Plissken Inviato 22 Marzo 2024 Autore Inviato 22 Marzo 2024 Quindi si potrebbe affermare che il rock è un genere poco "audiofilo", se per audiofilo si intende una ricostruzione fedele di ciò che avviene nella realtà? E quindi prerogativa di pochi generi musicali.. Inizio ad avere dei dubbi, quando molti parlano di tridimensionalità della scena, il cantante e gli strumentisti "piazzati proprio lì" ecc ecc i soliti discorsi di chi ci vuole vendere qualcosa insomma..
davenrk Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 13 minuti fa, Plissken ha scritto: Inizio ad avere dei dubbi, quando molti parlano di tridimensionalità della scena, il cantante e gli strumentisti "piazzati proprio lì" ecc ecc i soliti discorsi di chi ci vuole vendere qualcosa insomma.. Ma perché, gli album di musica "non classica" non hanno una tridimensionalità? ecc. ecc. Sarà quella che ha deciso il sound engineer... E comunque guarda che anche nella musica classica si fanno (più o meno a seconda dei casi) manipolazioni e "sistemazioni" per far suonare bene un disco, anche se è registrato a presa diretta...
one4seven Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 @Plissken cosa mettere, e dove, nella scena acustica, dipende dall'artista e dal sound engineer. C'è scena acustica anche nell'elettronica. Si posizionano i "suoni" creati, e non gli strumenti (suono degli, ripreso).
pass Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 Discussione interessante Da appassionato di rock e dintorni e audiofilo spesso mi sono posto domande rispetto alla scena sonora Seguo... Secondo me, per un ascolto hifi del rock è più importante la timbrica e soprattutto la dinamica, da non confondere con la pressione sonora, rispetto alla scena, che, come detto è ricreata artificialmente in fase di registrazione Discorso a parte gli unplugged, molto interessanti dal punto di vista specifico della discussione In questi ultimi la ripresa del suono assume un'importanza pari a quella della classica o del jazz, sempre secondo me😉 2
Titian Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 3 ore fa, one4seven ha scritto: Si strappano le vesti per la timbrica negli strumenti acustici, ma negli amplificati è la medesima cosa, se non addirittura più determinante, perché come giustamente dici, è precisa espressione artistica. In un concerto pop dal vivo con il suo volume, la qualità dell'impianto di amplificazione e con la gente che fa rumore e si muove, finezze non le senti. Tutto sotto una soglia di 50-60 db è poco relevante, importante è lo spettacolo. Nella classica per esempio l'espressione artistica va in giù sotto le 30 db per quello che la gente sta zitto non si muove (o quasi) e le acustiche delle sale hanno un rumore di sottofondo (senza persone) ben sotto i 20 db. Se poi a casa gli audiofili vogliono sentire dettagli nella musica pop sotto i 50 db sono affari loro o diciamo fa parte dello scopo riprodurre il contenuto della registrazione ed è vero non ha proprio niente a che fare con il vivo. Per carità non dico che un genere sia qualitativamente migliore del altro.
davenrk Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 Questo "live in studio" è secondo me un' ottimo esempio di tridimensionalità della scena, con sviluppo anche in profondità. https://btf.it/prodotto/zuffanti-z-band-il-mondo-che-era-mio-live-in-studio-2014-cd/ 1
gorillone Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 Il 19/3/2024 at 11:35, peng ha scritto: ma è musica amplificata, che senso ha parlare di disposizione degli strumenti sul palco? Oh, finalmente Il 19/3/2024 at 11:38, Tronio ha scritto: In realtà non "la stessa" ma come dice correttamente @davenrk "quella decisa dall'ingegnere del suono", quindi anche variabile all'interno di un evento o di un brano e differente tra il momento live e la successiva registrazione. In altre parole, se chi assiste dal vivo "sente" la chitarra da destra non è affatto detto che la versione registrata del brano la riporti nella medesima posizione. Infatti si parla di "ricostruzione", ovvero del lavoro dell'ingegnere del suono per creare nel cervello dell'ascoltatore un'immagine virtuale. Mi permetto di correggere l’ultima frase: non un’immagine virtuale, ma un bel suono virtuale … non è una questione di posizione 1
one4seven Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 @Titian chiaro, la differenza disco in studio/live nel pop rock è più marcata, se non fosse proprio per il rumore di fondo nell'evento live. Ma che le "finezze" non si sentono... Beh dipende anche da chi suona. In un concerto dei Dream Theater, un bel po' di anni da, facevo fatica a capire che suonassero live. Sembrava di ascoltare il CD, per quanto fossero precisi nella riproposizione dei loro pezzi. Poi non pop/rock intervengono tante variabili nell'evento, rispetto al disco. Reinterpretazioni, strumentazioni in più o spesso, in meno, cambi di velocità. Insomma c'è molta meno rigidità nell'esecuzione. Conta ovviamente lo show.
