stefano_mbp Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 4 minuti fa, G.Carlo ha scritto: Se consideri che nella versione di Abbado con la LSO l'Adagio durava ben undici minuti e mezzo Ma la registrazione di Abbado del 1968, con la stessa orchestra, durava 10’ 11” …
G.Carlo Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 @stefano_mbp Sospetto che la durata dei brani a quel tempo venisse determinata, più che dal direttore, dai tecnici della casa discografica che dovevano farli stare su un LP... Il primo movimento durava meno di 13 minuti, contro i quasi 17 della versione del 1985!
G.Carlo Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 Il 18/3/2024 at 16:53, SimoTocca ha scritto: E però.. però in questo album con la sua nuova orchestra internazionale, ecco che il risultato artistico è più che apprezzabile! Specie nella Suite della Carmen di Bizet rielaborata da Shchendrin. Spettacolare perché alla nota melodia e alle note arie si aggiunge una serie di percussioni.. di tutti i tipi.. assolutamente spettacolari da sentire nel proprio salotto di casa! Pletnev aveva inaugurato il terzo millennio con un'altra edizione della stessa Carmen, disponibile solo in formato CD: https://www.qobuz.com/it-it/album/shchedrin-carmen-suite-naughty-limericks-the-chimes-russian-national-orchestra-mikhail-pletnev/0002894711362
G.Carlo Inviato 20 Marzo 2024 Inviato 20 Marzo 2024 Aggiungerei che la copertina dell'album (tratta da un'opera di L.S.Popova: Schizzo del costume di Popadya per l'opera teatrale "La storia del prete e del suo operaio Balda" basata sulla fiaba di A.S. Pushkin, 1919) è di una bruttezza davvero imbarazzante, specialmente per la DG... I titoli scritti con il caps lock attivo non si possono vedere!
stefano_mbp Inviato 20 Marzo 2024 Inviato 20 Marzo 2024 @G.Carlo … al contrario … la trovo una interessante espressione cubo-futurista
G.Carlo Inviato 20 Marzo 2024 Inviato 20 Marzo 2024 @stefano_mbp L'opera originale non sarebbe male, ma l'elaborazione grafica della copertina con il taglio brutale della figura e persino delle scritte (è proprio così: https://www.deutschegrammophon.com/en/catalogue/products/shchedrin-carmen-suite-etc-pletnev-2022) proprio non mi va giù...
Aless Inviato 20 Marzo 2024 Inviato 20 Marzo 2024 Vi invito ad ascoltare altre composizioni di Shchedrin, ce ne sono molte altre interessanti, purtroppo con discografia limitata https://www.shchedrin.de/rodion-shchedrin Un esempio
SimoTocca Inviato 21 Marzo 2024 Autore Inviato 21 Marzo 2024 Bene, di sicuro ascolterò ancora qualcosa di Shchedrin e se lo troverò interessante lo segnalerò qui sopra.. (peraltro Pletnev sta per uscire su questa etichetta con i concerti di Rachmaninov… con lui al pianoforte …ma ne riparleremo quando l’album uscirà..). Stamani intanto volevo parlare di musica da camera. Per anni e anni non mi sono perso una sola edizione del concorso di musica da camera che si teneva a Firenze intitolato alla memoria di Gui, un concorso che ha laureato formazioni cameristiche che si sono poi rivelate davvero le migliori sulla scena internazionale. Bazzicando il premio parlavo spesso con i giurati (musicisti del calibro di Piero Farulli o Maria Tipo..) e già allora mi ero fatto la convinzione che il risultato di eccellenza, per un quartetto d’archi o un trio con pianoforte e così via, dipende più dall’affiatamento dei singoli musicisti che dalle capacità tecniche e dal virtuosismo di ciascuno di loro. In altri termini, il risultato finale non dipende quasi mai dalla “somma” di