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Melius Club

Il ragazzo dai pantaloni rosa


Muddy the Waters

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extermination
Inviato

"Il suicidio in adolescenza rappresenta un problema importante di sanità pubblica essendo la seconda causa di morte in Europa delle persone fra i 15 e i 19 anni, e la quinta nel mondo. Quasi 46mila adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno, più di uno ogni 11 minuti. La salute mentale e il benessere psicosociale dei bambini e degli adolescenti è una delle priorità individuate dall’UNICEF Italia, sulle quali si chiede al Governo e al Parlamento di concentrare i propri sforzi. L’UNICEF in Italia chiede di: aumentare significativamente gli investimenti a lungo termine nei servizi di salute mentale e benessere psicosociale dal momento che, in base ai più recenti dati Ocse, in Italia la spesa pubblica per questo settore è tra le più basse d’Europa; garantire un sistema uniforme e integrato di servizi di assistenza neuropsichiatrica infantile e adolescenziale; promuovere su tutto il territorio nazionale interventi a sostegno della genitorialità consapevole rispetto al tema del benessere mentale; permettere a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti di beneficiare di un supporto per la salute mentale nelle scuole e nelle comunità; garantire, consolidandone la diffusione, i servizi di prevenzione e sostegno psicologico nei contesti educativi e comunitari"

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Inviato
2 minuti fa, tigre ha scritto:

mortificato da come vengono dipinti in ste carnevalate

Non ti dispiacere, lo dico per favorirti: non capisci niente di queste cose. 

extermination
Inviato

 

"Secondo gli ultimi dati l’80 per cento dei tentativi di suicidio è messo in atto da bambini e ragazzi dell’età media di 15 anni: dottoressa, quali sono le cause e cosa scatta nella testa di giovani adolescenti con tutta la vita davanti?

Modelli familiari disfunzionali, eventi traumatici ed avversi durante l’infanzia possono essere alla base del rischio suicidario, così come una vulnerabilità emotiva, uno stile cognitivo instabile, impulsivo, irritabile, aggressivo, antisociale e con schemi di pensiero e di coping rigidi che possono essere associati a tentato suicidio o suicidio. I ragazzi si ritrovano, il più delle volte, a vivere una disregolazione emotiva e comportamentale, dove manca l’apprendimento di skills per potersi comportare con consapevolezza. Ed è proprio la mancanza di consapevolezza a far sì che gli adolescenti vivano “al buio” in preda a stati emotivi tempestosi e burrascosi, generando sofferenza interiore e comportamenti disfunzionali: una strada impervia che può, in alcuni casi, condurre a drammatiche situazioni in cui il suicidio potrebbe rivelarsi, agli occhi dei più giovani, l’unica alternativa possibile."

 

Inviato
4 minuti fa, extermination ha scritto:

Quasi 46mila adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno, più di uno ogni 11 minuti

Eh ma al paese di Affogalasino no...

Inviato

@analogico_09

Si dovrebbe aprire un thread sull'argomento. Il libro l'ho letto oltre 20 anni fa, devo riprenderlo e vedere cosa ho segnalato.

Ricordo tuttavia lo stupore dei miei studenti su come Bettelheim analizzava la fiaba di "cappuccetto rosso".

Inviato
2 minuti fa, extermination ha scritto:

Quasi 46mila adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno,

E dove si legge che siano gay, o che siano stati bullizzati perché gay? Quelle accadute dalle mie parti che io abbia contezza erano tutte condizioni di depressione galoppante. Nulla che le associ a stati di bullismo. Tanto meno di genere.

 

Inviato
1 ora fa, Velvet ha scritto:

Su una cosa concordano: a loro dire nel 90% dei casi il problema sono i genitori che invocano il loro aiuto per il pargolo, i cui comportamenti antisociali sono invece causati quasi sempre direttamente o indirettamente da genitori che andrebbero messi allo zoo.

