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Melius Club

Gioventù bruciata


regioweb

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Inviato

Non mi viene in mente altra definizione per l'omicidio di Pescara dei giorni scorsi;

da genitore di un ragazzo poco più grande dei protagonisti di questa assurda vicenda sono allibito di fronte a tanta violenza gratuita..

e qui non parliamo di individui borderline ma di ragazzi di famiglie "normali", che potrebbero essere figli di ciascuno di noi

la crisi di valori, anche i più elementari, di queste nuove generazioni è sempre più evidente 

https://www.open.online/2024/06/24/pescara-15enne-accoltellato-parco-baden-powell/

Inviato

E già regio per voi che avete figli pressapoco della stessa età non c'è da dormire sonni tranquilli nel caso si imbattano in certi individui. 

Inviato

A me ha colpito quanto è stato sottolineato "Forse per un debito di droga..." come il motivo del suo omicidio ad ogni lancio della notizia.

A quell'età di quale debito di droga parliamo? Mi sembra evidente che le "ragioni" sono da ricercare altrove, c'è da scavare davvero a fondo nella nostra società.

Povero ragazzo. Poveri ragazzi.

Inviato
45 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

... non c'è da dormire sonni tranquilli nel caso si imbattano in certi individui. 

Che potrebbe essere anche uno dei nostri figli, anche di @regioweb. Non escludiamoli a priori, perché sembra che il ragazzino sia stato prima aggredito da un gruppetto di coetanei e poi ucciso dai figli di un avvocato e un, non ho capito bene, pezzo importante delle forze dell'ordine. Cioè i "certi individui" del caso.

Con tutto il rispetto @regioweb, il mio ovviamente è un discorso generale e ampio.

Oltretutto questa vicenda in particolare sarà approfondita ma solo sotto il profilo giudiziario: non insegnerà niente temo.

Inviato
22 minuti fa, djansia ha scritto:

quale debito di droga parliamo?

250 euro

  • Thanks 1
Inviato

Potevano avere molto dalla vita, si sono rovinati da soli per 250 Euro.

Inviato

E 250 euro sono un debito? Di droga o meno, ma 250 euro sono un'inezia. Non è un debito da omicidio neanche se parliamo di droga o traffico d'armi.

C'è dietro molto di più, altrimenti la faccenda è scontata e possiamo anche dimenticarla immediatamente.

Inviato
3 ore fa, djansia ha scritto:

Che potrebbe essere anche uno dei nostri figli, anche di @regioweb.

appunto,

il dubbio di non essere stati capaci di trasmettere sani valori ai nostri figli - tra l’altro da una posizione molto vantaggiosa rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto - è la cosa che mi sconvolge di più..

  • Melius 2
Muddy the Waters
Inviato
4 ore fa, djansia ha scritto:

c'è da scavare davvero a fondo nella nostra società.

L’Italia è un paese alla deriva, in tutti i sensi.

Il problema non è tanto la “crisi di valori” ma la diffusione di valori eticamente sbagliati, indirizzati esclusivamente al successo sociale ed economico, l’individuo col suo patrimonio emotivo non è più importante, ma conta chi sono e cosa possiedo.

Nulla di cui stupirsi, solo la progressiva americanizzazione che avanza inesorabile.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Gli esempi, i valori e i principi che i giovani dovrebbero ricevere dai genitori in primis e dalla scuola poi, sono sempre più carenti e vuoti. A questi, si sono sostituiti quelli dei social network, YouTube, musica Trap, ecc. che stanno distorcendo le menti dei giovani di oggi. 

Inviato

 

"Era buono". "Era un bravo ragazzo". "Non avrebbe fatto del male a nessuno". Le sentiamo sempre queste frasi, soprattutto nelle occasioni in cui il "bravo ragazzo" in questione si macchia di un crimine orrendo, sporcando di sangue quella fama attribuitagli da genitori e amici, che fanno difficoltà in alcuni contesti ad avere uno sguardo che non sia di parte, e non influenzato da ciò che dice il cuore. La rarità è la mamma che denuncia il figlio stupratore, ma dovrebbe essere la norma.  Invece la prassi è un’altra, la giustificazione estrema, anche di fronte all’orrore. Perché "sono bravi ragazzi", magari figli di famiglie per bene, come i due minorenni fermati per l’omicidio di Thomas Christopher Luciani, il 16enne ucciso con 25 coltellate nei pressi del parco Baden Powell, a Pescara. 

"La cosa che non ti aspetti - ha commentato il sindaco Palozzi - è che quello che doveva essere un carnefice è diventato una vittima di soggetti di una società apparentemente con più certezze di lui, quelli che vengono chiamati dei ragazzi perbene". Già, perché in questo caso la vittima è il cosiddetto "ragazzo difficile", il 16enne con piccoli reati nel passato, una vita nella comunità di Isernia, da cui era scappato in questi giorni, come era già successo nel 2023. Dall’altra parte del coltello, quella con il manico, troviamo invece i due "bravi ragazzi", cresciuti in famiglie piene di sicurezze, tutte quelle che sicuramente Thomas non ha mai avuto. Da una parte il figlio di un avvocato, dall’altra quello di un maresciallo dei carabinieri. Contesti che non conosciamo, ma che non possono essere considerati "difficili". 