grandi nomi, ma dal suonare insieme come si fosse “un solo o una sola interprete”, una cosa sola. In altri termini: il Quartetto Italiano è un risultato assai più grande del valore dei singoli musicisti (nessuno solista di grido, per dire), e lo stesso per il quartetto Amadeus o l’Alban Berg… Ci sono eccezioni alla regola, per il valore artistico assoluto di formazioni da camera del passato che includevano grandi nomi ( su tutte il così detto “Million Dollar” Trio con Rubinstein al piano, Piatigorsky al violoncello e Heifetz al violino), ma sono rare. Per questo ho un pó snobbato le uscite Sony del Trio dai nomi famosi che sta registrando una integrale beethoveniana. E però.. però l’ascolto mi ha fatto un po’ ricredere, nel senso che il risultato finale è davvero di gran valore e a mio avviso raggiunge risultati artistici non inferiori al mio riferimento, come il celebre Trio di Trieste. YoYo Ma al violoncello ha ormai una duttilità di espressione con il suo strumento che lo colloca nel Pantheon “sacro” dei migliori violoncellisti di ogni tempo. Emmanuel Ax ha doti di musicista a tutto tondo, e non approfitta mai del suo strumento “preponderante, il pianoforte, per essere il protagonista, ma si mette sempre a servizio dei due archi, in maniera quasi “umile”, ma è l’umiltà cristiana, per cui chi vuole essere primo sia ultimo… Kavakos trae un suono dal suo violino che fa innamorare e il suonare in trio fa bene al suo carattere, smorza alcune sue intemperanze da solista… Ma sopratutto il Trio non è la somma dei loro singoli nomi famosi, ma è qualcosa si parecchio di più.. di più! Perché i tre sono davvero diventati un complesso da camera a tutti gli effetti, fino a “respirare” all’unisono..! Insomma un album con il Trio Arciduca da ascoltare con meraviglia… Bella la registrazione Sony in 24/96… 1 1
G.Carlo Inviato 21 Marzo 2024 Inviato 21 Marzo 2024 @SimoTocca Grazie per la dritta! La sto ascoltando: veramente bella... I concerti di Rachmaninov in uscita sono questi? https://www.medici.tv/en/concerts/mikhail-pletnev-performs-rachmaninov-complete-piano-concertos-kent-nagano-rachmaninov-international-orchestra Il terzo l'aveva già registrato vent'anni fa, con nientepopodimenoche Mstislav Rostropovich sul podio: su Qobuz c'è la versione CD (https://www.qobuz.com/it-it/album/rachmaninov-piano-concerto-no3-prokofiev-piano-concerto-no3-mikhail-pletnev-russian-national-orchestra-mstislav-rostropovich/0002894715762) ma era uscito in SACD con il doppio mix stereo e multicanale...
G.Carlo Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 Non è nuovissimo, ma l'ho sentito solo ora: notevole... https://www.qobuz.com/it-it/album/live-from-the-cliburn-liszt-transcendental-etudes-yunchan-lim/c6e3ya3aono0a Sta uscendo il primo frutto del nuovo contratto con la Decca: gli Études di Chopin.
G.Carlo Inviato 22 Marzo 2024 Inviato 22 Marzo 2024 Yunchan Lim eseguirà dal vivo Trois Nouvelles Études, 12 Études op.10 e 12 Études op. 25 di Chopin lunedì 8 aprile alla mitica Wigmore Hall di Londra (già sold out) e mercoledì 10 aprile alla sala Verdi del conservatorio di Milano (biglietti ancora disponibili qui: https://www.vivaticket.com/it/ticket/90-rubino-yunchan-lim-the-cliburn/217401)
Max440 Inviato 23 Marzo 2024 Inviato 23 Marzo 2024 14 ore fa, G.Carlo ha scritto: mercoledì 10 aprile alla sala Verdi del conservatorio di Milano (biglietti ancora disponibili qui: https://www.vivaticket.com/it/ticket/90-rubino-yunchan-lim-the-cliburn/217401) A dire il vero dal link non risulta nulla ...
