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La Stroncatura: pasta della Calabria contadina


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Inviato

Ad ogni modo, ieri sera la mia brigata di cucina privata 😀 si è cimentata in un piatto battezzato "Quella laggiù è Tropea?", struncatura con aglio, olio calabrese, con un mix di erbe calabresi essiccate, acciughe e mollica di pane soffritta. Peperoncino fresco a chiudere.

La foto non entra, devo ridimensionarla.

Inviato

Qui si preparano i futuri clienti del Dr. Nowzaradan... :classic_biggrin:

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  • Haha 2
Inviato
20 minuti fa, Martin ha scritto:

futuri clienti del Dr. Nowzaradan

È per le acciughe, vero?

Lo ha detto mia figlia che sono micidiali, io due a testa ne metto, ridurrò a una soltanto. 

  • Haha 1
Inviato
5 ore fa, qzndq3 ha scritto:

le mie nonne ne hanno sempre fatto largo uso (fin troppo) e mai strutto (sugna).

Da me, dove gli uliveti son sempre stati pochini lo strutto si usava in cucina in passato. Ricordo certe patate a tocchi cotte, nella cucina economica, con lo strutto da mia nonna che erano di un buono che metà basta. Mia madre ne aggiungeva un cucchiaio, da sciogliere in un po' di latte,  nell' impasto della piadina.

Aneddoto: avevo una morosa di Ciro' marina, a 20 anni poco più. Non ero avezzo (allora) al piccante e la prima volta che mi ha fatto assaggiare l'n'duia sono rimasto letteralmente a bocca aperta 😀😁, è un'arma di distruzione di massa questa,  ho pensato

Scusate l'ot.

  • Melius 1
Inviato

@andpi65 Ma difatti ancora oggi sia in Lucania che in Campania se ne fa largo uso. Parlo quindi delle zone dove vivo e meglio conosco

Inviato
26 minuti fa, maximo ha scritto:

Ma difatti ancora oggi sia in Lucania che in Campania se ne fa largo uso. Parlo quindi delle zone dove vivo e meglio conosco

Non saprei in quelle zone in passato. Credo si usasse principalmente quello che si produceva in zona. Olio dove gli uliveti non mancavano e strutto dove , viceversa scarseggiavano.

Erano peraltro tempi in cui l'esigenza di palestre e diete per mantenersi in forma era davvero l'ultimo dei problemi, da quello che mi han raccontato i nonni e anche mio padre, che era del 26.( Mio padre mi raccontava di come partisse da vicino Cesenatico per arrivare a Sogliano sul Rubicone , in bicicletta, dove lo aspettava una giornata da muratore, altri tempi!)

La stroncatura è figlia di quei tempi in cui quello che "valeva" lo si vendeva a chi poteva spendere  e ci si inventava piatti con quello che aveva poco mercato.

Piatti che oggi si stanno riscoprendo.

Il guazzetto di pesce,  le alici a scottadito, la stroncatura  e molti altri sono figli di quei tempi.

 

Inviato
44 minuti fa, andpi65 ha scritto:

Da me, dove gli uliveti son sempre stati pochini lo strutto si usava in cucina in passato.

In quale zona?

45 minuti fa, andpi65 ha scritto:

a prima volta che mi ha fatto assaggiare l'n'duia sono rimasto letteralmente a bocca aperta 😀😁, è un'arma di distruzione di massa questa,  ho pensato

In effetti è un po' "potente" :classic_tongue: 

Inviato
Adesso, qzndq3 ha scritto:

In quale zona?

Romagna. Qualche uliveto c'è in collina, ma poca roba.

 

2 minuti fa, qzndq3 ha scritto:

In effetti è un po' "potente" :classic_tongue:

Poi mi sono abituato, oggi vado di peperoncino a spiovere, ma allora ero vergine 😉😀

Inviato
49 minuti fa, andpi65 ha scritto:

( Mio padre mi raccontava di come partisse da vicino Cesenatico per arrivare a Sogliano sul Rubicone , in bicicletta, dove lo aspettava una giornata da muratore, altri tempi!)

OT - La nonna di mia moglie raccontava che per ricavare qualche soldino in più, suo marito (il nonno di mia moglie) tre volte alla settimana durante la bella stagione faceva in bici da Cherasco (CN) a Torino per vendere i prodotti della terra che coltivavano. Andata/ritorno sono 120KM circa. 

56 minuti fa, andpi65 ha scritto:

Credo si usasse principalmente quello che si produceva in zona. Olio dove gli uliveti non mancavano e strutto dove , viceversa scarseggiavano

Infatti. 

  • Melius 1
Inviato
27 minuti fa, andpi65 ha scritto:

ma allora ero vergine 😉😀

Posso supporre che la ragazza volesse "svezzarti" a 'nduja e cipolla di Tropea :classic_wink: secondo la credenza popolare dovrebbero essere un po' afrodisiaci, anche se a 20 anni non ce n'è bisogno!

  • Haha 1
Inviato

Nella memoria montanara dei miei l'olio di oliva era considerato poco meno di una medicina, tenendolo in grande considerazione e usandolo praticamente a gocce. Il grasso "buono" in cucina era il burro, quello "corrente" lo strutto. Nei ricordi infantili dei miei (quindi anni 30-40) c'era anche l'uso residuale dell'olio di noci che erano una piccola risorsa di zona, ma come detto era già allora in via di dismissione. Sono rimaste a lungo le rovine del frantoio, che sono riuscito a vedere anch'io. 

