aggelos Inviato 11 Ottobre 2023 Inviato 11 Ottobre 2023 Non è una novità, questo album, a differenza di quello precedente e successivo mi è piaciuto molto per il magico fil rouge che unisce le composizioni. Per chi come me, al liceo ha sgobbato su questo movimento preromantico, potrà comprendere cosa intendo..
SimoTocca Inviato 13 Ottobre 2023 Autore Inviato 13 Ottobre 2023 Due segnalazioni, per stamani… La prima è una album nuovo di zecca, dedicato alla chitarra solista in tre concerti per chitarra e orchestra “appena sfornati” caldi caldi… Il titolo dell’album è… assurdo! 😆😆😂 Ma… musica davvero molto bella, con canoni compositivi moderni, talvolta a un po’ difficili da seguire, ma interessanti da ascoltare. Effetti sonori a momenti magici, con l’orchestra di Tapiola in gran spolvero.. Ultima traccia: suono spettacolare anche per le numerose percussioni (gong, marimbas, timpani..) A mio avviso da ascoltare con.. orecchie nuove!.
SimoTocca Inviato 13 Ottobre 2023 Autore Inviato 13 Ottobre 2023 E poi.., beh sì Klemperer ..ancora lui! La Messa in Si minore di Bach… che..lo so, lo so ormai siamo giustamente abituati ad asxoltare versioni filologiche e storicamente informate. Questa ovviamente non lo è, siamo a fine anni ‘50 e inizio ‘60… Era ancora “di lá da venire”… anche se a breve.. i primi studi filologici in Inghilterra e poi Harnoncourt a Vienna e Leonhardt ad Amsterdam… Però ecco, sentire il suono “romantico” e magniloquente di grande orchestra moderna e coro nel capolavoro di Bach ha il suo fascino.. un po’ come ammirare i gioielli fatti con i cristalli Swarovski… belli..luccicanti… si sa che non sono diamanti veri.. si sa… ma insomma si rimane lo stesso abbagliati, no? 😉😆😂 Rimasterizzazione “miracolosa” in 24\192, con suono parecchio migliorato e adesso anche bello! P.S. Mi aspetto a breve la Missa Solemnis di Beethoven, perché qui davvero come Klemperer..nessuno! Attendo fiducioso di ascoltarla nella nuova veste… perché se tanto mi da tanto.. allora.. sarà un ascolto magnifico!
SimoTocca Inviato 18 Ottobre 2023 Autore Inviato 18 Ottobre 2023 Me ne mancavano solo tre… di cosa? Di sinfonie da ascoltare della nuova recentissima integrale di Thielemann con i Wiener Philharmoniker. La prima sinfonia, detta “Study” Symphony, la Settima e la Nona. Le altre le avevo ascoltate via via come album singoli, e diverse ve le ho “magnificate” e segnalate qui sopra ad iniziare dall’ottava, che è la più bella interpretazione, a mio avviso ovviamente, su disco insieme a quelle di Karajan. E dici poco…! Con in più, per Thielemann, di poter disporre della tecnologia digitale più recente per la registrazione, e la Sony di questa tecnologia fa “gran spolvero” e noi “audiofili” ci lecchiamo i baffi! Questo cofanetto digitale, appena fatto uscire dalla Sony, raccoglie tutte le registrazioni ed è quindi, adesso, la mia integrale di riferimento insieme a quella di Karajan per la DG. Che per le singole sinfonie ci siano poi interpretazioni di ugual livello, forsanche un pelino superiori in alcuni casi, è cosa ovvia. Penso alla nona, con Abbado a Lucerna e Bernstein a Vienna, o all’ultima registrazione di Karajan a Vienna per la settima (wè, per tutti e tre i giganti del podio Bruckner è stata l’ultima registrazione in studio o dal vivo! Coincidenza?…). Così come penso alle splendide 7, 8 e 9 di Giulini sempre a Vienna o alla 8 di Wand a Berlino… la 4 e 5 di Celibidache a Monaco, la 7 e la 8 di Böhm a Vienna e le ultime 4 sinfonie di Jochum a Dresda. Ma ecco, come “integrale”, questa di Thielemann non ha rivali, se non appunto Karajan. Sì perché Andris Nelsons a Lipsia, un ciclo integrale registrato in parallelo cronologico a questo ma dalla Deutsche Grammophon, a me ha convinto assai meno. Forse perché Nelsons in qualche maniera segue le tracce di Böhm e Jochum, con tempi dilatati e meditabondi, mentre Thielemann segue da vicino la strada segnata sia da Karajan che da Abbado, con tempi più rapidi e frasi musicali tese come corde di violino, e quando la musica raggiunge l’acme sonora nei pieni la velocità di esecuzione è “al fulmicotone”, senza una minima sbavatura (del resto, non sono forse i Wiener la miglior