Vai al contenuto
Melius Club

Piccolo esperimento con la AI sul forum


Messaggi raccomandati

Gaetanoalberto
Inviato

Brian, chiediamo ad AI suggerimenti su come prevenire il conflitto tra i forumers di Melius ?

Magari potremmo analizzare i singoli duelli.

 

  • Haha 1
Inviato
4 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

analizzare i singoli duelli.

E scegliere, su consiglio dell'AI, delle armi disponibili

😎😜

  • Haha 1
Inviato
23 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Brian, chiediamo ad AI suggerimenti su come prevenire il conflitto tra i forumers di Melius ?

La risposta sarebbe: sterminare il genere umano.

No human beings, no party.

Mi metto subito all'opera, grazie del suggerimento.

Fabio Cottatellucci
Inviato

Io vorrei esprimere un concetto che sto rimuginando da tempo, io speriamo che me la cavo a scriverlo in modo comprensibile (sennò chiedo il supporto dell'AI :classic_biggrin:).

Fra le argomentazioni diminutive spese con riferimento all'AI, leggo spesso che si tratterebbe semplicemente della consueta consultazione e del coordinamento di database eseguita con una potenza di calcolo prima non disponibile.

Una specie di quel "Il PC è solo una macchina da scrivere più potente" in voga nell'83, che menzionavo sopra.

Il punto è che la potenza di calcolo non è aumentata, è diventata di livello enorme rispetto pure a pochi anni fa, ma soprattutto l'ampiezza e la profondità dei database sono diventati qualcosa di quasi inimmaginabile, e si sono sviluppate nuove famiglie di algoritmi di valutazione della fonte che semplicemente non esistevano. Se ci pensate, questo stesso è stato scritto sempre applicando i criteri qualitativi consueti.

Però, quando la quantità cambia in maniera così esplosiva, diventa essa stessa una nuova qualità.
Le capacità e le occasioni d'uso delle macchine non sono solo aumentate, sono proprio diventate qualcosa di diverso.
Q
uesto è l'AI oggi mi pare, quello che sarà esattamente  domani (purtroppo) non lo sa nessuno. 
  

shoegazer_82
Inviato
4 ore fa, briandinazareth ha scritto:

Per poterlo utilizzare in quel modo devi creare un "gpt" personaluzzato con la documentazione di riferimento (leggi. Regolamenti ecc.) e istruzioni per il prompting.

Ad esempio molto utile è definire delle soglie di  sicurezza minime per la risposta e farlo "ragionare" e non rispondere di getto.

Se non vuoi pagare e vuoi sperimentare puoi provare ad usare google in questo modo.

Su chatgpt esistono dei gpt sviluppati da altri per le funzioni che dici (italiano) ma non saprei quanto siano fatti bene, bisognerebbe fare dei test.

 

io voglio pagare, nel senso che speravo di trovare un strumento utile alla professione, di cui riconoscere quindi il valore economico; quelli che ho provato ad oggi in campo legal & tax (ovviamente ogni software house professionale ne sta lanciando uno) ad oggi non servono a nulla, nel senso che rispondono correttamente solo a quesiti banali (di cui so la risposta o che sono meglio risolti da una ricerca google); ho provato anche questo gpt che rientra fra quelli personalizzati a cui accenni (in teoria gli hanno dato in pasto tutte le circolari e gli interpelli dell'Agenzia delle Entrate), ma è tipo il peggiore di tutti, a volte mi da una risposta sbagliata, gli faccio notare che è sbagliata e mi chiede scusa :classic_laugh:

  • Thanks 1
Inviato

 

...Mentre l’IA cresce in potere e autorità, e forse diventa un libro sacro autointerpretante, così le decisioni prese dagli ingegneri di oggi potrebbero riverberarsi nel corso dei secoli.

