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Dopo la morte c'è un'altra vita?


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briandinazareth
Inviato

@wow

 

Concordo è un Libro molto interessante e che stimola molte riflessioni, è strettamente divulgativo ma mai approssimativo

Inviato

Ancora alla ricerca di un'altra vita? Non l'avete ancora trovata?

Inviato

Di Greene avevo letto (e riletto) l'Universo elegante.

@permar personalmente me ne basta, e in certi momenti avanza, una.

Inviato

Anche nel suo Shadows of the mind, Penrose affronta la sua teoria su matematica e platonismo

Se ho tempo, posterò qualche brano del libro citato

 

Inviato
10 ore fa, permar ha scritto:

Ancora alla ricerca di un'altra vita? Non l'avete ancora trovata?

Da una vita 

  • Haha 1
Inviato

**Ribadisco che ogni citazione da me postata, non ha alcun intento di essere esaustiva e ancor meno la migliore riguardo all'argomento trattato, ma trattasi soltanto di un semplice punto di vista, come tanti altri**

Vicina alla posizione interpretativa di Marco Vannini, è quella proposta da Ken Wilber (Filosofia Perenne) nel suo testo: Lo spettro della coscienza

 

Ora, l’Eternità sta al tempo come l’Infinito sta allo spazio. Proprio come ogni parte dell’Infinito è completamente presente in ogni punto dello spazio, così ogni parte dell’eternità è completamente presente in ogni unità di tempo. Dal punto di vista dell’Eternità, la totalità del tempo esiste nell’ORA, proprio come, per l’Infinito, tutto lo spazio è QUI. Poiché tutto il tempo esiste nell’ORA, ne consegue che passato e futuro sono soprattutto illusioni, e che “l’unica Realtà è la Realtà del presente.”

L’Ora in cui Dio creò il primo uomo, l’Ora in cui l’ultimo uomo scomparirà e l’Ora in cui sto parlando sono tutt’uno in Dio, per il quale esiste un solo Ora. Guardate! La persona che vive nella luce di Dio non è conscia né del passato né del futuro, ma solo dell’eternità.

Per questo motivo la Bibbia parla spesso del giorno dell’anima nel tempo e del giorno di Dio nell’Eternità, e fu proprio questo a far dichiarare a Dionigi l’Aeropagita: “ È necessario, io credo, comprendere il senso in cui la Scrittura parla del Tempo e dell’Eternità.” (18) Meister Eckhart spiega: Le dimensioni temporali (“giorni”) sono più di una. Esiste la dimensione dell’anima ed esiste la dimensione di Dio. Qualsiasi evento, accaduto sei o sette giorni fa, oppure seimila anni fa, è vicino al presente come l’istante appena passato. Perché? Perché tutto il tempo è contenuto nell’Ora… La dimensione dell’anima si dispiega in questo tempo, e consiste nella luce naturale in cui si vedono le cose. La dimensione di Dio, invece, è il “giorno” completo, che comprende sia il giorno che la notte. È il vero Ora… Passato e futuro sono entrambi distanti da Dio, ed estranei al suo modo di essere. Poiché, alla luce dell’Eternità, passato, presente e futuro sono simultaneamente contenuti nell’Ora, Cristo poté proclamare: “Prima  che Abramo fosse, io sono”; Plotino dice semplicemente: “Tutto è in un solo giorno, la successione non esiste; nessun ieri, nessun domani.” Sant’Agostino dichiara: “Esamina i mutamenti delle cose, e dappertutto troverai “è stato” e “sarà”. Pensa a Dio, e troverai “è”, laddove “è stato” e “sarà” non possono essere.” (20) Lo stesso San Tommaso comprese che la Realtà è eterna, e lo afferma chiaramente nella Summa Contra Gentiles (1.14,15): Dio non si muove, perciò il tempo non può misurarlo; Egli non esiste “prima o dopo”, né cessa di esistere dopo essere esistito, né può trovarsi in Lui alcuna successione… l’intera Sua esistenza si dispiega simultaneamente; tale è la natura dell’eternità. Allo stesso modo, Nicola Cusano dichiara: “Tutte le successioni temporali coincidono nel medesimo Eterno Ora. Il passato ed il futuro quindi non esistono…” (21)

