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Melius Club

Se Lucio Battisti oggi cercasse successo a X-Factor..


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Inviato
5 minuti fa, jimbo ha scritto:

Sfera e basta,Achille Lauro Mammuth,Taylor Swift,etc etc,se per te la qualità di queste nullità è paragonabile agli artisti che ho citato...ecco siamo apposto 😄😄

Visto che la buttiamo sulle citazioni, conosci Agnes Obel ? E' abbastanza moderna ? Come la giudichi ? Fa successo ??

Allarghiamo gli orizzonti : Avion Travel, BluVertigo......robaccia ?? I dischi dei Daft Punk ? Moby ? Se Moby fosse andato ad X Factor, secondo te nessuno se ne accorgeva e non faceva comunque successo ?? Certo che se giudichiamo la musica moderna guardando Sanremo, facciamo lo stesso preciso errore che facevano le persone di 60 anni nel 1968.

La storia non insegna niente.

Inviato
15 minuti fa, TetsuSan ha scritto:

Visto che la buttiamo sulle citazioni, conosci Agnes Obel ? E' abbastanza moderna ? Come la giudichi ? Fa successo ??

Allarghiamo gli orizzonti : Avion Travel, BluVertigo......robaccia ?? I dischi dei Daft Punk ? Moby ? Se Moby fosse andato ad X Factor, secondo te nessuno se ne accorgeva e non faceva comunque successo ?? Certo che se giudichiamo la musica moderna guardando Sanremo, facciamo lo stesso preciso errore che facevano le persone di 60 anni nel 1968.

La storia non insegna niente.

Non guardo San scemo,ma la musica che ascoltano i giovani,e vedo i concerti che frequentano,parlo di massa, desolante,100 200 Mila per TSift, parliamo dei cackestchin, già non si sentono più,e potrei andare avanti,questa è spazzatura di cui non resterà nulla.Parli di Avion travel,ma sono almeno 20 o 30 anni che esistono,e secondo te le masse li ascoltano, oppure si rincoglioniscono con mammuth,adesso ti lascio perché tanto ognuno rimarrà nel sue convinzioni

Inviato

É anche, forse soprattutto, questione di contesto. I sessanta e settanta sono stati anni di contestazione, crescita culturale, esplorazione. Eravamo relativamente poveri, l’offerta culturale era ricchissima ma poco accessibile (non solo non esisteva internet, si andava in biblioteca per prendere un libro in prestito o a casa di un amico per ascoltare un disco). Eravamo politicizzati, con una forte propensione alla sinistra, la cultura (da Italo Calvino ai Beatles) rifletteva questo atteggiamento. Poi il riflusso, l’annichilamento degli ideali, il benessere molto più diffuso, l’orgia di offerte ricreative di livello sempre più basso. Come cantava De Andrea’… dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. Probabilmente ci sono più poeti (in senso lato) sui barconi che arrivano dall’Africa che negli affollati apericena del giovedì sera. m3c

  • Melius 2
Inviato
9 minuti fa, campaz ha scritto:

É anche, forse soprattutto, questione di contesto. I sessanta e settanta sono stati anni di contestazione, crescita culturale, esplorazione. Eravamo relativamente poveri, l’offerta culturale era ricchissima ma poco accessibile (non solo non esisteva internet, si andava in biblioteca per prendere un libro in prestito o a casa di un amico per ascoltare un disco). Eravamo politicizzati, con una forte propensione alla sinistra, la cultura (da Italo Calvino ai Beatles) rifletteva questo atteggiamento. Poi il riflusso, l’annichilamento degli ideali, il benessere molto più diffuso, l’orgia di offerte ricreative di livello sempre più basso. Come cantava De Andrea’… dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. Probabilmente ci sono più poeti (in senso lato) sui barconi che arrivano dall’Africa che negli affollati apericena del giovedì sera. m3c

Esattamente,e la tecnologia ha fatto il resto

Inviato

Lincetto è direttamente interessato all'argomento, visto che possiede una casa discografica. 

Capisco che in quanto discografico soffra più di altri la situazione del mercato musicale contemporaneo, il quale è sempre più legato al prodotto commerciale, usa e getta.

Al di là del valore della musica del passato, sul quale si può anche discutere, per carità.
Io trovo che la musica del passato, il Rock, il Jazz, il Pop, ecc, fosse più strutturata, più tesa a costituire un lascito per il futuro; però potrei anche sbagliarmi. Se ne riparla fra cento anni e vedremo cosa sarà rimasto dei vari De Andrè, Eagles, Janis Joplin, ecc.
Peraltro lui stesso racconta nel video la vicenda di un artista col quale collaborava, e che ha partecipato a XFactor, rammaricandosi di non avergli fatto firmare un contratto in esclusiva a tempo debito. Dice che è stato ingenuo, ma nel mondo dello spettacolo e degli affari in generale, l'ingenuità è una colpa, non una giustificazione. Tornando a bomba, Io penso che se oggi comparisse sulla scena un cantautore del talento di Lucio Battisti, in un modo o nell'altro verrebbe certamente alla luce, con o senza il tramite della famosa trasmissione televisiva, XFactor o chi per lei. 

