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Corte dei Conti: spostare carico fiscale da Irpef a Iva


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2 minuti fa, buranide ha scritto:

Talmente chiaro che non si capisce una beata...

😄 …se ho capito bene nella sostanza mi pare che si vada nella direzione di far pagare l’imposta dove il prodotto viene venduto, come è giusto che sia.

3 ore fa, maurodg65 ha scritto:

come è giusto che sia.

Come giusto? Così ammazzi la concorrenza fiscale che è l’unico modo per costringere le amministrazioni a moderare le aliquote. Con l’iva sul paese venditore vendono di più quelli con iva più bassa, gli altri si devono adeguare. 
Soliti abbuffini svergognati, chissene frega, amazon ha potenziato le vendite in CH al 7.7%... ciaone

1 ora fa, mariovalvola ha scritto:

io quando acquisto online in Germania o in Francia, pago l'IVA di quel paese. 

Nei precedenti post è spiegato il perché avvenga oggi è con quali limiti e perché non sarà più così da luglio.

1 ora fa, Jack ha scritto:

Come giusto? Così ammazzi la concorrenza fiscale che è l’unico modo per costringere le amministrazioni a moderare le aliquote.

La logica è che con un’economia sempre più globalizzata la tassazione finirà con lo spostarsi sempre di più dai redditi ai consumi, ed alla fine è giusto che sia così.

 

36 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

La logica è che con un’economia sempre più globalizzata la tassazione finirà con lo spostarsi sempre di più dai redditi ai consumi, ed alla fine è giusto che sia così.

C’entra con quel chi ho scritto io? Non c’entra, rileggi pf. 
Io parlo di concorrenza fiscale tra i paesi UE. Se non la paghi sul posto non si sviluppa nessuna concorrenza. A nessuno interessa essere più virtuoso per avere un iva più bassa perché tanto esporta comunque senza penalizzazione e le IVA si livellano in alto anzichè il contrario. Capisci?

Poi mi sfugge il nesso tra globalizzazione e necessità di tassazione indiretta sui consumi anzichè diretta sui guadagni. Ma è altro discorso

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Aliquote IVA in Europa

L’Unione Europea dispone che gli Stati membri dell’UE devono applicare un’aliquota IVA standard di almeno il 15% e un’aliquota ridotta di almeno il 5%.

Aliquota normale

Ogni paese dell’UE ha un’aliquota normale, che si applica alla maggior parte dei beni e dei servizi. Questa non può essere inferiore al 15%.

Aliquota ridotta

Possono essere applicate una o due aliquote ridotte alla fornitura di determinati beni e servizi (sulla base dell’elenco nell’allegato III della direttiva dell’UE sull’IVA, Direttiva 2006/112/CE); nella maggior parte dei casi, esse non si applicano ai servizi prestati tramite mezzi elettronici. Le aliquote ridotte non possono essere inferiori al 5%.

Aliquote speciali

Alcuni paesi sono autorizzati ad applicare aliquote speciali su determinate forniture. Tali aliquote sono autorizzate per i paesi dell’UE che applicavano aliquote ridotte il 1° gennaio 1991.

Le aliquote speciali sono state introdotte al fine di agevolare il passaggio degli Stati alle norme dell’UE sull’IVA introdotte con l’entrata in vigore del mercato interno il 1° gennaio 1993, per poi essere abolite gradualmente.

Le aliquote speciali sono di tre tipi:

Aliquota minima;

Aliquota zero;

Infine, aliquota speciale.

Aliquota minima

Alcuni paesi dell’UE applicano un’aliquota inferiore al 5% sulle vendite di un elenco ridotto di beni e servizi.

 

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Pesi Aliquota IVA

Austria20%

Belgio21%

Repubblica Ceca21%

Danimarca25%

Estonia20%

Finlandia24%

Francia20%

Germania19%

Grecia24%

Ungheria27%

Islanda24%

Irlanda23%

Italia22%

Lettonia21%

Lussemburgo17%

Paesi Bassi21%

Norvegia25%

Polonia23%

Portogallo23%

Slovacchia20%

Slovenia22%

Spagna21%

Svezia25%

 

 

 

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