La rivelazione che la Realtà è Eterna non è in alcun modo un’esclusiva della teologia cristiana. Essa fa parte del “consenso filosofico universale”, si trova ovunque, dall’Induismo alla fisica moderna. Il vedantin Ramana Maharshi per esempio dichiara: A parte noi, dove sono il tempo e lo spazio? Se fossimo corpi dovremmo essere immersi nel tempo e nello spazio, ma lo siamo veramente? Noi siamo un solo identico Ora, allora e per sempre, qui, là e ovunque. Siamo quindi Esseri senza tempo e senza spazio, soli… Ciò che voglio dire è che il Sé è qui ed ora, solo. (22) Per quanto riguarda il Buddhismo si può affermare, in generale, che l’obiettivo primario di tutte le sue pratiche è il risveglio (“Buddha” significa “Il Risvegliato”) all’Eterno Presente. Per questo Huang Po suggerisce: “Eternità e momento presente sono la stessa cosa… Dovete semplicemente comprendere che il tempo non ha esistenza reale.” (23) E Chao-chou dichiara: “Prima ancora che il mondo fosse, la Realtà è. D.T. Suzuki, commentando il Gandavyuha Sutra, dice che “in questo mondo spirituale non esistono divisioni di tempo come passato, presente e futuro; poiché tutte queste si sono contratte in un unico momento presente in cui la vita vibra nel senso più profondo del termine”; (24) e nello stesso sutra Sudhana dichiara che la Realtà è il “rifugio di coloro che… sono capaci di percepire miliardi di anni (kalpa) in un solo momento (ksana)… che sono capaci di percepire in un solo momento tutto il passato, il presente e il futuro.” E il Risveglio della Fede afferma autorevolmente: “La realizzazione dell’eternità della Mente è chiamata Illuminazione Finale.” (25) Per questo motivo i Maestri Ch’an (Zen) fanno uso di ogni possibile mezzo (upaya) per risvegliare i loro studenti all’Eterno Ora; Chang Chung-Yuan afferma: “Questa è l’essenza dell’insegnamento Ch’an. La realtà ultima si trova proprio nel cuore dell’esistenza di ogni giorno, per colui che sa come cogliere il momento assoluto.” (26) Perfino Buddha dichiarò: “Attraversate la palude e non lasciate che passi il Momento, poiché sono da compiangere coloro il cui Momento è passato.”...Come rappresentante dell’Islam, Jalalu’d Rumi parlando di Dio dichiara: “La sua esistenza nel passato o nel futuro è tale solo in relazione a voi; passato e futuro sono la stessa cosa per Lui, ma voi pensate che siano due cose separate.” Per questo un vero Sufi (seguace dell’Islamismo esoterico) è chiamato “figlio del Momento; egli… non appartiene al tempo… passato, futuro, tempo senza inizio e tempo senza fine non esistono, [quindi] non è conforme alla Via parlare del ‘domani’”; (28) concetto molto simile all’esortazione di Cristo “non datevi pensiero per il domani.” Così, nel ricordare gli “eventi passati”, non siamo affatto consapevoli del passato reale. Se ricordate, per esempio, cosa avete avuto per cena ieri sera, il ricordo vi permette forse di vedere veramente quel pasto? Di toccarlo? Di mangiarne un po’? In realtà voi non siete mai consapevoli di un passato effettivo quanto piuttosto di qualche sua debole immagine, e tali immagini esistono solo come esperienze presenti. Lo stesso vale per il “futuro”, visto che ogni pensiero circa il domani è comunque un pensiero presente. Inevitabilmente, possiamo conoscere passato e futuro “solo nel presente e come parte del presente”. Perciò l’unica dimensione temporale di cui saremo sempre consapevoli è l’Ora! E per questo Schroedinger dichiara: “la Mente è sempre ora. In essa non esiste “prima” o “dopo”. Vi è solo un’ora che include ricordi e aspettative.” (33) Sant’Agostino era della stessa opinione, che riassumiamo con le parole di Bertrand Russell: “Passato e futuro possono essere pensati unicamente nel presente: passato in realtà significa ricordo, e futuro significa aspettativa, in quanto sia i ricordi che le aspettative sono realtà presenti.”

 

 

 

 

Inviato
14 ore fa, permar ha scritto:

Ancora alla ricerca di un'altra vita? Non l'avete ancora trovata?