orchestra bruckneriana del mondo? cerrrrrrrto che sì!). Non sono mai stato un “fan” di Thielemann, in genere proprio perché adotta tempi abbastanza lenti: la sua integrale di Beethoven, sempre Sony e sempre con i Wiener, non mi ha entusiasmato, e lo stesso vale per la sua integrale di Brahms a Dresda. Eppure proprio nell’autore in cui meno me lo aspettavo e che invece in teoria si “presta” a tempi lenti e dilatati, Thielemann fa “uno scatto” e riesce a dare emozioni con letture tese, mai affrettate ma con tempi incalzanti e sempre con una sensazione di urgenza espressiva, come se a Bruckner volesse dirci un discorso importante ma che non riesce a “portare a termine del tutto”, ma un discorso musicale che seppure incompiuto riesce a fare capire la sua conclusione “ad sensum”, affidandosi alla nostra intuizione. Insomma, il Brckner definito da Bernstein l’autore dal “coitus interruptus”, perché tronca all’improvviso i suoi slanci musicali, i suoi apex… ecco qui diventa un poeta che, forse per la sua timidezza, ci porta per mano all’apice del discorso, che non chiude, ma insomma ci porta sul ciglio di baratri musicali da cui poi, ciascuno di noi, può intravedere universi sonori inauditi e inimmaginati prima di lui. Se non vi pare una bestemmia e se seguite anche voi la letteratura fantastica, Bruckner mi ricorda da vicino H.P. Lovecraft e i suoi racconti di universi paralleli al nostro, universi così giganteschi, diversi, terribili ma al contempo affascinanti per la loro stranezza, immagini letterarie così avanti nel tempo che sono rimaste incomprese dai contemporanei (ma a cui Stephen King rende adesso omaggio continuo e sempre con record milionari di bestsellers… ma appunto cento anni dopo!). Insomma…”bestemmia” a parte, questa è una integrale a mio avviso semplicemente inarrivabile per qualità audio e qualità artistica.. Brava Sony… Bravi Wiener.. Bravo Thielemann: 10 e lode! 1
SimoTocca Inviato 20 Ottobre 2023 Autore Inviato 20 Ottobre 2023 Ancora Klemperer rimasterizzato? Sì!! Perché stamani è uscita in formato rimasterizzato 24/192 e veste “audio” nuova di zecca una famosa edizione delle Nozze di Figaro di Mozart. Klemperer è stato di certo un grande direttore mozartiano, ma dopo tanti decenni l’unica opera ancora in catalogo EMI era rimasta solo Il Flauto Magico (peraltroancora oggi ritenuta la versione di riferimento assoluto). Si erano perse le tracce delle opere dapontiane… ed era un peccato grave! Con la pregressa Klemperer edition di una quindicina di anni fa erano tornate in catalogo (Warner adesso, non più EMI) anche Le Nozze di Figaro… Ma la qualità audio con cui ascolto stasera queste Nozze registrate 50 e passa anni fa, rende tutto così “nuovo” e così meravigliosamente attuale e bello… perché, inutile girarci intorno, la nuova qualità audio fa apprezzare meglio la splendida direzione e il cast vocale …di una levatura che oggi si potrebbe definire un “Dream Team”… ma che allora quasi sembrava “minore” rispetto ad altre edizioni coeve (penso a Böhm, a Karajan e poi Giulini..) E che fortuna avevano gli amanti dell’opera 50 anni fa: ogni poco usciva una nuova edizione delle opere mozartiane di tale qualità artistica da farci essere semplicemente invidiosi! Ci si consola pensando che con la qualità audio odierna ecco… queste Nozze sono quasi una “nuova edizione”…. I tempi tenuti da Klemperer sono abbastanza lenti e meditativi, ma da questo nasce anche la grande chiarezza dei contrappunti vocali, specie nelle scene multiple: basta ascoltare la scena in cui il giardiniere Antonio afferma di aver visto Cherubino saltare già dal balcone della Contessa (Vidi un uom, Signor mio, gittar giù..). Voci tutte di grande classe e grande appropriatezza…