 

Ni.., nel senso che sono parzialmente d'accordo ma non su quelle percentuali. La famiglia è fondamentale ma anche la scuola intesa come insieme di insegnanti e alunni che rappresentano il mondo esterno per il giovane affamigliato col quale deve confrontarsi, ha una forte influenza sul ragazzo. ll bullismo da branco, organizzato, vile, segno di personalità già critiche,  non ha nulla a che vedere con le naturali singole schermaglie tra ragazzi che si affrontano, a volte si menano.., o rompono con le convenzioni con forme di ribellismo, dove anche questo fa parte della crescita e della messa a punto del senso dell'autostima. E' sempre stato così. Deleterio è spesso il comportamento degli insegnanti che non sanno capire il disagio di un ragazzo che nmasca dalla famiglia, dal sociale, dalla scuola stessa, e invece di aiutarlo, incentivarlo lo emarginano e lo rendono facile preda del bullismo. Escludo ovviamente che tutti gli insegnanti siano così, che tutti i ragazzi siano bulli seriali e animaleschi, ma ve n'è, in varia misura, di situazioni a dir poco controverse che contribuiscono alla formazione educazionale e caratteriale dei ragazzi. Poi ci sono le amicizie, "buone" o "cattive".., secondo gli stereotipi, mentre è la fuga dalle famiglie, dalla scuola che spinge spesso i ragazzi a manifestare le varie problematiche. Io non sono unn insegnante ma ho fatto lo studente e il padre di uno scolaro.., oggi ascolto il realto dei giovani figli di parenti e amici e ascolto cose.., che mi portano a pensare che la scuola di oggi sia peggiore di quanto np0n lo fosse prima quando come supplente di musica  ci davano un delizioso colonnello dei bersaglieri in pensione... Ora c'è molta arroganza e presunzione nelle gerarchie scolastiche, credono di possedere una formula educativa tutta mentale e scarsamente esperenziale non  a misura dello scolaro, o studente da guidare soprattutto appoggiare durante il percorso educativo e formativo. La scuola è a pezzi. Forse peggio di prima.

L' animalaggine è anche lì, non solo in qualche famiglia scombinata dove tanti genitori danno tutto per il figlio che si ritrova a doversi confrontare con una società controversa, con sacche di omofobia, di razzismo, bullismo, xenofobia etc cbiusa in se stessa, nelle proprie angustie nascoste ognuno per se e il "sindaco" per... nessuno... Non tutti ce la fanno a tornare a galla con una buona riserva di ossigeno nei polmoni.

Inviato
4 minuti fa, appecundria ha scritto:

Non ti dispiacere, lo dico per favorirti: non capisci niente di queste cose. 

Glielo dovresti dire a Martino.. che non capisce niente.. e agli altri omosesuali con cui ne ho parlato.

 

 

Inviato
6 minuti fa, appecundria ha scritto:

Eh ma al paese di Affogalasino no...

E dove leggi che si siano suicidati per bullismo o per omofibia, sentiamo.

Inviato
Adesso, tigre ha scritto:

Glielo dovresti dire a Martino.. che non capisce niente

@Martin non capisci niente se confondi il gay pride con un pellegrinaggio religioso che si svolge da secoli (non importa se si è credenti o meno).

extermination
Inviato

 

 

Un'altra "finestra"

"Cos'è il disagio dei giovani e come Nasce. Parliamone con la dottoressa Giulia Gialdi, psicologa dell’équipe del prof. Fossati all’Istituto di Cura Città di Pavia e all’Ospedale San Raffaele.

I giovani di oggi esprimono il loro disagio e malessere in molti modi. Senso di solitudine, insicurezza, fragilità, spesso sfociano in stati mentali invalidanti, in trappole vere e proprie che originano ansia e malessere. E si sa, quando c’è ansia, gli attacchi di panico sono dietro l’angolo. 

Sui banchi di scuola, fin dall’infanzia gli studenti si confrontano con un ambiente competitivo che chiede sempre di più. Bisogna essere bravi, perfetti. Lo impone la società, ma anche i genitori (in modo più o meno consapevole) e i ragazzi si sentono sempre più sotto pressione. Una società che non ammette errori, dove lo sbaglio non è accettato e accolto come possibilità di crescita, per fare meglio, ma viene vissuto come sconfitta. Da qui il senso di frustrazione e inadeguatezza. 

“Dopo la pandemia da Covid-19, gli studenti hanno iniziato a manifestare non più solo il loro malessere personale e privato, ma quello che era ed è il disagio di una generazione intera. Gli studenti, ancora oggi nel 2024, ci urlano forte e dobbiamo ascoltarli. Anzi, figure competenti e altamente qualificate devono farlo per noi. Prendersi cura della propria salute mentale è un bisogno e un diritto soprattutto se si parla di ragazzi. 

