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B&W, Denon e Marantz non li vuole più nessuno, siamo all'addio?


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Inviato

 

B&W, Denon e Marantz: Masimo vuole venderle ma non trova acquirenti

 

Ancora notizie preoccupanti sul fronte di questi importanti e storici marchi dell’alta fedeltà, il cui destino sembra sempre più in pericolo se non si trova un nuovo acquirente

 

"Ci risiamo, i bilanci di Masimo  dicono che le attività medicali del gruppo vanno benissimo mentre quelle legate all'elettronica di consumo sono sempre più in perdita, tanto da meritare l’etichetta di "discontinued business” nell’ultima versione del bilancio aziendale relativa al terzo trimestre 2024.

Il risultato è una immediata ripresa del valore delle azioni di Masimo ma al tempo stesso grande preoccupazione sul futuro dei grandi marchi dell'elettronica di consumo.

Dopo che molti media avevano già decretato il fine corsa di marchi come Denon, Marantz, B&W , Polk Audio e Classè Audio (tutti di proprietà di Masimo), l’azienda si è preoccupata di inviare ai distributori internazionali una lettera di rassicurazioni sulla continuità dei marchi in oggetto, ribadendo però che l’azienda desidera cederne le attività.

Il problema però è che ci sono in corso solo alcune trattative che al momento non hanno portato a nessun risultato nonostante il prezzo già inferiore a quanto speso solo pochi anni fa per l’acquisizione.

E i segnali che giungono su Masimo non sono affatto rassicuranti: il Product Manager, prima di Denon e poi di tutto il gruppo da oltre vent’anni, Roland Kruger, volto ufficiale alle mostre di hi-fi e delle presentazioni dei prodotti, lascerà l’azienda a fine 2024; e le sedi in Francia, Germania, Svizzera e Finlandia sono state chiuse lasciando un unico ufficio in Olanda.

Inoltre alcuni importanti rivenditori tedeschi hanno lamentato la presenza sul mercato di cessioni di prodotti sottocosto e hanno abbandonato i marchi di Masimo.

Quindi un quadro per nulla rassicurante sul futuro dei marchi di Masimo, dove anche l’amministratore delegato Joe Kiani, che aveva voluto l’acquisizione dei marchi audio pochi anni fa, è già stato silurato ed estromesso dall'azienda.

Agli appassionati non resta che sperare che qualcuno voglia ancora occuparsi di audio consumer dando nuova linfa e un miglior scelta di contenuti ai marchi che hanno dato tanto alla storia dell'Alta Fedeltà."

(R. Faggiano su D.Day.it) 

.

Si potrebbe fare una colletta e...

 

  • Amministratori
Inviato

il mercat dell'hifi è anomalo, pr avere prodotti abbordabili bisogna comprare cinese, i marchi noti hanno cercato di recuerareutile non incrementanso le vendite maincrementando i listini per compensare il calo delle vendite. la corsa al gigantismo (pesi e dimensioni oltre che prezzi), non pagam è un po quello che è cuccesso von il mercato dell'auto, macchine sempre più grosse e ostose, che attirano l'attenzione ma allontanano gli acuirenti medi dal fare il padso che conta, ossia comprare.  e alla fine se devo comprare un pezzo di prestigio mi compr un mac non un marantz

ps ha anxhe poco senso fare collezioni di marchi che si contendono la stessa fascia di mercato

Inviato

si incassa vendendo alle corporate...poi la corporate non fa utili e il marchio muore

bella roba!

Renato Bovello
Inviato

Bene,intravedo un buon futuro per quei marchi che hanno progettato,costruito e venduto in modo serio,senza esagerati sconti sul listino o senza grossolane vendite dirette al dettaglio. Apparecchi ,magari italiani e molto ben suonanti, anche se,nell'immaginario collettivo, meno affascinanti di altri. Forse sta per giungere il loro meritato momento di gloria. Forse qualcuno comincera' ad interrogarsi sull'importanza del rapporto prezzo / qualita' che ,secondo me, soprattutto in un mercato pazzo e soggettivo come il nostro,  resta un elemento fondamentale . Troppe volte ho ascoltto apparecchi che, di grande, avevano solo l'estetica o il prezzo

  • Melius 2
Inviato
25 minuti fa, Renato Bovello ha scritto:

Bene,intravedo un buon futuro per quei marchi che hanno progettato,costruito e venduto in modo serio,senza esagerati sconti sul listino o senza grossolane vendite dirette al dettaglio. Apparecchi ,magari italiani e molto ben suonanti, anche se,nell'immaginario collettivo, meno affascinanti di altri. Forse sta per giungere il loro meritato momento di gloria. Forse qualcuno comincera' ad interrogarsi sull'importanza del rapporto prezzo / qualita' che ,secondo me, soprattutto in un mercato pazzo e soggettivo come il nostro,  resta un elemento fondamentale . Troppe volte ho ascoltto apparecchi che, di grande, avevano solo l'estetica o il prezzo

E secondo te ne esiste tanta, di gente che compra solo ascoltando le orecchie, che se ne frega del marchio, ecc ecc? In realtà di apparecchi così ce  abbondanza, ma gli manca il mercato.

