iBan69 Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 17 ore fa, extermination ha scritto: un tempo la classe media aveva accesso al credito con più facilità rispetto ad oggi Non è così. L’accesso al credito, da parte dei consumatori (non delle aziende), è più facile e raggiungibile, soprattutto nei periodi in cui i tassi sono stati bassi. L’impennata di questi, negli ultimi anni, lo ha frenato, ma sta già riprendendo. Quello che ha messo in crisi la classe media e soprattutto le classi più povere, è stato l’aumento dei prezzi, dai costi dell’energia, agli alimentari, ai servizi alla casa/affitti. Aumenti dovuti a diversi fattori: il Covid, l’inflazione e l’aumento del costo del denaro. Se pur oggi il Covid è stato superato, l’inflazione e il costo del denaro sono in discesa, non lo sono i prezzi. Se questi tre fattori, potevano giustificare prima l’aumento dei costi per le imprese e quindi il relativo aumento dei prezzi al consumo, oggi, non lo è più. Vi è in atto una speculazione globale dei prezzi, in tutti i settori, dalla grande industria, pensiamo all’automotive, ai beni di consumo, ai servizi/turismo, che hanno inglobato e mantenuto quegli aumenti, se non addirittura accentuandoli. Contestualmente, i redditi/stipendi, in Italia, non aumentano da decenni, per cui il potere d’acquisto e il tenore di vita, è andato peggiorando inevitabilmente. La forbice tra poveri e ricchi, si sta velocemente ampliando, e la classe media sta scivolando verso quella più povera. Non è l’accesso al credito, il problema oggi, ma la sussistenza e il potere d’acquisto che si è ridotto.
nullo Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 31 minuti fa, iBan69 ha scritto: soprattutto nei periodi in cui i tassi sono stati bassi. L’impennata di questi, negli ultimi anni, lo ha frenato, ma sta già riprendendo. oggi sei fra l'8 e il 10% per i prestiti personali e mi paiono ancora piuttosto alti. e un 3% per un mutuo prima casa è una enormità per troppi rispetto alla media dei reddti. 150k per 25 annni, che è una galera a vita, sono più di 700 euro al mese... e 150k non bastano.
audio2 Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 e in 25 anni quanti lavori può cambiare uno io vedo da me, soggiorno medio un paio d' anni c'è chi sta di più ma chi sta anche solo 10/12 mesi niente rinnovo contratto e ciao e così facendo dove vai e cosa fai, di sicuro non una famiglia
iBan69 Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 9 minuti fa, nullo ha scritto: oggi sei fra l'8 e il 10% per i prestiti personali e mi paiono ancora piuttosto alti. e un 3% per un mutuo prima casa è una enormità per troppi rispetto alla media dei reddti. 150k per 25 annni, che è una galera a vita, sono più di 700 euro al mese... e 150k non bastano. I prestiti personali oscillano ancora tra 8 e 10%, ma quest’anno scenderanno. I tassi fissi per mutui ipotecari attorno al 3% sono corretti (ricordiamo che il tasso di sconto ideale è al 2% + 1% di spread bancario) pertanto rimarranno stabili, dato che hanno già anticipato i tagli della BCE (cosa che non avviene con i variabili). Il problema della sostenibilità di un mutuo, non è il suo tasso, oggi, ma il rapporto rata reddito e la sussistenza, parametri peggiorati, per l’aumento del costo della vita e delle case e per la mancata crescita dei salari. Scordiamoci di tornare a tassi di indicizzazione negativi, come abbiamo avuto per quasi 10 anni.
nullo Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 @iBan69 e che ho detto di diverso? questa è la realta che impatta sulla gran parte delle persone comuni. inoltre un tempo le famiglie supportavano i dediti dei figli perche avevano presto risolto i loro, oggi un genitore maturo e /o anziano, ha spesso da sbrigare ancora i suoi. i tassi alti e la compressione dei redditi, nello specifico la parte al netto dei costi incomprimibili, di questi tempi, servono anche a mantenere in attivo la bilancia commerciale. controlla quando l'Italia è andata sotto e trovi un nesso abbastanza chiaro.