daniele_g Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 6 ore fa, senek65 ha scritto: Si ma il suono lo fa l'amplificatore non il musicista. E l'ampli, quando c'è, sta fermo sempre in quella posizione. Quindi , come diceva @one4seven, è solo questione visivo/scenica. vero, ma il sound engineer non potrebbe dedidere di 'fare spostare' gli strumenti (su disco, intendo) per cercare di restituire in qualche modo l'impressione visiva del concerto ? non so, chiedo. per altro, ascolto pochissimi live su disco, ho sempre preferito i dischi in studio (oppure i concerti dal vivo, non su disco), quindi non so bene quali siano le scelte.
daniele_g Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 @senek65 perfetto, quindi la discussione sugli strumenti che si 'muovono' non è peregrina: sono comunque scelte, anche se poi non corrispondono alla realtà del concerto -contrariamente a quanto avviene nei concerti non amplificati.
davenrk Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 14 minuti fa, daniele_g ha scritto: il sound engineer non potrebbe dedidere di 'fare spostare' gli strumenti (su disco, intendo) per cercare di restituire in qualche modo l'impressione visiva del concerto ? Per i dischi "live" di solito fanno così.
Amministratori cactus_atomo Inviato 22 Marzo 2024 Amministratori Inviato 22 Marzo 2024 un passo per volta. una registrazione in studio non è un evento live. in un evento live di musica acustica è abbastanza facile per il sound enginer ricostruir il palcoscenico, i musicisti stannio fermi, il coro pire, la disposizione degli strumenti è standardizata, giusto nella lirica i canatanti si muovono sul palcoscenico (vedi radames che nell'aida attraversa cantanto tutto il palcoscenico). ma nella musica amplificata live tutto questo non esisre, non solo chitarristi e canatanti si muovono in continuazione da dx a sx, da davanti a dietro, ma ache per chi è presente all'evento live il pacoscenico lo ricostruisce con gli ogghi, in quanto con gli occhi si vede dove sono i musicisti, ma il suoo da dove arriva? dagli array di altoparlnati e quindi da dove io sperratore sono posizionato rispetto a loro. in pi cìè un service cha a seconda del brano e dei suoi gusti decide dove posizionare virtualmente nello spazioni voci e strumenti, la voce a seconda degli effetti speciali può arrivare anche dal soffitto, uno strumento he sul palco è a destra può arrivarmi anche da sx. purtuttavia il suono riprodotto non è l'evento reale ,a il modo con il quale il fonico ha voluto fissarlo per farcelo ascoltare. qundi si ceeto in un evento registrato anche di musica amlificata sarà possibile avere palcoscenico laterale e profondità solo che non è detto che uesto sia speculare alla posizione della band in teatro. Ma è davvero una cosa importante?
Maurjmusic Inviato 24 Marzo 2024 Inviato 24 Marzo 2024 Il 22/3/2024 at 10:19, one4seven ha scritto: Si strappano le vesti per la timbrica negli strumenti acustici, ma negli amplificati è la medesima cosa, se non addirittura più determinante, perché come giustamente dici, è precisa espressione artistica. Timbrica che puo' essere influenzata dal tipico sound dello studio di registrazione: i dischi registrati negli anni 80 al Power Station di New York suonano con una connotazione di fondo simile, cosi come i dischi i registrati ai Criteria Studios di Miami nello stesso periodo o i dischi registrati al Wally Heider Studios di San Francisco negli anni '70. Non sempre accade ma spesso è prevalente. Joe Jackson per il suo "Body and Soul" ha scelto di registrare in una vecchia sala (costruita in legno e pietra) utilizzata in passato dalla Vanguard Records per creare un certo sound che aveva in testa. 2
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