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Melius Club

La solitudine


Savgal

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Inviato

La solitudine dichiarata epidemia pubblica negli Usa
A lanciare l'allarme Vivek Murthy, in quella che ha dichiarato una nuova epidemia a livello di salute pubblica, di cui è responsabile come 'U.S. surgeon general', cioé responsabile della Sanità nel govereno federale. La solitudine può infatti rivelarsi mortale come il vizio del fumo e può aumentare il rischio di morte prematura del 30%
In una relazione di 81 pagine, Murthy ha detto che circa la metà degli americani adulti va incontro a tale condizione e i dati mostrano che negli ultimi 60 anni i nuclei familiari composti da una persona sono quasi raddoppiati. Di recente ha pesato anche la pandemia di Covid 19, che ha forzato all'isolamento milioni di americani, tenendoli lontani sia dai familiari che dagli amici.
"Sappiamo - ha detto Murthy - che la solitudine è un sentimento comune a molte persone. E' come la fame o la sete. E' una sensazione che il corpo ci invia quando qualcosa di cui abbiamo bisogno per la sopravvivenza viene a mancare. Milioni di americani lottano nell'ombra. Non è una cosa giusta. Ecco il motivo per cui ho lanciato l'allarme, per fare luce su un problema a cui troppe persone vanno incontro"

 

 

Nel 2018 usciva su The Economist un articolo intitolato "Come ci si sente davvero a essere soli?"; nel testo, la giornalista Maggie Fergusson provava a dare una forma, un volto e soprattutto una descrizione sincera, a quella che aveva definito "la lebbra del ventunesimo secolo": la solitudine. "Niente nella vita di Rebecca dà l'idea di essere triste e solitario", Scriveva Fergusson, descrivendo la trentunenne di Fulham (un quartiere di Londra) seduta davanti a lei. "È triste - ribatte invece la ragazza - Lo ammetto: 'Sono sola e voglio avere una famiglia', e mentre lo dico avverto una sorta di vergogna".

 

 

Gli ultimi anni sono stati duri per tutti ma soprattutto per i nostri ragazzi, come confermano le molte ricerche sul rapido aumento della solitudine, dell'ansia e della depressione tra i più giovani.

Secondo uno studio del Journal of Adolescence intitolato: "Aumento a livello mondiale della solitudine adolescenziale", i bisogni di salute mentale degli adolescenti di tutto il mondo hanno iniziato ad aumentare dopo il 2012, in gran parte a causa dell'aumento dell'accesso agli smartphone e della crescita dell'uso di Internet.

In tutto il mondo, quasi il doppio degli adolescenti nel 2018 ha avuto livelli elevati di solitudine rispetto al 2012. E sfortunatamente, dopo la pandemia, la solitudine dei ragazzi ha raggiunto livelli record. L’essere umano è un essere sociale e il suo cervello si è sviluppato nel corso dei millenni per interagire con altri esseri umani. Negli ultimi anni si è in certi periodi annullata o molto ridotta la possibilità vitale della connessione, soprattutto per gli adolescenti, in tanti modi.

Uno studio realizzato lo scorso anno ha mostrato che "i tassi di sintomi depressivi sono aumentati notevolmente tra adolescenti e giovani adulti negli ultimi due anni" con il 38% di tutti i giovani di età compresa tra 14 e 22 anni che riportano sintomi di depressione da moderata a grave, rispetto al 25% nel 2018.

 

 

  • Melius 1
Inviato

Tra le cause - se non quella principale -  ci metterei i social,  che sempre più  contribuiscono a sostituire i rapporti umani reali con i rapporti virtuali.

Ed all' improvviso, nella moltitudine dei finti  contatti ti scopri solo

Inviato

Anche i forum e il cattivo carattere degli audiofili

Inviato

@newton

Ho il dubbio che quel cattivo carattere, quelle esagerazioni, siano un sintomo della solitudine.

Inviato

@Savgal è una certezza. Aggiungo la scelta dei maglioni che quando li sfili fanno le scintille

  • Haha 1
  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

eppure nel medioevo di diceva o beata solitudo o sola beatitudo. 

i social non sono la sola causa della sensazione della solitudine, c'è anche la caducità delle relazioni amorose (ormai il modello e quello dei personaggi pubblici che si lasciano e dopo una settimana hanno trovato un altro amore definitivo che dira 6 mesi massimo, per ricominciare), l'anonimato delle grandi citta, e poi l'ncapacità di acettare il fatto che tutto ha un prezzo, se voglio stare in coppia non posso essere l'unico a decidere, dovrò mediare con il partner senza percepirlo come una diminutio, la ragazza di 30 anni di fulham che vorrebbe una fqmigkia, si è mai chiestqa peerchè non ci ha pensato prima? quant4 coppie non hanno voluto figli nell età giusta per fqrli, cqusa carrirq o altri e poi ricorrono alla pma quando sono fuori tempo massimo?

