Questo è un messaggio popolare. diego_g Inviato 12 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Gennaio Un saluto a tutti, . nella speranza che sia cosa utile ed interessante, volevo condividere con voi una mia recentissima esperienza relativa ad un tema spesso dibattuto tra gli appassionati di hi-fi che volgono le proprie attenzioni verso diffusori con qualche annetto sulle spalle, ma non solo: il rifacimento del cross-over, con componenti non solo più “freschi”, ma anche di qualità migliore di quella degli originali. . Come forse qualcuno di voi ricorderà, un paio d’anni fa scarsi mi sono comprato una coppia di B&W 802 Matrix S2, tenute perfettamente, memore della grande considerazione in cui erano tenute al loro tempo e nel tentativo di migliorare le precedenti (ma ben più recenti) e più piccole B&W 804 d2. . L’acquisto è stato di mia grande soddisfazione, in quanto ha centrato il mio obiettivo, facendomi scoprire dei diffusori che – volendo essere sintetici – uniscono il meglio di due “mondi” che avevo sempre apprezzato, ossia le ProAc (di cui le 802 hanno la musicalità) e le B&W più recenti (più precise ed analitiche), ovviamente ad una frazione del prezzo di modelli omologhi attualmente in vendita. . Tuttavia, nel retro della mia testa continuava ad agitarsi un pensiero, rafforzato dalle tante discussioni lette su Melius: possibile che la componentistica del cross-over delle 802 S2, dopo tutti questi anni, sia ancora in grado di garantire le prestazioni originali di progetto, ossia di quando le casse furono immesse sul mercato? . A questo dubbio si sovrapponeva anche la curiosità di verificare se fosse vero che migliorando la qualità dei componenti, a parità di progetto, ci fossero dei vantaggi udibili. . Il caso ha voluto che, ad ottobre dello scorso anno, mi sia letto volentieri l’esperienza del rifacimento del cross-over di una coppia di B&W DM6 (i “pinguini”, per capirci) da parte del nostro collega di Forum @Andrea1981 e della conseguente soddisfazione del proprietario dei diffusori. . A colpirmi è stata soprattutto l’ordine e la “bellezza” delle schede progettate e realizzate ex-novo che ho visto nelle foto: io sono intimamente convinto che a tale razionalità non possa che corrispondere anche un ottimo progetto e una persona meticolosa, e quindi ho contattato Andrea. . La mia intenzione era quella di arrivare ad un nuovo cross-over, mantenendo però assolutamente prerogative progettuali e valori dei componenti del progetto originale (senza cioè pensare di “migliorare” o cambiare ciò che i progettisti di B&W avevano inteso realizzare) e in questo io e Andrea eravamo assolutamente allineati; un’altra cosa che ho apprezzato nell’approccio di Andrea è stata l’attenzione – per me fondamentale – all’ottimizzazione del rapporto qualità / prezzo del nuovo cross-over, senza cioè voler necessariamente inseguire costose chimere, dal discutibile incremento marginale della qualità finale. . Fissata questa “filosofia”, mi sono poi affidato a lui (dopo avere scoperto il suo solido back-ground e CV) per la progettazione del tutto e per la scelta ed il reperimento dei materiali, insomma un "chiavi-in-mano", in un rapporto improntato sempre alla massima trasparenza e chiarezza di comunicazione. . Per farla breve, complice anche il periodo delle festività natalizie (giustamente focalizzate su altro), dopo che i primi contatti tra me e Andrea si sono sviluppati a fine ottobre ’24, ieri è finalmente arrivato il gran momento, in cui Andrea è venuto a casa mia per impiantare i nuovi cross-over nelle 802 Matrix S2. . Avere i nuovi cross-over in mano ha confermato la qualità del prodotto, e – insisto – anche la loro “bellezza”. . Una mattinata scarsa di lavoro serio e concentrato da parte di Andrea, venuto a Segrate ottimamente equipaggiato con tutti