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Headphone burn-in isn't real (!!??)


Messaggi raccomandati

Inviato

Interessante articolo:

https://www.soundguys.com/headphone-burn-in-isnt-real-17463/

Anche Rtings pare arrivare a conclusioni analoghe:

In questo test non è stata trovata alcuna prova a sostegno dell'esistenza dell'effetto di rodaggio. I cambiamenti osservati erano o troppo piccoli per essere udibili, o molto grandi e non ripetibili, il che suggerisce fluttuazioni nelle prestazioni del sistema o rumore ambientale. Inoltre, non è stato osservato alcun modello in nessuno dei cambiamenti nel tempo, escludendo un effetto cumulativo o a lungo termine dovuto al rodaggio. Anche le clip musicali registrate come parte del test suonavano quasi identiche in una valutazione di ascolto soggettiva. Si conclude quindi che il rodaggio delle cuffie per i consumatori non è necessario e non comporterà alcun cambiamento evidente nel loro suono. Le segnalazioni degli utenti in merito all'esistenza del fenomeno di rodaggio possono essere spiegate come un effetto psicoacustico causato dal fatto che l'udito umano è molto bravo ad adattarsi a nuovi suoni. Quindi, un paio di cuffie che erano percepite come dure qualche settimana fa ora vengono percepite come più mansuete ed equilibrate. Tuttavia, non siamo in grado di stabilire se il rodaggio abbia avuto un effetto durante il processo di fabbricazione o se le cuffie testate siano state rodate durante il processo di fabbricazione, poiché le cuffie testate erano versioni al dettaglio dei prodotti.

https://www.rtings.com/headphones/learn/break-in

Il mio pensiero, per quanto per nulla autorevole, è che il cervello si adatti al tipo di suono della cuffia, pian piano...normalizzandolo

Inoltre, l'assestamento dei pads può fare il resto...

 

Inviato

@LUIGI64 Beh Tara Labs, una delle più importanti costruttrice di Cavi al Mondo, ha un suo Programma chiamato Cascode, che serve a fare un Burn in di Cavi e Impianti. Ci sono Aziende come la HEDD, che riporta la necessità di fare lavorare per almeno 200/300 ore, le loro Cuffie per ottenere le massime performance. Sono oltre 20 anni che seguo e ho impianti Cuffie, e posso garantire che tutte le Cuffie e Cavi hanno bisogno di un periodo di rodaggio, per offrire il massimo delle loro prestazioni...Poi ognuno vuole dire la sua...e vabbè 🤣 🙏 

  • Melius 1
Inviato
5 minuti fa, best56 ha scritto:

Poi ognuno vuole dire la sua...e vabbè

Può darsi che siano un insieme di cause 

Driver/cervello/pads

Anche se penso che la psicoacustica, abbia un ruolo non marginale ☺️

Inviato

 

Capire chi possa aver ragione non è però facile. Non ci sono infatti molti studi basati sui dati per stabilire la realtà o meno del burn-in delle cuffie. Ce ne vengono in mente giusto un paio tra cui quello del super appassionato Tyll Hertsens, redattore di InnerFidelity.com e fondatore di HeadRoom che ha voluto approfondire questo dilemma amletico-audiofilo.

Nella sua prova, Hertsens ha semplicemente ascoltato musica su due identici modelli di cuffie (uno nuovo di pacca, l’altro già rodato) senza sapere quale fosse quale, con lo scopo di capire se riusciva a sentire la differenza. Nel secondo test, Hertsens ha effettivamente misurato la risposta in frequenza di un paio di nuove cuffie dopo che sono state utilizzate per 5 minuti, 25 minuti, 1 ora e così via fino a 90 ore.

 

Le sue conclusioni? Non definitive. Sebbene infatti l’”headphone geek” (come lui stesso si fa soprannominare) abbia rilevato delle differenze, queste non sono risultate tali da poter affermare con sicurezza che il rodaggio sia un fattore importante per le cuffie: “Sono assolutamente convinto che, sebbene gli effetti del rodaggio esistano, le espressioni della maggior parte delle persone che parlano di un cambio drastico come risultato del rodaggio dipendano principalmente dalla loro testa che si regola e si abitua al suono con il passare delle ore”, ha dichiarato Hertsens alla fine dei due esperimenti.