Eppure, secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due minori avrebbero agito con "freddezza glaciale". Prima la trappola, poi le 25 coltellate, molte delle quali inferte quando il 16enne era ormai esanime, poi la fuga al mare, per fare un bagno e magari disfarsi dell’arma del delitto. Il tutto per cosa? Per un debito di droga di 200-250 euro, una cifra irrisoria se paragonata a una vita. Una cifra che molto probabilmente non sarebbe stata un problema per le famiglie di questi "bravi ragazzi". 

Ma il problema non sono certo i soldi. Il vero problema sta nella visione distorta della realtà, in cui si idolatra il bullo, in cui "fa figo" spacciare droga e girare con il coltello in tasca, per sentirsi un po’ come i protagonisti di Gomorra. Il tutto in uno scenario di ignoranza dilagante, non solo tra chi in tasca ha poco o niente, ma anche tra chi non ha problemi di questo genere e pensa che il mondo sia il suo parco giochi. 

Il problema sta nella cecità delle famiglie, per cui i figli sono sempre e solo bravi ragazzi. Lo erano anche i fratelli Bianchi che hanno massacrato Willy, lo era il 16enne che ha ucciso Giovan Battista Cutolo, lo erano anche Turetta e Impagnatiello. E la lista potrebbe continuare per molto. Tutti bravi ragazzi per mamma e papà, anche con un coltello sporco di sangue in mano. Perché è difficile da ammettere, ma un figlio che uccide è il fallimento massimo di un genitore, perché vuol dire aver cresciuto un figlio senza insegnare una delle regole fondamentali della vita: la differenza tra il bene e il male.

Quindi basta con questa filastrocca buonista, finiamola di prenderci in giro. No, non erano bravi ragazzi, anzi.

.

https://www.today.it/opinioni/omicidio-thomas-luciani-bravi-ragazzi.html

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I miei due cents, se i bravi ragazzi uccidono … i cattivi cosa fanno?

Inviato
18 ore fa, regioweb ha scritto:

qui non parliamo di individui borderline ma di ragazzi di famiglie "normali", che potrebbero essere figli di ciascuno di noi

Mi permetto di dubitare, o meglio, non conoscendo personalmente protagonisti e famiglie, resto col dubbio.

Domando, senza scatenare polemiche "sanitarie": quanto possono avere influito due anni di lockdown, mascherine, teli di plastica per abbracciare il nonno e la nonna, assenza di baci, carezze, relazioni, scuola, ecc.?

Questi pischelli nel marzo 2020 avevano 11-12 anni. 

Inviato

e meno male che in illo tempore lo avevamo anche detto.

Inviato

Nei media nazionali "stranamente" queste notizie passano in secondo e terzo piano quando il delinquente è di nascita e pedigree italico. Se lo stesso accadesse con protagonisti dalla pelle colorata avremmo Salvini sbraitante h24 e titoloni di scatola su Libero e La Verità per due settimane.

In regione abbiamo avuto un caso tragico la scorsa settimana, lo sapevate?

Un italianissimo diciannovenne sferra un pugno in faccia ad un imprenditore giapponese residente a Udine, persona conosciuta e molto amata in città, "colpevole" di aver invitato alla calma lui e i suoi amichetti che si stavano menando per passare in allegria il sabato sera:

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  • Melius 1
Inviato

PS ovviamente davanti al giudice la risposta del giovane è stata "non volevo fargli male".

Certo, se tiri un destro in piena faccia lo fai come  gesto d'affetto. Se poi quello muore è colpa sua, mica tua.

 

Sono indeciso se questa generazione in certi casi sia stata allevata solo dagli smartphone o ci sia anche lo zampino di genitori peggiori di loro. 

Inviato

la cosa sconcertante è che non si rendono conto di quello che fanno, sembra vivano perennemente in un videogame con l'aggravante di usare acidi già a 15 anni

Inviato

Ex nota baby-gang (da poco maggiorenni)  che aveva colpito anche nel 2022  prendendo a botte un commerciante di origine indiana. 

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Inviato
28 minuti fa, Martin ha scritto:

Ex nota baby-gang (da poco maggiorenni)  che aveva colpito anche nel 2022  prendendo a botte un commerciante di origine indiana. 

Chiaramente so' ragazzi poverini, mica vorrai metterli di fronte alle proprie responsabilità?

Personalmente sono garantista e propendo per le pene rieducative (comunità ecc) specie se si tratta di giovani. Ma da che esiste una società organizzata vi sono individui che vanno posti al di fuori di essa per lunghi periodi, per salvaguardia loro e della società stessa.


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