gli strumenti del mestiere, lavoro giustamente basato anche sull'effettuazione di misure (andamento dell’impedenza, risposta in frequenza prima e dopo l’intervento registrate con la scheda Clio del suo PC, che hanno confermato come il "prima" coincidesse con il "dopo") e poco prima dell’ora di pranzo le vecchiette albioniche erano di nuovo in posizione, pronte a suonare. . I risultati sonici sono andati oltre le aspettative. In generale, pur mantenendo assolutamente il loro “bilanciamento” e “carattere”, che mi avevano in fondo portato a sceglierle, con la sostituzione del cross-over originale (che abbiamo poi scoperto risalire al 1989, mai toccato) le 802 Matrix S2 hanno beneficiato di un’indubbia “lucidata” sonora. . Gli aspetti più evidenti del miglioramento riguardano una maggiore energia e “prontezza” nella gamma bassa, ora più articolata e rapida nei passaggi più impegnativi, e una lampante aggiunta di trasparenza nelle gamme media ed alta, a svelare dettagli prima abbastanza restii a mostrarsi, arricchendo ed illuminando così il quadro sonoro. . Il tutto porta ad un suono più vivo e cesellato, “increspato” direi, che in ultimo ci mette più vicini a quelle che erano le intenzioni originali dei musicisti e quindi ci consente di godere meglio della loro arte. . Le voci, in particolare, paiono avere beneficiato massimamente di questo “refurbishing”: piene, vibranti, articolate, financo più vere ed “umane” (se passa il concetto). Un ottimo investimento, insomma. . Sarebbe stato lo stesso, sostituendo semplicemente i vecchi condensatori? O il merito è anche dovuto all’implementazione di un circuito completamente nuovo, ottimizzato in ogni sua parte, nei componenti, nei materiali e nel layout, anche grazie a ciò che oggi è disponibile sul mercato? . “The answer is blowing in the wind” direbbe qualcuno, ma in fondo l’importanza di tutto ciò è per me oramai relativa, alla luce della più che soddisfacente riuscita dell’iniziativa. Se dovessi scommettere i mie due centesimi, credo che il nuovo cross-over nel suo complesso rappresenti un valora aggiunto, rispetto al mero re-cap. . Ovviamente, se ne avrà tempo e voglia, invito @Andrea1981 a fornire pure tutti i necessari dettagli tecnici sul progetto della scheda, la scelta dei componenti e la realizzazione del montaggio, oltre ovviamente alle sue personalissime opinioni sul suono che ne è alfine uscito. . Un saluto, . Diego 6 1
Questo è un messaggio popolare. Andrea1981 Inviato 12 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Gennaio @diego_g grazie 1000 a te della fiducia. intanto metto due foto del prima e dopo... dopo cena quando avrò messo a nanna l'erede argomenterò un po meglio 5 2
Questo è un messaggio popolare. Andrea1981 Inviato 13 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Gennaio Eccomi qua. giusto 2 parole per spiegare cosa e come è stato fatto il dictat era: migliorare la qualità nel rispetto del diffusore! quindi prima cosa ho fatto smontare a Diego il coperchio del fondo del diffusore per avere le misure massime di ingombro del pcb e dei componenti in altezza (chiaramente abbiamo eliminato tutto il circuito di protezione... "plus" che anche B&W ha visto bene di togliere nei modelli successivi ;-) ) dopo mi sono tirati giù da internet il service manual e ho inserito lo schema du un simulatore che uso (vituixcad) per dare un occhiata alle dissipazioni termiche di quel circuito dopo ave r trovato varie volte sorprese in materia di "resistenze brasate": come noterete infatti sui vari punti del circuito ne sono state impiegate di wattaggi diversi a seconda della dissipazione richiesta, e avendo cura di utilizzare soprattutto per quelle in serie delle NON Induttive (quelle di serie sono delle super economiche resistenze a gessetto da elettronica di consumo... uno dei