Mamo Inviato 26 Agosto 2024 Inviato 26 Agosto 2024 https://www.wired.it/article/musica-cambiata-banale-evoluzione-canzoni/ Interessante disamina di uno studio oggettivo su come va indirizzandosi la composizione. 1
analogico_09 Inviato 27 Agosto 2024 Inviato 27 Agosto 2024 Si è in molti a pensare che la canzone pop(olare), intesa in senso lato, viri sempre più, fanno alcuni lustri, verso la banalizzazione, per dirla con una sola parola, sinonimo di mancanza di creatività, di amorfa ripetitività. Francamente ce ne eravamo già accorti da tempo del fenomeno che è sotto le orecchie di (quasi) tutti, dove, trattandosi dell'arte dei suoni, secondo me l'orecchio umano resta lo strumento più adatto a scoprire in modo naturale e semplice l'acqua calda. Ma ben vengano pure gli studi elaborati e sofisticati che oggettivizzano e spiegano il già oggettivizzato e il già spiegato.., io mi accontento di tenere le mie orecchie sempre pulite, allenate ed allertate... 1
rebus Inviato 27 Agosto 2024 Inviato 27 Agosto 2024 Si chiama industria musicale. Si incentiva la musica maggiormente standardizzata e più facilmente replicabile, di facile presa e sicuro successo. Minima spesa e massima resa. Ma è un processo che nasce fin da quando i discografici cercarono di indirizzare i tanti rivoli del blues contadino, coi suoi versi irregolari, verso un modello codificato e ripetitivo (le famose 12 battute). Poi per molti anni anche fra i discografici ci sono stati appassionati che promuovevano anche i musicisti più creativi, ma adesso, a parte alcune piccole etichette, si guarda solo al profitto. 1 1
analogico_09 Inviato 27 Agosto 2024 Inviato 27 Agosto 2024 @rebus Si, ma nonostante le "incentivazioni" e promozioni delle musiche più abbordabili e consumate, sempre state da parte del ministero dell'industria e del commercio musicale, prima c'era creatività e qualità in sovrabbondanza la quale veniva apprezzata e "comprata" in grande quantità dal grande pubblico dove, come anche da te ricordato, lo stesso ministero degli affari era ben felice di mettere in bottega... Le ragioni delle attuali involuzioni musicali sono varie ed è sulle stesse che varrebbe la pena di soffermarsi. Una delle ragioni, tra le più perniciose, sarebbe che la gente non ha più tempo di ascoltare la musica in modo più concentrato, riflessivo e paziente, troppo presa a seguire le cento cose più o meno (in)utili o fittizie dalle quali veniamo sequestrati durante la satura gionata "tecnologica". Ne consegue che la musica che non ha più bisogno di essere ascoltata si fruisce sempre più di sottofondo, come remote accompagnamento disimpegnato da consumare dovunque si vada, mentre la stessa audiofilia si limita spesso all'scolto del disco.., non della musica. In tale scenario, molto più ampio in quanto a distrazioni a iosa di quanto non abbia cercato di rappresentarlo io, chi si mette a spremere le meninge e il sentimento per comporre musica dell'"ascolto" che, si sa, verrà ascoltata da io mammeta e tu... Oramai siamo non solo in campo musicale all'avere tutto per non essere nulla. 1
bungalow bill Inviato 27 Agosto 2024 Inviato 27 Agosto 2024 La musica segue i tempi e i tempi cambiano . Non sempre nascono dei geni che stravolgono la musica .
analogico_09 Inviato 27 Agosto 2024 Inviato 27 Agosto 2024 No.., sono i tempi che non seguono la musica che non deve seguire nulla. La grande musica ovviamente. E i nostri tempi sono particolarmente col fiato corto da troppo tempo, gnafanno a seguirla, come forse mai nella storia della musica.
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