SimoTocca Inviato 20 Ottobre 2023 Autore Inviato 20 Ottobre 2023 È invece un album totalmente nuovo di zecca questo "Night After Night" Quando sostengo che la musica da film oggi è spesso musica “classica vera e propria”, frase la mia detta per Rota o Morricone o Williams, frase che vale per il compositore James Newton Howard. L’album raccoglie otto suites tratte dalle colonne sonore dei film diretti dal regista on the best-known M. Night Shyamalan, in un sodalizio artistico fra musica e immagini che ricorda molto quello fra Rota e Fellini, o fra Morricone e Sergio Leone. Che la musica anche in questo caso sia “bbona” cioè non “robetta dozzinale” è testimoniato dal fatto che gli artisti coinvolti sono nomi famosi, come il pianista Jean-Yves Thibaudet e la violinista Hilary Hahn Io ho riconosciuto la musica di alcuni film che mi sono piaciuti molto come “Il sesto senso” (1999), "Unbreakable" (2000) e “L’ultimo dominatore dell’aria” (2010). Un album di classica “atipico” ma …a mio avviso da ascoltare…
SimoTocca Inviato 21 Ottobre 2023 Autore Inviato 21 Ottobre 2023 In uno degli ultimi miei post ho magnificato l’integrale di Bruckner di Thielemann a Vienna, dicendo anche che la parallela integrale di Nelsons a Lipsia per la DG mi è piaciuta assai meno. La, pur soggettiva, perentorietà della mia affermazione “ai danni” di Nelsons, uno dei più importanti direttori del momento, mi fa correre l’obbligo di “riparare”. in che senso? Nel senso che se, da una parte, il Bruckner di Nelsons a Lipsia non è nelle mie corde, dall’altra trovo semplicemente straordinaria per qualità artistica l’integrale di Nelsons a Boston dedicata a Shostakovich. Ho detto straordinaria, e sottolineo l’aggettivo da me scelto con assolutamente, e ho parlato di integrale. Sì perché ieri è uscito, sempre a cura della DG, l’ultimo volume che “chiude il cerchio” delle sinfonie di Shostakovich eseguite da Nelsons con la Boston Symphony Orchestra.. E, lo dico senza pudore, che queste interpretazioni di Nelsons sono così profondamente convincenti ed appropriate da superare il mio precedente riferimento, Gergiev, con la sua orchestra del Mariinskj. Sarà perché il suono dell’orchestra di Boston è, sotto la “cura Nelsons”, tornato ad essere di una setositá e di uno splendore che colloca questa orchestra direttamente fra le prime cinque al mondo. Sarà per l’acustica magnifica della sala di Boston. Sarà forse anche per la bravura dei tecnici del suono DG. Sta di fatto che queste registrazioni di Nelsons occupano il primo posto nelle mie preferenze. E, ad onore del vero, lo dico con una certa sicurezza perché da sempre amo le sinfonie dì Shostakovich e perché ho ascoltato, anche solo negli ultimi 4/5 anni l’integrale sinfonica di Shostakovich a Firenze con sinfonie dirette dai nomi più famosi del podio (dal sopra menzionato Gergiev, che ha eseguito le sinfonie sia con la London Symphony che con la sua orchestra russa, al vecchio Zubin Mehta, da Pletnev a Luisi, da Temirkanov con l’orchestra di San Pietroburgo a Mikail e Vladimir Jorowski..), oltre ad aver ascoltato “sinfonie” sparse in giro per il mondo. E posso affermare che la qualità del suono che esce dalle mani sante dei musicisti di Boston, diretti in maniera impeccabile da Nelsons, è di qualità così elevata da superare quella dei Berliner sotto le mani di Petrenko. Con queste quattro sinfonie, fra le meno eseguite di Shostakovich peraltro, la 2 (che richiede anche un grande coro), la 3, la 12 e la 13, si chiude il cerchio magico che Nelsons ha tracciato appena arrivato a Boston. Da ascoltare assolutamente e in devoto silenzio considerando che la 13 Babi Yar è dedicata alla memoria di un eccidio ed purtroppo non solo un ricordo di 80 anni fa, ma un memento di attualità di oggi… 1
moos Inviato 21 Ottobre 2023 Inviato 21 Ottobre 2023 1 ora fa, SimoTocca ha scritto: che queste interpretazioni di Nelsons sono così profondamente convincenti ed appropriate da superare il mio precedente riferimento Nel 2019 ho sentito Nelsons dirigere l’undicesima di Shostakovich a Berlino con i Berliner. Il concerto più intenso e straordinario a cui abbia mai assistito. Ritrovo molte di queste sensazioni nel CD della DG con la Boston. Decisamente un Shostakovich al meglio
Max440 Inviato 21 Ottobre 2023 Inviato 21 Ottobre 2023 7 ore fa, SimoTocca ha scritto: queste interpretazioni di Nelsons sono così profondamente convincenti ed appropriate da superare il mio precedente riferimento, Gergiev, con la sua orchestra del Mariinskj. URKA! Allora devo ascoltarmele per forza, dato che anche per me il riferimento è Gergiev ... Ed ora si parte alla ricerca del tempo ...
