LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno È una ovvietà Più l'argomento è borderline e fuori dalla stretta competenza della scienza, maggiori sono le ipotesi formulate Chi necessita di punti fermi e nulla altro, allora inutile congetturare altro Se penso alla teoria buddhista di sunyata, mi vengono le vertigini 😜
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Connessione con l'universo e l'esperienza post-morte: La teoria di Penrose e Hameroff ha implicazioni significative per la natura dell'anima o della coscienza dopo la morte. Essi suggeriscono che le informazioni quantistiche che costituiscono la coscienza non si dissolvano completamente alla morte del corpo. In caso di morte temporanea e rianimazione, queste informazioni quantistiche potrebbero essere reincanalate nei microtubuli, spiegando le esperienze pre-morte. Se la rianimazione non avviene, si ipotizza che queste informazioni quantistiche possano persistere al di fuori del corpo, forse indefinitamente, come una forma di "anima" intrinsecamente legata alla struttura dell'universo stesso. L'anima, in questa prospettiva, non sarebbe un'entità immateriale separata, ma un fenomeno emergente dalle leggi della natura e dalle interazioni tra materia ed energia a livello quantistico. È importante sottolineare che la teoria Orch OR è altamente speculativa e non è universalmente accettata dalla comunità scientifica. Gemini
briandinazareth Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno @LUIGI64 però almeno impara ad usare la ai, anche se in generale sarebbe buona norma non postare a pappagallo risultati qui. alla ai chiedi cosa pensava penrose della morte dopo la vita ecc. avevo già scritto che tanti new age e simili, senza capire una minchia di fisica quantistica neppure a livello divulgativo, ci si sono attaccati per dimostrare le loro tesi e per sopprimere l'angoscia della morte ;)
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Sempre molto gentile Briandinazareth Per fortuna che ci sei tu Veramente un eloquio sempre accogliente. Complimenti Dovrò prendere esempio Ho solo riportato quello che afferma Gemini, non la verità assoluta Forse, c'è qualcuno che pensa di averla, a leggere certe risposte Vabbè Domanda: Penrose crede nell'anima? Roger Penrose non usa il termine "anima" nel senso tradizionale religioso o metafisico di un'entità immateriale separata dal corpo. Tuttavia, la sua teoria della "Orchestrated Objective Reduction" (Orch OR), sviluppata con Stuart Hameroff, ha implicazioni che possono essere interpretate come una forma di persistenza della coscienza che, per alcuni, può essere associata al concetto di anima. Ecco come la sua teoria si lega a questa idea: * Persistenza dell'informazione quantistica: La teoria Orch OR propone che la coscienza derivi da processi quantistici all'interno dei microtubuli nei neuroni. Un aspetto fondamentale è che l'informazione quantistica non verrebbe distrutta alla morte del corpo. * Esperienze di pre-morte (NDE): Penrose e Hameroff suggeriscono che in caso di "morte temporanea" (come in un arresto cardiaco con rianimazione), questa informazione quantistica verrebbe rilasciata dai microtubuli nel "cosmo" (inteso come la struttura fondamentale dello spazio-tempo). Se la persona viene rianimata, l'informazione può tornare nei microtubuli, spiegando le esperienze di pre-morte. * La "coscienza" che persiste dopo la morte: Se la persona non viene rianimata e muore, l'ipotesi è che questa informazione quantistica possa esistere al di fuori del corpo, forse indefinitamente, come una forma di "anima" o di coscienza persistente. Non è un'anima nel senso di un'entità soprannaturale, ma piuttosto una persistenza dell'informazione quantistica che costituiva l'esperienza cosciente. * Connessione con l'universo: La teoria Orch OR lega la coscienza alla struttura fondamentale dell'universo (alla scala di Planck e alla geometria dello spazio-tempo). In questo senso, la "coscienza" non è qualcosa di puramente cerebrale, ma è intrinsecamente connessa al tessuto stesso della realtà. In sintesi, Penrose, da fisico, cerca una spiegazione scientifica per la coscienza e le sue possibili implicazioni oltre la vita corporea. Non parla di un'anima in termini spirituali o teologici, ma la sua teoria suggerisce che la "coscienza" – o le informazioni quantistiche che la compongono – possa avere una forma di esistenza indipendente dal corpo fisico. Questa visione, pur essendo profondamente radicata nella fisica, offre una prospettiva affascinante che può risuonare con alcune interpretazioni del concetto di anima. Gemini Se non piace, non so che fare... Si faccia un reclamo a Gemini...😜
salvatore66 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno @LUIGI64 Per me e' interessante. Qualche testo per lettura.