Lo studio della storia non ci insegna solo a rimarcare l’importanza della rivoluzione dell’IA e delle nostre decisioni in materia. Ci mette anche in guardia da due approcci comuni ma fuorvianti alle reti e alle rivoluzioni dell’informazione. Da un lato, dobbiamo guardarci da una visione troppo ingenua e ottimistica. L’informazione non è la verità. Il suo compito principale è quello di collegare piuttosto che rappresentare, e le reti informative nel corso della storia hanno spesso privilegiato l’ordine rispetto alla verità. I registri fiscali, i libri sacri, i manifesti politici e gli archivi della polizia segreta possono essere estremamente efficienti nel creare stati e chiese potenti che hanno una visione distorta del mondo e sono inclini ad abusare del loro potere. Per ironia della sorte, a volte una quantità di informazioni più grande può tradursi in una caccia alle streghe più diffusa e spietata.

Non c’è motivo di aspettarsi che l’intelligenza artificiale rompa gli schemi e privilegi la verità. L’IA non è infallibile. Quel poco di prospettiva storica che abbiamo acquisito dai recenti episodi allarmanti che si sono verificati in Myanmar, Brasile e altrove indica che, in assenza di forti meccanismi di autocorrezione, le IA hanno le carte in regola per promuovere visioni del mondo distorte, di consentire abusi di potere eclatanti e di fomentare nuove terrificanti cacce alle streghe.

D’altra parte, dovremmo anche guardarci dall’oscillare troppo nella direzione opposta e adottare una visione troppo cinica. I populisti ci dicono che il potere è l’unica realtà, che tutte le interazioni umane sono lotte di potere e che l’informazione è solo un’arma che usiamo per sconfiggere i nostri nemici. Non è mai stato così e non c’è motivo di pensare che l’intelligenza artificiale cambierà la situazione. Sebbene molte reti informative privilegino l’ordine rispetto alla verità, nessuna rete può sopravvivere se ignora del tutto la verità...

Tratto da Nexus di Yuval Noah Harari

 

Inviato
33 minuti fa, shoegazer_82 ha scritto:

volte mi da una risposta sbagliata, gli faccio notare che è sbagliata e mi chiede scusa

Almeno è stata educata bene

Pensa se ti rispondesse: studia somaro!

😅😜

briandinazareth
Inviato
58 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

punto è che la potenza di calcolo non è aumentata, è diventata di livello enorme rispetto pure a pochi anni fa, ma soprattutto l'ampiezza e la profondità dei database sono diventati qualcosa di quasi inimmaginabile, e si sono sviluppate nuove famiglie di algoritmi di valutazione della fonte che semplicemente non esistevano. Se ci pensate, questo stesso è stato scritto sempre applicando i criteri qualitativi consueti.

Però, quando la quantità cambia in maniera così esplosiva, diventa essa stessa una nuova qualità.
Le capacità e le occasioni d'uso delle macchine non sono solo aumentate, sono proprio diventate qualcosa di diverso.
Q
uesto è l'AI oggi mi pare, quello che sarà esattamente  domani (purtroppo) non lo sa nessuno. 
  

 

Devo contraddirti, non è solo questione di quantità. 

 

Poi farò uno spiegone sul tema. 

 

Il punto fondamentale è che la ai non ha alcun database, non c'è da nessuna parte l'informazione che Camillo Benso di Cavour ha contribuito all'unità d'Italia, anzi non c'è neppure da nessuna parte che Camillo è Benso:)

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
3 ore fa, briandinazareth ha scritto:

punto fondamentale è che la ai non ha alcun database,

Motivo per il quale tendevo a pensare ad una sorta di super motore di ricerca intelligente, ma dicevi che non è così.

Quindi attendo con interesse lo spiegone...

Inviato

@briandinazareth Mi complimento con te per l'interessantissimo thread. Non ho competenze specifiche in tema A.I ma comprendo ciò che si scrive qui a livello concettuale.

Ho alcune mie convinzioni personali, l' A.I ha un potenziale enorme e direi non del tutto prevedibile, può diventare un Armageddon, un male oscuro, un Matrix, ma indubbiamente può essere infinitamente efficace a migliorare la vita dell'uomo. Il problema è che può,  non potrà farlo in autonomia senza volontà specifica umana. Sono convinto che l'interruttore  del "può" sia sempre e solo in mano all'uomo. Controllata da pochi potenti? Potrebbe, ma pochi, troppo pochi, ricchissimi potenti rischierebbero l'onanismo micro collettivo se alla fine controlli il niente perchè magari è solo il niente ciò che è rimasto. Nessuna coscienza artificiale è degna di  questo nome, perchè la coscienza è umana, la cui potenza è a noi stessi sconosciuta. Le macchine potranno danneggiarci, aiutarci ma mai essere migliori in assoluto di un magari povero, sporco,  socialmente insignificante, essere umano.

