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Dopo la morte c'è un'altra vita?


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Inviato

Un po' difficile da intendere per non addetti ai lavori, comunque pedissequamente riporto quanto segue:

---

Come abbiamo già visto, George Smoot, premio Nobel per la fisica nel 2006, dirà:

« L’evento più catastrofico che possiamo immaginare, il Big Bang, a guardare più da vicino, appare come qualcosa di finemente orchestrato » 162 .

In cosa consiste questa regolazione fine? L’Universo, la sua origine, la sua evoluzione e il suo funzionamento si fondano su una ventina di numeri definiti sin dal primo istante della sua comparsa, invariabili nel tempo e nello spazio.

Ecco i principali (per semplicità, verranno omesse le eventuali incertezze):

l’intensità dell’interazione gravitazionale definita dalla costante «G»: 6,67418 x 10-11 m3 kg-1 s-2 e la costante di accoppiamento α g = 10-39 .

l’intensità dell’interazione elettromagnetica definita dalla costante di struttura fine «α»: 0,0072973525376;

l’intensità dell’interazione forte , che assicura la coesione dei nuclei atomici e quella dei nucleoni, definita dalla costante di accoppiamento α s = 1;

l’intensità dell’interazione debole , all’interno del nucleo atomico, definita dalla costante di 

accoppiamento α w = 10 -6 ;

la velocità della luce nel vuoto «c»: 299.792.458 m.s-1

la costante di Planck «h» : 6,626070040 x 10-34 J.s;

la costante di Boltzmann «k»: 1,380649 x 10-23 J.K-1 ;

la carica del protone (+) e dell’elettrone (-) «e»: ١,٦٠٢١٧٦٦٢٠٨ x ١٠ -19 C;

la massa del protone : 1,6726219 x 10-27 kg;

la massa del neutrone : 1,674927471 x 10-27 kg, che è dello 0,14% superiore a quella del protone;

la massa dell’elettrone : 9,10938356 x 10-31 kg;

la densità di massa-energia dell’Universo al momento della sua origine;

la costante cosmologica che definisce la curvatura iniziale dell’Universo: 1,289 x 10-52 m-2 ;

la densità di massa e di energia dell’Universo poco dopo il Big Bang;

la velocità di espansione dell’Universo poco dopo il Big Bang.

 

Da dove vengono questi numeri? A che cosa servono? Come sarebbe stato l’Universo se fossero stati anche solo minimamente diversi?

Tre domande, tre risposte.

Da dove vengono questi numeri ? Ci sono solo due risposte possibili: o sono il frutto del caso, o derivano da calcoli complessi di un dio creatore onnisciente.

A che cosa servono? Sono i pilastri dell’Universo che, fin dal principio, determinano interamente la sua esistenza, il suo funzionamento e la sua evoluzione.

Come sarebbe l’Universo se questi numeri fossero stati anche solo minimamente diversi? Per quanto sorprendente possa sembrare, siamo in grado di rispondere a questa domanda: se uno solo di questi numeri fosse stato diverso del 10%, del 1% o per alcuni di essi anche soltanto di una frazione di decimale, l’Universo sarebbe collassato nel nulla o nel caos e noi non saremmo qui a parlarne.

 

è questo che si intende quando si parla di «regolazione fine».

Soffermiamoci sugli straordinari risultati raggiunti dalla scienza. Oggi siamo in grado di porci domande così incredibili, e di dar loro una risposta: gli scienziati sono riusciti a creare modelli matematici dell’Universo e, con l’aiuto di computer potentissimi, possono prevedere che cosa sarebbe successo se, ad esempio, la quinta cifra dopo la virgola della costante gravitazionale fosse stata diversa.