TAPPI del sistema) Per gli induttori ho utilizzato delle Jantzen Core+disk sul ramo woofer per contenere le resistenze parassite, idem in parallelo sul passalto del medio. le altre sono in Aria con filo da 1,2mm Per i condensatori, in particolare i 5 MKP azzurri che si vedono al centro sono dei parallelli di 33uf per ottenere un cap da 66uf e uno da 99uf (originariamente ci sono montati 2 elettrolitici super economici che secondo me rappresentano il secondo TAPPO del sistema), questo perchè l'ingombro verticale ci ha limitato dall'impiegarne solo 2 del valore richiesto (non si sarebbe chiuso il coperchio) sul ramo tweeter ho impiegato dei ClarityCap ESA 250v che reputo eccezionali soprattutto per il loro rapporto Q/P la PCB è stata studiata di conseguenza tenendo le piste più corte possibile e di dimensioni più che generose L'installazione, previa misurazione elettrica ed acustica della configurazione di serie ha richiesto semplicemente di disconnettere i cavi dal vecchio crossover e saldarli sul nuovo, avvitare il crossover nuovo e richiudere tutto. Il tutto con misurazioni varie e senza fare le corse ha richiesto 3-4 ore di lavoro comprese tutte le misure di verifica finali. Avendo come numero minimo 5pz di ordine per i PCB me ne rimangono un altro kit se a qualcuno potessero servire ;-) Grazie a Diego per la fiducia e l'ospitalità A. 2 2
qzndq3 Inviato 13 Gennaio Inviato 13 Gennaio @Andrea1981 @diego_g Bel lavoro! Grazie per averlo descritto sul forum 1
diego_g Inviato 13 Gennaio Autore Inviato 13 Gennaio Io ho una domanda, sia per @Andrea1981 che - in realtà - per chiunque voglia intervenire: mi scuso fin d'ora per la mia pochezza tecnica, naturalmente. . Come detto, l'andamento dell'impedenza e quella della risposta in frequenza pre e post intervento sono pressoché sovrapponibili. . Come mai, allora, i diffusori suonano adesso in modo così diverso da prima? Quali altri parametri dovrei andare a misurare, per certificare questo cambiamento?
Andrea1981 Inviato 13 Gennaio Inviato 13 Gennaio Ogni componente va "guardato in ottica diversa"... per semplificare molto: ogni componente passivo è di fatto un equalizzatore... una resistenza non è solo una resistenza IDEALE, può per esempio avere una componente induttiva che la fa comportare in gamma alta in modo diverso da una non induttiva. Un induttanza in base alle sue caratteristiche varia la rdc e i vari condensatori hanno ESR diverse e anch'essi induttività diverse date dall'avvolgimento delle lamine. Ogni componente passivo va guardato come un "equalizzatore". Parametri che sono misurabili con analisi puntuali e accurate dei singoli componenti da svolgersi con apparecchiature idonee. Queste microvariazioni si "perdono" nella misura del semplice modulo o risposta del diffusore completo ma sommate le une alle altre all'ascolto si palesano. Se uno legge online si trova documentazione in materia... 1
Andrea1981 Inviato 13 Gennaio Inviato 13 Gennaio Per esempio https://www.vincenzov.net/tutorial/elettronica-di-base/condensatori/circuito-equivalente.htm https://www.audiotekworld.com/it/circuito-equivalente-induttore
Membro_0024 Inviato 13 Gennaio Inviato 13 Gennaio 9 ore fa, Andrea1981 ha scritto: L'installazione, previa misurazione elettrica ed acustica della configurazione di serie ha richiesto semplicemente di disconnettere i cavi dal vecchio crossover e saldarli sul nuovo, avvitare il crossover nuovo e richiudere tutto. una curiosità, il cablaggio interno è stato sostituito?
diego_g Inviato 13 Gennaio Autore Inviato 13 Gennaio @jammo @jammo Ciao. No, il cablaggio interno è stato mantenuto, in quanto di buona qualità: si tratta infatti di cavi Van Den Hul, se non erro modello CS12 (o qualcosa del genere), in ottime condizioni e di sezione abbastanza generosa. A disposizione per ogni chiarimento 🙂.
