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Melius Club

L’ascolto selettivo, conosciuto anche come effetto cocktail party


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Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

riesci ad ascoltare il singolo strumento musicale estratto dall'ensemble? I violini nell'orchestra, ad es.

Come ha scritto @Giannimorandi l'esperienza d'aver suonato uno strumento accresce la capacità di riuscire a scorgere e seguire le evoluzioni d'un singolo strumento,io ho suonato la batteria ed è lo strumento che riesco ad "isolare" con maggior facilità e riuscire a capire,molto spesso,se c'è la presenza d'una seconda batteria o overdub.

Inviato
1 ora fa, Giannimorandi ha scritto:

@ilmisuratore se provi a suonare in un ensemble musicale devi ascoltare gli altri per suonare la tua parte che vi si incastri leggere la parte e con la coda dell' occhio guardare il direttore che dà il tempo e regola il volume con piano e forte subito sembra una cosa da matti ma si fa bisogna abituarsi 

Parole sante! ma per farla capire a chi non ha mai suonato (soprattutto suonato in gruppo) è dura!

Inviato

Estrapolare una voce tra il casino e il brusio di un ristorante, è diverso dall'estrapolare il suono di uno strumento da un brano musicale. 

Quello strumento è parte di quel tutto che senti, è intonato e in sintonia con gli altri suoni, quindi il nostro cervello non tratta gli altri suoni come rumore, e quindi non lo isola. 

Seguore Una voce,  tra 100 che dicono cose diverse ed incoerenti tra loro, a me risulta più semplice concentrarmi sulla voce che mi interessa. Ad ogni modo, non mi trovo in difficoltà a porre l!attenzione solo su uno strumento o una voce durante un pezzo.

  • Melius 1
Inviato
54 minuti fa, alexis ha scritto:

ma solo una parte affine al proprio sentire..

E quando il pezzo è molto conosciuto, memoria e "fantasie" tutte "proprie".

Inviato

L'esperienza di ascolto selettivo più difficoltoso e che occorre affinare e quella cantando in un coro polifonico in cui occorre ascoltare la propria voce, amalgamarla a quelle del proprio gruppo ( ad esempio tenori) ed ascoltare le altre per avere comprensione dell'accordo nonché tramite la lettura verticale del proprio spartito coordinare attacchi e sovrapposizioni. In questo caso ci si esercita e spesso si ascoltano le voci separate per riconoscerle nell'amalgama. 

Per il suono dello strumento singolo nella riproduzione si può fare ma al solito ripetendo l' ascolto più e più volte

Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

@ilmisuratore il disco e/o l'impianto sono innocenti?

Sono innocenti ma potrebbero c'entrare in qualche caso

Secondo me con la musica registrata conta l'amalgama e la risoluzione

Se i suoni risultano ben distinguibili ci si può concentrare meglio su un singolo strumento

Diversamente se il pattern del segnale è molto complesso, isoenergetico e con spettro simile viene molto piu difficile

Poi c'è anche una componente soggettiva, alcuni riescono meglio degli altri

Inviato
7 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

 

Poi c'è anche una componente soggettiva, alcuni riescono meglio degli altri

Assolutamente d'accordo ma con un ma: bisogna conoscere bene quello che si vuol cercare di isolare, non si tratta di misure/numeri da interpretare, o conosci il timbro e le varie sfaccettature che compongono il suono di quello strumento, o diventa dura! Qualcuno è più predisposto e allenato di altri....

Inviato
11 minuti fa, Suonatore ha scritto:

Assolutamente d'accordo ma con un ma: bisogna conoscere bene quello che si vuol cercare di isolare, non si tratta di misure/numeri da interpretare, o conosci il timbro e le varie sfaccettature che compongono il suono di quello strumento, o diventa dura! Qualcuno è più predisposto e allenato di altri....

Le misure in questo caso non c'entrano nulla...appunto

Ma nemmeno tanto il timbro, isolare uno strumento "oscurando" il resto è forma di allenamento

Secondo me con la musica dal vivo è piu "semplice" che con la musica registrata, a meno che non sia selettiva come la musica dal vivo, che di fatto lo è

widemediaphotography
Inviato

In questo filone a me sembrano vere anche cose che parrebbero risultare in netto contrasto. Insomma, tanti spunti da approfondire in questa discussione...

Inviato

Sto ascoltando Buddy Guy e sento distintamente tutti gli strumenti.

Inviato
9 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Secondo me con la musica dal vivo è piu "semplice" che con la musica registrata,

A me, quel poco che riesce, è principalmente con la musica registrata. 

Fabio Cottatellucci
Inviato
2 ore fa, loureediano ha scritto:

Sto ascoltando Buddy Guy e sento distintamente tutti gli strumenti.

Infatti, capita lo stesso a me, e non ritengo di avere il superudito. Forse è solo un tema di concentrazione (*) e di pratica; o forse, non capisco bene che cosa intenda @appecundria.
Ad esempio, mi piace moltissimo seguire la partitura del primo violino nel coro dell'Inno alla gioia (sembra che lo strumento surfi sulle onde di musica di orchestra e coro - scusate per il paragone blasfemo).


(*) provate a prendere un ensemble con pochi strumenti e divertitevi ad immaginare che, ad esempio, la voce solista si sposti, diciamo, tutto a destra. Vedrete che la voce, dopo poco, andrà lì. Appena mollate la concentrazione, torna al proprio posto. :classic_smile:

  • Melius 1
  • Amministratori
Inviato

il nostro cervello non che funziona a comando, non gli ouoi dire cervello isalmi vilomcello. e' per questo credo che in molte registrazioni vengano resi piùmevidenti i suoni di strumenti (per esempi i triangolo) che dal vivo percepiam pur se immersi nel mezzo della massa orchestrale. tipicamente purtroppo i cervello è più sensibie ai disturbi, io sono partcolarmente sensbioe a quello delle ventooe, ma evitodi farlo notare perchèn poi anchechi pima non le sentiva finsce per accirfersene

sicuramente i connubbiomvista udito aiuta a selezionare  suoni

Inviato

secondo me tutti (o quasi) ascoltano in modo selettivo. Per non farlo bisogna allenarsi moltissimo. Più strumenti suonano e più complesso è la struttura della musica e più selettiva è l'ascolto.

Inviato

L’ascolto simultaneo e’ necessario nella musica dodecafonica che e’ profondamente educativa del modo di ascoltare anche nei riguardi della musica tonale

  • Melius 1
Inviato

Salve,

ottimo argomento, non sapevo avessero coniato questa definizione; per me è interessante perchè è uno dei criteri di valutazione che usualmente metto in campo quando, alla fine delle operazioni di messa a punto  del sistema , chiedo al mio interlocutore , durante l’ascolto di un brano con più strumenti , di provare ad.individuarli singolarmente e di seguirli uno alla volta.

È un ottimo esercizio, come quello di riuscire a conversare mentre il sistema suona.

Saluti,Fabrizio

Inviato
1 ora fa, fabrizio ha scritto:

chiedo al mio interlocutore , durante l’ascolto di un brano con più strumenti , di provare ad.individuarli singolarmente e di seguirli uno alla volta.

Nel tuo caso i fenomeni noti sarebbero due: 

 

1) cocktail party

2) autosuggestione

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