Gaetanoalberto Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 1 ora fa, Savgal ha scritto: he. Il paese ha bisogno di meno imprese, ma di maggiori dimensioni Assolutamente d'accordo, ma siamo indietro di decenni. Chi è sopravvissuto si sta aggregando o è cresciuto. Molti hanno pescato consenso puntando sul piccolo. Non sono d'accordo sul motivo che hai dato, ovvero il voto "democristiano". Credo la cosa sia stata più localistica e trasversale: lasciare lasca un po' di evasione e dare un maggiore controllo dei dipendenti era confacente al nostro modello di sviluppo fatto di dipendenti dislocati fuori dall'azienda in cui si erano formati, per subappaltare la produzione mantenendo bassi i costi e minore la tenaglia delle regole. Ricordo che i benefici sono stati riservati all'impresa "artigiana", che rimane tale in molti settori anche oltre i 15 dipendenti. 1
Savgal Inviato 29 Dicembre 2024 Autore Inviato 29 Dicembre 2024 @Gaetanoalberto Gaetano, la mia valutazione è anche conseguenza dell'aver lavorato per 10 anni in un'associazione di categoria dell'artigianato fino al 1998 (il cui presidente era stato parlamentare Dc). La gran parte di coloro che ho conosciuto nel lavoro erano al più bravi operai, ma erano incapaci di fare un calcolo del costo orario del loro lavoro. La gran parte di loro in assenza di un fisco quasi cieco avrebbe cessato l'attività dopo pochi anni. E' ciò che sta avvenendo in questo periodo, così mi riferiscono gli ex colleghi, meno imprese, ma strutturate, imprenditoriali.
Gaetanoalberto Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 4 minuti fa, Savgal ha scritto: 1998 (il cui presidente era stato parlamentare Dc) Sì certo, ma il modello, senza entrare nel merito del voto, é quello dello sviluppo di una parte Importante del settentrione, tra l'altro sostenuto dal credito delle piccole popolari locali, poi cresciute. Non saprei se sia venuto prima l'uovo o la gallina insomma. É il tessuto dí riferimento di partenza della Lega: modificarlo avrebbe significato perdere voti credo. Dunque nessuno lo é andato a toccare, anzi, spesso è stato agevolato per imbonirselo, nonostante fosse evidentemente anacronistico. Oggi muore di morte naturale, ed è un'altra fonte di malumore.
audio2 Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 3 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Non saprei se sia venuto prima l'uovo o la gallina se lavori produci e risparmi, poi le banche hanno di che attingere quando viene loro richiesto sarebbe anche questo il senso della cosa
Savgal Inviato 29 Dicembre 2024 Autore Inviato 29 Dicembre 2024 @Gaetanoalberto In Italia settentrionale il passaggio è avvenuto anni fa, in Meridione, o almeno qui in Puglia sta avvenendo ora. Condivido che quell'ambito, lo dimostrano anche delle ricerche, sia la base elettorale della Lega. In assenza delle condizioni politiche del passato per non pochi autonomi e micro-imprenditori non vi sono grandi possibilità di sopravvivere. Essere imprenditore non è affatto semplice, mentre per decenni in tanti si erano convinti che la condizione di operaio fosse transitoria in attesa di aprire una propria impresa. Ammetto che è il senno di poi, ma se quelle condizioni politiche fossero state rimosse negli anni Ottanta, quando il rischio del comunismo era sostanzialmente scomparso, e si fosse adottato subito un sistema previdenziale sostenibile, il nostro sarebbe stato un paese diverso in meglio.
Gaetanoalberto Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 12 minuti fa, audio2 ha scritto: se lavori produci e risparmi, poi le banche hanno Si, ma non ho capito bene dove é puntata la grondaia 1
Savgal Inviato 29 Dicembre 2024 Autore Inviato 29 Dicembre 2024 @garmax1 I thread li apro anche per vedere quali sono gli interventi, chi interviene e quale l'interesse. Le retribuzioni basse e cosa si debba intendere per classe media sono questioni socialmente e politicamente rilevanti, eppure l'interesse non è stato particolarmente elevato ed i contributi alla discussione modesti, il che apre una serie di interrogativi su chi interviene in questo forum.