stefano_mbp Inviato 22 Ottobre 2023 Inviato 22 Ottobre 2023 Il 20/10/2023 at 20:22, SimoTocca ha scritto: la qualità audio con cui ascolto stasera queste Nozze registrate 50 e passa anni fa, rende tutto così “nuovo” e così meravigliosamente attuale e bello… perché, inutile girarci intorno, la nuova qualità audio fa apprezzare meglio la splendida direzione e il cast vocale …di una levatura che oggi si potrebbe definire un “Dream Team” Lo sto ascoltando adesso e posso confermare la grande riuscita di questa nuova edizione ma … ebbene il “ma” c’è … peccato che alcuni artisti abbiano un marcato accento, per lo più tedesco, che si fa un po’ di fatica ad accettare … comunque ti ringrazio per la segnalazione, un grande spettacolo davvero
SimoTocca Inviato 22 Ottobre 2023 Autore Inviato 22 Ottobre 2023 @stefano_mbp Hehehe…hai ragione! Fino alla seconda guerra mondiale le opere italiane di Mozart erano…cantate in tedesco!! Non solo in Germania dico..! Se spulci nei cataloghi discografici o sui servizi di streaming troverai addirittura la traccia discografica delle Die Hochzeit des Figaro, appunto le Nozze di Fogaro cantate in tedesco! È con Toscanini (grandissima figura sempre troppo dimenticata oggi) che inizia la “filologia” attuale, che noi diamo per scontato! Cantare in lingua originale l’opera così come è stata composta… Non solo: ma preparare, con appositi “trainer” i cantanti per far avere l’accento giusto in quella lingua originale! Qui ancora siamo agli albori…! 😆 P.S. È noto l’aneddoto in cui si racconta che Toscanini corresse, con modi bruschi, l’accento di una contante di madre lingua tedesca che cantava in tedesco la nona di Beethoven! Adddirittura…! 😉
aggelos Inviato 22 Ottobre 2023 Inviato 22 Ottobre 2023 leggero off topic, ascoltata ora la cavalleria rusticana SU VINILE!! lo so lo so..e come entrare nella tana del leone disarmato (anche armato cambierebbe poco) o bestemmiare in chiesa! :-)) Registrazione veramente pessima, qualità dell'esecuzione eccelsa, unico neo è la pronuncia della Caballè, assolutamente improponibile. Toscanini, ho visto un video qualche tempo fa in cui "cazziava" un orchestrale, la parola piu dolce fu testa di capra (in inglese)
SimoTocca Inviato 23 Ottobre 2023 Autore Inviato 23 Ottobre 2023 Si parlava di Shostakovich e delle sue sinfonie appena ieri…e insieme alla splendida integrale, di mio riferimento, di Andris Nelsons, voglio segnalarvi questa non meno splendida interpretazione della quattordicesima sinfonia. Anche questa è una delle sinfonie meno “frequentate” di Shosta, forse perché meno “immediata” e meno “palatabile” delle altre. Forse perché qualcuno ha detto che la 14 di Shosta è il corrispondente della 8 di Mahler… ma chi l’ha detto si sbagliava di grosso! La 14 di Shosta trova un apparentemento con Mahler, ma con il Das Lied von der Erde, il Canto della terra, che…beh sì, in fondo è la vera ottava sinfonia di Mahler (mentre l’ottava ufficiale è una specie di tentativo di opera lirica, tentativo …). Il Das Lied è in pratica una sinfonia composta da 6 movimenti che sono altrettanti Canti per solista e orchestra, contralto (o baritono) e tenore , con la musica costruita su testi rielaborati da Mahler su 6 poesie tratte da una raccolta di poesie cinesi riadattate in tedesco dal poeta Hans Bethge col titolo Die Chinesische Flöte. E sono poesi tutte venate di malinconia e che portano verso l’ultima, Der Abschied, L’Addio (che per Mahler era davvero l’addio alla vita..). Ma mentre Mahler “non ha il coraggio” di scrivere sul suo Das Lied Nona Sinfonia (è vero, lo fa nel sottotitolo, ma in sordina …forse per scaramanzia al numero nove che in genere è il numero di sinfonie che i compositori non riescono a superare prima della morte…), Shostakovich intitola proprio Sinfonia numero 14 quella che apparentemente potrebbe essere una Suite per voci e orchestra. E lo fa a ragione e con