Per poi sprecarla a cercare l'immagine

Discopersempre2
Inviato
15 ore fa, permar ha scritto:

Ancora alla ricerca di un'altra vita? Non l'avete ancora trovata?

Con quello che m' è costato lo stereo, ne voglio 14....il doppio dei gatti:classic_laugh:.

Inviato

Per cercare di fare luce sulle esperienze di pre-morte abbiamo intervistato il professore Enrico Facco, specialista in Anestesiologia e Rianimazione, Specialista in Neurologia, Studioso senior, Studium Patavinum - Dip. di Neuroscienze Università di Padova, il quale fa una importante premessa: "Le Nde hanno un elevato potere trasformativo, che comprende il superamento della paura della morte e una evoluzione personale positiva comprendente un aumento della spiritualità di chi le ha vissute. La coscienza è spesso riportata come più lucida di quella ordinaria; ci sono inoltre singoli casi ben documentati di pazienti che sono stati in grado di testimoniare cosa è successo nella sala di rianimazione mentre erano in arresto cardiaco, che hanno visto dall’alto in una esperienza di uscita dal corpo. Alcuni altri rari casi riportati in letteratura durante l’esperienza hanno avuto informazioni di cui non avevano conoscenza prima dell’arresto cardiaco”.

https://www.ilgiornale.it/news/farmaci-e-terapie/esperienze-pre-morte-sono-reali-e-non-sono-sogni-ecco-perch-2129147.html

Inviato

Ritornando al mondo Platonico secondo Penrose, riporto dei brani dal suo libro: Ombre della mente

**Una teoria come tante altre**..

---

...Anche gli stati mentali della coscienza sembrano essere associati ad alcuni tipi specifici di attività fisica che hanno luogo nel cervello. Se non fosse per gli aspetti sconcertanti della coscienza che riguardano la presenza di “consapevolezza” e forse del nostro sentimento di “libero arbitrio”, che sembrano ancora sfuggire alla descrizione fisica, non dovremmo sentirci tentati di guardare oltre i metodi standard della scienza per spiegare le menti come una caratteristica del comportamento fisico dei cervelli.
D'altra parte, va chiarito che la scienza e la matematica hanno rivelato da sole un mondo pieno di mistero. Quanto più profonda diventa la nostra comprensione scientifica tanto più profondo è il mistero che viene svelato. È forse degno di nota il fatto che i fisici, che hanno una familiarità più diretta con i modi sconcertanti e misteriosi in cui la materia si comporta, tendono ad avere una visione meno classicamente meccanicistica del mondo rispetto ai biologi...

...Può darsi che, per accogliere il mistero della mente, avremo bisogno di un ampliamento di ciò che attualmente intendiamo per “scienza”, ma non vedo alcuna ragione per dare un taglio netto a quei metodi che ci hanno servito così straordinariamente bene. Se, come credo, l'argomentazione di Godel ci costringe ad accettare una forma di punto di vista rtf, allora dovremo fare i conti anche con alcune delle sue altre implicazioni. Ci troveremo spinti verso un punto di vista platonico delle cose. Secondo Platone, concetti matematici e le verità matematiche abitano un mondo proprio, senza tempo e senza luogo fisico. Il mondo di Platone è un mondo ideale di forme perfette, distinto dal mondo fisico, ma in termini di cui il mondo fisico deve essere compreso. Si trova anche al di là delle nostre imperfette costruzioni mentali; tuttavia, le nostre menti hanno un accesso diretto a questo regno platonico attraverso la “consapevolezza” delle forme matematiche e la nostra capacità di ragionare su di esse. Scopriremo che le nostre percezioni platoniche possono essere occasionalmente aiutate dal calcolo, ma non sono limitate dal calcolo

