mozarteum Inviato 23 Settembre 2024 Inviato 23 Settembre 2024 1 ora fa, fabrizio ha scritto: durante l’ascolto di un brano con più strumenti , di provare ad.individuarli singolarmente Impossibile ad esempio nei Vier Letzte Lieder di Strauss un esempio preclaro di fusione strumentale. Sembra una nebulosa orchestrale ma e’ assolutamente cosi’ anche dal vivo 1
mozarteum Inviato 23 Settembre 2024 Inviato 23 Settembre 2024 Quindi giudicare male una registrazione ritenendola poco nitida sarebbe grave errore
Ggr Inviato 23 Settembre 2024 Inviato 23 Settembre 2024 46 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: Nel tuo caso i fenomeni noti sarebbero due: 1) cocktail party 2) autosuggestione Il tutto dipende dal cocktail che si ingurgita prima 😊 1
fabrizio Inviato 23 Settembre 2024 Inviato 23 Settembre 2024 11 ore fa, mozarteum ha scritto: Impossibile ad esempio nei Vier Letzte Lieder di Strauss un esempio preclaro di fusione strumentale. Sembra una nebulosa orchestrale ma e’ assolutamente cosi’ anche dal vivo Salve, ho parlato di brano con più strumenti, non di grande orchestra e men che meno di Strauss. Sarei fra l'altro oltremodo felice se i Vier Letzte Lieder fossero oggetto di ascolto a casa degli appassionati, in tal caso i parametri da valutare sarebbero altri. Saluti, Fabrizio.
loureediano Inviato 24 Settembre 2024 Inviato 24 Settembre 2024 Dopo qualche Martini ben secco sento pure gli angeli.
iBan69 Inviato 24 Settembre 2024 Inviato 24 Settembre 2024 Un esercizio/gioco che facevo spesso, quando ho iniziato ad appassionarmi al jazz, era quello di concentrarmi a seguire il suono del singolo strumento, all’interno di un brano musicale, suonato da un trio o più di musicisti. L’ascolto selettivo, mi permetteva di capire meglio, lo svolgimento del brano e l’apporto ad esso dei singoli musicisti, anche nella loro improvvisazione.
flamenko Inviato 24 Settembre 2024 Inviato 24 Settembre 2024 Il 22/9/2024 at 18:25, appecundria ha scritto: concentrarsi su un solo suono pensa quanta fatica sprecata degli altri poveri musicisti se stai cercando qualcosa da paragonare in un test ha senso, farlo per abitudine cui prodest, che ascolto sarebbe? 1
appecundria Inviato 24 Settembre 2024 Autore Inviato 24 Settembre 2024 59 minuti fa, flamenko ha scritto: senso, farlo per abitudine cui prodest, che ascolto Non ho capito 🙂
Paolo_AN Inviato 24 Settembre 2024 Inviato 24 Settembre 2024 Dal mio punto di vista è molto, ma molto più difficile seguire l’insieme piuttosto che una singola linea. Secondo me la nostra attenzione si sposta velocemente all’interno del tessuto musicale, ma non segue mai perfettamente in sincrono tutte le linee. Anche se la sensazione alla fine è quella di riconoscere il messaggio come un unico blocco compatto. 1
fabrizio Inviato 24 Settembre 2024 Inviato 24 Settembre 2024 7 ore fa, flamenko ha scritto: pensa quanta fatica sprecata degli altri poveri musicisti se stai cercando qualcosa da paragonare in un test ha senso, farlo per abitudine cui prodest, che ascolto sarebbe? Salve, evidentemente non può essere una modalità d’ascolto , piuttosto un test, una verifica; cogliere il singolo strumento e seguirlo , anche in termini di posizionamento e separazione prospettica rispetto agli altri. Non è scontato che ci si riesca sempre , dipende dalla registrazione (buona parte delle ultime novità su Qobuz al massimo ti fan distinguere la sinistra dalla destra in fila ) , dipende da come abbiamo allestito il sistema , dipende dal genere musicale , dalla formazione strumentale ( un numero non troppo elevato di strumenti aiuta).. Certo, convengo, l’ascolto è un’altra cosa . Saluti, Fabrizio
PietroPDP Inviato 24 Settembre 2024 Inviato 24 Settembre 2024 Poi da ricordare bene che molte regitrazioni non sono di loro proprio perfette, in molte il pianoforte sembra "spezzato" un po' su un canale e un po' sull'altro, anche la batteria non è che sempre sia identificabile alla perfezione, soprattutto tra la parte bassa e i piatti che spesso vanno un po' per conto loro. A volte si crede che le registrazioni siano perfette, ma quello che spesso non entra in mente è che mediamente si hanno sistemi di riproduzione molto al di sopra di quello che ci viene propinato.
