica, pulizia del suono, gamma media trasoarente). Chiro che se hai scelto i tuoi diffusori perchè ne cercavi uno piccolo allora sicuramente il basso più in evidenza ti mancherà. resta da vedere se si può fare di meglio (ossia estendere corpo e risopira in bassi senza aumentare la cinfuzioine)

Inviato
24 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

Ora ci sono persone chre preferiscono un basso non confuso anche se meno percettibile ed aktri che hanno gusdi diversi, così va il mondo.

 

Normalmente avresti ragione. 

Ma il fatto è che nella nuova configurazione,  casse appoggiate su casse, il basso lo senti.  In un trio jazz, senti il basso e la batteria, li distingui,  se c’è un pianoforte, non diventa padrone, ma quasi uno dei tre. (Quasi, se al piano c’è bill evans). 
In un brano con l’orchestra, senti tutti gli strumenti.  Confuso forse neanche tanto.  Insomma, la resa è senz’altro più completa ed emozionante. 
Ma mi piacerebbe sapere se qc ha provato, con quali riscontri.   Se parliamo di sola teoria forse non s’ha da fa. A parte che le Isabel, come dicevo sopra, di progetto vanno messe sui loro armadi, che alla fine sono delle casse risonanti.  
 

image.jpg

Inviato

Visti così mi verrebbe da suggerire di provare a disaccoppiare i diffusori piccoli da quelli grandi sottostanti attraverso l'uso di validi piedini quali ad esempio gli Isoacousics.

Il problema è che accessori di questo tipo costano parecchio..... tuttavia, credo che male non farebbe assolutamente. 

Inviato

Chiedo scusa, ma la foto postata e’ stata presa da una rivista, è relativa alla configurazione della casa, ma non ha definizione dei particolari. 
Appena possibile posterò una foto della situazione attuale “cassa su cassa”.  
Preciso che al momento dell’acquisto pensavo alla possibilità di realizzare un diffusore sottostante “attivo”, prendendo ispirazione dal wilson watt, oggi sasha. 
Ma non avevo valutato abbastanza la difficoltà di realizzo di un crossover ad hoc, atteso che in proposito anche le prove delle riviste sono carenti a dir poco.  E per quanto riguarda i crossover elettronici mi pare manchi la “classe media”, o sono troppo scarsi, oppure costano un botto. 

Inviato
23 ore fa, ernesto14 ha scritto:

ho appoggiato temporaneamente i miei diffusori Egglestone Isabel sopra delle spendor prelude,

Così le Spendor diventano un po' un passivo dei bookshelf, aumentando l'emissione in basso.  Per conferma durante l'ascolto tocca il woofer delle spendor e senti se vibra,

Se ti piace fregatene e tienili così, se disaccoppi perdi il rinforzo in basso.

Inviato

Mi sono trovato nelle tue stesse situazione utilizzando la sezione bassa di 2 Jm lab e come satelliti 2 Lompoo aggiungendo punte con controdado sotto le Jmlab e ponendo le Lompoo su supporti separati ho ottenuto una maggiore definizione della gamma bassa

Armando Sanna
Inviato

@ernesto14

Comprendo quello che dici poiché molti anni addietro poggiai su un paio di Spendor SP 1 , che a loro volta erano sui loro stand dedicati h 28 cm, un paio di Aliante Pininfarina One Zeta.

Il risultato ebbe dello straordinario, la parte bassa diventò molto più profonda e articolata , il woofer delle SP 1 divento quasi un passivo delle One Zeta.

Ma non contento feci una ulteriore prova collegai una cassa di destra One Zeta al canale Dx dell’ampli e la Sx collegai la SP 1 ascoltai un po’ di brani musica rock e jazz il suono anche se proveniente da diffusori diversi sembrava sempre omogeneo e non si sentiva assolutamente la differenza tra i due canali, anche se i diffusori avevano qualche db di differenza come efficenza.

Rimasi molto perplesso sullo strano mix non indagai ulteriormente , poi le SP 1 vennero vendute e mi sono tenuto con rara soddisfazione le One Zeta che successivamente subirono un profondo tweeking che le portò alla loro massima espressione .