A fine video il buon Lincetto propone tre brani musicali, tratti dal catalogo Velut Luna, di altrettanti artisti: Lucia Minetti ed i cantautori Ninni Arini e Chiara Pastò.

Io li ho ascoltati e li ho trovati piacevoli ma nulla di più. Non siamo di fronte ai nuovi Battisti, intendo dire.

Alberto.

 

Inviato

La spiegazione è semplice,un Battisti oggi non sarebbe potuto nascere,o se nasceva la sua creatività sarebbe stata castrata da questa tecnologia infernale che sopprime qualsiasi forma di creatività,questi si arrivano a fare la doccia col telefonino,ma la colpa non è la loro,ma del sistema che ci hanno creato attorno 

Inviato

Da non intenditore di musica leggera, ma da appassionato in ogni caso di musica, difficile dar torto a Lincetto.

 

Inviato

Forse si parlano ligure diverse.

Dire che era la stessa cosa ai tempi de nostri genitori non ha nessun senso, la realtà è altra cosa.

Quella che allora definivano rumore, vende ancora adesso e viene ascoltata ancora adesso.

Sara la stessa cosa con la musica che ascoltano i giovani?

Battisti oggi verrebbe eliminato immediatamente 

Ai giovani d'oggi non piace quella musica.

 

 

Inviato

L'X Factor di allora era la Ricordi.

Che non lo voleva affatto Battisti, perché secondo i loro manager aveva una brutta voce. Si dovette imporre Rapetti (Mogol) minacciando le dimissioni dalla casa discografica, per farlo lavorare.

 

  • Thanks 1
Inviato
3 ore fa, loureediano ha scritto:

Quella che allora definivano rumore, vende ancora adesso e viene ascoltata ancora adesso.

Una piccolissima parte. Ma non preoccuparti, è un bias cognitivo : le belle cose di una volta, lo schifo di adesso.

 

3 ore fa, loureediano ha scritto:

Sara la stessa cosa con la musica che ascoltano i giovani?

Se permetti, sarà un problema di chi avrà 40 anni fra 30 anni. Sennò ci sarà sempre la MoFi col suo nuovissimo remaster di Kind Of Blue.

Inviato
3 ore fa, loureediano ha scritto:

 

Ai giovani d'oggi non piace quella musica.

E perché quello che ascoltano si chiama musica🤣🤣

Inviato

AL Coachella invece stanno come a Woodstock.

Lincetto Lincetto... ma che paragoni fai? :classic_rolleyes:


Perchè s'è ridotto così Lincetto? 





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Inviato
47 minuti fa, one4seven ha scritto:

AL Coachella invece stanno come a Woodstock.

Lincetto Lincetto... ma che paragoni fai? :classic_rolleyes:


Perchè s'è ridotto così Lincetto? 





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Ma quelli è un raduno di bon vivent🤣🤣

Inviato

Scusate l'intromissione.

Sarà per caso che negli anni 60 chi scriveva musica trovava un terreno fertile e vuoto di idee nuove mentre oggi il mercato è così saturo che non ci sono più nuove idee?

Per altro le note musicali 7 sono!

 

Spero di non essere linciato, ma ho espresso il mio pensiero.

 

ciao

Michele

Inviato
29 minuti fa, Red Eagle ha scritto:

Per altro le note musicali 7 sono!

 

Se osservo i nuovi generi che vanno fra la maggiore (trap, rap, pop-dance ecc) noto una prevalenza netta del ruolo del testo sulla musica (che é tendenzialmente 'nevrotica' oltre che scarna, ripetitiva indefessamente).

A questa inoltre si aggiunge una parte lirica che spesso richiama al consumismo e al materialismo portato all'estremo, alle 'pulsioni basse' dell'essere umano.

Se non bastasse questa miseria, ci aggiungono spesso pure un' insulsa  immagine trasgressiva.. con cūlus e chiappe in bella vista..

 

  • Melius 1
Inviato
17 minuti fa, tigre ha scritto:

Se osservo i nuovi generi che vanno fra la maggiore (trap, rap, pop-dance ecc) noto una prevalenza netta del ruolo del testo sulla musica (che é tendenzialmente 'nevrotica' oltre che scarna, ripetitiva indefessamente).

A questa inoltre si aggiunge una parte lirica che spesso richiama al consumismo e al materialismo portato all'estremo, alle 'pulsioni basse' dell'essere umano.

Se non bastasse questa miseria, ci aggiungono spesso pure un' insulsa  immagine trasgressiva.. con cūlus e chiappe in bella vista..

Infatti è il nulla cosmico,per non essere volgare 

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