Un’altra prova interessante è stata quella di Christian Thomas, da diversi anni tester audio per USAToday che ha ormai alle spalle migliaia di ore di ascolto con le cuffie più disparate. Senza entrare troppo nel dettaglio tecnico dei suoi test, Thomas conclude che uno dei fattori che causa la maggior differenza nella percezione di ascolto tra una cuffia e un’altra, e persino con una stessa cuffia che si possiede da anni, è l’insieme di variazioni (anche minime) che entrano in gioco ogni volta che si posano delle cuffie (soprattutto quelle con design on-ear) sulle orecchie. Le cuffie richiedono infatti un certo grado di “chiusura” e di isolamento dall’esterno per funzionare al meglio e un loro posizionamento errato anche solo di pochi millimetri influirà sulla riproduzione dei bassi e ridurrà l’isolamento.

https://www.afdigitale.it/rodaggio-delle-cuffie-e-il-solito-mito-audiofilo-da-sfatare/

 

 

 

Inviato

@LUIGI64 Certamente, ma nel mio caso, ascoltando il 90% in Cuffia, per molte ore al giorno e da tanto tempo, ho notato in ascolto, sostanziali cambiamenti di Cuffie e loro Cavi, sempre Aftermarket, nel suono, dopo un centinaio di ore, e questo è innegabile. Il suono si sgrossa e diventa più preciso e il Palcoscenico si definisce in maniera più precisa, con la giusta collocazione strumentale e ricchezza di armonia e precisione.

  • Melius 2
Inviato

Che ci sia un cambiamento della percezione del suono, dopo un "rodaggio" credo sia molto molto probabile

Sono le cause di tali variazioni percettive che sono soggette ad interpretazione 

Inviato

C'è un gruppo di ricercatori australiani, il quale afferma che la sensazione di ascoltare musica attraverso delle apparecchiature HIFI è in realtà frutto di fenomeni psicologici. Hanno infatti provato che, pur volendo, un'orchestra in due casse non ci sta. Questa affermazione e suffragata da meticolose misurazioni sia dei diffusori che dell'ambiente d'ascolto, oltre che dei componenti di una tipica orchestra barocca.

Scusate se sono un po' tranchant ma ci sono fatti oggettivi. I materiali acquisiscono una certa cedevolezza con l'uso. Addirittura i tweeter Infinity EMIT, di cui ho avuto decine di esemplari in diversi diffusori a cavallo tra gli anni '80 e '90, da nuovi erano perfettmente planari, mentre dopo un certo numero di ore assumevano una forma leggermente ondulata, oltre che suonare meno spigolosi.

Con le ricerche, anche se supportate da misurazioni, si può dimostrare di tutto, in quanto nella complessità del mondo reale nonostante la possibilità di misurare tantissime variabili, incidono anche un infinità di interazioni tra esse, alcune misurabili e altre sconosciute o ritenute erroneamente trascurabili. Inoltre, volendo caldeggiare una certa tesi, si possono considerare dei parametri trascorandone altri.

Questo è il cuore della diatriba tra misuroni e ascoltoni, tra quelli che sostengono che i cavi sono importanti in una catena audio e quelli che predilicono il doppino rosso e nero.

Nella fattispecie del rodaggio delle cuffie, l'incidenza è chiaramente percepibile e normalmnte supportata da continui confronti con altri dispositivi, prima e dopo. Molti non ascoltano le cuffie durante questa fase ma solo prima e dopo, proprio per averne più chiara evidenza.

Inoltre, se lo posso percepire io, che sono notoriamente sordo come una campana...:classic_biggrin:

  • Melius 1
Inviato

@abdabs @best56

 

Da ascoltone vi posso garantire che un driver (tutti gli amplificatori) hanno bisogno di rodaggio "elettrico".

Tutti i driver (dinamici, planari, ecc.) cedono elasticita' dopo un certo numero di ore di rodaggio "fisico".

Sui cavi ho più volte esternato una mia teoria tecnica, basata sulla fisicità dei materiali dielettrici e conduttivi, che ha sempre ritrovato riscontro nell'ascolto, e nelle differenze.

 

Da elettronico, non vedo alcun problema ad ammettere quanto su descritto.

 

Da appassionato cultore di tanti aspetti (moltissime variabili) della fisica, della costituzione della materia, e del mondo chimico-strutturale dei materiali, nonche' di come "aiutare" gli elettroni a condurre senza subire dispersioni ( ma qui si apre un universo trasmesso a noi dagli scienziati e grazie a loro oggi possiamo sapere qualcosa di scientifico ).... non vedo il problema ad ammettere che l'insieme di infinite variabili danno il risultato, ognuna nella sua percentuale.