piena consapevolezza, forse conscio del precedente di Mahler. Sì perché anche la 14 come il Das Lied è una composizione di addio, una elaborazione del lutto, una celebrazione della fine della vita. In questo caso, per la 14, oltre che sinfonia sembra anche una specie di requiem laico, anche se il dedicatorio, l’amico inglese e anche collega Benjamin Britten, era ben in vita e anzi diresse la prima esecuzione proprio a Londra nel 1970. Qui la musica è su testi di poesie di Federico García Lorca, Guillaume Apollinaire, Wilhelm Küchelbecker e Rainer Maria Rilke, testi tradotti in russo e cantati da un soprano e da un (o due) basso. La sinfonia può essere idealmente divisa in quattro movimenti I Mov. poesie 1-6 La morte in rapporto con l'amore II Mov poesie 7-8 La morte in rapporto al potere III Mov (9-10) La morte con l'arte IV Mov La coda di chiusura alla poesia sulla devastazione della Morte di Rilke È una sinfonia struggente e, proprio come per Mahler, è la penultima sinfonia scritta da Shostakovich ..giusto per chiudere il cerchio con i parallelismi fra i due capolavori. Vi segnalo questo album perché a mio avviso Mikko Franck è riuscito a “sintetizzare” e fondere l’idea del canto con quella della sinfonia, e perché dirige la sua orchestra della Radio Francese con una perfezione anche nei dettagli che è davvero rara ed encomiabile. E poi le voci dei solisti sono bellissime, soave quella della soprano Grigorian, magnifica e intensa quella del grande Góerne. Una registrazione, in 24/48, della Alpha molto ben riuscita anche tecnicamente…
SimoTocca Inviato 23 Ottobre 2023 Autore Inviato 23 Ottobre 2023 Musica nuova? Anzi ..nuovissima! I due concerti per chitarra e orchestra scritti una decina di anni fa o giù di lì e dedicati al chitarrista Timo Korhonen che li esegue anche su questo album Ondine. Come si vede dalle ultime mie segnalazioni qui sopra, in questo periodo sto esplorando il mondo dei concerti per chitarra e orchestra. E questi sono concerti di due compositori contemporanei, Hakola il primo (vedere cosa vuol dire investire in cultura parte cospicua del proprio PIL? Negli ultimi 30 anni in Europa i maggiori musicisti vengono dai Paesi del Nord… non a caso, e quelli orientali dalla Corea del Sud e dal Giappone! …poi si dice che con la cultura non si mangia…Mah…!?!) e appunto giapponese il secondo, Hosokawa. Stili compositivi diversissimi ma interessanti … certamente più orecchiabile il primo concerto, vagamente “cinematografico” e più a tipo colonna sonora.. Piú introverso ed ermetico il secondo, con stilemi che rimandano a Berio (le sue famose sequenze per strumenti solisti), Stokhausen e Boulez. E lo segnalo questo album, perché, seppure uscito da qualche anno, è diventato disponibile adesso in streaming e in formato HiRes 24/96. E lo segnalo anche perché album d’esordio di un direttore che ho ascoltato da poco dal vivo e che ritengo possa diventare un grandissimo del podio entro pochi anni.. Santtu-Mathias Rouvali, classe 1985. Registrazione Ondine di qualità audio superlativa…
SimoTocca Inviato 23 Ottobre 2023 Autore Inviato 23 Ottobre 2023 E parlando del giovane Rouvali, vi segnalo una seconda sinfonia di Mahler che “il ragazzo” dirige con la “sua nuova” orchestra…. Ve lo dicevo sopra che era bravo, no?, e quindi in un batter d’occhio è passato da essere il capo della sinfonica di Oulu (mai sentita! ..non solo dal vivo, ma proprio mai sentita dire!) come si vede dall’album sopra segnalato, nientemeno che essere a capo della Philharmonia di Londra! Una delle migliori e più importanti orchestre del mondo, che ha visto fra i suoi direttori principali o comunque assidui nomi quali Fürtwangler, Karajan, Klemperer e poi Muti, Sinopoli e Salonen .. E Rouvali di stoffa, gran stoffa, sembra averne molta perche riesce a dare una lettura intensa e convincente, tenendo sempre il “filo del discorso” (che in questa