Il disagio che viene descritto dai nostri giovani – spiega la dott.ssa Gialdi - riguarda:

abbandono scolastico;

difficoltà di accesso al supporto psicologico;

ansia;

paura del giudizio. 

Non è difficile pensare che tutto questo disagio possa portare anche a stati emotivi complicati e a veri e propri attacchi di panico. Per insegnanti e genitori è importante riconoscere questi sentimenti e imparare a gestirli per promuovere il benessere generale dei ragazzi”.

 

Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

confondi il gay pride

Non ho confuso nulla.

Tu hai confuso dicendo che sono la stessa cosa.

Basta rileggere.

Io cmq mi sono riferito al gay pride e a tutte quelle carnevalate che li rappresentano come svitati

Inviato
1 minuto fa, tigre ha scritto:

dove leggi che si siano suicidati per bullismo

Ah quindi i suicidi di adolescenti esistono, già è qualcosa. Io non sono un medico o cos'altro in grado di spaccare il capello in quattro.

Mi limito a constatare che se qualcuno decide che occorre sensibilizzare su certi argomenti, questo qualcuno non è per forza un cretino. 

Adesso, tigre ha scritto:

confuso dicendo che sono la stessa cosa.

Omg.

Inviato
Adesso, extermination ha scritto:

Città di Pavia e all’Ospedale San Raffaele.

Manco la considero. Ci sta pure Burioni.. 😅

Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

Ah quindi i suicidi di adolescenti esistono, già è qualcosa. Io non sono un medico o cos'altro in grado di spaccare il capello in quattro.

Mi limito a constatare che se qualcuno decide che occorre sensibilizzare su certi argomenti, questo qualcuno non è per forza un cretino. 

Salti di palo in frasca.

Cvd.

Inviato

@extermination

Un mio compagno di classe alle medie, seduto in un banco accanto al mio, fu trovato impiccato in casa. Era il 1973.

Nella mia attuale scuola 15 anni fa una ragazza si allontanò per suicidarsi poco lontano. Posso affermare che un omosessuale che frequenta un istituto professionale in Puglia ha ottime possibilità di subire atti di bullismo omofobo.

Inviato
3 ore fa, Velvet ha scritto:

Credo che nessuno dopo aver visto in tenera età Christiane F. poi sia uscito di casa con quella di farsi una pera. 

Ho incitato mio figlio a vedere il film e a leggere il libro quando frequentava le medie. 

3 ore fa, djansia ha scritto:

Tempo fa ricordo che parlammo di sesso alle elementari qui sul forum, ovviamente ci furono i soliti "Giù le mani dai bambini dei pro vita del forum". Lo raccontai che, pur ricordando davvero poco, a noi bambini fecero la lezione con tanto di cartone animato. 

Idem, ovviamente oltre 50 anni fa.

Cito nuovamente mio figlio, ha frequentato una scuola decisamente cattolica dall'asilo alle medie, parlare di sesso e riproduzione non è stato mai un tabù. In terza media è stato organizzato un ciclo di lezioni di educazione sessuale con tanto di spiegazione sui mezzi anticoncezionali e il vivo consiglio di utilizzare i profilattici per evitare malattie sessualmente trasmissibili. Nessuno dei genitori, nemmeno quelli credenti e praticanti secondo le regole cattoliche, si sono minimamente sognati di protestare.

Inviato
11 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Ni.., nel senso che sono parzialmente d'accordo ma non su quelle percentuali. La famiglia è fondamentale ma anche la scuola intesa come insieme di insegnanti e alunni che rappresentano il mondo esterno per il giovane affamigliato col quale deve confrontarsi,

Il tuo, e forse anche mio, metro è quello che poteva funzionare fino all'avvento dell'università della strada.

Se oggi i genitori (non tutti, chiaramente) pretendono di imporre la loro visione TikTok del mondo anche alla scuola e trovano nella società un humus che tiene loro bordone, capisci come le armi degli insegnanti ormai siano ridotte a poca cosa.

Quando i ragazzi arrivano allo psicologo (e oggi ne arrivano a vagante come mai prima, questo te lo può confermare chiunque operi nel settore) spesso il danno è fatto. Ed è un bene ci arrivino perchè ne salvano tanti, ma i numeri ci dicono che troppi ahimè non la sfangano.

 


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