Gaetanoalberto Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 6 minuti fa, Savgal ha scritto: retribuzioni basse Non c'è dubbio che il problema sia questo. Si è sostenuto un sistema che in generale é stato poco innovativo con stratagemmi di vario genere, che ha puntato soprattutto a contenere il costo del lavoro. Anche lo stramaledetto (dagli altri) ed incompreso (da molti) Draghi si sta sbilanciando come mai prima sulla necessità di operare sui redditi. Diciamo che lo si vorrebbe fare a costo zero, scaricando sullo Stato. Non è una novità.
audio2 Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 7 minuti fa, Savgal ha scritto: eppure l'interesse non è stato particolarmente elevato e cosa si vuole aggiungere che non si sappia già e sia già stato detto varie volte le retribuzioni sono quelle permesse dal sistema: alta tassazione, bassa efficienza e poca produttività della macchina statale più oneri burocratici di ogni tipo affosserebbero chiunque. tu asserivi meno profitti più stipendio, solo che i margini sono già bassi e bisogna comunque mettere a riserva una quota da reinvestire. ecco adesso nemmeno più quella si riesce. non si riesce nemmeno a fare un discorso serio sulle gabbie salariali, perchè 9 euro a milano sono la fame, mentre a sud dipende anche da dove cominciano a essere pure uno stipendio decente. ma siccome a sud credo che la maggioranza delle aziende non se lo possa permettere o vai di evasione totale oppure di assistenzialismo mascherato con altre misure.
maverick Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 9 ore fa, extermination ha scritto: Basandosi sul simulatore (link di cui sopra) circa il 60% di contribuenti dichiara sotto i 20k lordi annui. Vale a dire poco sopra i 1000 euro netti mese (la parte svantaggiata del paese ovvero la maggioranza assoluta) "dichiara"... e secondo te è credibile ? se il 60% prendesse realmente 1000 euro netti al mese, (che non consentono nulla, nemmeno ad un single, oltre al pagare le bollette e mangiare pane e cipolla), il tenore di vita e delle spese non sarebbe quello che vediamo tutti, specie in queste feste... Sarà demagogia berlusconiana, sarà quello che volete, ma trovatemi un posto libero nei ristoranti, o nelle località di montagna, ... se ci riuscite. Io no. Detto questo .. ben vengano i ristoranti pieni o le località di villeggiatura con le code, per quanto mi riguarda.., ma lasciamo le statistiche al valore che hanno...
extermination Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 20 minuti fa, maverick ha scritto: secondo te è credibile ? No. Altra fonte, la musica non cambia; Oltre 40% delle dichiarazioni al fisco sotto i 15mila euro Sono quasi 41,5 milioni gli italiani che fanno la dichiarazione fiscale Irpef, ma oltre il 40% di questi dichiara di percepire un reddito sulle persone fisiche inferiore a 15mila euro. Lo sottolinea Itinerari previdenziali spiegando che nel 2022 aumentano i dichiaranti (41.497.318) e i contribuenti/versanti, vale a dire coloro che versano almeno 1 euro di Irpef, che salgono a quota 31.365.535, valore più alto registrato dal 2008. A ciascun contribuente, corrispondono però di fatto 1,427 abitanti. Da 0 fino a 7.500 euro lordi si collocano 8.832.792 soggetti, il 21,29% del totale, che pagano in media 26 euro di Irpef l’anno. I contribuenti che dichiarano redditi tra i 7.500 e i 15mila euro lordi l’anno sono 7.819.493, cui corrispondono 11,16 milioni di cittadini (il 18,84%); al netto del TIR, l’Irpef media annua pagata è di 358 euro e si riduce a 251 euro nel calcolo per abitante. Nel complesso, i contribuenti delle prime due fasce di reddito, compresi i negativi, sono il 42,59% del totale e pagano solo l’1,73% dell’Irpef complessiva, ampiamente insufficiente a ripagarsi anche il solo costo della spesa sanitaria.
maverick Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 14 minuti fa, extermination ha scritto: No ok, appunto. E allora forse certe statistiche sarebbe meglio neppure analizzarle, tanto è tempo perso e serve solo a far girare le scatole..
extermination Inviato 29 Dicembre 2024 Inviato 29 Dicembre 2024 Da il sole 24 ore ottobre 2024 Sono pochi, circa il 5% degli italiani che presentano la dichiarazione dei redditi. Da soli pagano il 42% dei 189,31 miliardi generati dall’Irpef. E non hanno ricevuto in questi anni nessuna forma di sconto fiscale. Sono i contribuenti che dichiarano al Fisco un reddito superiore a 55mila euro e che ora, se superano anche la soglia dei 75mila, riceveranno un ulteriore aumento di pressione fiscale sotto forma di tetto all’utilizzo delle detrazioni.
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