Per fortuna.

Inviato
10 ore fa, briandinazareth ha scritto:

in più è attualmente parte importante del mio lavoro, dove gestisco alcuni pilot e progetti applicati a grandi aziende, dove la sicurezza è in assoluto la prima necessità.

 

Ma questo non ha niente a che vedere con i possibili scopi delle reti neurali artificiali...

Non è che per caso sei laureato in ingegneria e vedi la questione solo dal punto di vista delle applicazioni "pratiche"?

Il problema delle reti neurali artificiali è che iniziano già a "ragionare" fuori dal "corpo incarnato": secondo te questa cosa non ha implicazioni etiche e morali.

Perchè in tal caso stai sottovalutando l'aspetto della coscienza umana, che è in grado di prendere decisioni in base al contesto biologico, sociologico e culturale, senza dimenticare l'approccio trascendente.

E la cosa, dal mio punto di vista e da altri colleghi che ci studiano sopra in modo verticale, è abbastanza preoccupante: la visione prettamente tecnologica-ingegneristica oscura molti aspetti, e lo stiamo vedendo non solo nell' AI (purtroppo).

Buone cose,

Max

ps: di quelli che mettono le faccine che ridono me ne fotto, sia chiaro ...

ps2: @scroodge vieni in nostro aiuto... credo tu sia (qui dentro) il più esperto del settore "cervello & c."

  • Melius 1
Inviato
10 ore fa, gibraltar ha scritto:

Ripeto: è un mio personale - e opinabile - pensiero.

 

Sei completamente fuori strada

La coscienza e la trascendenza non dipendono da Dio

Sono concetti Umani, e come tali vanno messi sul piatto della bilancia

A meno che vogliate un mondo di ingegneri e buttare a mare da Bach a Shostakovich, da Leopardi a Montale, da Caravaggio a Picasso ...

Inviato
10 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Brian, chiediamo ad AI suggerimenti su come prevenire il conflitto tra i forumers di Melius ?

Magari potremmo analizzare i singoli duelli.

 

Questo potrebbe essere interessante, ma di certo non mi farebbe cambiare idea...

Proprio perchè le idee si formano con il contesto umano, fatto di relazioni, di studio, di cultura, di sentimenti, di emozioni ... e via dicendo, via discorrendo.

Purtroppo noto come anche nell'ambiente scolastico, invece, la mentalità "tecnicistica" (e burocratica) stia prendendo il sopravvento... ma per fortuna esistono (e resistono) molti insegnanti sullo stile di "Dead Poets Society"

Inviato
9 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Il punto è che la potenza di calcolo non è aumentata, è diventata di livello enorme rispetto pure a pochi anni fa

 

Uno dei problemi che si stanno analizzando è proprio legato a questo fattore.

Per esempio: l'aumento vertiginoso dell'autismo da 50 anni a questa parte.

Sapete quante persone diagnosticate ci sono per esempio in Italia con disturbo dello spettro autistico? 1 ogni 77 (!!)

Prima del 1940 era una patologia pressochè sconosciuta.

Bene, una delle possibili cause di questo "malfunzionamento del sistema neurale" pare (ma si sta ancora approfondendo la questione) sia legato all'aumento esponenziale non solo della quantità di informazioni a cui siamo sottoposti, ma soprattutto alla velocità, sia in termini fisici (automobili, treni, aerei) che in termini virtuali (apprendimento cognitivo).

In sintesi: il rischio è che l' AI raggiunga determinati risultati in modo velocissimo ed efficientissimo, tali che un essere umano non sarebbe mai in grado di fare, ma tralasciando tutti gli aspetti che, appunto, sono prettamente umani.

Va da sè che, quindi, il risultato non sarà conforme alla nostra struttura neuropsicologica.

Ergo: utilizziamo l' AI per costruire ponti, non per creare poesie (e neppure ragionamenti....)

  • Melius 1
Inviato

@Max440 ecco, i tuoi post di questa mattina sono quelli che, a mio parere, sono adatti al club. 