Inviato

Ci sarebbe molto da riflettere, su quanto riportato dall'opener....

😏

Inviato

La solitudine e’ prima di tutto una condizione esistenziale.

Diventa sentimento, cattivo o buono, a seconda dell’indole e della tempra della persona.

Che questa condizione si tramuti in un sentimento cattivo nei giovani e’ molto triste.

E’ una questione serissima e di interesse sociale.

Inviato

 

"Il secolo della solitudine: L'importanza della comunità nell'economia e nella vita di tutti i giorni" di Noreena Hertz

 

 

Il XXI secolo è il secolo della solitudine. Noreena Hertz lo sperimenta in prima persona: a un colloquio di lavoro viene valutata da un algoritmo; un pomeriggio fa shopping con un’«amica del cuore» affittata tramite un servizio online; di sera si trova a sfiorare la pelle artificiale di un robot progettato per essere il suo animale da compagnia. La solitudine che Noreena Hertz racconta non si limita alla frustrazione del desiderio di avere qualcuno vici- no; è un male sottile che si è insinuato dentro di noi e ha permeato ogni aspetto della nostra società.È la solitudine strutturale creata dal sistema capitalistico, che ci spinge a pensare solo a noi stessi e a vedere gli altri come concorrenti o nemici. È l’isolamento provato dalle persone che si sentono trascurate e tradite dai propri rappresentanti e dalle istituzioni, al punto di lasciarsi sedurre dal richiamo del populismo e degli estremismi politici. È l’anziana signora giapponese che fa in modo di farsi arrestare per un reato minore, per poter trovare in carcere una forma di comunità. È il mondo parallelo e incontrollato dei social network, dove l’io si occulta dietro una maschera. È l’emarginazione sul posto di lavoro, dove il lavoratore si percepisce come un ingranaggio insignificante. È la solitudine speciale delle metropoli, dove possiamo ordinare centinaia di menu in consegna a domicilio ma non sappiamo il nome del nostro vicino di casa.Il secolo della solitudine è il racconto dolente della condizione in cui ciascuno di noi è venuto a trovarsi e insieme una chiamata alle armi contro le distanze siderali che si infiltrano nelle nostre vite, infettando come un virus tanto la salute dei nostri corpi e delle nostre menti quanto le strutture stesse della società. È una sfida a trasformare questa economia disumanizzante in un sistema più sostenibile attraverso interventi mirati dall’alto e dal basso, come maggiori investimenti nel welfare, ricostruzione delle comunità locali, banche del tempo e condomini solidali. È un invito a riscoprire e cementare i valori della collaborazione e dell’altruismo: la celebrazione del singolo non come atomo isolato ma come parte integrante di una comunità.

  • Thanks 1
Inviato

@samana

Riprendo una citazione.

 

«L’esperienza del non appartenere in alcun modo a questo mondo è l’essenza dei governi totalitari» (Hannah Arendt)

 

Inviato

Eh..l'interdipendenza, questa sconosciuta

Inviato

 

Scriveva Aristotele:

Quindi ogni stato esiste per natura, se per natura esistono anche le prime comunità: … Da queste considerazioni è evidente che lo stato è un prodotto naturale e che l’uomo per natura è un essere socievole: quindi chi vive fuori della comunità statale per natura e non per qualche caso è un abietto o è superiore all'uomo, … E per natura lo stato è anteriore alla famiglia e a ciascuno di noi perché il tutto dev'essere necessariamente anteriore alla parte: … È evidente dunque e che lo stato esiste per natura e che è anteriore a ciascun individuo: difatti, se non è autosufficiente, ogni individuo separato sarà nella stessa condizione delle altre parti rispetto al tutto, e quindi chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello stato, e di conseguenza è o bestia o dio.

L’uomo è per Aristotele un “animale sociale”, un bios politikos.

 

Inviato
4 minuti fa, Panurge ha scritto:

biellese

Non toccatemi la Menabrea per cortesia

  • Melius 1
Inviato
22 minuti fa, Savgal ha scritto:

conseguenza è o bestia o dio.

Questa non male...

Inviato
3 ore fa, mozarteum ha scritto:

Anche il fatto che non si sa piu’ come approcciare una donna (e suppongo un uomo) senza beccarsi una denuncia vera o strumentale, in caso di corteggiatore benestante.

in piu’ quando il corteggiamento riesce, a letto sono attese performance diverse da quelle che la ditta media fornisce, per le universali aspettative di eccellenza, fomentate da social, palestre, e chi piu’ lo ha piu’ lo metta.

questo sul piano fisico.

sul piano mentale il fessacchiume impera e determina un rapido esaurimento di interesse appena la fiamma erotica s’attenua.

Tutto e stalking. Anche dire semplicemente buongiorno e si rischia il 41bis

Inviato

Esatto. E soprattutto si rischia una denuncia non li’ per li, ma a mesi di distanza quando l’episodio non e’ piu’ inquadrabile e si e’ alla merce’ di dichiarazioni unilaterali


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