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Adesso, salvatore66 ha scritto: Qualche testo per lettura. Platone?
briandinazareth Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno 17 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: ha implicazioni che possono essere interpretate come una forma di persistenza della coscienza che, per alcuni, può essere associata al concetto di anima. ma lui diceva che non era così... 5 minuti fa, salvatore66 ha scritto: Per me e' interessante. Qualche testo per lettura. ai tempi avevo letto la mente nuova dell'imperatore, ma è un libro invecchiato malissimo...
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Allora le solite imprecisioni delle AI Vabbè Nulla di nuovo Per chi fosse interessato, trattasi della teoria Orch-OR (ORCHestrated Objective Reduction) Tra l'altro, Penrose per alcuni versi, può essere definito un Platonico...
salvatore66 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno @LUIGI64 La teoria della coscienza quantica che sopravvive oltre al corpo e' interessante
briandinazareth Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno 3 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Allora le solite imprecisioni delle AI no, qui è l'imprecisione di te che hai letto " 30 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Roger Penrose non usa il termine "anima" nel senso tradizionale religioso o metafisico di un'entità immateriale separata dal corpo. Tuttavia, la sua teoria della "Orchestrated Objective Reduction" (Orch OR), sviluppata con Stuart Hameroff, ha implicazioni che possono essere interpretate come una forma di persistenza della coscienza che, per alcuni, può essere associata al concetto di anima. ti è sfuggito il "possono essere interpretate" e "per alcuni, può essere associato al concetto di anima" ... il problema è l'uomo non la macchina ;)
briandinazareth Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Adesso, salvatore66 ha scritto: La teoria della coscienza quantica che sopravvive oltre al corpo il quantistico va su tutto, come dicevo prima. ma in realtà è una cosa molto rigorosa, espressa matematicamente e falsificabile. purtroppo viene spessointesa come un "tutto è possibile", che non è..
salvatore66 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno 3 minuti fa, briandinazareth ha scritto: ma in realtà è una cosa molto rigorosa, espressa matematicamente e falsificabile. scusa non capisco espressa matematicamente dovrebbe essere obiettiva viceversa espressa filosoficamente si può prestare a più interpretazioni, o sbaglio qualcosa?
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno A me non è sfuggito nulla, non ho mai detto che Penrose pensasse che esiste l'anima Anzi, a me non interessa proprio nulla, un microtubulo direi Era soltanto a livello informativo Ma veramente se uno credesse nell'esistenza di un anima, deve necessariamente trovare delle prove provate? È solo da sciocchi pensarlo Infatti il problema è dell'uomo, ovviamente Perfettamente in tema: Esperienze di pre-morte (NDE): Penrose e Hameroff suggeriscono che in caso di "morte temporanea" (come in un arresto cardiaco con rianimazione), questa informazione quantistica verrebbe rilasciata dai microtubuli nel "cosmo" (inteso come la struttura fondamentale dello spazio-tempo). Se la persona viene rianimata, l'informazione può tornare nei microtubuli, spiegando le esperienze di pre-morte. ...suggerisce che la "coscienza" – o le informazioni quantistiche che la compongono – possa avere una forma di esistenza indipendente dal corpo fisico. Gemini
briandinazareth Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Adesso, salvatore66 ha scritto: scusa non capisco espressa matematicamente dovrebbe essere obiettiva viceversa espressa filosoficamente si può prestare a più intercettazioni, o sbaglio qualcosa? la questione è che la fisica quantistica è qualcosa di molto concreto e reale, on un'astratta idea dell'universo. ma è anche complicata, anche se anche a livello divulgativo molte cose possono essere comprese (nella loro totale controintuitività). ma la vulgata pseudofilosofica associata tende a considerarla il passpartout per qualunque affermazione. infatti la parola "quantistico" la si vede nelle medicine alternative, nelle teorie più strampalate e quasi in ogni cosa che vorrebbe sfuggire alla logica e alla falsificabilità. poi possiamo discutere delle varie interpretazioni ecc. ma non piegarla in modo artificioso.