 

PS

le Aliante le avevo anche provate su degli stand in metallo riempiti di sabbia, ma non mi fecero lo stesso effetto 

  • Melius 1
Armando Sanna
Inviato
6 minuti fa, Chill ha scritto:

@Armando Sanna ciao, una curiosità.... con che amplificazione piloti le One Zeta? Grazie 👍

Non ho più le One Zeta modificate da quasi 15 anni , a quei tempi le pilotavo con un EC 1.

  • Thanks 1
Inviato
Il 29/2/2024 at 15:28, ernesto14 ha scritto:

  La stanza e’ piccola, ca 12 mq,  il basso ora risulta forse leggermente più confuso


Mi devo correggere: la stanza è sempre di mq.12 ( i numeri so’ numeri!).  Ma le basse frequenze non sono affatto più confuse 🥴.  E del resto ci avevo messo un “forse”. 
Direi forse che no.  Ho solo più soddisfazione, quasi gratis, data da un rinforzo del livello dei bassi, molto naturale e per niente sforzato. Si tratta di un rinforzo educato. Semplicemente il secondo woofer  da’ più corpo alle frequenze basse complessive che giungono all’ascoltatore (io!). 
Povere spendor prelude, certo, ma sono lì solo per caso, ho voluto provare.  Però le Egglestone Isabel sono di una finezza superiore, al mio orecchio. 
Poi, dato che non ci si accontenta mai, cercherò dei woofers “passivi” più grandi, tipo 10 pollici, o 12.  Me lo sento.  Ad es. le advent loudspeakers, woofer da 10”. 
Ma al momento mi godo “birth of the cool” in maniera abbastanza appagante, perlomeno rispetto alla collocazione delle Isabel sui piedistalli. 

Inviato
Il 29/2/2024 at 15:28, ernesto14 ha scritto:

appoggiate sulle prelude, (quest’ultime chiaramente non collegate, e bass reflex), hanno beneficiato di un giusto rinforzo sui bassi

E' un fenomeno tanto spiegabile a posteriori quanto imprevedibile a priori .

.

Non credo che si possa replicare o controllare se non per tentativi in fondo è un po' come se tu dicessi "ho poggiato le casse su un pianoforte scoprendo che così suonano meglio". Assumendo come dato di fatto che "suonano meglio" si possono trovare spiegazioni più o meno attendibili sul perché ma non è che si può teorizzare come conseguenza di questa unica osservazione casuale che una generica cassa poggiata su un generico pianoforte suoni meglio, e non è nemmeno detto che poggiando la stessa cassa su un' altro pianoforte diverso dal primo o, viceversa, poggiando sullo stesso pianoforte una cassa diversa, si ottenga un risultato simile.

 

Inviato
29 minuti fa, audio_fan ha scritto:

E' un fenomeno tanto spiegabile a posteriori quanto imprevedibile a priori 


Sono d’accordissimo.
Il fatto è che da tempo, e non sono il solo, visto che un po’ tutte le riviste hi-fi dedicano ultimamente spazio ai sub, ai bassi ecc., senza peraltro mai approfondire troppo l’argomento,  ho in animo di realizzare una “ base bassi “ diciamo definitiva, cucita sulla stanza, su cui poi eventualmente far passare una pletora di satelliti (leggi : bookshelves) in prova perenne.  
Nel mentre, casualmente, appoggiati i satelliti sulle spendor prelude ( anche loro potenziali satelliti del resto, ma avevano perso lo scontro con le Isabel),  data corrente allo stereo, ho sbottato un “ ohibò’ ! 
E da lì  la presente disquisizione. 
Fortunato direi di sì, ma non credo fino al punto di avere trovato il graal.  Voglio dire che è un primo passo migliorativo rispetto agli stand, ma che ulteriori step saranno senz’altro possibili, voglio sperare, a meno che i 12 mq 12 non siano il limite ai “meglio bassi” e stop. 

Inviato

Foto reale dell’accrocchio.  Ammetto che in un laboratorio prove vabbè, ma in un salotto “nun se po’ guarda’! ’”. 40A703F0-B230-47C5-8CED-71616D42F91E.thumb.jpeg.d1e3861eef202c7e163d93d09a6c9f19.jpeg

Inviato
9 ore fa, ernesto14 ha scritto:

un primo passo migliorativo rispetto agli stand,

Il concetto sottostante è completamente diverso, un diffusore ancorato ad uno stand robusto e zavorrato suona esattamente come è stato progettato fare mentre l' aggiunta di una cassa risonante che suona "per simpatia" oltre che perché sollecitata dal contatto fisico con l'altra cassa è una alterazione arbitraria del progetto stesso.

