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Missaggio e Mastering. Perché ogni studio ha più monitor totalmente diversi?


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Erik il Rosso
Inviato

 

Da ignorante dei processi occorrenti, ho compreso che nella produzione di un brano la prima fase  è il missaggio delle varie tracce,  seguito dal mastering.

Mi sono chiesto:

Perché in studio hanno diverse coppie, credo almeno tre, per lo stereo (per il per multicanale ho visto allestimenti parecchio più complicati), di altoparlanti molto differenti tra loro? 

Un esempio frequente: si trovano insieme gli imprescindibili Monitor eccelsi, grandi, potenti e linearissimi;  i classici coni bianchi Yamaha 10M  e gli Auratone 5c, o simili, tanto per distinguere le tre categorie principali.

Quali sono i motivi e come vengono utilizzati i diversi speakers? 

Curiosando sul web mi sono fatto un’idea, ma le idee non sono chiare e mi piacerebbe approfondire.

Buona domenica a tutti.

Saluti a tutti

 

Giannimorandi
Inviato

I monitor più grandi e lontani sono i main monitor che dovrebbero essere i più fedeli e completi poi i near field tipo ns10 Yamaha per un ascolto più grezzo indicativo di un pubblico di massa e gli accuratone per un ascolto meno completo dei main monitor ma più fedele delle ns10.

Poi in base a chi è indirizzato il disco viene più o meno compresso e equalizzato purtroppo non è sempre di alto livello la riproduzione 

Inviato

Per sentire come viene con diversi impianti 

Alcuni studi hanno anche sale simili a quelle di un audiofilo.

captainsensible
Inviato

Bisogna distinguere la produzione del POP, rock, dalla classica.

Per il rock e POP In realtà il processo di mastering e di mixing vengono attualmente fatti in luoghi diversi.

Quelle cui tu ti riferisci sono evidentemente le regie delle sale di ripresa e di mixing, che spesso hanno in disponibilità anche altri diffusori, in funzione delle preferenze e delle abitudini del sound engineer del momento (spesso ci sono altri monitor, tipo Adam o simili che vengono installati su richiesta).

Comunque, storicamente le NS10 vengono usate per fare il mix, mentre le Auratones servono per verificare la "portabilità" del mix su dispositivi casalinghi.

I main monitor servono per valutare il risultato finale a gamma intera, ma fino ad un certo punto: qualcuno mi disse che "servivano per impressionare" chi affittava la sala.

Questa per la mia piccola esperienza.

CS

 

  • Thanks 1
Erik il Rosso
Inviato

La mia idea è simile a quella di @captainsensible , i monitor “minori” servono per adattare il suono alle richieste del cliente in base al dispositivo di ascolto principale previsto: autoradio, cuffietta o auricolari, impianto base e vedere la resa finale. Magari controlleranno anche sull’impianto in auto o tramite televisione?

può essere?

Inviato

Soldi a disposizione in primis, gusti personali del fonico in secundis. Non vi è altra ragione

Inviato

Avevo visto un video di su il microfono,  che lo spiegava.

I diffusori più grandi e completi, servono per controllare che la registrazione sia più fedele possibile ( che la materia prima si di qualità, ),  all' evento originale, e per mixare dischi orientati alla massima qualità.

Gli altri diffusori, sono per mixare prodotti destinati ad essere riprodotti a device più di massa. 

Inviato

I monitor principali hanno lo scopo di verificare la bontà dei suoni delle tracce singole e degli effetti applicati ascoltando a volumi molto alti. Se devo capire se un basso suona esattamente come il fonico decide che deve suonare, viene ascoltato singolarmente, regolate equalizzazioni, compressioni, noise gate usando i main monitor. I riverberi di effetto vengono dosati alla stessa maniera, quindi possiamo dire che che con le casse grosse definisco i singoli suoni. 

