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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato

@garmax1 Pubblicheranno l'intero ciclo anche in sacd. Prima uscita  Rheingold il 31 dicembre. Già prenotato il sacd.

  • Thanks 1
Inviato

Fra i giganti della tastiera della seconda metà del novecento uno dei primi posti spetta sicuramente a Vladimir Ashkenazy… che poi sia sia dato (anche) alla direzione d’orchestra finestra nella personalità poliedrica di questo musicista.

Ma … se da direttore ha lasciato ampia discografia, pur senza mai (o quasi mai) raggiungere le vette di eccellenza di Barenboim, come pianista è stato a mio avviso superiore all’argentino.

Subito dopo Pollini, la Argerich e Zimerman, ecco che nel mio Olimpo personale dei pianisti del secondo novecento  viene proprio Ashkenazy.

Che peraltro ha inciso per la Decca quasi l’integrale dell’opera di Chopin, con un approccio personale e diversissimo rispetto ai riferimenti tradizionali,

Le registrazioni Decca raramente hanno reso giustizia, dal punto di vista tecnico, a questo grande pianista… ma adesso che escono in formato HiRes si inizia a capire…piano piano.. il razionale di certe riprese ravvicinate e ad apprezzare il suono che esce dal suo grancoda…

Appena uscito questo album Decca in formato 24/192… da ascoltare …
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  • Melius 2
Inviato

E..sempre Decca… ecco uscito il primo volume del Ring di Wagner su disco….il più famoso di sempre!

Quello diretto da Solti con i Wiener  Philharmoniker e l’ultima compagnia di cantanti davvero “wagneriani” della storia del disco…

La Decca aveva già messo in circolazione un Ring rimasterizzato a 24/44, che già suonava bene (del resto la registrazione Decca è rimasta sempre al vertice delle vendite anche per la sua qualità audio ineccepibile della registrazione iniziale.. erano i tempi in cui la casa discografica inglese registrava a Vienna nella bensuonante SofienSaal…. poi andata distrutta in un incendio!). Ma ecco… adesso, nella nuova veste a 24/192 il primo volume dell’Anello suona ancora più bello!

Un ascolto magico e un’esperienza da fare..

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  • Melius 1
Inviato

@SimoTocca pazzesca la qualità della registrazione, ho inteso bene effettuata nel 1958??

Inviato
2 ore fa, SimoTocca ha scritto:

ascolto magico e un’esperienza da fare..

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Messo tra gli ascolti! 

Ora sto ascoltando uno storico disco jazz che mi ha ricordato un utente nel thread su Jarret. 

39 minuti fa, Paolo.68 ha scritto:

pazzesca la qualità della registrazione, ho inteso bene effettuata nel 1958??

Si, era già favolosa in cd! 

Inviato

@Paolo.68 Sì… la Decca, casa conosciuta anche come London in USA, ha effettuato registrazioni fantastiche proprio da fine anni ‘50 per un decennio circa…

Specialmente le registrazioni con i Wiener sono eccezionali perché la sala viennese di Sofia consentiva un equilibrio magico fra suono diretto e suono riflesso….

E poi il (ancora abbastanza) giovane Solti riuscì ad ottenere un suono magico dall’orchestra..

Ecco perché ancora oggi sono registrazioni molto molto quotate anche dal punto di vista audiofilo..

(per dire, il Ring di Karajan degli anni ‘70, già disponibile in HIRes, per la DG sconta il “peccato” originale di quegli anni, caratterizzati dal passaggio negli studi di registrazione degli apparecchi professionali a valvole a quelli a transistor… cioè a dire che le registrazioni degli anni ‘70, almeno quelle DG, sono quasi sempre “bruttine e striminzite”…

  • Melius 1
Inviato

@SimoTocca Grazie per la segnalazione wagneriana!

Dagli esempi che ho ascoltato la qualità superiore mi sembra incontestabile.

Fra LP e cd (fra il sottoscritto e mio babbo) mi accingo al quarto o quinto acquisto di questo Anello sempre spettacolare.

Nel cast certamente stellare corre l'obbligo segnalare la circostanza, a volte dimenticata, che è presente anche Kirsten Flagstad nel ruolo di Fricka (Wotan, Gemahl! erwache!)

Inviato

@SimoTocca concordo con te circa il fatto che diverse registrazioni Decca-Ashkenazy non siano in linea con lo standing della casa londinese. Io comprai tempo fa il suo cubone con 50 cd: qualità artistica da capogiro, anche nella direzione; per il resto effettivamente si poteva fare di meglio.

Menzione di merito per lo Chopin ashkenaziano, non apprezzato abbastanza a mio modesto parere: acquistai l'integrale in cofanetto nel 1997 con i primi soldi guadagnati facendo il baby sitter a due pargoli meneghini.