...Tuttavia, molti potrebbero ancora sostenere che la natura assoluta della verità matematica non è un argomento per assegnare una “esistenza” ai concetti matematici e alle verità matematiche. (A volte ho sentito dire che il platonismo matematico è “superato”. È vero che Platone è morto circa 2340 anni fa ma questo non è certo un motivo valido! Un'obiezione più seria è la difficoltà che i filosofi di hanno a volte nel ritenere che un mondo completamente astratto abbia una qualche influenza sul mondo fisico. Questo problema profondo fa parte di uno dei misteri che affronteremo tra poco). In effetti, la realtà dei concetti matematici è un'idea molto più naturale per i matematici di quanto non lo sia per coloro che non hanno avuto la fortuna di passare del tempo a esplorare le meraviglie e il mistero di quel mondo. Tuttavia, per il momento, non sarà necessario che il lettore accetti che i concetti matematici formino davvero un “mondo” con una realtà effettiva paragonabile a quella del mondo fisico e del mondo mentale. Il modo in cui si sceglie di considerare i concetti matematici non sarà troppo importante per noi per il momento. Prendete “il mondo platonico delle forme matematiche” come un semplice modo di dire, se volete, ma sarà una frase utile per le nostre descrizioni qui. Quando arriveremo a considerare i tre misteri di che mettono in relazione questi tre “mondi”, forse inizieremo a vedere qualcosa del significato di questa fraseologia...

...Quali sono dunque i misteri? C'è il mistero del perché leggi così precise e profondamente matematiche giochino un ruolo così importante nel comportamento del mondo fisico. In qualche modo il mondo della realtà fisica sembra emergere quasi misteriosamente dal mondo platonico della matematica. ..

...Egli (Platone) era attento a distinguere tra la forma matematica perfetta e la sua “ombra” imperfetta nel mondo fisico.  Platone descrisse queste idee in termini di parabola. Immaginava alcuni cittadini confinati in una caverna, incatenati in modo da non poter vedere le forme perfette dietro di loro, che proiettavano ombre alla luce di un fuoco sulla parte della caverna che avevano di fronte. Tutto ciò che potevano vedere direttamente erano le ombre imperfette di queste forme, in qualche modo distorte dal tremolio del fuoco. Queste forme perfette rappresentavano le forme matematiche e le ombre il mondo della “realtà fisica”...

...Dai tempi di Platone, il ruolo di fondo della matematica nella struttura percepita e nel comportamento effettivo del nostro mondo fisico è aumentato enormemente. Lo stimato fisico Eugene Wigner tenne una famosa conferenza su , nel 1960, dal titolo “L'irragionevole efficacia della matematica nelle scienze fisiche”. In essa esprimeva qualcosa della sorprendente precisione e della sottile applicabilità di una matematica sofisticata che i fisici trovano continuamente e sempre di più nelle loro descrizioni della realtà.

...Uno degli esempi recenti più eclatanti è stato l'uso delle teorie di Yang Mills (che erano state sviluppate dai fisici nelle loro spiegazioni matematiche delle interazioni che avvengono tra le particelle subatomiche), da parte di Simon Donaldson di Oxford (1983), per ottenere proprietà del tutto inaspettate delle collettività quadridimensionali - proprietà che erano sfuggite alla comprensione per molti anni prima. Inoltre, tali proprietà matematiche, sebbene spesso non siano state affatto previste dagli esseri umani prima che venissero alla luce le intuizioni appropriate, sono rimaste senza tempo nel mondo platonico come verità immutabili in attesa di essere scoperte, in accordo con le capacità e le intuizioni di coloro che si sforzano di scoprirle. Spero di aver convinto il lettore della stretta e genuina relazione - ancora profondamente misteriosa - tra il mondo matematico platonico e il mondo degli oggetti fisici. Spero anche che la presenza stessa di questa straordinaria relazione aiuti gli scettici platonici a prendere un po' più seriamente quel mondo come “mondo” di quanto non fossero disposti a fare in questa discussione. Forse una realtà platonica dovrebbe essere assegnata ad altri concetti astratti, non solo a quelli matematici. Platone stesso avrebbe insistito sul fatto che anche al concetto ideale di “bene” o “bello” deve essere attribuita una realtà (cfr. §8.3), proprio come ai concetti matematici. Personalmente, io non sono contrario a questa possibilità, ma non ha ancora avuto un ruolo importante nelle mie riflessioni qui. Le questioni di etica, morale ed estetica non hanno avuto un ruolo significativo nelle mie discussioni attuali, ma questo non è un motivo per liquidarle come se non fossero, alla radice, altrettanto “reali” di quelle che ho affrontato. Chiaramente ci sono importanti questioni separate da considerare qui, ma non sono state la mia particolare preoccupazione in questo libro.