Il mix viene abbozzato sui main monitor, ma le regolazioni "fini" di livello, equalizzazione, riverbero generale vengono fatte sui monitor "medi" (midfield) generalmente collocati più vicini al mixer, taluni appoggiati sul mixer. E' la "prospettiva di ascolto" più importante perché definisce il "vero Master" che talvolta non viene messo in distribuzione per svariati motivi.

Dopodiché, o nello stesso studio, ma generalmente in altri studi, si passa al mastering, usando come base di partenza il vero Master, e si apportano le necessarie modifiche per renderlo fruibile attraverso i vari media e canali distributivi. Generalmente si usano diffusori tipo midfield oppure secondariamente aggeggi più piccoli (tipo le Auratone). Secondo me le Auratone hanno perso un po' il loro scopo perché nel tempo il modo "scrauso" di ascolto da parte del pubblico sono diventate le cuffie, quindi un buon mastering non può prescindere dall'uso di cuffie. Personalmente ( e la mia opinione è abbastanza condivisa da alcuni professionisti ) la cuffia perfetta che riproduce la timbrica delle cuffiette commerciali, ma non ti distrugge le orecchie , è la Grado SR325X. Tornando ai diffusori piccoli, secondo me il mix perfetto lo ottieni con la Tivoli model One, mono amplificata. Non è un caso se la si vede sui mixer di alcuni studi, al centro.

Non ho citato, se non in un caso, marche e modelli, anche se esistono brand diffusissimi come Genelec e Neumann. Nei piccoli studi semi professionali vanno per la maggiore KRK e Adam.

Erik il Rosso
Inviato

@TetsuSan Grazie, spiegazione esauriente. Certo sarebbe bello poter disporre di versioni direttamente derivate dal master principale e meno compresse o manipolate.

Inviato
1 ora fa, Erik il Rosso ha scritto:

@TetsuSan Grazie, spiegazione esauriente. Certo sarebbe bello poter disporre di versioni direttamente derivate dal master principale e meno compresse o manipolate.

Ci sono che io sappia 

Inviato
20 minuti fa, Erik il Rosso ha scritto:

@Dufay dove? E in che formato?

Mi interessano poco ste cose di solito si tratta di musica che si può saltare tranquillamente 

Mi ricordo che Lincetto faceva una cosa del genere e anche Cesare Ricci di fonè

Inviato
2 ore fa, Erik il Rosso ha scritto:

@TetsuSan Grazie, spiegazione esauriente. Certo sarebbe bello poter disporre di versioni direttamente derivate dal master principale e meno compresse o manipolate.

La risposta di @Dufay è corretta, entrambe hanno sempre dichiarato che la versione online HR è il master. Ma va fatto un doveroso distinguo : mentre Lincetto registra su digitale e mixa su digitale ( e di conseguenza il digitale è il miglior formato/supporto disponibile ), Ricci di solito registra in analogico su nastro. Quindi le sue versioni dsd non necessariamente derivano da master dsd ma anche da conversioni A/D. Poco cambia, ma è bene precisarlo. 

Esiste poi un grosso problema relativo ai livelli di registrazione, che non riguarda specificatamente i suddetti produttori, ma tutte le conversioni D/A. Quando si registra su nastro ( e parlo sia di mix da multitraccia che di live direttamente da microfono ) si va ben oltre lo 0db. Ho ascoltato personalmente master (copie) privi di distorsione con i vu meters che nei picchi raggiungevano + 18db !!!! Questo grazie alle ottime capacità di magnetizzazione di molti nastri del passato e degli attuali nastri RTM. Ora, il problema è : se ho una registrazione analogica con picchi a (stiamo stretti) +9db, dove fisso lo ZERO db della conversione digitale ? A 0db ? A -9db ? Oppure ? Vediamo chi indovina, così chiariamo una volta per sempre la questione "trasferito direttamente da master originale". (sia chiaro, il problema è il medesimo del cutting per il vinile, anche se in questo caso c'è una piccola escamotage, ma non è banale).

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