Prendiamo come esempio la ben nota forza di gravità

Questa forza si esercita tra le masse di tutti gli oggetti del nostro Universo secondo la formula scoperta da Newton: F = Gm1 m2 /d2 . La sua intensità dipende, fra le altre cose, dal valore della famosa costante G, che si è potuto misurare fino al quinto decimale:

G = 6,67418 x 10-11 m3 kg-1 s-2

Ma perché G ha esattamente questo valore? « Il suo valore non può essere spiegato da nessuna teoria esistente » , confessa l’astronomo Jacques Demaret  . Come tutti gli altri numeri esaminati, questa costante ha un valore arbitrario e dunque inspiegabile. Non solo: se, invece di 6,67418, il valore di G fosse uguale a 6,67417 o a 6,67419, e il suo rapporto con la forza nucleare forte non fosse prossimo a 10 39 , nell’Universo sarebbe impossibile ogni forma di vita. Lo stesso vale per la ventina di altre costanti che definiscono la struttura dell’Universo, e che sono forse ancora più incredibilmente regolate, come vedremo tra poco ...

Questo fatto sbalorditivo è oggi universalmente riconosciuto e verificato con certezza da ripetute modellizzazioni informatiche

La «regolazione fine » (o fine tuning , secondo un’altra espressione di Fred Hoyle del 1953) dei dati iniziali, delle leggi, delle costanti e delle strutture dell’Universo è un fatto ineludibile che attualmente quasi nessuno contesta, come ammettono alcuni dei maggiori scienziati, spesso agnostici (la cui opinione ha per questo motivo un enorme valore).

Lee Smolin, fisico materialista, riconosce questa stranezza e, come tutti, se ne stupisce : « Com’è possibile che i parametri che governano la natura delle particelle elementari e le loro interazioni siano regolati e impostati in modo tale da dar vita a un cosmo così complesso e diversificato? La probabilità che un Universo generato da una selezione casuale dei parametri contenga delle stelle è di una su 10 ».

« Utilizziamo i numeri in tutte le nostre teorie, ma non li comprendiamo, né nella loro natura né nella loro provenienza »  , aggiunge Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel ١٩٦٥.

Il fisico Paul Davies, professore all’Università statale dell’Arizona, confessa anch’egli il suo disagio: « Appartengo a quel gruppo di scienziati che non si riconoscono in una religione convenzionale ma che tuttavia rifiutano l’idea che l’Universo sia un caso fortuito. L’Universo fisico è organizzato con una ingegnosità così sorprendente che non posso accettare che la sua nascita sia soltanto un fatto bruto. Deve esserci, mi pare, un livello di spiegazione più profondo. Se qualcuno vuole chiamare “Dio” quel livello più profondo è una questione di gusto e di definizione » .

Partendo da questo genere di argomentazioni, nel 1971 Paul Dirac ha dichiarato durante un congresso: « Se le leggi fisiche sono tali da rendere l’inizio della vita una probabilità eccessivamente bassa, così bassa che non sarebbe ragionevole supporre che la vita abbia potuto cominciare solamente per un puro caso, allora, di conseguenza, deve esserci un Dio » .

Entrando a sua volta nell’arena, il celebre astronomo americano Allan Sandage, vincitore del prestigioso premio Crafoord per l’astronomia, è anche lui dell’idea che, in fin dei conti, la misteriosa regolazione dell’Universo non lasci molta scelta: « Trovo decisamente improbabile che un tale ordine sia nato dal caos. Deve esistere un principio organizzatore. Per me Dio è un mistero, ma anche la sola spiegazione del miracolo dell’esistenza - del perché vi sia qualcosa invece di niente » A costo di irritare i suoi numerosi colleghi materialisti, Steven Weinberg afferma che « la vita come noi la conosciamo sarebbe stata impossibile se una delle varie quantità fisiche avesse avuto un valore leggermente diverso » .

« L’astronomia ci indica un evento unico, un Universo creato a partire dal nulla, che si regge sul delicatissimo equilibro necessario per rendere possibile la nascita della vita, e che obbedisce a un progetto nascosto » , afferma Arno Penzias, premio Nobel per la fisica nel 1978.

