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Abyss Diana MR


Barone Birra

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Barone Birra
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Da qualche giorno ho preso la Abyss Diana MR, l'ultima versione uscita di questo modello della Casa americana.

Mi ha sempre incuriosito e allettato il suo tipo di struttura, per una cuffia. Un design industriale, ma molto distante dal form factor da ingombrante ordigno medievale della sorella maggiore 1266. Mi ricorda invece un futurismo cyberpunk. Tuttavia, per una ragione o per l'altra, non l'avevo mai presa in considerazione fino al punto di aprire il portafoglio. Vuoi per il "particolare" tuning Abyss, mai veramente neutro e universalmente apprezzabile (questa è la versione a cui si avvicina di più); vuoi per l'affaire Diana V2 su Audiosciencereview, in cui, a prescindere da ogni altra considerazione sulle distorsioni emerse, veniva messa in luce la scarsa propensione del produttore di servirsi di misurazioni con sistemi di punta.

Dopo di allora, però, Abyss si dotò di un "capoccione" top Bruel & Kjaer con tanto di stanzino anecoico, con cui ha progettato i nuovi modelli di driver (TC e MR), tanto che ora pubblica pure sul suo sito dei grafici dai mirabolanti valori.

 

La Diana prima versione, in realtà, era nata nel 2016 più per un esperimento modaiolo, a mio avviso, che per altro: tipo.... a casa avete la 1266, questa ve la portate in giro o la regalate a vostra moglie per tacitarla delle spese forsennate. In effetti, certe colorazioni avevano un feeling da diportista:

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In particolare, i primi cuscinetti la rendevano una on-ear alla Grado, inoltre era piuttosto rigida e dalla calzata stravagante, non avendo parti mobili, tranne gli slider. Ovviamente ebbe scarso successo, ma nel 2018/2019 vennero lanciati due modelli ampiamente rivisti e corretti, la V2 e la Phi.

I cuscinetti ampliati e più svasati, una maggiore flessibilità della headband. La V2 vantava un sound più smooth e corposo, la Phi più analitico e tecnico. Fra le due ballavano 1000 Dollari/Euro di differenza, a pagare le maggiori prestazioni della seconda, perché i materiali di costruzione erano identici, a parte la membrana e la traccia elettrica sul driver.

E veniamo a oggi, con i due modelli attuali, la MR a sostituire la V2 e la TC a sostituire la Phi.

Lasciamo perdere le sigle, TC dovrebbe significare "Total Consciousness", MR ci hanno graziato dallo specificarlo. Io la vedo più come una Medium Range e una Top Class.

L'evoluzione è ormai progredita, i cuscinetti sono ampi e comodi, in pelle o (credo) alcantara, i cosiddetti Vegan.

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E qui ci occupiamo della MR. La cuffia giunge in una doppia scatola, in cui quella interna è una specie di scatola da scarpe contenente la custodia rigida, di buona fattura, sagomata apposta per lei. I modelli precedenti, come confezione, avevano un borsello bellissimo a vedersi, ma dalle scarse capacità protettive.

Per il resto, c'è un cavo (connettori proprietari da 2,5 mm) di lunghezza definibile all'acquisto, fra 1,5 e 3 metri con intervalli di mezzo metro. Io ho preso un 2 metri terminato XLR 4 poli.

Ah: si vantano del Made in USA: in effetti anche la scatola di cartone esterna recita made in Wisconsin, lol...

 

La Diana è una cuffia, come detto, non troppo snodabile, mediamente comodissima e leggera, ma che per qualcuno potrebbe risultare dalla calzata un po' strana. In particolare potrebbe dare la sensazione di non sigillare bene con i cuscinetti (che, da nuovi, sebbene puffosi, non si sono ancora "ammosciati" adattandosi relativamente alla conformazione del proprietario).

Ciò però è totalmente irrilevante sul suono nel caso di Abyss, perché i driver sono progettati e tarati per non aver problemi a lavorare in aria libera, quasi degli autentici open baffle, anzi il basso si rafforza se si rompe il sigillo!

La MR è anche decisamente leggera, nonostante sia tutta in alluminio (le coppe, sottilissime, sono scavate dal pieno). Abyss dichiara 360 grammi, ma la mia bilancia da cucina rilancia con un 424 grammi... presumo le abbiano misurate senza i cuscinetti a questo punto, vista la discrepanza. Cuscinetti che sono ad aggancio magnetico e hanno una base plastica, ovviamente per non graffiare il metallo dello chassis.

