31canzoni Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 45 minuti fa, Turandot ha scritto: La curiosità è fondamentale ma va nutrita bene, non come ad un fastfood. E' l'effetto telecomando di Fantozzi. 1 1
Turandot Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio 12 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: È il limite enorme, e spesso sottovalutato, dello streaming … immagina la musica classica … un delirio Ho provato ben tre volte Qobuz e poi ho deciso che non era proprio cosa. Nel tempo (anni) ho perfezionato la gestione dei tag/metadati nella mia libreria liquida e ormai posso trovare qualsiasi cosa in tre/quattro tap, grazie a Minimserver, ore di lavoro (davvero tante) ma ne è valsa la pena. Da qualche mese poi ho iniziato a usare la app JPlay for iOS (usavo la app Lumïn) e grazie al fatto che faccio parte del team dei beta tester ho potuto indirizzare lo sviluppo verso una sempre migliore integrazione con Minimserver … non per vantarmi ma ora JPlay è davvero la migliore app disponibile e il binomio Minimserver/JPlay è quanto di meglio si possa immaginare … Sono assolutamente d'accordo. Certo poi, tutto il lavoro che hai fatto te...io non lo farei mai. ma tanto di cappello!
Berico Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio è una questione di equilibrio, tutto ciò che è nel www può provocare una sovra esposizione, come i social, i nativi digitali sono sicuramente avvantaggiati nel filtraggio e nell'uso, non rinuncerei nemmeno agli e-book e di quelli non compro nemmeno il formato fisico, per i libri e i film ho tratto il dado, per la musica no.
feli Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 51 minuti fa, Turandot ha scritto: 1) Faccio fatica ad organizzare gli ascolti e a trovare ciò che voglio ascoltare: sono abituato a muovermi fisicamente all'interno della mia discografia, e so dove ho archiviato determinati dischi, con lo streaming non mi ci raccapezzo. O ordini per data o per genere e sistematicamente quella "cosa" che voglio ascoltare ci metto tre ore a trovarla. 2) Ogni tanto un preferito se ne va, scompare. Lo devo ricercare e non è detto che lo trovi, per i motivi di cui sopra, o perchè proprio è stato eliminato. 3) Quando devo conoscere una nuova opera la devo sentire più e più volte (sarà un mio limite) per poterla apprezzare appieno, utilizzando lo streaming non mi viene naturale farlo e dopo un ascolto l'album rimane lì nei preferiti vita natural durante. Fino ad ora ho ascoltato i dischi liquidi che acquisto direttamente dagli artisti o bandcamp e i vinili, proprio in questi giorni mi ero convinto ad acquistare uno streamer puro: dovrò ricominciare la riflessione da capo . In particolare non avevo mai pensato al punto 2) ovvero che quanto ascoltato e apprezzato, non rimane nella directory "rock" piuttosto che "jazz" magari in ordine alfabetico come nella tua discoteca ma tende ad essere sommerso dagli altri titoli magari per nulla interessanti, che nel frattempo hai ascoltato..
Turandot Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio 7 minuti fa, campaz ha scritto: Ho letto molte volte i Cent’anni di solitudine: la prima su un tascabile Feltrinelli, l’ultima su un Meridiano Mondadori. Mi è piaciuto uguale… Non dico che non sia bello uguale, ma è l'impostazione stessa del prodotto che non è funzionale ai nostro scopi
Turandot Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio 2 minuti fa, feli ha scritto: Fino ad ora ho ascoltato i dischi liquidi che acquisto direttamente dagli artisti o bandcamp e i vinili, proprio in questi giorni mi ero convinto ad acquistare uno streamer puro: dovrò ricominciare la riflessione da capo Lieto di stimolare la riflessione, ma penso che la strada sia da provare. Dopotutto con poco si capisce se ci si sta a proprio agio oppure no. 1
OLIMPIA2 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio In tanti anni di passione mi sono costruito una biblioteca digitale su PC con le migliori versioni della musica che mi piace. Molti dischi, specie quelli famosi, hanno una miriade di versioni disponibili. Trovare quella da me gradita con lo streaming è un'impresa, meglio usare il mio disco locale. 1
Turandot Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio 5 minuti fa, Berico ha scritto: i nativi digitali sono sicuramente avvantaggiati nel filtraggio e nell'uso Temo che sia il contrario 1
jerry.gb Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Con qualunque mezzo mi è stata proposta la musica, la radio quando avevo 10 anni sino allo streaming, ora che ne ho 65, parliamo di mezzi, ma quello che conta è la musica, ciò che mi ha sempre importato è ascoltare, perché si è sempre ignoranti, ciò vale anche per la lettura, per cui oltre all’ascolto, mi informo, cerco, leggo, quando posso, ma vado alla ricerca di autori, album e realtà musicali nuove, così non mi annoio, quando scelgo di ascoltare qualcosa e proprio non so cosa scegliere, ascolto qualcosa che è da tanto tempo che non passa per le mie orecchie ma so che per me è bello e diventa una riscoperta; certo si ha bisogno di avere tutto sotto mano ed allora se hai un supporto fisico è importante archiviarlo in modo logico, se parliamo di streaming lo inserisco nei preferiti, con lo streaming ho adottato da tempo Roon e mi creo dei tag in cui canalizzo gli album in base a criteri per me comodi; basta trovare il modo e così spariscono le differenze tra supporto fisico e streaming, perché quel che conta è sempre la musica, almeno per me. E vai col pippone😉😂 1
gianventu Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Ho avuto Tidal da gennaio a maggio dello scorso anno, poi ho disdetto perchè in primavera ed estate preferisco fare altro che sedermi su un divano ad ascoltare. Pensavo di riattivare l'abbonamento ad ottobre, ma al momento non l'ho fatto e credo non lo farô, in parte per gli stessi motivi dell'opener, in parte perchè avendo 5tb di files, ho musica in abbondanza. Gli riconosco di avermi fatto conoscere artisti che non conoscevo, questo si. 1
Berico Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 5 minuti fa, Turandot ha scritto: Temo che sia il contrario no, direi di no, come normale che sia qualche fesseria la fanno, d'altronde sono armi, ma l'ingresso nel mondo digitale è una sorta di iniziazione obbligatoria, ed imparano in fretta, poi il sessantenne che fa lo scemo alla stadio non è diverso dal sedicenne che fa lo scemo sui social.