Fred Hoyle, contemporaneo di Robert Dicke, all’epoca aveva già capito che « un’interpretazione comune dei fatti suggerisce che un intelletto superiore abbia giocato con la fisica, come pure con la chimica e la biologia. Non si può parlare di forze cieche nell’ambito della natura. I numeri che è possibile calcolare a partire dalle osservazioni mi sembrano talmente schiaccianti da rendere questa conclusione quasi indiscutibile » .

John Lennox, professore di matematica a Oxford, spiega che « all’inizio dell’Universo, perché potesse esistere la chimica che permette la vita, il rapporto tra la forza elettromagnetica e la forza di gravità doveva essere regolato con una precisione di circa 1/10 esp.40 . Per dare un’idea di quale precisione sia il rapporto di 1/10 esp.40 , immaginiamo di ricoprire tutta la Russia di monetine; costruiamo poi delle pile di monetine su tutto il territorio russo che arrivino a un’altezza uguale alla distanza dalla Terra alla Luna; moltiplichiamo il numero di monetine così ottenuto per un miliardo e infine dipingiamone una di rosso, chiedendo poi a un  amico al quale abbiamo bendato gli occhi di trovarla in un unico tentativo. Questi avrà circa una probabilità su 10 esp.40 di riuscirci, una probabilità davvero molto bassa » .

Analogamente Max Planck, il leggendario fondatore della scienza dell’infinitamente piccolo, la meccanica quantistica, affermava che: « tutta la materia trova la sua origine ed esiste soltanto in virtù di una forza […] Dobbiamo supporre che dietro a quella forza vi sia una mente cosciente e intelligente » .

Freeman Dyson, professore di fisica a Princeton, confessa che « più esamino l’Universo e i particolari della sua architettura, più trovo delle prove del fatto che l’Universo, in un certo senso, doveva sapere che saremmo arrivati » .

Per James Gardner, uno dei più importanti teorici della complessità, riprendendo un’analogia avanzata da Fred Hoyle, immaginare che la vita sia apparsa per caso sulla Terra, è un po’ come « credere che, se si aspetta abbastanza a lungo, un Boeing 747 si formerà da solo a partire dalla polvere esistente nella cintura di asteroidi

---

Tratto da: Dio. La scienza, le prove di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies

Solo per dire che non soltanto ingenui creduloni o fanatici della religione, possono ipotizzare l'intervento di una intelligenza organizzatrice

Ovviamente, non possono ritenersi delle prove vere e proprie, ma le ritengo informazioni interessanti da acquisire:classic_smile:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Thanks 2
Inviato

Riporto dal tuo intervento quanto detto da Feynman« Utilizziamo i numeri in tutte le nostre teorie, ma non li comprendiamo, né nella loro natura né nella loro provenienza »

Perchè non fermarci qui? Perché voler a tutti i costi andare oltre e fornire una spiegazione che non spiega nulla e che non è in nessun modo verificabile? E che, spesso, dal punto di vista logico è solo una inutile complicazione, uno spostare il problema, un moltiplicare le domande senza risposta?

Inviato
4 minuti fa, simpson ha scritto:

che, spesso, dal punto di vista logico è solo una inutile complicazione, uno spostare il problema, un moltiplicare le domande senza risposta?

Ma io ho riportato ipotesi di scienziati, non solo quello che hai citato ,( chissà perché hai pescato proprio lui...😁)

Non vanno bene neanche quelli

Mah

Mi fa intuire qualcosa, ma lo tengo per me😊 Quando si citano i mistici non va bene, i scienziati, non va bene...bisogna fermarsi

Proprio incontentabili

😜

Inviato

È una loro opinione, che non spiega nulla, non aggiunge nulla. Non credi che sia frutto del caso? Ok, ma lì ti fermi, ogni ulteriore parola è in più, chiunque tu sia. Non esistono verità scientifiche assolute, figuriamoci se esistono opinioni assolute

 

i mistici li ascolto con grande attenzione perché possono dirci molto sull’uomo e sul suo ‘funzionamento’, anzi, vanno ringraziati perché dedicano l’esistenza alla ricerca su di sè

ascoltoebasta
Inviato

Ormai la scienza ha assistito alla nascita di più stelle e dopo quell'evento in milioni o miliardi di anni potranno crearsi condizioni che favoriranno la nascita di forme di vita,che potranno rimanere elementari o progredire,come del resto esistono già "seconde Terre",con condizioni che potrebbero aver sviluppato forme di vita.