Bisogna sempre considerare che tra apprezzare una cosa e comprare una cosa c’è sempre quello scalino che va a braccetto con gli istinti, i desideri, le piccole debolezze personali.. raramente si tratta di una faccenda puramente razionale. In hi-fi, poi…

Renato Bovello
Inviato
11 minuti fa, simpson ha scritto:

raramente si tratta di una faccenda puramente razionale.

Hai ragione anche tu ma io ...spero 

Inviato
43 minuti fa, simpson ha scritto:

In realtà di apparecchi così ce  abbondanza, ma gli manca il mercato.

In pratica è il mondo "pro", un mercato separato.

Inviato
1 ora fa, Renato Bovello ha scritto:

Bene,intravedo un buon futuro per quei marchi che hanno progettato,costruito e venduto in modo serio,senza esagerati sconti sul listino o senza grossolane vendite dirette al dettaglio. Apparecchi ,magari italiani e molto ben suonanti, anche se,nell'immaginario collettivo, meno affascinanti di altri. Forse sta per giungere il loro meritato momento di gloria. Forse qualcuno comincera' ad interrogarsi sull'importanza del rapporto prezzo / qualita' che ,secondo me, soprattutto in un mercato pazzo e soggettivo come il nostro,  resta un elemento fondamentale . Troppe volte ho ascoltto apparecchi che, di grande, avevano solo l'estetica o il prezzo

Considera però che Denon,Marantz e B&W fanno prodotti anche entry level che potrebbero attirare i giovani o comunque chi non ha o non vuole spendere cifre alte. Non sono aggiornato ma non mi sembra che ci siano marchi italiani che fanno prodotti entry, mi viene in mente solo Indiana Line per i diffusori ma non sò quanta Italia ci sia.

Inviato

Poca Italia,molta Polonia..e servizio clienti -almeno nel mio caso-del tutto inesistente.

Inviato

In tutta sincerità il fruitore in Italia di hi  hi end ...quel che sia ..sono una fascia di anziani in  via di estinzione....

E un mercato inesistente ove non investe nessuno...

  le perdite nel settore aumenteranno e il mercato sarà solo di ciofeche cinesi o usato   dei. Tempi andati.  ....vedo molto più m vendita come se  ne vogliono sbarazzare perché non interessa....

 

basta poco..... smartphone etc

 

 

  • Melius 1
Inviato

Andate per strada, intervistate 100 persone di tutte le età ed estrazione sociale e poi controllate quanti sanno che ditta è e cosa produce, ad esempio, B&W. L'HiFi come fruizione della musica ormai esiste per noi ultimi giapponesi a presidio dell'isola e i giovani realmente interessati sono un numero talmente esiguo che la grande azienda non considera nemmeno come mercato...

  • Melius 1
Inviato
2 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Andate per strada, intervistate 100 persone di tutte le età ed estrazione sociale e poi controllate quanti sanno che ditta è e cosa produce, ad esempio, B&W. L'HiFi come fruizione della musica ormai esiste per noi ultimi giapponesi a presidio dell'isola e i giovani realmente interessati sono un numero talmente esiguo che la grande azienda non considera nemmeno come mercato...

Esatto il ristorante l influencer le scarpe firmate da 12.000 euro etc se ne fregano di oggetti tra i piedi... i viaggi  etc... ormai hanno sostituito le melanconie valvolari rendiamoci conto hi fi e una passione per anziani sul viale del tramonto 

 

  • Melius 1
Inviato

Ci vorrebbe un'operazione come quella successa recentemente a McIntosh e Sonus Faber....un partner finanziariamente solido e soprattutto già presente in ambito HiFi. Sarebbe un vero peccato vedere sparire questi marchi. Il mio primo Marantz fu l'integrato PM7001 e, ad oggi, possiedo ancora il lettore Sa8005

Inviato

Nulla di ciò che è umano è eterno. 

Prima o poi tutto ha un termine. 

  • Melius 1
Inviato

Ormai penso che il futuro dell’HiFi, sta nel suo passato, ovvero per noi appassionati, l’usato. 
 

Inviato
2 minuti fa, Velvet ha scritto:

Nulla di ciò che è umano è eterno. 

Prima o poi tutto ha un termine. 

Esatto .....dalle montagne di oggetti in vendita in rete  e iniziato in countdown per l estinzione di molti marchi


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