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Genocidio sì o no?


CarloCa

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Grossman: “A Gaza è genocidio, mi si spezza il cuore ma adesso devo dirlo”

 

“Per molti anni mi sono rifiutato di utilizzare questa parola. Ora però, dopo le immagini che ho visto, quello che ho letto e ciò che ho ascoltato da persone che sono state lì, non posso trattenermi dall’usarla”, spiega lo scrittore israeliano.

 

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maverick

Non c'è dubbio che tutto questo filo-israelismo, anche al di là del buonsenso e delle situazioni ( che grazie alle tv e alla comunicazione multisorgente di oggi  non sono più camuffabili, tutti vedono tutto), derivi dal senso di colpa di quanto successo 80 anni fa.

È una specie di lasciapassare : "vi abbiamo fatto, o comunque siamo stati compartecipi, di una delle pagine peggiori nella storia dell'uomo, ora fate quello che volete , che noi non abbiamo la possibilità di parlare ".

Ci cacci dentro "il 7 ottobre", et voilà ,  .. impunità perpetua.

Al massimo "chiediamo a Netanyahu di non esagerare", messaggio con cui quel personaggio si pulisce il cosiddetto.

Il fatto è che si sta stufando anche la Germania..., fra poco resteremo solo noi e gli americani ,  che hanno troppi interessi economici, l'unico parametro che conta per loro, e comunque sono a 10000 km di distanza.

 

  • Melius 2
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analogico_09

Passeggiando un po' per dovere un po' per piacere in cento di Roma, ieri, non c'era ang0lo, vicolo, piazzetta urbana che non accogliesse nutriti gruppi di giovani di ogni età accorsi da tutte le parti del mondo per il giubileo della gioventù.
Un po' di fastido subito scacciato dalla presenza di tanta bella e felice entusiata gioventù di bellezza di sguardo, di forme e di gesta.., ti si allarga il cuore a tale vista, il fatto che per camminare dovevi fare slalom giganti tra tali graziose orde passava in ultimissimo anzi infimo piano. Ho respirato quel  senso di festa collettiva. 
Ma.., a un certo punto, mentre la melodia scorreva dolcemente disegnagno scenari di sogni felici, all'improvviso mi è parso udire una nota stonata.., cosa passeggera, ci può stare nell'intera sinfonia: si riprende il motivo fino a quando a ciel sereno non si affaccia una accordo troppo "terreno", addirittura, dissonante e straniante: e uno, e due, e poi qualcun altro ancora. Quale sarà il motivo di questi sbattimenti accordali che non avrei voluto sentire. Non erano fuori, alieni, bensì dentro di me.., al pensiero che anche la gioventù palestinese così ricca di bellezza, di sentimenti, di speranze, di profoinda humanità,  di antica cultura, speranze del futuro a loro negato, votati per la morte, non potrà partecipare alla grande adunata universale.
Che belli i nostri figli, quali passioni, entusiasmi, sentimenti ed aspirazioni nell'insieme della festa tra sacro e mondano,  ludico e spirituale.., o che non siano tutte queste cose insieme una sola cosa?

Saranno loro figli di una umanità reietta, di seconda scelta, di infimo grado? Cosa andremo mai a pensare non "adulti", stanti e infradiciti. 
Non sarà certamente attribuibile ai nostri giovani tutto questo, ma credo che mancherebbe un aspetto profondo e inalienabile della spiritualità cristiana, della cultura umanistica laica e religiosa fondata sul Verbo se non scendesse su tanta gioia del festeggiamento vissuta da questi giovani "giubil(ei)anti" anche quel dovere della riflessione e di vibrante tristezza per le sorti dei fratelli in Cristo (parlo da ateo convinto) vittime non del caso a cui è stata vietata la gioia più semplice e il semplice, elementare SACRALE diritto a vivere che vale più qualsiasi altra cosa politica, geopolitica, razziale, culturale.

Spero che preti, vescovi, accompagnatori vari sacerdotali e laici che accompagnano le masse di giovani si fermino nei loro momenti di preghiera, di confronto e "preparazione" alla spiritualità del giubileo  per riflettere anche sull'orrore che si consuma a poca distanza dai luoghi nostri della felicità. Quel che si possa fare per superare, vincere l'egoismo, l'ignavia del ... ci dispiace ma tanto non possiamo fare niente se non molta ammuina... e di concreto, cosa?
Il cosiddetto mondo civile che solo ora si sveglia un poco dopo lunghissimi mesi nel vedere l'orrore più inqualificabile simile a quello di "cento anni prima", che non si mette d'accordo sulle strategie geopolitiche, financo su come attuare un piano di aiuti a ciò che resta della popolazione palestinese massacrata senza mettersi in competizione tra di loro in riaffermazione del mai sopiti istinti colonialisi-imperialisti dove ogni nazione la sua visione da far primeggiare. 

Spero che anche da Vaticano, dal nuovo papa, giungano concrete parole di condanna non generiche solidali con la gente tattu di Gaza e dintorni, non solo con le genti cattoliche. Pare che questo in parte si sta facendo.., con ritardo, a parte le prese di posizioni nette e vibranti del mai troppo rimpianto Francesco che si è prtato nella tomba il suo corafggio mpastorale,  ciò che bisogna fare affrinchè il sangue innocente versato in quella regione medioriental_mediterranea non getti ombre insiema allo sdegno Divino, sui grandi raduni della gioventù giubileiana, in modo che non si vada alla radicalizzazione delle ipocrisie degli "adulti": genitori, scuola, società, ordinamenti civili, laici e religiosi, politica, Etc. Si sarebbe dovuto fare prima quel che oggi è devantata una sorta di missione (quasi) nimpossibile, per scongiurare che il genopcidio giungesse a tali punti di criminalità e di non ritorno.  E' stato fatto troppo poco, quasi nulla visti i risultati,  e se un Dio c'è, detto da un laico ateo, non potrà restarne affatto contento pur benedicento la mpiù "fortunata" Gioventù del Giubileo.  

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Gad Lerner

@gadlernertweet

A Gaza e in Cisgiordania il genocidio va scongiurato fermando chi lo ha pianificato e chi lo teorizza: il governo israeliano. Condivido il tormento di David Grossman nell’usare una parola che ci ricorda le nostre famiglie sterminate. Ma denunciamo il crimine per amore d’Israele.

 

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