Anche l'osservare come nei decenni recenti alcuni animali abbiano mutato il colore del pelo per adeguarsi alle nuovi condizioni ci dimostra come la natura sia in grado di mutare e perfezionarsi senza alcuna mano divina.

Inviato
Adesso, ascoltoebasta ha scritto:

Ormai la scienza ha assistito alla nascita di più stelle e dopo quell'evento in milioni o miliardi di anni potranno crearsi condizioni che favoriranno la nascita di forme di vita,che potranno rimanere elementari o progredire,come del resto esistono già "seconde Terre",con condizioni che potrebbero aver sviluppato forme di vita.

Anche l'osservare come nei decenni recenti alcuni animali abbiano mutato il colore del pelo per adeguarsi alle nuovi condizioni ci dimostra come la natura sia in grado di mutare e perfezionarsi senza alcuna mano divina.

Basta guardare cinesi, africani e caucasici per capire che l’evoluzione lavora sempre..

 

Inviato
32 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Ma io ho riportato ipotesi di scienziati, non solo quello che hai citato ,( chissà perché hai pescato proprio lui...😁)

Non vanno bene neanche quelli

Mah

Mi fa intuire qualcosa, ma lo tengo per me😊 Quando si citano i mistici non va bene, i scienziati, non va bene...bisogna fermarsi

Proprio incontentabili

😜

Gli scienziati, poi, sono gli ultimi che possono parlare, se sono davvero scienziati. Sanno benissimo che ciò che era verità nell’800 non lo era più nel 900, e che le cose possono cambiare in un attimo se arriva un altro Einstein

Inviato
10 minuti fa, simpson ha scritto:

Non credi che sia frutto del caso? Ok, ma lì ti fermi, ogni ulteriore parola è in più, chiunque tu sia. Non esistono verità scientifiche assolute, figuriamoci se esistono opinioni assolute

Hai ragione e sono d'accordo con te

La motivazione per la quale ho postato quelle informazioni, l'ho riportata in calce al post

Ovvero, non soltanto i credenti ipotizzano l'esistenza di una intelligenza organizzatrice, ma anche eminenti scienziati

Certamente non esiste il principio di autorità, quindi valgono quel che valgono...ma non si può affermare che non conoscano la scienza, o siano degli ingenui irrazionali  (perché il cliché spesso è quello)

Credo che, mediamente, ne sappiano 100 volte di più di tutti i forumisti messi assieme 😎

Inviato

dipende quali forumisti e su che argomenti

se parliamo di:

elementari serali

maniscalchi

marmotte

gente che ragiona

qui la competizione si fa durissima

  • Haha 2
Inviato
3 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Hai ragione e sono d'accordo con te

La motivazione per la quale ho postato quelle informazioni, l'ho riportata in calce del post

Ovvero, non soltanto i credenti ipotizzano l'esistenza di una intelligenza organizzatrice, ma anche eminenti scienziati

Certamente non esiste il principio di autorità, quindi valgono quel che valgono...ma non si può affermare che non conoscano la scienza, o siano degli ingenui irrazionali 

Credo che, mediamente, ne sappiano 100 volte di più di tutti i forumisti messi assieme 😎

È più materia da filosofi, anche se un fisico è sempre anche un po’ filosofo

Inviato

Intanto, dopo non so quanto tempo, anzi meglio che non ci penso, ho partecipato ad una lezione di Tai Chi..

Che c'entra con il thread.. è noto che queste pratiche fanno vivere più a lungo

😁😜

ascoltoebasta
Inviato
1 ora fa, simpson ha scritto:

Basta guardare cinesi, africani e caucasici per capire che l’evoluzione lavora sempre..

