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Precipita funivia Stresa Mottarone


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11 minuti fa, stefanino ha scritto:

tra le auto che ho avuto era l'unica  sul cui libretto di istruzioni si consigliava, in inverno,  di mettere una zavorra di 50Kg nel portabagagli per aumentare la trazione.

Ho imparato a guidare su una 528i E28 (anni '80). Il primo testacoda involontario su asciutto mi ha dato una grande lezione oltre ad una grande paura.

A quello ne sono seguiti diversi su asfalto viscido.

Sulla  neve neanche a parlarne, infatti disponeva di un treno di chiodate per l'inverno (ancora si poteva).

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Inizia lo scaricabarile?

 

Da sciogliere c'è anzitutto il nodo della proprietà che il sindaco di Stresa Marcella Severino sostiene essere ancora in capo alla Regione Piemonte, dato che non sarebbe stata completata la procedura di cessione prevista dall'accordo di programma stipulato nel 2014. E poi  il ruolo delle diverse società coinvolte, nella gestione e nella manutenzione dell'impianto. 

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2 ore fa, dago ha scritto:

... anche le vecchie Porsche non erano malaccio

effetto maggiolino: se in curva non la tieni in tiro tende a girarsi 

problema che ha avuto un vero e proprio  ridimensionamento nel 1989 con la serie "964"

(le serie precedenti piu son vecchie piu in fretta si girano.)

 

 

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3 minuti fa, stefanino ha scritto:

credo sia corretto capire chi gestisce l'impianto e chi ne e' proprietario 

Indubbiamente.

Fa solo un po' specie che esista un impianto di risalita aperto al pubblico di cui non si sa bene chi sia titolare (e pare ovvio che ora nessuno voglia esserne titolare).

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2 minuti fa, Martin ha scritto:

Ho pensato a possibili azionamenti estemporanei del freno carrello che possano aver indotto qualcuno a rendere inefficace il dispositivo

Sicuramente c'è anche il mancato (o inefficace?) funzionamento del freno di emergenza.

Ciò non toglie che il problema primario sia la rottura del cavo traente, non ho capito se e quando i cavi siano stati sostituiti, possibile che siano sempre gli stessi dal 1970? 

Se così fosse, penso che ci sia molto da rivedere in termini protocolli di manutenzione e relative normative ministeriali, a meno che qualcuno pensi che un cavo soggetto a trazioni di tonnellate, torsioni, strappi, intemperie e quant'altro possa durare chissà quanti decenni.

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13 minuti fa, hfasci ha scritto:

possibile che siano sempre gli stessi dal 1970? 

No, hanno sostituzioni obbligatorie più ravvicinate anche se i test periodici danno esito regolare. 

Per lavoro ho frequentato parecchio un grosso impianto funiviario (ospitava dei ripetitori nella stazione a monte, l'impianto è frazionato in 3 sezioni -3 loop - con 2 stazioni intermedie) e mi è capitato di salire con le "corse tecniche" nei periodi di chiusura stagionale. Le manutenzioni prescritte sono rigorose, come pure i collaudi periodici. A tale proposito va detto che gli ispettori  del allora Ministero dei trasporti - (Ufficio USTIF) non solo verificavano il rigoroso  rispetto delle norme scritte, ma potevano anche dare ulteriori prescrizioni a verbale ai fini della sicurezza, che sono mandatorie. Faccio un esempio personale di qual'è il livello dei controlli:  C'era la remotissima possibilità che delle piccole batterie a servizio di un ripetitore potessero perdere acido, e che questo (altra remotissima possibilità) potesse gocciolare esattamente sul cavetto d'acciaio, inguainato in pvc,  che collegava il contrappeso delle funi portanti all'indicatore di livello dello stesso. Questo indicatore meccanico risalente agli anni '60, che non è presente in tutti gli impianti,  aveva la sola funzione di rendere comoda la lettura dalla zona arrivi, ma il dato era leggibile direttamente dalle tacche presenti nel pozzo del contrappeso, bastava aprire una porta.

Ebbene, hanno ordinato di incapsulare le batterie e di allarmare le perdite d'acido. Senza questo intervento l'impianto non poteva  riaprire.

(Me lo ricordo perché ho fatto 3gg di elicotterate memorabili con giornate da cartolina) 

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20 minuti fa, Martin ha scritto:

No, hanno sostituzioni obbligatorie più ravvicinate anche se i test periodici danno esito regolare. 

Ho cercato dappertutto, ma non è dato di sapere quando è avvenuta l'ultima sostituzione dei cavi di quella sventurata funivia.

Si parla di manutenzioni, revisioni, freni, errori umani, ma lì ha ceduto il cavo, a mio parere perché esageratamente vecchio e quindi per fatica dell'acciaio.

Molto probabilmente, per il ponte Morandi è accaduta la stessa cosa: dopo molti anni di "lavoro"  anche i migliori materiali perdono alcune delle loro proprietà e diventano più fragili, penso che questo fenomeno sia risaputo.

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Agevolo un raro filmato di una prova di funzionamento reale del freno carrello per apertura dell'anello trattivo, si osservi lo spazio d'arresto tutt'altro che trascurabile. (bisogna limitare lo strappo sulla portante e il pendolamento della cabina) 

 

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