Andrea1981 Inviato 14 Gennaio Inviato 14 Gennaio @jammo Non serve... quei diffusori erano già cablati di fabbrica Van Den Hull CS12 cavo più che buono... Su serie tipo la DM invece è fortemente consigliato dato che montano un cablaggio RIDICOLO. Chiaramente serve più tempo e attenzione
Membro_0024 Inviato 14 Gennaio Inviato 14 Gennaio 11 ore fa, Andrea1981 ha scritto: Non serve... quei diffusori erano già cablati di fabbrica Van Den Hull CS12 cavo più che buono... 15 ore fa, diego_g ha scritto: Ciao. No, il cablaggio interno è stato mantenuto, in quanto di buona qualità: chiedo perchè lessi un articolo del buon Claudio Checchi che riguardava le 802 Matrix(probabilmente la serie prima) di cui diceva che i cavi andavano cambiati perchè sottodimensionati( se trovo lo posto) rispetto alla qualità degli altoparlanti, anche lui ne ha modificato il crossover con componentistica migliore. Ho avuto le 802 Matrix s2 liscio, diffusore meraviglioso già cosi, immagino con queste modifiche un ulteriore balzo in avanti
Andrea1981 Inviato 14 Gennaio Inviato 14 Gennaio @jammo diego non ha avuto la minima difficoltà a percepire il netto miglioramento... io non parlo perchè sarei di parte ;-)
diego_g Inviato 14 Gennaio Autore Inviato 14 Gennaio @jammo Ciao, noi (io e @Andrea1981) aprendo le 802 abbiamo avuto la netta percezione che il diffusore non fosse mai stato rimaneggiato prima di sabato, quindi suppongo che il cablaggio fosse quello originale: però ovviamente non ne sono sicuro al 100% e non ho cercato in rete l'informazione. Magari lo farò, per curiosità. . Quanto al miglioramento è stato davvero netto e percepito anche da orecchie non allenate (la solita moglie e soprattutto le figlie ), pur - ripeto - mantenendo il "carattere" originario delle 802, che poi è esattamente ciò che desideravo. Poi, magari le tue 802 avevano elementi del xover già a posto, però - pur senza averne prova certa - credo che i componenti di più alta qualità abbiano fatto la loro parte.
diego_g Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio @jammo ho fatto una rapida ricerca in rete sul tema del cablaggio interno: in partica poco o nulla, solo una chat su di un gruppo Google e in un 3AD su Canuck in cui si conferma che il marchio dei cavi fosse Van Den Hul, senza però precisarne il modello. Di più nin zo, ma mi pare di essere ancora più certo del fatto che il diffusore non sia mai stato rimaneggiato prima. Un saluto,
Membro_0024 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio @diego_g https://www.claudiochecchi.it/bw-802-serie-80/ si parla della serie 80 cioè il modello prima del S2, l'articolo è lunghetto e a Claudio piace prenderla alla lunga, ha scritto su diverse riviste del settore, ti metto un estratto nel caso non avessi tempo per leggere tutto , anche se gli articoli di Claudio sono sempre molto interessanti e meritano . " Quel cablaggio interno, visto con gli occhi di oggi rasenta il paradosso. Prima si realizza un diffusore prevedendo sia sottoposto a potenze in ingresso spropositate, così da rendere indispensabile la realizzazione di un sistema che ne protegga gli altoparlanti, sia pure caratterizzati da capacità di sopportare potenza tutt’altro che deficitarie. Poi però per trasferire quelle potenze, e inevitabilmente il segnale di cui costituiscono una peculiarità, dai morsetti d’ingresso al crossover e da questo agli altoparlanti dei cavettini insignificanti, probabilmente caratterizzati anche da buona qualità del materiale conduttore, ma di sezione davvero troppo risicata. Come se non fosse già più che abbastanza, i woofer, ossia gli altoparlanti cui di tutta quella potenza verrà indirizzata la massima parte, non sono collegati alle uscite del crossover in maniera indipendente, ma per mezzo di un singolo cavo che da questo va al primo di essi, da cui parte un ulteriore spezzone che collega anche il secondo. Per conseguenza, un solo cavo deve sopportare il flusso di segnale destinato a entrambi gli altoparlanti della via inferiore.