 

Quindi, chi ascolta col doppino telefonico e chi no, se sostiene di "ascoltare" col proprio orecchio differenze, lo deve in primis alla catena di ascolto, e cosa da non sottovalutare affatto, dal metodo di come oggi viene decodificato un file binario.

 

E qui si fa avanti in modo devastante l'essere informatico da cui deriva il 95% della qualità di ascolto di una sorgente digitale.

Tutte cose che ho descritto in vari TD, e tutte verificate e comprovate dalla teorie.

 

Quindi, alla fine della storia, non vedo alcun problema ad asserire che ci sono differenze udibili, eccome.

E questa volta da cultore audiofilo.

 

Come avete visto ho unito tutti i mondi (fisica, chimica, elettronica, elettrotecnica, elettromagnetismo, fisica dei materiali , tranne le dicerie

 

Post edit: concordo con voi che le differenze le ascoltiamo, chi più chi meno. Tutto dipende dai limiti che ci si vuole imporre, se proprio non ci si crede affatto... della serie il mondo è vario, e noi abbiamo detto la nostra. Fortunatamente non siamo ancora folli, ma usiamo i neuroni cercando di interpretare perchè alcune cose si avvertano. Ci saranno sempre coloro che mistificano tutto e tutti. Buon per loro.
Io ho già assaggiato il valore di una vera passione, ed ancora ne avro' di cose da "capire".... col tempo pian piano, senza sforzo e sopratutto fuori dalle mode e dal gregge.

  • Thanks 1
Inviato

Mah, io di certezze non ne ho

Ripeto, non si discute sulle variazioni percepibili dopo un tot. di ore, ma semmai  sulle cause delle stesse...

Ovvero, burning driver, psicoacustica e assetto dei pads

Probabilmente, l'insieme di questi elementi

Ognuno fornirà percentuali differenti sull'incidenza di quei 3 fattori

Inviato

@LUIGI64 Non esiste una regola, semplicemente perche' i fattori che la determinerebbero dipende in primis dal gusto soggettivo, quindi una sola regola non puo' esistere.

Le misurazioni con tutti i più moderni sistemi di misurazione sono semplici "misure" di alcune variabili elettriche o acustiche.

Il nostro orecchio è il più sofisticato sistema di "percezione" esistente, perchè avallato dal cervello umano, finora re incontrastato su tutta la fuffa che leggiamo/vediamopompata ovunque, la cosidetta IA intelligenza artificiale.

Esistono supercomputer quantistici (cercate Qbit e computer quantici) che possono fare miliardi di bilioni di biliardi di calcoli in tempi ridicoli, la cosidetta radice di N casi, e non come nel mondo binario 2 elevato ad N casi.

.

La scienza prova a mettere ordine e cerca di regolamentare cio' che viviamo intorno a noi, ma è pur sempre limitata.

In tal senso uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Zichichi, ha subordinato la scienza ad un creato universalmente infinito. Appunto la scienza cerca di mettere ordine identificando regole alle singole variabili del creato. Ci prova e le fondamenta di questa grande opportunità non deve mai farci distogliere da questo punto di vista.

Quindi, nel campo di riproduzione musicale, le variabili che possono modificare la percezione di come si ascolta, sono pur esse infinite. Si puo' cercare soltanto di trovare ed identificare alcune regole.

Inviato

... in tutte le casse acustiche e le cuffie che ho posseduto da nuove ho sempre notato nelle prime ore un cambiamento del suono, niente di eclatante ma udibile... che un woofer o twiter o una membrana di un driver debba slegarsi mi sembra ovvio... meno ovvio per un dispositivo elettronico come un dac o un ampli, ma in alcuni casi mi è parso anche lì di sentire un assestamento e d'altra parte che un amplificatore caldo suona in alcuni casi meglio di quando è freddo, anche questo risponderebbe a un qualche effetto termico, epperò non mi meraviglia che sia difficile avere certezze scientifiche al proposito...

  • Melius 1
Inviato
22 minuti fa, giuca70 ha scritto:

In tal senso uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Zichichi, ha subordinato la scienza ad un creato universalmente infinito. Appunto la scienza cerca di mettere ordine identificando regole alle singole variabili del creato. Ci prova e le fondamenta di questa grande opportunità non deve mai farci distogliere da questo punto di vista.

Così sforiamo nella metafisica...

:classic_biggrin:

Inviato

@mark66 Prendiamo una valvola, una sola.