Prezzo di 25 anni fa: 200.000 Lire, cioè circa 103 Euro. Oggi si trova sulla Baia a 70 Euro...

Inviato

Fra le novità di Qobuz segnalo i Concerti Grossi di Handel diretti da Ottavio Dantone, interessante anche il libretto allegato.

 

 

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  • Thanks 1
Inviato

A proposito di musica eseguita con strumenti originali e criteri filologici segnalo questa bellissima registrazione dei due concerti di Chopin.

Fra gli addetti ai lavori è ben noto il fatto che Chopin, che aveva trovato a Parigi la sua seconda patria, riteneva i pianoforti costruiti da Pleyel i migliori in assoluto.

E i pianoforti Pleyel, almeno in quegli anni, avevano un suono molto diverso dai pianoforti a grancoda moderni, specialmente i più diffusi fra i pianisti, vale a dire gli Steinway & Sons.

Iniziativa meritoria, quindi, questa della pianista Margarita Höhenrieder, da sempre alla ricerca del suono “perfetto” per Chopin.

E posso dire che si sente che la pianista ha un rapporto stretto con Chopin, perché ne dà una esecuzione impeccabile, sia per la tecnica sia per l’interpretazione, tanto che da ora in poi considererò quest’album un riferimento insieme alla interpretazioni di giganti del passato remoto o prossimo, quali Rubinstein, Pollini e la Argerich.

I due concerti sono eseguiti su due pianoforti Pleyel originali dell’epoca, restaurati perfettamente, e sono accompagnati dall’orchestra La Scintilla, i cui musicisti usano strumenti originali dell’epoca. Del resto il direttore, Riccardo Miniasi, ha grande esperienza per iniziative del genere, cioè esecuzioni filologiche, e asseconda perfettamente la pianista.

Quello che stupisce di più, oltre al suono molto “dolce” del pianoforte Pleyel, è il suono dei legni, in particolare del fagotto di quei lontani anni parigini.

Un album molto ben registrato, in formato HiRes 24/192

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

E a proposito di concerti per pianoforte e orchestra…. Sono rimasto stupefatto nell’ascoltare la tecnica smagliante ma anche le idee interpretative di questo pianista appena diciottenne, Yuncham Lin, che interpreta il concerto Imperatore di Beethoven.

Mi direte: ebbene Lin sarà l’ennesimo pianista “giovane sudcoreano pieno di tecnica ma vuoto di idee interpretative”… e pecchereste di superbia! Prima di tutto perché Lin ha vinto pochi mesi fa il premio Van Cliburn, in uno dei concorsi pianistici internazionali più prestigiosi. E poi si dovrebbe ignorare l’esito degli ultimi concorsi Chopin, dove la “carica” dei pianisti asiatici, in particolare modo coreani, ə diventata impressionante per quantità e per qualità.

Il giovane Lin è indubbiamente un fenomeno … e sono certo che di lui sentiremo riparlare! 
Stupisce anche la qualità dell’orchestra coreana e del suo direttore… perché il risultato finale in Beethoven è davvero ragguardevole…

Ma del resto, dopo aver ascoltato il direttore coreano Myung Whun Chung per anni, fra il 1985 e il 1995, a capo dell’orchestra della Toscana, prima che la sua carriera internazionale decollasse …ecco, no, non mi stupisco della qualità artistica dell’orchestra coreana!

Ma è comunque il giovanissimo pianista che davvero compisce al…cuore! 
Ascoltatelo poi mi dite…

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  • Melius 1
Inviato

Altro giovane pianista ventenne…altro album mozzafiato! Perché è un album assolutamente atipico come “album d’esordio”: brani di Scribin e di Ravel! Sì, il comune denominatore è forse la necessità di un virtuosismo tecnico fuori dall’ordinario, ma anche la difficoltà di entrare nelle intenzioni recondite dei due compositori.

Il giovane Aidan Mikdad ci riesce benissimo…del resto i suoi maestri sono pezzi da novanta come Andras Schiff e Arcady Volodos…

Il ragazzo ha classe da vendere: perché quando si riesce a far suonare questa musica con un che di “tocco personale e suono ancora più personale” da parte di un pianoforte grancoda qualsiasi… ecco in genere il futuro è luminoso e pieno di belle promesse!

Dovrei poterlo ascoltare anche dal vivo presto.…poi semmai vi dico.

La Linn ha catturato alla perfezione la bellezza del suono del piano…

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  • Thanks 1
Inviato

Ah, le Sinfonie di Sibelius! E quel loro suono così “nordico”…. in qualche maniera un suono “freddo”, oggettivo…

Confesso che il primo ascolto, da ragazzo, di una sinfonia di Sibelius, la quinta, mi aveva lasciato una impressione negativa.

Poi via via, crescendo, ecco che la musica di Sibelius ha iniziato a “sollecitare” le mie corde e adesso la ascolto sempre con grande piacere.