E io che pensavo che qualcuno o qualcosa li avesse creati e messi lì,nel posto giusto.....

Inviato
1 ora fa, LUIGI64 ha scritto:

anche eminenti scienziati

Nello specifico la loro opinione vale esattamente come la nostra.

Inviato
11 minuti fa, Panurge ha scritto:

vale esattamente come la nostra.

A me sembra un po' il gioco delle 3 carte 

Ma ne prendo atto...

😂 P.s.

Non sono d'accordo, hanno cultura scientifica e strumenti di valutazione, molto superiore ai nostri

Attenzione, non dico che quello che affermano sia non confutabile, tutt'altro, ma certamente più degno di nota rispetto a tanti altri

Parliamo anche di premi Nobel

Capisco che il principio di autorità non esiste

Ma neanche disconoscere completamente quello che affermano...

Mah

Inviato
5 ore fa, simpson ha scritto:

È stato il primo, nulla esclude che fra qualche milione di anni i gatti imparino a parlare.

È stato il primo , pur essendoci da , diciamo,  100.000 anni ...

I dinosauri hanno dominato la terra per 150 milioni di anni , ma non hanno cambiato di una virgola la loro condizione ...

Inviato

Ritorno in tema...

Certamente, merita di essere almeno menzionato, indipendentemente che ci si possa credere o meno, Il libro tibetano dei morti

---

Quando moriamo, il nostro corpo fisico ritorna alla natura. La morte è parte integrante del ciclo dell’esistenza. Poiché nasciamo, è inevitabile che giunga anche il momento di morire.

Dopo che un fiore cresce, sboccia e poi appassisce, i suoi semi germogliano di nuovo, continuando così il ciclo della sua vita. Allo stesso modo, dopo la morte, la nostra coscienza prosegue nella fase successiva.

Come accennato in precedenza, le tendenze abituali (karma) sono incorporate nella coscienza e con essa procedono. Oggi alcuni scienziati concordano con i buddhisti nel credere che la coscienza possa continuare dopo la morte. Persone che hanno avuto un assaggio della loro morte e di un’esistenza successiva hanno condiviso la loro esperienza. Sulla base di tale vissuto, non nutrono più timore nei confronti della morte. La considerano semplicemente un’altra parte del ciclo della vita e persino una fase che attendono fiduciosi quando si avvicinerà di nuovo. Essi sono i nostri testimoni, i precursori, le guide di ciò che è possibile per noi dopo la morte.

I momenti dopo la morte

Iniziamo considerando i momenti immediatamente successivi alla morte, definita dal punto di vista medico come l’istante in cui il cuore smette di battere, con la conseguente immediata cessazione dell’attività cerebrale.

Esistono numerosi resoconti documentati di persone che hanno sperimentato la morte e sono ritornate in vita nel giro di pochi minuti. Queste vengono denominate “esperienze di premorte”, e quelle più comuni sono quando una persona deceduta  sente e vede persone mentre la sua coscienza fluttua al di sopra del suo corpo;

• vede una luce alla fine di un tunnel;

• ripercorre nella memoria la propria vita;

• vede una figura divina.

Diverse persone che hanno avuto un’esperienza di premorte riferiscono di aver provato un certo senso di sollievo dopo la morte e l’uscita della coscienza dal corpo. Molte esperienze includono la visione di una luce aurea e/o esseri luminosi.

Sebbene approfondire in dettaglio tali fenomeni esuli dall’ambito di questo libro, sappiamo che la coscienza continua a esistere una volta che il corpo e il cervello hanno cessato di funzionare, come documentato in migliaia di casi di premorte.

Oltre a queste profonde esperienze, grandi santi e maestri di meditazione di diverse fedi raccontano di come la loro coscienza abbia mantenuto consapevolezza anche dopo la morte del loro corpo, per giorni e, in alcuni casi, settimane, prima di ritornare in vita.