...La verità matematica non è determinata arbitrariamente dalle regole di un qualche sistema formale “creato dall'uomo”, ma ha una natura assoluta e si trova al di là di qualsiasi sistema di regole specificabili. Il sostegno al punto di vista platonico (come opposto a quello formalista) fu una parte importante delle motivazioni iniziali di Godel . D'altra parte, gli argomenti del teorema di Godel servono a illustrare la natura profondamente misteriosa delle nostre percezioni matematiche. 

...Che diritto abbiamo di dire che il mondo platonico è effettivamente un “mondo”, che può “esistere” nello stesso senso in cui esistono gli altri due mondi? può sembrare al lettore solo un mucchio di concetti astratti che i matematici di hanno escogitato di tanto in tanto. Eppure la sua esistenza si basa sulla natura profonda, atemporale e universale di questi concetti e sul fatto che le loro leggi sono indipendenti da coloro che le scoprono.... I numeri naturali c'erano prima che ci fossero gli esseri umani, o qualsiasi altra creatura qui su terra, e rimarranno anche dopo la scomparsa di ogni forma di vita.

 

Inviato

 

La vita eterna non viene dopo il tempo. La vita eterna non ha durata, non è temporale e non dipende dall’economia del tempo. Su questo punto ci si sbaglia spesso, tanto nella mistica quanto in filosofia. Il tempo viene visto come una specie di autostrada che ci porta verso il cielo; è il colmo della semplificazione.

Pensare che l’eternità sia un tempo che non cessa mai, davvero non ha senso. Confondere il bìos con la zoè , in altri termini il «biologico» con la «vita» profonda che è quella promessa dal Cristo, è un errore esegetico di prim’ordine, che fraintende la lettura dei vangeli. Gesù non promette mai il bíos eterno, ma promette la vita, la zoè eterna; ora questa è di un ordine totalmente diverso dalla «vita» individualista di cui può rendere conto una «biografia»: la zoè , è la vita, è la nostra vita in quanto supera ogni individualismo, ogni preoccupazione di destino individualista.

Di solito si traduce l’aggettivo aiónios con «eterno». Ma a parte la problematica inerente al vocabolo, c’è un’altra traduzione possibile e che io trovo molto migliore. Un teologo tedesco, Fridolin Stier, uomo saggio e umile, ha consacrato la sua vita alla traduzione del Nuovo Testamento. È in lui che ho trovato la migliore interpretazione di quella che si chiama abitualmente la «vita eterna». Egli parla infatti di «vita infinita», unendliches Leben . Ora questa vita infinita non viene dopo la vita finita: essa è la dimensione più profonda della stessa vita presente. Per questo, se non vivo «ora» la mia risurrezione, non la vivrò mai. Può esserci un’altra vita; è un problema cosmologico; ma la vita eterna non è la continuazione della vita temporale...

...Pensare che ci sia un’altra vita? È possibile. Non ne so nulla; ma non è essa la vita eterna. Se vivo la vita eterna qui e ora, questa vita, quando morirò, sarà sempre vita eterna. Il tempo come tale è una realtà che esprime e che segna una continuazione dell’individuo. Ho trovato un esempio che può forse convincere qualcuno; si tratta di una metafora che ho ritrovato un po’ dappertutto, nelle letture persiane, indiane, cristiane, ebraiche: quella della goccia d’acqua. Noi siamo gocce d’acqua. Che cosa ne è della goccia d’acqua quando muoio? La goccia scompare. Cade nel pèlagos infinito. Scompari? Ma che cosa sei tu, in realtà, la goccia d’acqua oppure l’acqua della goccia ? Durante la nostra vita mortale, noi dobbiamo realizzarci come acqua , e non soltanto come goccia .

La goccia è il luogo delle mie lotte, delle mie cadute e delle mie vittorie – di tutto quello che mi causa gioia e sofferenza in forma immediata. Ma se mi realizzo in maniera autentica, se sono all’ascolto della realtà che sono in profondità, io sono acqua . Che cosa accade dell’acqua quando la goccia cessa di esistere? Niente. Essa non cessa di essere quello che è. La goccia cade nel mare, ma l’acqua tuttavia non scompare. Quest’acqua, certo, non posso più differenziarla dall’esterno; ma, vissuta dal di dentro, se così posso dire, quest’acqua non cessa di essere acqua – la «mia» acqua, l’acqua che io sono . Quest’acqua è unica. Nessun pericolo di dissolvermi. È qui il mistero della personalità, che non va confusa con l’individualità.