Delle sette sinfonie esistono numerose integrali e semi-integrali, tutte di livello elevatissimo.

Si va da quella di Barbirolli con la London a quella di Davis sia con la Boston che con la London, da quella di Rattle con Berliner a quella di Järvi sr con la Göteborg, da quella di Osmo Vanska a Minneapolis a quella di Berglund con la Chamber Orchestra of Europe e diverse altre notevoli che non cito solo per la necessità di essere brevi e concisi.

Di tutte queste, tuttavia, quelle mie “del cuore” sono rimaste sempre le “semi-integrali” di Karajan a Berlino e Bernstein a Vienna (sì Lenny ha anche sua integrale a New York, molto bella, ma quella senile di Vienna ha una magía unica…).

Difficile quindi dire qualcosa di nuovo o di autorevole con questi paragoni discografici alle spalle….

Eppure due giovani direttori nordici…ecco ci stanno riuscendo!

Da una parte Klaus Mäkelä a Oslo, che ha già completato il ciclo integrale per la Decca, con una qualità globale, interpretazione-suono orchestrale-registrazione, davvero da primo della classe.

Mäkelä, ascoltato spesso a Firenze in interpretazioni di grande classe, riesce a far emergere sentimenti, sensazioni, tonalità così classiche, così nordiche, ma anche così evocative che…beh, davvero ascoltate questo cofanetto digitale della Decca in 24/96 e poi..poi mi dite!

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D’altra parte chi poteva aspettarsi interpretazioni ancora più “nordiche”, ancora più radicali, di quelle di Mäkelä? Eppure il giovane “capellone” Sanntu-Matias Rouvali, con sua orchestra di Göteborg sta portando a compimento una integrale che sorprende, almeno me, più di quella di Mäkelä per carica innovativa, capacità di estremizzare suoni e atmosfere, portare al “calor bianco” dinamiche orchestrali estreme, per poi tornare poco sopra lo zero assoluto nei pianissimo dei glaciali movimenti lenti…e scusate il gioco di parole, fra caldo e freddo…😉

Gioca anche un ruolo importante la qualità di registrazione Alpha, così elevata e dettagliata, da far apprezzare appieno le doti dell’orchestra e le intenzioni del direttore.

Due integrali, di cui la seconda in corso d’opera (manca la quarta e la settima sinfonia), di valore artistico a mio avviso elevatissimo.

Da ascoltare!
Qualità artistica:📀📀📀📀📀

Qualità tecnica:

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Inviato

Si parlava di Sibelius poco sopra e allora, se non lo ha fatto ancora nessuno, propongo Einojuhani Rautavaara,  il più celebrato compositore finlandese contemporaneo in un interessante e suggestivo lavoro per violino e orchestra, Lost Landscapes, che mi ha particolarmente colpito anche perché ci trovo tanto Copland. 

 

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  • Thanks 1
Inviato

Giro al forum due interessanti proposte di "Primo movimento" su Radio 3 di stamane.

Buona direzione e ottima registrazione Linn la prima, 

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e anche la seconda nella quale troviamo un grande grande artista della  musica del Cinquecento, spesso affiancato al Josquin più famoso.   

 

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Inviato

@wow Rautavaara è un compositore assolutamente da conoscere, almeno per chi è curioso di scoprire la direzione in cui la musica classica va prendendo nel presente, non solo nel passato, e quindi quello che potrà diventare nel prossimo futuro.

Peraltro la sua musica non è affatto difficile (alla Stokhausen, per intendersi, o alla Boulez, tanto per citare due compositori famosi…).

In più Robert Trevino è un giovane direttore americano di notevole talento, che ha una sua storia personale di “riscatto” con la musica (nato in USA da una famiglia di migranti messicani…) di cui parla spesso al pubblico con un certo orgoglio.

Bello questo album, grazie per la segnalazione!

 

  • Melius 1
Inviato

Mentre il Respighi di Alessandro Crudele non mi ha comunicato grandi emozioni…

Del resto, in questo repertorio, il mio “trittico” di riferimento è Karajan -Muti-Chailly… un terzetto non proprio facile da eguagliare….

Fra l’altro la registrazione di Chailly con la Scala è anche molto riuscita dal punto di vista di qualità audio…

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Inviato

E.. a proposito di Chailly che ha diretto in maniera egregia ieri sera la prima della Scala…. Ecco una registrazione recente del Boris Godunov che ha una qualità audio superlativa!

Pur senza raggiungere le vette interpretative di Karajan e Abbado, Kent Nagano rientra pur sempre fra i grandi direttori del nostro tempo è riesce a comunicare emozione….

La compagnia di canto è a mio avviso, all’altezza e…ecco, si ascolta questo album con piacere doppio, proprio per la qualità audio eccellente!

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