Il peso è comunque contenuto per una magnetoplanare a dimensione piena: per quanto compatta vanta un driver di ben 63 mm di diametro e i pad attuali la rendono una over-ear a tutti gli effetti..

La headband è veramente sottile e poco imbottita, tenta di avvalersi dello scarso peso per non gravare sulla capoccia, insomma gioca un po' la carta estetica vs funzionalità.

Tuttavia viene fornito un cuscinetto aggiuntivo adesivo, per chi volesse di più, inoltre in commercio è pieno di soluzioni alternative tipo calze in tessuto o quella in pelle di Beautiful Audio. Io devo dire di non aver problemi con la headband in conformazione stock, ma di solito uso un sottile zucchetto perché sono pelato freddoloso.

 

Ci vediamo nella parte due per il suono! :P

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
  • Confused 1
Inviato
18 ore fa, Barone Birra ha scritto:

domande, se ne avete.

Ciao @Barone Birra

Ti chiedo come si è comportata coi tuoi ampli se possiedi ancora il Benchmark e il Feliks o altri eventuali SS o valvolari.

  • Melius 1
Inviato

E @Barone Birra sopratutto, quanto costa la Diana nella versione che hai preso tu? 
E qual’è il rapporto qualità/prezzo rispetto ad altre cuffie della stessa fascia di costo?

Grazie..

Barone Birra
Inviato
Il 14/4/2024 at 15:15, mla ha scritto:

Ciao @Barone Birra

Ti chiedo come si è comportata coi tuoi ampli se possiedi ancora il Benchmark e il Feliks o altri eventuali SS o valvolari.

 Intanto, c'è da dire che non è facilissima come pilotaggio, cioè: qualsiasi amplificatore desktop la pilota, ma, per esempio, sul Benchmark la ascoltavo a -16 di attenuazione (arriva a +15, quindi nulla di folle), quando con ogni altra che ho non supero i -18. Non è propriamente "portatile", nonostante le dimensioni compatte.

 

Altra cosa, non è particolarmente critica verso l'amplificazione. Non è eccessivamente trasparente: tende a immettere il suo carattere, "permissivo" verso difetti e squilibri da correggere. L'ho usata sul Benchmark (a mio avviso il migliore, gli aggiunge un tecnicismo che non guasta: definizione, grande estensione in basso), ma suona benissimo col Luxman (mediobasso più "lush") e con mia sorpresa anche con IFI iCAN Pro (la cui manopola XBass non serve proprio con la MR). Il Feliks Euforia purtroppo per ora non è stato provato, ce l'ha mio fratello ma non trovavamo l'adattatore jack->xlr. Tra parentesi, la cuffia è piaciuta molto anche a lui.

  • Thanks 1
Barone Birra
Inviato
10 ore fa, SimoTocca ha scritto:

E @Barone Birra sopratutto, quanto costa la Diana nella versione che hai preso tu? 
E qual’è il rapporto qualità/prezzo rispetto ad altre cuffie della stessa fascia di costo?

Grazie..

3300 Euro di listino in Europa, ma credo che trovarla a cifre sotto i 3000 sia facile. Io ho approfittato di un'ottima offerta di un noto negozio online tedesco.

Il rapporto qualità prezzo è interessante a mio avviso, rispetto ai precedenti listini Abyss sono scesi a idee più... "umane" (la V2 che sostituisce costava 1000 in più). Può essere anche una cuffia definitiva con certi generi e non necessita di catene audio progettate ad hoc su di lei, è fra le più "forgiving" mai provate, nonostante doti tecniche di livello.

Come accennato nei post precedenti, se cercate soundstage da sala concerti e naturalezza estrema, c'è di meglio nella sua fascia, ad esempio in casa Hifiman. Posso compararla alla Sony Z1R se vuoi, mi pare che tu la possieda.

Inviato

@Barone Birra Sì… grazie ho capito. La Sony Z1r ha un soundstage abbastanza focalizzato.. vero.

  • 2 settimane dopo...
Barone Birra
Inviato

Ho iniziato a fare qualche confronto, sempre la forma di valutazione più utile per inquadrare la resa di una cuffia.