SimoTocca Inviato 23 Marzo 2024 Autore Inviato 23 Marzo 2024 Visto che stamani è sabato e sono libero (ma solo perché domani lavoro..🤨) mi sono preso un po’ di tempo per valutare il suono delle rimasterizzazioni degli album Decca e Argo che sta facendo la branca australiana della Universal. La Universal Australiana usa un formato finale HiRes un po’ “ristretto”, il 24/48, rispetto al Gold standard attuale che è 24/96. E poi, è ben noto e ne abbiamo parlato a lungo in altre sedi, che è tutto il processo di rimasterizzazione ad essere importante per il suono finale, non solo (e non tanto) il formato finale (se superiore al 16/44..). Visto che sui siti di streaming sono usciti, negli ultimi due mesi, molti remaster australiani di gloriosi album Decca dedicato ai Wiener Soloists, ho voluto confrontare un album magnifico, già segnalato qui sopra perché uscito in formato 24/176, con questo della collana Wiener uscito in 24/48. L’album è questo…e giudicando dalla copertina si inizia male.. Dico si inizia male…perché la copertina dell’album 24/48 appare sfocata, dai colori sbiaditi, più buia assai e molto meno “definita” di quella del corrispondente album in altissima definizione 24/176. Bisognerebbe vedere come era effettivamente la copertina originale del vinile uscito in quei lontani anni ‘60… per capire quale delle due è la più fedele all’originale.. Ma questa sotto …è più bella! Detto questo..a me serviva questo album, dal contenuto artisticamente sublime perché insieme alla mitica edizione DG con Gilels e l’Amadeus Quartet, questa Trota di Schubert è la mia versione di riferimento, per valutare la qualità “media” della collana dedicata alle registrazioni Decca del Wiener Octet rimasterizzate in Australia 🦘. Ribadisco, solo per un momento, che in questa Trota tutto è molto “classico”, molto misurato, molto “viennese”, ma niente è assolutamente biedermeier! Curzon, un grandissimo pianista (sempre troppo sottovalutato da tutti i critici), riesce a “fondersi” insieme agli altri musicisti in maniera da non essere “il solista”, ma mantenendo un suono elegante e sempre intelligibilissimo (e che suono bellissimo ha il pianoforte di Curzon!). Beh …effettivamente, ascoltando in cuffia (stamani Stax L700) c’è molta differenza fra i due medesimi album. Intanto il “volume”, perché l’album australiano in 24/48 suona più piano, suona più basso… Ecco… il suono della versione in formato 24/176, che probabilmente deriva da un Master diverso assai, è un suono più “caldo” e avvolgente, un pelino più analogico… Ma..ecco… una volta alzato un pelino il volume (il volume più alto è sempre percepito come qualità audio più alta, dal nostro cervello, da qui la cosiddetta Loudness War di cui si è parlato in altre discussioni..) per confrontare “da pari a pari” le due edizioni… ecco… anche questa in formato 24/48 non è assolutamente disprezzabile… forse si perde qualcosina nella caratterizzazione del violino, ma sai che forse qui il pianoforte suona più libero e naturale? Boh? Fatto sta che queste nuove rimasterizzazioni HiRes 24/48 della branca australiana Universal ..ecco sono di buona qualità! Quindi si può ascoltare tranquillamente anche il resto della serie Wiener Octet e Soloists…
SimoTocca Inviato 23 Marzo 2024 Autore Inviato 23 Marzo 2024 Ecco dunque che consiglio di ascoltare anche il Settimino di Beethoven, in una delle due edizioni che per decenni è stata il riferimento assoluto (eseguita da musicisti che sono anche, quasi tutti, membri dei Wiener Philharmoniker ..orchestra di riferimento per Beethoven e Schubert.. e non solo perché a Vienna hanno vissuto..😉) Ma..anche Brahms ha legami profondi con Vienna, no? E anche questa edizione del quintetto per clarinetto di Brahms, col solista che è il clarinetto principale dei Wiener Philharmoniker del tempo che fu, è stata per decenni in cima alla lista dei riferimenti..