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 24 Settembre 2024 Moderatori Inviato 24 Settembre 2024 Il 22/09/2024 at 18:25, appecundria ha scritto: venne coniato dal cognitivista Colin Cherry. Un nome un programma “effetto cocktail party” Peccato che il signor Spritz Aperol se ne accorse e arrivò troppo tardi nel depositare il nome "effetto cocktail party" essendo stato coniato prima di tutti dal suo acerrimo avversario Colin Cherry.
GianDi Inviato 25 Settembre 2024 Inviato 25 Settembre 2024 8 ore fa, fabrizio ha scritto: (buona parte delle ultime novità su Qobuz al massimo ti fan distinguere la sinistra dalla destra in fila ) dipende come sempre dalla registrazione, e anche dal tipo di musica quando ascolto il jazz mi capita di seguire uno strumento, ma piu spesso seguo il ritmo con la musica elettronica c'è il beat e le sue variazioni per fortuna Qobuz ci porta tutto in salotto con un click
appecundria Inviato 25 Settembre 2024 Autore Inviato 25 Settembre 2024 10 ore fa, fabrizio ha scritto: Certo, convengo, l’ascolto è un’altra cosa . Però, almeno per me, è una modalità abbastanza involontaria di ricezione. Si parte con l'ascolto il più attento e ortodosso, ma la vista continua a trasmettere dati che fanno concorrenza a quelli dell'udito. Basta una violinista notevole e tendo a concentrare sul violino.
alexis Inviato 25 Settembre 2024 Inviato 25 Settembre 2024 18 ore fa, flamenko ha scritto: pensa quanta fatica sprecata degli altri poveri musicisti Verissimo.. pensa a quanta fatica sprecata per unire i suoni in un unico flusso musicale.. finché arriva l’audiofilo di turno a isolare il suono del birignao… 2
alexis Inviato 25 Settembre 2024 Inviato 25 Settembre 2024 7 ore fa, BEST-GROOVE ha scritto: Un nome un programma “effetto cocktail party Un concetto molto chiaro a chi si occupa di acustica ambientale.. ma probabilmente è insufficiente a descrivere compiutamente il fenomeno.. se a parlarvi nel caos di una birreria è una bella biondezza curvosa, stai pure certo che la gamma del parlato è quindi della tua comprensione del testo si alza di altri 40- 80 dB, in rapporto proporzionale diretto alla sua taglia di reggiseno… sei poi è una coppa c, aggiungici altri decibel a volontà… 😂😂
Berico Inviato 25 Settembre 2024 Inviato 25 Settembre 2024 é un argomento molto interessante, il fenomeno è ben noto e parte dalla composizione e struttura dei brani, quasi sempre si isola quello che il compositore vuole che venga isolato, ovviamente per deformazione a volte ci si può concentrare su altro e perdere il messaggio originale. I pieni orchestrali funzionano come reset, tolgono la parte razionale per far posto a quella emotiva, viene meno il punto di rifermento, temo sia abbastanza complesso, nelle registrazioni è importante la dinamica, le intesità sonore devono essere rispettate altrimenti il messaggio va a farsi benedire, anche l'impianto non deve di certo esaltare frequenze a discapito di altre l'equilibrio è sottile, un basso continuo deve dare profondità alla scena non deve essere il protagonista si deve isolare altro. 1
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