Il caso del mio piccolo ampli CTH.

E' stato evidente appena acceso e collegato ascoltare un suono non proprio materico, anzi piuttosto slabbro nel medio, incerto nel basso, meno definito in generale.

Il primo pensiero da spenditore di soldi: cavolo, quasi quasi lo restituisco.

Il secondo pensiero da elettronico: la conduzione ionica negli elementi interni della valvola dipende non solo dal calore (che assesta il suo rendimento e quindi il suono di fatto) dipende anche dall'assestamento iniziale della materia di cui è composta la griglia, l'anodo. Sembra impopssibile crederci, eppure....

Dopo alcune ore, la definizione, l'incertezza, il suonare slabbro, sono spariti. E qui la Psicoacustica è fuori gioco.

Il cosidetto bur-in termico avviene sempre, quando si accende un'ampli, in genere dopo 15-20 minuti si ha la netta percezione di sentire meglio la musica. Percezione che non è psicoacustica, è fisicita' dei materiali e della loro stabilizzazione al rendimento ottimale, come voluto da progetto.

Vabbe', poi ci sono tante altre divagazioni, le punte in titanio sotto gli ampli.... ecco... li' ammetto i miei limiti, non ascolto tali evidenti cambiamenti rispetto la mole di soldi spesi...

Pero' solo in un caso, avvertii notevoli differenze, e qui ci sta tutta la base scientifica a giustificare i mezzi.

Un giradischi con piatto a sopensione magnetica, tanti di quei piedini stabilizzanti, e cavi da far invidia all'acquedotto.

Ascoltare il re dei chitarristi, è stata una emozione irripetibile.

Casse a 5 vie, tweeter a tromba... sub come la mia casapanca della mia cucina.

Stanza anecoica, insonorizzata con materiali di pregio, mica pizze e fichi.

Parliamo di un impianto del valore di un appartamento da 100m2 e li' non ho discusso sul valore percettivo delle punte di smorzamento, le casse erogavano 500 watt valvolari l'una. Mica 2 watt miseri (in totale) del mio poverello CTH....

Le punte smorzanti avevano il suo perche', in quel contesto.

Le valvole non riuscivo a contarle, c'erano 2 preampli valvolari, due finali valvolari, una catasta di elettroniche da impallidire, filtri lineari di potenza sulla rete enel, un grosso UPS a doppia conversione in un altra stanza (credo era di 10 Kw)...

Insomma, il mio alter ego quel giorno si è divertito, ad ascoltare come non mai.

Da quel giorno ne uscii' fulminato, ecco perche' ho imparato a dare il giusto valore alle cose che possono incontrare benefici nell'ascolto semplice con una cuffia oggi.

 

Inviato
34 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Così sforiamo nella metafisica...

:classic_biggrin:

Ma no dai .

Nella realta' della fisica immersa nella concretezza dei limiti umani, direi.

Puo' sembrare un concetto astratto, ma se ci pensi diciamo la stessa cosa, asserire di ascoltare beneficio in un certo modo, piuttosto che in altro, dipende da dove si parte.

Il mio approccio iniziale con il digitale è stato del tipo: "anvedi questi, se' meglio il mio lettore CD Cirus don quad DAC...

Mese dopo mese, affinai tanti piccoli dettagli, tante piccole cose, fino ad arrivare a capire quanto sono stato sempliciotto nel mio iniziale approccio.

Oggi apprezzo fonti hires N volte meglio del quad dac Cyrus, e sai perche'... ci ho studiato da solo, leggendo qua e la', alla fine ho dedotto le mie personali strategie per avere uno streamer di livello elevato, con poco.

Il Quad dac del mio Cyrus CD è vintage, buon suono, ma nulla a che vedere con l'odierno.

L' Hires va decodificato con driver Asio nativi, il nocciolo della faccenda, ma ci sono tante altre ottimizzazioni da farsi, se lo si vuole.

Chi le ha fatte, mi ha già ringraziato.

Insistere, persistere, non fermarsi mai alla prima cantata (leggasi qualche articolo acchiappaclick sparso nel web), ma cercare la vera sostanza. Quella che nulla ha a che fare con la fuffa al limite della truffa.

Pero' alla fine dei conti, io solo qualche goccia sparsa nell'oceano. Giusta o sbagliata, è la mia goccia frutto di mesi di affinamenti e ricerche. Ne vado fiero.

