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Melius Club

"Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto".


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1 ora fa, Savgal ha scritto:

tesi del tutto prive di fondamento storico.

Be' Sav è Ferragosto, bisogna svagarsi, ci sono già aperti un paio di thread stile Corazzata Potemkin con appassionanti paralleli tra Bonacini e Trump.

 

PS Comunque l'opzione "tradimento al Duce" ha migliaia di seguaci.

extermination

"La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: vincere! E vinceremo!, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo"

9 ore fa, Lolparpit ha scritto:

Il metastorico dalle tesi giulive si chiama Gianfranco Giulivi.

L’uso precario della lingua italiana mi ha dissuaso dall’ascolto viva voce da sì alate ricostruzioni storiche.

Pazzesco. Eco aveva capito tutto: questo 20 anni fa sarebbe stato a sproloquiare all'osteria del paese,

davanti all'ennesimo bicchiere di vino.

Oggi invece viene intervistato in uno studio, fa un video, spreca banda, e parla al mondo.

  • Haha 1
8 ore fa, dariob ha scritto:

e parla al mondo.

..e trova qualcuno che abbocca alle tesi squinternate. Il quale rilancia, condivide, occupa banda ma al contempo fa girare l'economia dei numeri fuffologici che caratterizza questa era balorda anziché no.

35 minuti fa, Velvet ha scritto:
9 ore fa, dariob ha scritto:

 

..e trova qualcuno che abbocca alle tesi squinternate. Il quale rilancia, condivide,

boh, a me pare piuttosto il contrario....

di cercano in rete i deficienti, ben sapendo quanto lo siano, e si accendono su di essi i riflettori facendo un notevole tam tam.

non so quale gusto ci sia a prendere per il cūlus un deficiente, ma così  è.

 

@dariob @appecundria Mi sembra che il libro sia pubblicato da un piccolo editore, che non va certo per il sottile nel vagliare il valore e la bontà, e men che meno la scientificità, di quanto pubblica. La filosofia è: se pagano, pubblico. Ascoltando un po' il Giulivi nel suo debole presentare il volume, il modo di argomentare non è da storico, nemmeno lontanamente, ma appare per certi aspetti onirico-nostalgico, ed è chiarissimo l'orizzonte e l'obiettivo, che è in sostanza ideologico-politico, e guarda a destra: Mussolini e il regime fascista sono alleggeriti, se non esclusi dalla responsabilità della sconfitta, ma vittima di traditori. Insomma una tesi revisionista nella forma più sempliciotta e grossolana, effettivamente parole in libertà che, un tempo, sarebbero volate via tra le chiacchiere da bar.

Il problema è che, pur nella debolezza delle tesi, quasi risibili, ha una certa pubblicità, e cercando su youtube il nome dell'autore c'è un certo numero di video, oltre all'intervista della casa editrice, per cui si è creato un certo dibattito...ovviamente alcuni canali youtube, i più ricettivi ed entusiasti, sono di destra nostalgica (si vede dai simboli...). Siamo in un momento storico in cui la proposta revisionista sul Ventennio e Mussolini ha successo, e non è difficile capire il perché...per cui anche un libro di uno pseudo-storico dilettante non cade fisiologicamente e rapidamente nel dimenticatoio, ma nel mondo della rete e dei social, crea dibattito e ha pure consensi. 

  • Melius 1

E anche noi abbiamo fatto la nostra parte (6 pagine),

per il successo dello "storico":classic_smile:; secondo la vecchia regola:

"parlatene anche male, purchè se ne parli".

-

Però credo che le sole copie dell'autorevole saggio che venderà saranno ai suoi parenti più una all'editore:

chi può leggere quelle ca**ate generalmente non compra libri.

 

50 minuti fa, dariob ha scritto:

generalmente non compra libri.

Il libro serve come pretesto per fare video monetizzati, per le ospitate sui vari canali YouTube... e poi i nostalgici del Duce sono il 10% dell'elettorato se uno su cento lo compra... vedi Vannacci.

La saggistica revisionista del fascismo ha un suo pubblico.

Fabio Cottatellucci
9 ore fa, Lolparpit ha scritto:

il modo di argomentare non è da storico, nemmeno lontanamente,

Ho il piacere (e l'onore) di avere fra i miei amici un importante storico militare, specialmente della Marina.

A primavera è uscito un suo libro sulla guerra d'intelligence anglo-italiana nel secondo conflitto mondiale, seconda parte di un lavoro ampio e dettagliato in due volumi sulla guerra dei codici (che peraltro ho da poco finito di leggere).

La persona in questione ha trascorso un tempo infinito a leggersi, una per una, le trascrizioni delle decodifiche dei singoli messaggi confrontandole coi registri di bordo delle navi e coi verbali degli organismi italiani e inglesi che di tali messaggi dovevano avvalersi, eccetera, e questo solo per consolidare la verità storica su un aspetto del confronto militare.

Quest'altro arriva e, forte di video visti su Youtube, ribalta la storiografia di mezza guerra.

E' chiaro che avrà successo.

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