Inviato
2 ore fa, qzndq3 ha scritto:
2 ore fa, andpi65 ha scritto:

ma allora ero vergine 😉😀

Posso supporre che la ragazza volesse "svezzarti" a 'nduja e cipolla di Tropea :classic_wink: secondo la credenza popolare dovrebbero essere un po' afrodisiaci, anche se a 20 anni non ce n'è bisogno!

Vergine non in quel senso ehh😉. Però devo dire che la ragazza aveva l'n'duia in corpo ( era di Torre Melissa esattamente). Ci siamo "rivisti" anni dopo quando io ero a Milano e lei in Liguria.

P.S.: Cesenatico/ Sogliano sul Rubicone ne conosco diversi che con un Scott o una Kube  ed abbigliamento tecnico tornano a casa provati.( È parte della nove colli). Ci vuole il fisico per farla andata e ritorno con una bici coi freni a bacchetta(*) e con intramezzo  di un 8/9 ore sulle impalcature. Altri tempi!

(*) Io in spiaggia ci andavo ( a volte ancora) in bici . Una volta tornando a casa mi son trovato uno di quelli "tecnici tirati a balestra" e io avevo una bici senza neppure il cambio. Lo vedo che mi supera, ma mi ha colpito la faccia che ha fatto mentre lo faceva. EsEstiquaatsi, mi ci sono messo a ruota. Lui accelerava e io pure. Ogni tanto si girava a vedere se c'ero ancora. Con quel cesso di bici con cui gli stavo dietro ( rispetto alla sua)mi è toccato pedalare. Mi ha fatto sorridere  quando , dopo una decina di km di sta solfa ha girato in casa e si è girato per dirmi: "burdel la bici conta, ma la gamba di più".

Se lo rifaccio oggi penso mi venga uno schioppone entro i 5 km😂

Inviato

Le Calabrie, si chiamano così perche sono mille e più, bastava spostarsi di poco, fino a 30 40 anni fa la cuciana era enormemente diversa, perchè diversi erano gli ingredienti a disposizione.

Nella pianura di Sibari i vari comuni che vi sono avevano praticamete a disposizione tutto quanto la natura gli metteva a disposizione. Verdure, grano , riso, olio in abbondanza, agrumi in abbondanza e frutta di vario genere.

Poi si allevavano i porci, conigli, galline, etc, in ogni pezzo di terra che si possedeva.

Oggi tutto questo è scomparso, sono stato giù qualche mese fa e ho mangiato come potevo mangare a Venezia o Genova

Purtroppo ormai sono pochissimi quelli che allevano il porco, o altro animale.

I supermercati e la televisione hanno distrutto tutte le tradizioni, ora internet ci sta mettendo una pietra sopra.

Inviato
1 ora fa, loureediano ha scritto:

fino a 30 40 anni fa la cuciana era enormemente diversa,

Lo e’ anche oggi.

Ho letto che in Calabria si sarebbe iniziato ad usare olio d’oliva extravergine dal secolo scorso.

La cosa fa sorridere mo non poi cosi tanto.

Il residuo dell’olio (sansa) viene adoperato anche oggi per fare il sapone di casa.

La stroncatura e’ un piatto povero e ricco ad un tempo.

Da me la si fa con le linguine e con l’aggiunta di pecorino stagionato.

Tutta roba del posto.

Tranne la pasta.

A meno che non la si faccia in casa ed in questo caso si ha un piatto sontuoso.

Inviato
2 ore fa, andpi65 ha scritto:

Sogliano sul Rubicone

In un locale dentro un  cascinale  mangiai delle tagliatelle più che notevoli.

Inviato
1 ora fa, samana ha scritto:

Ho letto che in Calabria si sarebbe iniziato ad usare olio d’oliva extravergine dal secolo scorso.

Posso personalmente testimoniare almeno da fine anni '60, cioè da quando io ne ho memoria. I miei nonni "facevano l'olio", sia di olive sia di "olivette", ottimo per le insalate tanto è leggero, forse fin troppo.

1 ora fa, samana ha scritto:

Il residuo dell’olio (sansa) viene adoperato anche oggi per fare il sapone di casa.

Vero, una mia zia me ne ha regalato due pezzi giusto due settimane fa. Sembrerà strano, ma è ottimo per le parti intime, in quanto non contiene additivi.

2 ore fa, loureediano ha scritto:

Purtroppo ormai sono pochissimi quelli che allevano il porco, o altro animale

Ho la fortuna di avere amici a Fossato e a Bagaladi che allevano maiali, mucche, capre e pecore. Capocollo e formaggio da sturbo! Quando riesco prendo da loro anche l'olio.

Inviato
1 ora fa, Panurge ha scritto:

In un locale dentro un  cascinale  mangiai delle tagliatelle più che notevoli.

Spero per te che fossi in fase rientro ( discesa) perché se dovevi salire ancora , le tagliatelle che scendono benissimo con i piedi sotto la tavola, con i piedi sui pedali risalgono. E quando sei sul barbotto ti appare davvero la madonna insieme a  tutto il calendario dei santi. Sono esperienze " mistiche" che sarebbe meglio evitare.
😀

p.s. se ricordo bene eri da Renzi, li ci vanno i romagnoli se vogliono mangiare bene fuori casa, a prezzi potabili, ma non è a Sogliano sul rubicone, è  a Sant' Arcangelo...sempre se ricordo bene quando ne parlammo.

 


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