MR vs Final D8000

Devo dire che mi sbagliavo quando ritenevo che potessero avere caratteristiche molto simili. La MR è una cuffia sostanziosa e smooth, ma la D8000 è totalmente più rilassata e paciosa, a parte il tellurico muro sonoro di bassi che può erigere. La Final ha una resa più ampia del palcoscenico, ma arretrata in modo percepibile come posizione degli esecutori, medi più liquidi, più controllata, come risoluzione percepita la MR è decisamente uno step up.

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MR vs Audeze LCD5

Queste si somigliano molto di più, a partire dalla calzata e dai cuscinetti svasati in pelle. Simili anche come peso. La gamma media in entrambe è evidenziata in primo piano.

 

LA MR tende a far suonare tutto come vuole lei! La 5 cambia grandemente a seconda dei brani: la MR tende a mettere gli elementi sonori sullo stesso piano sinistra/destra, abbastanza ravvicinato, non ha tantissima profondità, anche se ottima direzionalità e spazialità fra gli strumenti. La 5 è molto più profonda e "globulare" come soundstage... Melody Gardot con la MR cantava a un metro, con la 5 sembrava sussurrarti nell'orecchio da quanto era vicina; con altri dischi invece il cantante lo percepisci ben più distante rispetto a quello riprodotto dalla MR, insomma è più fedele alla registrazione effettiva.

Più è bassa la qualità/risoluzione, e più la MR suona meglio paragonata alla 5.... con gli UB40 (16/44) addirittura superiore la MR, con Hans Zimmer la 5 travolge la MR per l'immanenza dell'ambiente e la grandiosità che trasmette.

Più nel dettaglio... Bassi meglio la MR, più corpo, ma la 5 scende maggiormente forse perché ho... il sigillo un po' rotto sulla MR.  Gamma media bellissima su entrambe, la 5 come detto varia enormemente rispetto alla registrazione ma è certamente più raffinata e con la grana più fina, la MR è più "rustica" e granulare ma questo le dona quella vividezza e fisicità che emerge sempre; acuti più dark nella 5, famosa per avere gli acuti dark, vantaggio: sulle voci femminili non è MAI sibilante, personalmente miglior cuffia mai sentita sulle voci femminili; la MR ha gli acuti più in evidenza, talvolta può essere frizzante sui piatti (soprattutto sono già frizzanti di loro sul disco), ma questo le dona una risoluzione percepita molto alta.

Se questa è la Abyss con meno risoluzione e dettaglio.... allegria!!

 

Echi, riflessioni, dettagli ambientali: 5 è una capoclasse, la MR tende a occultare un po' quello in secondo piano. Come dinamica, la 5 più "esplosiva", più incisiva nelle percussioni piatti & tamburi, la MR ha tanta fisicità in basso però.

Tirando le somme, la MR è una cuffia notevolissima nella sua fascia di prezzo: ha una personalità netta, se ne frega relativamente della catena audio, fa suonare come vuole lei un po' tutto. Ottima nella musica moderna, amplificata e sintetica, meno bene in ampie partiture orchestrali; la 5 rimane il mio riferimento ma, anche per l'impedenza "difficile" non ti puoi aspettare di attaccarla ovunque e farla suonare al massimo col primo disco che trovi.

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  • Melius 1
Inviato
Il 26/4/2024 at 18:44, Barone Birra ha scritto:

Ottima nella musica moderna, amplificata e sintetica, meno bene in ampie partiture orchestrali; 

Provata nel mio impianto tempo fa nel mio impianto e concordo abbastanza con queste tue conclusioni. Confrontata a suo tempo con la Hifiman HE1000 Stealth e la Susvara era molto indietro nella resa delle voci e degli strumenti acustici. Per farla breve non mi ha impressionato.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
Il 16/4/2024 at 01:51, Barone Birra ha scritto:

se cercate soundstage da sala concerti e naturalezza estrema, c'è di meglio nella sua fascia, ad esempio in casa Hifiman.

 Più precisamente, a quale Hifiman Ti riferisci?  

Barone Birra
Inviato

Quella nella sua fascia è la HE1000se

Inviato

@Barone Birra Ma l’hai ascoltata? Perché mi interessa molto avere le Vs. opinioni proprio su questa cuffia, la HE1000SE. 

Barone Birra
Inviato

La Se no, ma visto che tutti sono concordi (anche il listino) nel dire che sia la più tecnica e ariosa della serie 1000, ho pochi dubbi sulle sue qualità di sound stage e timbrica. Credo che per i miei gusti, comunque, sarebbe troppo brillante. Per ulteriori pareri dovresti aprire una discussione a riguardo, così avresti visibilità. 

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