...Anzi. Se scompare quel che ora mi fa soffrire – i miei limiti, la realtà superficiale della goccia che io sono – l’acqua è là e rimane. La risurrezione non può essere altro che scoprirsi acqua pur essendo una goccia. Al momento attuale, noi siamo gocce; non dico dunque che io sono già brahman . No, io sono una goccia, ma una goccia d’acqua ; e quello che importa in me, è l’acqua. Quest’acqua, in quanto goccia, è certamente differente dalla tua, ma non lo è in quanto acqua . Noi non siamo due acque distinte, ma una sola acqua, identica a se stessa, identica all’acqua che, come acqua, è solamente acqua – divina. Una natura divina in persone umane. Ecco il mistero del Cristo – e della Trinità.

Tratto da:

 

 

 

 

pan.jpg

 

Raimon Panikkar: filosofo, teologo, presbitero e scrittore spagnolo, di cultura indiana e spagnola.

È stato una guida spirituale del XX secolo e innovatore del pensiero, teorizzatore e testimone del dialogo interculturale e dell'incontro tra le religioni. Sacerdote cattolico, fu autore di oltre sessanta libri e di diverse centinaia di articoli su religioni comparate e dialogo interreligioso. Fu al tempo stesso docente e mistico.

 

briandinazareth
Inviato
15 ore fa, LUIGI64 ha scritto:

altri termini il «biologico» con la «vita» profonda che è quella promessa dal Cristo, è un errore esegetico di prim’ordine, che fraintende la lettura dei vangeli. Gesù non promette mai il bíos eterno, ma promette la vita, la zoè eterna

 

peccato che il cristianesimo tutto si fondi proprio sulla resurrezione della carne, senza non c'è cristianesimo. 

Inviato

Peccato che Panikkar fosse un sacerdote 

Sarà un eretico ☺️

Ma agli atei cosa importa 

Chissà...

Comunque, io sono d'accordo con lui, ma non è importante

briandinazareth
Inviato

ma non era stato sospeso ad divinis? 

a prescindere da questo e da tutte le invenzioni e le interpretazioni, possibili,  il cristianesimo si basa sulla resurrezione della carne come fenomeno reale e non solo spirituale. 

ribadito da tutti i papi, i dottori della chiesa e simili di ogni tipo di cristianesimo conosciuto.

Inviato

 

Mi pare si possano esprimere altri pareri, anche se fosse stato sospeso o altro...

Anzi, direi che per certi versi è più libero da certi confini e steccati dogmatici che possono essere per qualcuno limitanti

Per me, rimane un personaggio molto interessante

Non ho detto che quello sia il punto di vista migliore, né ineccepibile dal punto di vista cristiano

Noto che qualcuno ha una mente molto aperta e liberale per tantissimi temi, poi quando si affrontano determinati argomenti, la posizione diviene inaspettatamente ristretta

Praticamente un ossimoro

Potrei capire un cristiano/cattolico fervente...

Bah

Io non difendo posizioni

La mia è una ricerca

Che io citi testi Buddhisti, Induisti, Cristiani, ecc poco importa

Se ancora non si è capito questo

Vabbè 

briandinazareth
Inviato

non arriveremo mai alla tua profondità di pensiero e apertura verso le altre opinioni, sono limiti che tu non hai e purtroppo noi si ;) 

ma qui è una questione di definizioni, il cristianesimo è quello... 

è come se giocando a calcio dicessi che però ci vorrebbe una rete in mezzo al campo e si possono usare anche le mani... diventa un altro gioco che non è più calcio.

Inviato
26 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

ma qui è una questione di definizioni, il cristianesimo è quello... 

Il thread è libero

Non parla di Cristianesimo

Anzi la citazione dell'opener è di un filosofo

Ho citato Panikkar, non ho mai detto che fosse la voce del vero cristianesimo

Spero di aver chiarito

Non ti piace quello che dice?

Ti piace più il cristianesimo?

Ah già tu sei Brian di Nazareth dimenticavo.

Scusami 😜 P.s.

Se continui, stai trollando

😉

Torniamo in tema

Grazie


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