sinfonia è invece facile perdere), della seconda di Mahler. Una interpretazione davvero convincente e avvincente, la più bella da almeno 20 anni da me ascoltata. Tempi rapidi, risposta orchestrale al fulmicotone… era da Abbado a Lucerna che non ascoltavo qualcosa del genere… Bellissima interpretazione, complimenti al ragazzo! Album appena uscito per i tipi della Signum, con una copertina brutta (ma dove sono finiti i grafici e i creativi di una volta???) che tenta di sminuire un album che invece è MERAVIGLIOSO… non vi fate scoraggiare dalla copertina e ascoltatelo! P.S. Proprio per la copertina … quando a 12 anni dovevo scegliere il mio primo vinile della mia prima sinfonia di Mahler, ed era la quinta sinfonia, scartai subito quella di Solti che era brutta.. come immagine di copertina.. e rimasi indeciso fra quella di Karajan, con l’arcobaleno, e quella di Abbado.. le piume di un pavone composte come in un quadro della scuola di Vienna, Klimt & Co… Scelsi Abbado per la copertina… e scelsi bene! Fosse stato oggi..questo disco di Rouvali lo avrei lasciato sullo scaffale in negozio… e sarebbe starò un peccato! Con tutti i giovani grafici che ci sono.. ma che vi costa, case discografiche, fare copertine decenti??? P.S. 2 La qualità audio in HiRes è semplicemente fantastica… ne parlo nel Thread dedicato alla cuffia RAAL..
SimoTocca Inviato 23 Ottobre 2023 Autore Inviato 23 Ottobre 2023 Chiudo con una ultima segnalazione, “rassicurante” per chi vuol rimanere attaccato alla tradizione, dopo tutte le segnalazioni dei nuovi album fatte… Si parlava l’altro giorno in un altro Thread con @mozarteum delle registrazioni Decca di Ansermet e della sua orchestra Svizzera, quella della Suisse Romande. Trovato oggi in streaming questo album della RCA Victor (Allora lavorava con la Decca, come marchio americano / internazionale) rimasterizzato a 24/176 …un album dedicato ai balletti di Tchaikovsky..che più tradizionale di così…proprio non saprei! Peraltro Ansermet è stato da sempre un “super esperto” della musica da balletto in quanto direttore scritturato dalla mitica compagnia di balletto russa dell’impresario Djagilev…. Proprio lui, quello che aveva commissionato a Stravinsky l’Oiseau… e poi la Sacre..
mozarteum Inviato 23 Ottobre 2023 Inviato 23 Ottobre 2023 1 ora fa, SimoTocca ha scritto: di Rouvali Verra’ a Santa Cecilia. oramai e’ molto quotato ha diretto anche i Berliner recentemente
cele Inviato 23 Ottobre 2023 Inviato 23 Ottobre 2023 9 ore fa, SimoTocca ha scritto: Rouvali di stoffa, gran stoffa, sembra averne molta perche riesce a dare una lettura intensa e convincente, tenendo sempre il “filo del discorso” (che in questa sinfonia è invece facile perdere), della seconda di Mahler. Una interpretazione davvero convincente e avvincente, la più bella da almeno 20 anni da me ascoltata. Tempi rapidi, risposta orchestrale al fulmicotone… era da Abbado a Lucerna che non ascoltavo qualcosa del genere… Bellissima interpretazione, complimenti al ragazzo! Album appena uscito per i tipi della Signum, con una copertina brutta (ma dove sono finiti i grafici e i creativi di una volta???) che tenta di sminuire un album che invece è MERAVIGLIOSO… non vi fate scoraggiare dalla copertina e ascoltatelo! Il mondo è bello perchè è vario... Ascoltato, deludente sotto tutti i punti di vista. Interpretazione a mio avviso stanca e affrettata, l'impressione è che il direttore non abbia scavato a fondo la partitura. La registrazione poi trovo sia bruttina, priva di ambienza, con timbro povero di armonici e piani sonori congestionati. Evidentemente abbiamo sensibilità e gusti diversi. Questo un mio riferimento discografico della partitura, per interpretazione e registrazione (anche se non è HIRES...) Sicuramente conoscerai la storia di questo carneade del podio e della sua magnifica ossessione... 1
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