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Melius Club

Il lavoro in Italia: fatti e miti


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Inviato
3 minuti fa, captainsensible ha scritto:

L'università ti dovrebbe sostanzialmente insegnare l'approccio metodologico nell'affrontare le problematiche, mutuata da una consolidata formazione di base in diverse discipline.

Come volevasi dimostrare ovvero quello che l'italiano medio pensa del sistema formativo necessario, ma scusate e partire dal profilo professionale (uno dei possibili a cui il corso di laurea è finalizzato NB) declinato per:

- Risultati da garantire specificati in modo dettagliato (articolato per gradi) e misurabili in modo oggettivo

e poi a scendere:

- capacità necessarie per garantire i risultati di cui al punto precedente (per l'esempio in oggetto: saper disegnare un ponte a diodi)

- conoscenze necessarie per garantire i risultati del primo punto

- comportamenti necessari per garantire i risultati del primo punto (questa categoria è la più difficile su cui intervenire e mediamente fuori portata dal sistema formativo inteso come scuola primaria-università)

Inviato
5 minuti fa, extermination ha scritto:

In ogni caso le " competenze" ( saper fare e fare creando valore ) le maturi in azienda

Come volevasi dimostrare n° 2

GianGastone II
Inviato

@lufranz Mi capita di parlare con diplomati o laureati in meccanica o elettronica manutentori. Non conoscono o meglio hanno snobbato durante gli studi le leggi fondanti, ragionano con la sostituzione del pezzo senza chiedersene le cause. Per loro e' normale, almeno un paio liquidano le gradi leggi come roba antica. Pensa come siamo messi, e si che gli esami specifici li hanno sostenuti.

Ho un nipote bioingegnere progettista. Steso lo schema si munisce di saldatore e tra le varie via di camera anecoica e il resto. Quando chiedo qualcosa riesce a spiegarmi i concetti a me complessi con esempi e metodi come fossi al primo giorno di scuola. Quanti sono oggi nella sua generazione? Mi sembra un po' pochi. E' solo colpa della scuola? Non credo.

Inviato
Adesso, extermination ha scritto:

Cose che non si possono pretendere in alcun modo da un neo-laureato

Stiamo parlando di un ponte di diodi, non di progettare la scheda madre per un server multiprocessore.

 

Le tabelline, il livello è quello: le tabelline. Niente se, ma, boh, forse, scuse: senza le basi minime con la tua laurea ti ci puoi pulire il *CENSURA*.

 

Se mi si presentasse un sedicente ingegnere elettronico che non sa dirmi come è fatto e come funziona un ponte di diodi, l'unico "posto" che potrei pensare di offrirgli è quello di addetto alle pulizie.

 

Appena laureato accettai un incarico di commissario alla maturità ITIS, periti elettrotecnici. La prima domanda che facevo era: "Hai un motore elettrico da 2HP e due prolunghe di 30 metri per collegarlo alla presa, una con cavo da 0.75 e una con cavo da 2.5. Quale delle due prolunghe prendi e perchè ?"

Chi non sapeva rispondere (e ci sono stati) partiva dal 5 e poteva solo scendere. 

Cattivo ? Può darsi, ma vi faccio una domanda: chi di voi avrebbe il coraggio di mettere la propria firma su un documento che autorizza(va) il ceffo ignorante ad entrare in casa vostra per lavorare sul vostro impianto elettrico ?

 

captainsensible
Inviato

@lufranz l'ho scritto prima, bisogna partire dall'ITIS.

 

CS

Inviato
1 ora fa, lufranz ha scritto:

con tre anni di esperienza (dove ? in pizzeria ?)

in azienda piccola ma con titolari ingegneri di lungo corso con prestigiosi incarichi di consulenza, dice che i titolari non lo stimano e non gli offrono opportunità, quindi è alla ricerca di ruoli di maggiore impegno.

Inviato
6 minuti fa, captainsensible ha scritto:

laurea in ingegneria elettronica al PoliTo e prima un diploma di pertito in telecomunicazioni.

Scusami, hai ragione, la tua è la legittima opinione di un appartenente al livello più alto della nostra comunità (qualifica sistema formativo italiano) con 30 anni di esperienza in primarie aziende italiane, questo per me è il problema n°1 sul piano:

- analisi dei problemi in oggetto

- dove intervenire per migliorare

Mi rendo conto che quello che penso nel mio paese mi rende non una mosca bianca, ma una mosca a pois  😁 , se poi uno prova e verificare come funziona in altri paesi occidentali forse si rende conto di alcuni nostri limiti

Inviato
5 minuti fa, GianGastone II ha scritto:

Non conoscono o meglio hanno snobbato durante gli studi le leggi fondanti, ragionano con la sostituzione del pezzo senza chiedersene le cause.

Funzionano così anche la maggior parte degli operatori dei c.d. "centri assistenza", di qualsiasi cosa.