.

Detto per inciso se lo scopo è trasmettere vibrazioni le due casse andrebbero accoppiate ad esempio mettendo blu tac (attenzione all' impiallacciatura nello staccare!!! pericolo distacco!!!) in pratica realizzando un incollaggio effimero (reversibile).

.

La domanda è quale possa essere il vantaggio rispetto ad una cassa che già "fatta e finita" esce dalla fabbrica con un  ingombro simile.

.

Il paragone con i sub non regge perché il sub è amplificato a parte, spesso integra un processore digitale (DSP) per controllare la curva di risposta anche in relazione all' ambiente e, per quanto riguarda l'ingombro, è comunque uno solo per due (più spesso per 5 o più) casse. 

 

Inviato

Ascolto anche io nel mio piccolo studio da  12 metri quadri (2 impianti) e poggio le Gato FM15 sulle Canton ref 7K  - le ho inclinate un poco in senso verticale in modo che la normale del tweeter arrivi alle mie orecchie da seduto sul divanetto: devo essere sincero - ho anche degli stand dedicati ma mi incriccherebbe troppo la piccola stanza, Le Canton hanno il bass reflex nascosto inferiormente - non so se fanno da rinforzo quando suonano i bookshelf - 2 suoni diversi ma mi piacciono molto entrambi

 

 

Inviato
Il 1/3/2024 at 15:30, meliddo ha scritto:

Per conferma durante l'ascolto tocca il woofer delle spendor e senti se vibra


Non mi risulta che il woofer delle spendor vibri.   Anche se non posso escludere delle micro vibrazioni.   Riterrei piuttosto che il “lavoro” lo faccia la cassa nel suo insieme, condotto del reflex compreso. 
Se non avessi la malattia di Ulisse audiofilo potrei anche essere contento 😌 con questo setup, a prescindere dai perché ecc.     

Considero il risultato presente come essere arrivato ad un campo base, nella salita di una montagna sconosciuta  (che sia l’Everest, o più modestamente un monte degli Appennini, forse non importa).
Intanto mi godo questo bel momento.  

  • Melius 1
Inviato

Incuriosito, questa mattina ho fatto qualche prova collocando le Kef LS3/5a sulle B&W DM6 mkII. Ho più o meno rispettato la migliore collocazione nel mio ambiente delle 3/5a (molto diversa da quella delle DM6 posizionate nella stessa stanza).

Ebbene, il suono è stato decisamente più eufonico, con una maggiore colorazione della gamma media. La gamma medio-bassa in questa configurazione è stata sensibilmente enfatizzata, con un effetto non sgradevole con SPL contenuta. All'aumentare della pressione sonora, per quanto in assoluto bassa trattandosi di 3/5a, il suono ha cominciato ad impastarsi, risultando così più difficile distinguere i vari strumenti musicali disposti nell'orchestra.

L'immagine virtuale riprodotta è stata pesantemente influenzata dalla maggiore altezza dal suolo dei tweeter rispetto agli stand dedicati. Ma con l'aiuto di una livella laser e qualche piccolo calcolo, ho cercato una inclinazione in avanti che mi ha poi consentito di migliorare di molto diversi parametri fino a livelli accettabili.

Tutto sommato, direi che non c'è storia rispetto al suono che ottengo con le 3/5a posizionate sui loro pesantissimi stand. Però il risultato non è stato in assoluto catastrofico.

A proposito, questa mattina ho coinvolto anche mia moglie in questi ascolti. Alla fine ha esclamato: "Ma se eliminassimo i supporti delle 3/5a?! Le conservi nella libreria e quando le vuoi ascoltare le posizioni sulle DM6... In fondo si sentono bene...".  Ho contato fino a dieci e poi le ho lanciato uno sguardo di disappunto :classic_angry::classic_biggrin:...

P.S. Appena possibile farò la prova anche con le Epos ES14. Sia posizionando queste sulle DM6 e sia posizionando le 3/5a sulle Epos ES14.

20240303_140910.jpg

20231107_151444.jpg

  • Melius 1

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