Andrea1981 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 9 minuti fa, jammo ha scritto: @diego_g https://www.claudiochecchi.it/bw-802-serie-80/ si parla della serie 80 cioè il modello prima del S2, l'articolo è lunghetto e a Claudio piace prenderla alla lunga, ha scritto su diverse riviste del settore, ti metto un estratto nel caso non avessi tempo per leggere tutto , anche se gli articoli di Claudio sono sempre molto interessanti e meritano . " Quel cablaggio interno, visto con gli occhi di oggi rasenta il paradosso. Prima si realizza un diffusore prevedendo sia sottoposto a potenze in ingresso spropositate, così da rendere indispensabile la realizzazione di un sistema che ne protegga gli altoparlanti, sia pure caratterizzati da capacità di sopportare potenza tutt’altro che deficitarie. Poi però per trasferire quelle potenze, e inevitabilmente il segnale di cui costituiscono una peculiarità, dai morsetti d’ingresso al crossover e da questo agli altoparlanti dei cavettini insignificanti, probabilmente caratterizzati anche da buona qualità del materiale conduttore, ma di sezione davvero troppo risicata. Come se non fosse già più che abbastanza, i woofer, ossia gli altoparlanti cui di tutta quella potenza verrà indirizzata la massima parte, non sono collegati alle uscite del crossover in maniera indipendente, ma per mezzo di un singolo cavo che da questo va al primo di essi, da cui parte un ulteriore spezzone che collega anche il secondo. Per conseguenza, un solo cavo deve sopportare il flusso di segnale destinato a entrambi gli altoparlanti della via inferiore. I circuiti di protezione sono contro la continua... non contro l'eccessiva potenza.... ;-)
Membro_0024 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 3 ore fa, Andrea1981 ha scritto: I circuiti di protezione sono contro la continua... non contro l'eccessiva potenza.... ;-) non sono parole mie dovresti leggere l'articolo ed eventualmente correggere lui ;)
Leo_Pistone Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio Dal manuale utente B&W 802 FS: La tecnica di lavorazione del sistema APOC (Audio Powered Overload Protection) basata sulla misurazione della corrente applicata a ogni singolo telaio altoparlante, garantisce la protezione da sovraccarico, punte di sovraccarico e da corrente continua. Nel caso subentri uno di questi parametri (sovraccarico), questi viene indicato da un segnale luminoso LED. Da questo punto in poi la traduzione italiana salta un passaggio essenziale quindi vediamo l'originale inglese, che per comprensibilità riprendo da un pochino più indietro e recita così: If any of these parameters are exceeded the red LED indicator will show this as a fault condition. As soon as the fault is removed the loudspeaker will return to normal operation. Come suggerisce con la sua stessa sigla, il sistema APOC è pensato innanzitutto per prevenire gli effetti dei sovraccarichi. Giustamente, sono portato a pensare, per via della destinazione dei B&W 801 e 802 non soltanto all'audio domestico ma anche e soprattutto agli studi di registrazione, cosa ben nota. Nelle condizioni tipiche di quell'utilizzo le potenze molto elevate sono all'ordine del giorno, notoriamente. Quindi il primo aspetto di cui preoccuparsi sono i sovraccarichi, anche perché la corrente continua in ingresso a un diffusore non solo la si ha ben più di rado, ma principalmente quando saltano gli stadi di uscita degli amplificatori finali con la conseguente emissione di corrente continua. Se il sistema fosse pensato esclusivamente per la protezione da continua, come sostiene il nostro amico, tra l'altro in buona compagnia, non si sarebbe chiamato APOC ma forse APDC o meglio ADCP. Da considerare inoltre che, cosa che taglia la testa al toro, le versioni degli 802 in cassa chiusa, ossia la prima e la 80, montano nella cella di filtraggio della via inferiore un robusto elettrolitico da 1000 uF/100V in serie al segnale. In quanto tale impedisce già con la sua presenza che la corrente continua possa arrivare ai woofer, in maniera probabilmente più efficace rispetto a qualsiasi circuito elettronico, il quale reagisce solo in seguito all'eventuale presentarsi del problema. In sostanza, quindi, negli 802 serie 80 e precedenti, il sistema APOC ha la sua funzione solo ai fini della protezione da sovraccarichi, data appunto la presenza del condensatore summenzionato, che per la cronaca e come è ben noto a chi sa realmente il fatto suo è un "frigorifero" parecchio corposo. Tale che per essere tolto di mezzo fisicamente dalla linea del segnale gli si dovrebbe lanciare contro una granata anticarro. Questo per la precisione, ma forse si adatterebbe con buona approssimazione anche alla nota e seguitissima serie TV "Siamo Tutti Fenomeni". 1
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