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Diciamo pure che molti fisici si affidavano anche alla filosofia per riuscire a far quadrare molte incongruenze quantistiche Basti pensare ad Heisenberg, Bohr, Schrödinger, Planck e altri
LUIGI64 Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno Premetto che le teorie di Penrose, valgono come qualsiasi altra ipotesi. Comunque, per una corretta informazione, mi è sembrato giusto citare queste pagine Niente AI, o interpretazioni delle interpretazioni, o letture del pensiero degli interlocutori 😵💫😁 Cito testualmente il libro di Penrose, più volte citato: Poiché ognuno può prendere contatto direttamente col mondo di Platone, i matematici possono comunicare fra loro più facilmente di quanto ci si potrebbe altrimenti attendere. Le immagini mentali che si hanno, quando si instaura questo contatto platonico, possono essere un po' diverse in ciascun caso, ma la comunicazione è possibile perché ognuno è direttamente in contatto con lo stesso mondo platonico esistente all'esterno di noi ! Secondo questa concezione, la mente è sempre capace di questo contatto diretto. Esso si può però instaurare solo un po' per volta. La scoperta matematica consiste in un ampliamento dell' area del contatto. Poiché le verità matematiche sono verità necessarie, lo scopritore non riceve alcuna <<informazione>> reale in senso tecnico. Tutta l'informazione esiste da sempre. Si trattava solo di mettere assieme delle cose e <<vedere>> la soluzione ! Questa impostazione è in stretto accordo con l'idea di Platone che la scoperta (diciamo la scoperta matematica) sia solo una forma di ricordo! ...In un certo senso, questa tesi non è molto diversa dal punto di vista filosofico abbracciato da Platone (attorno al 360 a. C., ossia una cinquantina d'anni prima che Euclide componesse gli Elementi, i suoi famosi libri sulla geometria) . Nella concezione platonica, gli oggetti della geometria pura - linee rette, cerchi, triangoli, piani ecc. - erano realizzati solo in modo approssimativo nel mondo fisico degli oggetti materiali. Gli oggetti matematicamente esatti della geometria pura si trovavano invece in un mondo diverso: l' iperuranio, il mondo platonico ideale dei concetti matematici. Il mondo delle idee di Platone non è composto da oggetti tangibili ma da «Cose matematiche>> . Questo mondo non ci è accessibile nel comune modo fisico bensì attraverso l' intelletto. La nostra mente prende contatto col mondo delle idee di Platone ogni volta che contempla una verità matematica, percependola con l'esercizio del ragionamento e con l'intuito matematico. Questo mondo delle idee era considerato distinto dal mondo materiale delle nostre esperienze esterne e più perfetto, ma altrettanto reale. ...La computabilità non è affatto la stessa cosa della precisione matematica. Nel preciso mondo platonico ci sono tutto il mistero e la bellezza che si possono desiderare, e la maggior parte di questo mistero risiede in concetti che si trovano al di fuori della parte relativamente limitata di esso in cui risiedono gli algoritmi e il computo. La coscienza mi pare un fenomeno di tale importanza che, semplicemente, non posso credere che essa sia solo un prodotto secondario <<accidentale>> di un calcolo complicato. Essa è il fenomeno grazie al quale si conosce l'esistenza stessa dell'universo. Si può sostenere che un universo governato da leggi che non ammettono la coscienza non sia affatto un universo. lo direi addirittura che tutte le descrizioni matematiche di un universo che sono state date finora non soddisfino questo criterio. È solo il fenomeno della coscienza a poter conferire un 'esistenza reale a un presunto universo <<teorico>> !
wow Inviato 25 Giugno Inviato 25 Giugno E' banale (si fa per dire) divulgazione ma, anche se, su questi temi, mi ritengo un sempliciotto iper razionale, un libro che mi ha aperto un po' la mente, soprattutto perché, apparentemente fa quadrare i conti, è stato Fino alla fine del tempo. Mente, materia e ricerca di significato in un universo in evoluzione di Brian Greene. Lo rimetto in lista di attesa per rileggerlo. 1
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