I bardo

Cosa accade alla stragrande maggioranza di coloro che muoiono e non ritornano nel loro corpo, quelli che rimangono morti? Dal punto di vista buddhista, la coscienza sperimenta uno stato di transizione fino alla reincarnazione in un nuovo corpo.

Questo stato, o periodo di tempo che precede la nuova nascita, è noto come “stato intermedio” o “bardo”. Una traduzione italiana, piuttosto appropriata, di questo termine tibetano è “intervallo”.

Il libro tibetano dei morti non solo descrive ciò che accade quando moriamo, ma anche ciò che possiamo fare per migliorare la 

nostra esperienza nel bardo e per prepararci a una buona nascita.

Inoltre il termine “bardo” può descrivere altri intervalli che avvengono durante la vita; per esempio può essere usato per indicare una pausa tra respiri, una vacanza, un anno di pandemia o un periodo di cambiamento o transizione.

Nel buddhismo tibetano viene tracciata una mappa del ciclo della nostra vita suddivisa in sei bardo, o periodi di tempo. I primi tre si riferiscono a quando siamo ancora in vita, e possono essere descritti come segue.

1. Il bardo della vita: il periodo di tempo della nostra esistenza così come la stiamo sperimentando ora.

2. Il bardo del sogno: il periodo di tempo durante il quale dormiamo e sogniamo.

3. Il bardo della meditazione: il periodo di tempo in cui meditiamo.

Gli ultimi tre bardo si riferiscono ai periodi di tempo tra la morte e la nascita.

4. Il bardo della morte: il periodo di tempo in cui il nostro corpo attraversa il processo della morte, quando tutti gli elementi fisici si dissolvono e rimane solo la coscienza pura; durante questo periodo la nostra mente può diventare molto chiara e ricordare tutte le azioni passate, positive e negative; ci sentiamo sereni mentre ricordiamo le azioni positive e impauriti mentre ripercorriamo quelle negative.

5. Il bardo della luminosità: dopo la morte di corpo e cervello sperimentiamo percezioni visive e uditive non dissimili dallo stato di sogno durante il sonno mentre siamo in vita; queste possono includere l’apparizione di spiriti, demoni, dèi, così come di un giudice del nostro conto karmico, tutti creati dalla 

nostra mente; può anche esserci una “sensazione” di pace e di intensa e sentita consapevolezza.

6. Il bardo del divenire: il periodo che intercorre tra il risveglio dei semi delle nostre tendenze abituali (karma) e l’ingresso della nostra coscienza nel ventre materno della vita successiva; l’entrata nel ventre materno è il risultato dell’abitudine della coscienza a cercare un corpo fisico per la propria identità, o senso di sé.

Tratto da:

 

tibet.jpg

briandinazareth
Inviato
2 ore fa, LUIGI64 ha scritto:

Non sono d'accordo, hanno cultura scientifica e strumenti di valutazione, molto superiore ai nostri

Attenzione, non dico che quello che affermano sia non confutabile, tutt'altro, ma certamente più degno di nota rispetto a tanti altri

Parliamo anche di premi Nobel


Sicuro sicuro? occorre considerare che tra gli scienziati ci sono molti più atei e agnostici rispetto alla popolazione media, con la particolarità che con aumentare del livello degli scienziati , diminuisce drasticamente la percentuale dei credenti.

Inoltre  chi ha a che v fare con la biologia e l’evoluzione mostra una maggiore tendenza adv essere ateo ob agnostico.

 

sd esempio fra i membri della National Academy of Sciences (che riunisce gli scienziati di massimo livello americani, solo il 5,5 % dei biologi ha dichiarato di credere in una qualche forma anche personale o vaga di divinità,  oltre il 65 % sono atei  e i restanti agnostici

 

 

 

 

briandinazareth
Inviato

Una cosa interessante è che anche in questa discussione le persone che credono alla vita dopo la morte la pensano in maniera diversissima e inconciliabile, ma questa differenza scompare di fronte a chi non trova motivi validi per pensarlo.


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