SimoTocca Inviato 23 Marzo 2024 Autore Inviato 23 Marzo 2024 E poi c’è questa chicca registrata negli anni ‘80, in DDD ed ora rimasterizzata in formato 24/48 in Australia ..🦘 Con un giovane (ma già grandissimo interprete) Andràs Schiff al pianoforte…e i soliti solisti viennesi alle prese con Brahms… Ma..ecco.. le nuove rimasterizzazioni di questa serie dedicata ai solisti viennesi contiene così tante perle che mi corre l’obbligo segnalare in due righe.. Come l’Ottetto di Schubert, anche questo album fra i riferimenti classici di sempre.. Ma anche musica più moderna e contemporanea (allora, anni ‘50-‘60 del novecento) che sono davvero da ascoltare con una certa devozione, come quest’album dedicato a Hindemith e a Britten
SimoTocca Inviato 23 Marzo 2024 Autore Inviato 23 Marzo 2024 @G.Carlo Che il giovane Lim fosse un fuoriclasse ce n’eravamo accorti noi..prima dei giurati del Concorso Cliburn 😉 Non so dove e non so quando, ma parlando delle più belle registrazioni del concerto Emperor di Beethoven, io avevo citato questa qui sotto.. Orchestra mai sentita, ma che suona molto bene (certo, il timbro delle migliori orchestre europee ed americane è ancora “cosa a sè”, ma che progressi in Asia amici miei!). Anche il direttore non se la cava affatto male. Ma io ero rimasto impressionato sopratutto dalla prestazione del giovanissimo Lim e per questo l’avevo segnalata! P.S. Ero rimasto impressionato dalla bellezza di suono e dal virtuosismo di Yundi, a Berlino sotto la bacchetta di Harding. Da ascoltare, se non lo conoscete questo album, in una bella registrazione DG HiRes 24/96… Purtuttavia mi era parso che Yundi “rimanesse” molto in superficie, non andasse oltre il bel suono… mentre Lim sembra che “scavi” nello spartito alla ricerca di qualcosa che va oltre il bel suono e la “lettera” interpretativa..
SimoTocca Inviato 23 Marzo 2024 Autore Inviato 23 Marzo 2024 Una volta, ai bei vecchi tempi, una quarantina di anni fa, le cronache musicali internazionali erano dominate da una “battaglia” tutta italiana, una battaglia pacifica invero ma per il titolo di “miglior direttore del mondo”. I nomi erano quelli di Claudio Abbado e di Riccardo Muti. Ci si accapigliava, fra critici e appassionati, per dire chi dei due avesse fatto il Verdi migliore, il Beethoven più bello, è così via.. Adesso, negli ‘20 del 2000, la “battaglia” è tutta nordica, finlandese per essere precisi…fra Klaus Mäkelä e Santtu-Matias Rouvali. E vede contrapposti due giovani direttori che sono le stelle nascenti (e già affermate) del panorama musicale intenzionale Ho avuto modo di ascoltarli dal vivo diverse volte e, ciascuno a modo suo, è davvero un grandissimo interprete. Proprio come Muti e Abbado allora, i due adesso si sfidano sullo stesso terreno in contemporanea… È successo con le sinfonie di Sibelius, registrate a Oslo da Mäkelä per la Decca Universal e a Göteborg da Rouvali (ancora in fieri la sua integrale per la Alpha). Dopo Sibelius entrambi si stanno cimentando con Stravinsky e con risultati lusinghieri. Makëlä a Parigi (sarà il successore di Dudamel?) e Rouvali a Londra con la mitica Philharmonia di cui è già capo… Devo dire che a me Rouvali piace molto per la sua originalità, per il suo modo molto personale di sottolineare l’accento ritmico o l’impatto sonoro…quindi “tengo” un po’ di più per Santtu… Ma devo ammettere che l’eleganza classica di Mäkelä è assai intrigante…e anche il suono Decca è bello assai per come è registrato.. Insomma… ad “avercene” di queste battaglie musicali.. si sarebbe tutti più ricchi di amore e di pace.. Cosi dovrebbe essere la guerra: abbasso carrarmati e bombe! I contendenti si dovrebbero sfidare mettendo il loro campione/campionessa sul podio e… noi dell’ONU musicale a fare da giurati… e che vinca il migliore! 🌈🌈
G.Carlo Inviato 23 Marzo 2024 Inviato 23 Marzo 2024 5 ore fa, Max440 ha scritto: A dire il vero dal link non risulta nulla ... Purtroppo la data è saltata: "Con grande rammarico dobbiamo comunicare che il maestro Yunchan Lim ha cancellato per motivi di salute i suoi prossimi concerti alla Royal Philharmonic e Wigmore Hall di Londra, al Gewandhaus di Lipsia e anche il suo atteso debutto a Milano del prossimo 10 aprile. Yunchan ha un risentimento alla mano e si sta curando per riprendere presto la sua attività concertistica. Stiamo lavorando per riprogrammare a breve il recital del Maestro cui auguriamo una pronta e completa guarigione e, naturalmente, vi informeremo tempestivamente sulla nuova data."
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