Berico Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 18 minuti fa, 31canzoni ha scritto: E' l'effetto telecomando di Fantozzi. esattamente ciò che prima era la tv con tanti canali oggi è lo streaming, mio zio comprava ogni sorta di oggetto da tele elefante e affini, ogni epoca ha le proprie novità da gestire.
one4seven Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Il segreto, sta nel non "scambiare" il contenuto con il contenitore. Nel momento che decido di mettermi ad ascoltare musica, è lei (ed io) che guida. Lo streaming è solo un immenso "negozio" a disposizione. Come lo è la libreria locale, o i CD/LP in discoteca. Sono loro a mio servizio, non il contrario. Quando "entro", so già bene cosa voglio ascoltare. Per cui, se lo prendo dalla libreria locale, dalla discoteca o dal servizio on line a cui sono abbonato, è lo stesso. (Al netto della variabile "diverse edizioni"). 2
sbriglio Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Secondo me supporto fisico e streaming vanno usati in maniera complementare: personalmente uso lo streaming per conoscere nuovi titoli o nuovi autori, salvo poi acquistarne il supporto fisico se mi piacciono particolarmente. Certo la mia esperienza è limitata, per ora, ai servizi gratuiti (Spotify Web e Amazon Music Prime): sono stato tentato di passare alla versione a pagamento di uno dei due, ma finora ho resistito, viste le modalità d'uso. Va detto infine che per ragioni anagrafiche sono sentimentalmente legato al supporto fisico (LP o CD che sia). 2
bear_1 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio ..mah come in tutte le cose ci sono i pro e i contro... mi ricorda la filodiffusione di allora ora invece si può scegliere.
Panurge Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Ho tidal famiglia perché è giusto che i ragazzi possano usufruire della musica comodamente, in studio ho un cosetto attaccato all'ampli, al 90 come sottofondo rai ex filodiffusione, per ascolti seri CD e vinili. 1
shoegazer_82 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio bello il post iniziale, soprattutto per quanto concerne il punto inerente la possibilità di trasmettere una collezione di dischi (pura saudade) e che ha a che fare col concetto più ampio di deserto digitale che investe noi argonauti del ventunesimo secolo in qualsiasi campo (foto, libri, ricordi affidati incautamente a qualche social, videoteche scomparse, etc.) dopodiché i miei punti a favore dello streaming: 1 - cercare di evitare il c.d. choice overload bias, che si riferisce alla situazione in cui un individuo si trova di fronte a un numero eccessivo di opzioni tra cui scegliere, con conseguenti effetti negativi sul processo decisionale, come indecisione, stress e insoddisfazione, coltivando un minimo di cultura musicale (cosa analoga da fare con lo streaming video, per non essere risucchiati dai consigli dell'algoritmo dei vv. netflix/prime/etc. e passare le serate a cercare un film anziché guardarlo); 2 - tenersi stretti Tidal e Qobuz, in quanto probabilmente scompariranno inghiottiti da Spotify; al momento attuale sono i servizi di streaming che pagano di più gli artisti (più del doppio di Spotify) e - avendo un numero di utenti infinitamente inferiore - sono in perdita costante, per cui sopravviveranno solo se riusciranno a raggiungere una massa critica; tra l'altro effettuando streaming lossless hanno anche costi di gestione più elevati; 3 - concordo che - mentre l'algoritmo di Tidal e Qobuz nei consigli si muove fra l'inutile e l'imbarazzante - riconosco a Spotify alcune volte di avermi consigliato roba buona che non conoscevo; 4- ovviamente il punto - banalmente - più a favore è il rapporto costo/benefici: al costo annuale di tre vinili della Velut Luna hai accesso a un repertorio sconfinato che neanche chi come me è cresciuto con Napster avrebbe mai immaginato, per cui non ha senso parlare di alternatività fra streaming e discoteca materiale
Nacchero Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio @Turandot io vado quasi esclusivamente di streaming ma comprendo bene ciò che hai scritto. Mi permetto di dirti che, però, un quanto ai suggerimenti hai scelto la piattaforma sbagliata. Qobuz è indietro assai in questo. Con Tidal ho scoperto realmente cose che non avrei mai trovato, o quasi. Inoltre il vantaggio dello streaming è che costa poco e per un giovane può fare la differenza. Ma anche per me che non mi potrei permettere di spendere 100 euro al mese in CD, al netto del fatto che ora si trovano a poco. Ammetto che non avendo cultura nella classica avverto meno o quasi niente le eventuali mancanze. Ci metto che ascolto tanto in auto e le playlist mi piacciono molto. Però, ripeto, comprendo e sono d'accordo su tutto, in pratica. 1
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