A me un somaro in un'officina Alfa Romeo, a seguito della mia incaz... perchè mi avevano restituito l'auto esattamente col problema che aveva quando l'avevo data nelle sue ignoranti manine (minimo a singhiozzo), replicò "il computer di diagnostica non segnala nessun errore".

Ovviamente il computer di diagnostica non poteva vedere il filtro dell'aria intasato e la valvola EGR sporca, come invece fece un altro meccanico, stavolta fornito di cervello biologico in luogo di quello "elettronico".

Inviato
1 ora fa, lufranz ha scritto:

P.S. erano i primi mesi del 1991. Un'azienda mise in palio una borsa di studio per un laureando che si prendesse la

ce n'è una da 30K, in collaborazione con INFN, inevasa da prima del lockdown.

captainsensible
Inviato

@indifd non è più alto, è che se permetti ho fatto una mia esperienza nel campo, magari tu ne hai una più centrata o superiore.

Ma tu pensi che con 30 esami che bisogna sostenere all'università uno debba ricordarsi come debba essere fatto un ponte di diodi ?

Adesso non so, ma all'epoca a ingegneria si studiavano una marea di materie tipo teoria dei segnali, teoria dei sistemi, campi elettromagnetici, trasmissione dati, ecc.

E il problema è ricordarsi come è fatto il ponte di diodi ?

E i periti che ci stanno a fare ? Ad attaccare i fili ?

 

CS

  • Melius 1
Inviato
4 minuti fa, appecundria ha scritto:

dice che i titolari non lo stimano e non gli offrono opportunità

 

1 minuto fa, appecundria ha scritto:

ce n'è una da 30K, in collaborazione con INFN, inevasa da prima del lockdown.

 

Mi arrendo, per oggi ne ho a sufficienza. Meritiamo l'estinzione, o quanto meno l'aratro.

 

Inviato
3 ore fa, extermination ha scritto:

Fonte ISTAT

Prima dell’avvento del Covid-19, l’indicatore del mismatch dell’OCSE3 , che misura la quota di lavoratori che sono troppo o troppo poco qualificati rispetto alle mansioni che svolgono, era alto in tutta Europa (33,5% nella media UE), ma era particolarmente elevato in Italia (38,2%) soprattutto a causa della componente di lavoratori sovra-qualificati (18,2% contro il 14,7% della media europea). Allo stesso tempo, le imprese, in tutte le economie occidentali, faticavano a reperire le giuste competenze sul mercato del lavoro. La ricerca internazionale di ManpowerGroup “Closing the Skills Gap: What Workers Want”, effettuata nel 2019 su un campione di circa 40mila aziende, ha messo in luce come il talent shortage sia duplicato nel corso dell’ultimo decennio. Il 54% delle aziende in tutto il mondo non riesce ad attrarre persone con le giuste competenze e in 36 su 44 Paesi analizzati si riscontrano difficoltà a reclutare talenti qualificati. L’Italia è al terzo posto nella classifica dei Paesi con il più elevato talent shortage (47%): i datori di lavoro italiani, insieme a quelli di Stati Uniti e Messico non riescono a trovare lavoratori con le giuste competenze. La percentuale di aziende in Italia che non riesce a trovare le competenze ricercate raggiunge l’84% nelle aziende con oltre 250 dipendenti4 . Secondo il Sistema informativo Excelsior, nel 2018 oltre il 25% delle figure professionali censite erano difficili da reperire da parte delle imprese, con quote sensibilmente più elevate per le professioni specialistiche (38%), tecniche (37%), operai specializzati (38%) e laureati (35%)5

 

https://assets.ey.com/content/dam/ey-sites/ey-com/it_it/news/2021/february/ey-report-professioni.pdf

Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

operai specializzati (38%)

occhio a questo numero, non mancano solo scienziati pazzi.

captainsensible
Inviato
29 minuti fa, indifd ha scritto:

alcuni nostri limiti

I nostri limiti più che nel sistema formativo sono nel sistema industriale.

Se i laureati italiani trovano abbastanza agevolmente lavoro all'estero, evidentemente tanto scarsi non sono, per lo meno paragonati agli esteri.

Se tu gli vuoi far fare un lavoro del piffero e male retribuito, quelli hanno tutto il diritto ad andarsene, ma il problema non sono loro, è del sistema Italia (e ci metto in mezzo che la colpa è delle generazioni precedenti).

 

CS

 

 

  • Melius 1
extermination
Inviato
25 minuti fa, indifd ha scritto:

Mi rendo conto che quello che penso nel mio paese mi rende non una mosca bianca..

I have a dream! One day...will live in a nation..

GianGastone II
Inviato
18 minuti fa, captainsensible ha scritto:

Ma tu pensi che con 30 esami che bisogna sostenere all'università uno debba ricordarsi come debba essere fatto un ponte di diodi ?

Nel caso si apre la dispensa, avviene? Mi sa praticamente mai. Il punto sta qui.

Inviato

Comunque pure trovare un operaio italiano con spiccata predisposizione al senso del dovere e alla voglia di impegnarsi è impresa ardua


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