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Il diritto di andare al ristorante senza consumare


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briandinazareth
13 minuti fa, mozarteum ha scritto:

e’ la considerazione eccessiva che hanno certi genitori (non tutti) per i figli, non nell’intimita’ familiare e amicale, dove e’ certamente comprensibile, ma in contesti pubblici

 

anche in quella amicale dovrebbero andarci spesso un po' più piano... 

 

13 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Nessuno sospetta che e’ una forma indiretta di autocelebrazione

 

non sono d'accordo, lo sanno benissimo e ci sguazzano... e quando sono intimamente pentiti di avere figli aumente esponenzialmente  questo stato di esaltazione totale

però è un'autocelebrazione che affonda nell'ignoranza, si sovrastima in maniera totale l'influenza che hanno sui figli... misurabilmente. 

tornando ai ristoranti noto una differenza profondissima fra i pargoli urlanti italiani e i corrispondenti spesso con un volume inferiore di 20db, in genere stranieri. 
non so se ho un sufficiente campionamento statistico ma la differenza mi sembra evidente.

Sì, ma bisogna dargli in pasto qualcosa di buono per rafforzare i comandi vocali.:classic_biggrin:Parlando seriamente, sarebbe utile sapere cosa dicano esattamente le leggi riguardo alla somministrazione di cibi, per esprimersi in burocratese e a questo proposito sarebbe utile la consulenza gratuita di @mozarteum .

53 minuti fa, mozarteum ha scritto:

e si sta alla regola chiesta con chiarezza dal ristoratore all’ingresso del locale

Ah! ma allora mi devo essere perso qualcosa, quindi era scritto all'ingresso che non si poteva fare? Se è cosi ritiro tutto non prima di scusarmi e mestamente me ne torno a cuccia 

Caro Panurge, la mia ultima improvvisata solitaria risale a oltre 20 anni fà : partenza in la moto direzione sud,e dove piacerà,mi fermerò.A Maratea m'imbatto per caso in un delizioso, carinisssimo hotel .Fantastico,dentro una pineta privata,discesa a mare solo per gli ospiti dell'hotel più piccola piscina...primo,secondo giorno addolciti dai grilli e dalle cicale...Ero l'unico ospite ,avevano appena iniziato l'attività.Giorno tre,giorno quattro ed eccoti un paio di famigliole con i bimbi e... via con gli urli a   piccole gole spiegate (e questo,con uno sforzo si potrebbe anche capire) ma sopratutto iniziarono gli urli di richiamo dei rispettivi genitori (e questo ,al tempo  mi era incomprensibile).Giorno quattro,di pomeriggio,tornai a Roma.

1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Care Norvegia e Islanda, affumicare pesci insipidi costa

affatto, una portata a base di filetto d'agnello (porzione ampiamente adeguata, te lo dice uno che pesa 95 kg e mangia) con abbondanti verdure locali (lo stoccafisso grigliato con identiche verdure costava lo stesso), un calice di vino (malbec), un dolce, acqua e pane 700 nok (65€); In italia il filetto lo paghi almeno 30€, 8€ il contorno, 7-8 il calice di vino, altrettanti il dolce, 3 l'acqua e 3 il coperto... 51-52€, quindi nemmeno esagerato.

se poi ci metti il fatto che ovunque tu vada all'estero (tralasciando i ristoranti per turisti) mangi comunque bene e sei mediamente al riparo dalle fregature che in italia ormai stanno dietro ad ogni angolo...

10 minuti fa, Paolo 62 ha scritto:

Quindi possono rifiutarsi di servire qualcuno anche se ci sono tavoli liberi?

Accampando una scusa (ma solo per salvare la faccia) si. Non e’ un servizio pubblico dove c’e’ obbligo di contrarre.

Se invece il rifiuto trae origine da una discriminazione razziale la cosa puo’ avere conseguenze ma non perche’ sia un ristoratore.


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