  • Melius 1
Inviato

Però io mi riferivo al rodaggio delle cuffie e quali fossero gli elementi più importanti nel cambiamento percepito, dopo tot. ore/gg.

Giusto per rientare in tema :classic_smile:

 

Inviato

Si ho divagato, il motivo è meccanico nel rodaggio meccanico della membrana del driver.

Poi dipende dal tipo di driver della cuffia.

Ad es. prendiamo la Audio Technica msrb7 che ha un driver da 40mm con membrana piuttosto rigida.

Qui il cedere meccanico è minimo, proprio dovuto alla rigidità intrinseca della membrana.

Infatti, il suono derivante è cristallino, tendente all'asciutto in basso. Piace non piace, quello è.

Passiamo al driver della FT1, membrana in biocellulosa con sospensione pneumatica, old style.

Il cedere meccanico oltre alla maggiore elasticita' della membrana, c'è quello della sospensione pneumatica.

Bastano poche ore, suona benissimo fin da subito. Il burn-in è molto fine, nei risultati.

Nel senso che la finezza e la maggiore definizione escono fuori col tempo.

Dici Psicoacustica ? Puo' essere... ma la finezza riproduttiva che inizialmente cercavo, semplicemente non c'era. E' sopraggiunta dopo una 50ina di ore circa.

Psicoacustica ? Il mio cervello me la ha fatta piacere di più dici ?

Mba', se è o meno cosi', il punto indiscutibile è che la FT1 è la migliore cuffia finora ascoltata.

Ne ho descritto come e in che modo pilotarla, ampiamente, per tirare il massimo da questo eccellente driver da 60mm.

Passiamo alla Monoprice AMT.

Ha un lenzuolo di membrana ci circa 1 mt lineare raiavvolto in 9 cm di spazio.

Ha cercato 300 ore (forse più) per suonare più definita. Anche qui Psicoacustica ?

Sara', ce po' sta', ma il cambio del cavo con un rame a 392 trefoli ne ha cambiato il carattere, l'impronta.

E non penso sia Psicoacustica stavolta, ma scelta mirata della costruzione del cavo, voluta nella fisicità che 392 terfoli offrono. Anche di questo ho descritto perche' e percome. Alcuni che non sanno come avviene la conduzione elettrica degli elettroni, mistificano. Chiaramente sono giustificati dalla non conoscenza di alcune cose che invero giustificano perfettamente il comportamento di un tipo di cavo, piuttosto da un'altro... :classic_smile:

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

@giuca70 a proposito di cavi...un cavo per stemperare delle asprezze della cuffia, se esiste a prezzi abbordabili, quali consiglieresti?

Inviato

@LUIGI64  Tripowin, sono eccellenti cavi in rame e più trefoli. Costano il giusto, non sono cosparsi di crema esfoliante di unguento paperino :classic_biggrin: (purtoppo...)

In generale, il rame ha conduttività superiore alle basse frequenze, mentre l'argento alle alte freq.

Un unico grosso conduttore ha il vantaggio di poter condurre più corrente, ma di creare dispersione nella corsa che gli elettroni fanno attorno il suo grosso diametro.

Più trefoli, quindi più conduttori in stile litz, di minore diametro portano vantaggi nel limitare pressoche' a zero le dispersioni elettriche (elettroni) ed avere una portanza più elevata di corrente.

Ed infine il materiale isolante, un ottimo pvc morbido, il telato esterno è solo estetico. Meglio se doppio isolante nel senso che abbiamo un doppio strato isolante, a disparità della rigidità del cavo, ma questo su 1 mt di cavo è poca roba, incide più oltre il metro e mezzo il doppio isolante.

In genere io preferiso cavi di 1mt o minore.

Gli elettroni sono "intrappolati" e non vanno da nessuna parte, sono liberi di scorrere senza dispersioni, se l'isolante è buono.

Banale ? troppo facile ? Non penso....

Già manca l'unguento di paperino, quello l' ho finito e costa troppo per le mie tasche.... :classic_blush:

L'ultima chicca...

Piu' trefoli in rame e argento, cioe' 1 rame, 1 argento e via cosi'.

Il massimo per avere un ottimo filtro passa banda (e non un ottimo filtro passa basso o passa alto) se il driver chiede risoluzione ad ampia banda.

Poi l'accoppiamento puo' essere felice in rame con la msrb7, migliore col rame e argento per una FT1, fantastico in argento per la AMT.

Tutto dipende dove e come incastonare le cose, conoscendo i benefici dell'uno e dell'altro.

 

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