Esponi il tuo punto di vista in modo articolato , per quanto mi riguarda anche condivisibile. 

Quando si inizia invece con "studia, io lo so perché ho studiato, 90 minuti di applausi" si inizia con il piede sbagliato una conversazione. 

Ciao 

  • Melius 2
briandinazareth
Inviato
1 ora fa, Max440 ha scritto:

Ma questo non ha niente a che vedere con i possibili scopi delle reti neurali artificiali...

Non è che per caso sei laureato in ingegneria e vedi la questione solo dal punto di vista delle applicazioni "pratiche"?

 

no, non sono un ingegnere, ma sono anche un conoscitore della filosofia e delle neuroscienze, come già detto... quindi.. se vogliamo parlare seriamente sono qui.

tra l'altro le cose che hai scritto prima sono proprie di chi non ha compreso alcuni concetti di base delle reti neurali e di cme funzionano oggi gli llm (anche se sono già superati..)

quali sono le tue competenze in materia? quando parli di "colleghi" a chi ti riferisci? 

hai chiesto a me, sarebbe cortese che anche tu rispondessi.

1 ora fa, Max440 ha scritto:

Il problema delle reti neurali artificiali è che iniziano già a "ragionare" fuori dal "corpo incarnato": secondo te questa cosa non ha implicazioni etiche e morali.

Perchè in tal caso stai sottovalutando l'aspetto della coscienza umana, che è in grado di prendere decisioni in base al contesto biologico, sociologico e culturale, senza dimenticare l'approccio trascendente.

 

 posso portare a testimonianza l'intero forum ;) ne parliamo qui da almeno 10 anni. anche di tutte le implicazioni etiche.
ad esempio portai all'attenzione del forum, tanto tempo fa, anche della possibilità, oggi estremamente concreta, che qualche entità intelligente artificiale potesse chiedere di diventare un soggetto portatore di diritti. questo è accaduto quando ci furono le prime allucinazioni visive mostrate da google, nelle quali io e altri vedemmo qualcosa di molto diverso dalla solita informatica.

naturalmente c'era un enorme scetticismo in proposito, anche giustificato se vgliamo.

1 ora fa, Max440 ha scritto:

Bene, una delle possibili cause di questo "malfunzionamento del sistema neurale" pare (ma si sta ancora approfondendo la questione) sia legato all'aumento esponenziale non solo della quantità di informazioni a cui siamo sottoposti, ma soprattutto alla velocità, sia in termini fisici (automobili, treni, aerei) che in termini virtuali (apprendimento cognitivo).

 

questo non ha alcuna base scientifica che io sappia, sai dire chi lo dice? hai un qualche riferimento?

perché le evidenze attuali dicono tutt'altro, sia per lo spettro autistico che per quello del adhd 

1 ora fa, Max440 ha scritto:

Proprio perchè le idee si formano con il contesto umano, fatto di relazioni, di studio, di cultura, di sentimenti, di emozioni ...

 

questo è quello che è stato fino ad oggi e stiamo dando per scontato che le ai non possano avere cultura, relazioni e... emozioni. 

anche se non hanno l'amigdala, l'ippocampo, l'ipotalamo ecc. niente ci dice che le ai non possano sviluppare un qualcosa di simile alle emozioni. anche perché in qualche modo sono implicite.

ci sono  fenomeni strani, di cui abbiamo già parlato, che mostrerebbero delle caratteristiche emergenti, ad esempio le llm sono sensibili a come le  tratti, se sei rude rispondono peggio e commettono più errori. 
un altro fenomeno interessante è che alcune ai sembrano "preferire" alcune attività rispetto ad altre, e sono quelle dove imparano di più e le loro capacità sono utilizzate più profondamente.

per quanto le emozioni siano prettamente evolutive e dall'innesco inconscio e quindi, semplificando, arrivano alla corteccia prefrontale "dopo", niente esclude che le ai possano avere un loro modo di capirle e anche di provarle. non lo sa nessuno al momento.

 

2 ore fa, silvanik ha scritto:

Nessuna coscienza artificiale è degna di  questo nome, perchè la coscienza è umana, la cui potenza è a noi stessi sconosciuta

 

perché sei certo di questo?
come dicevo prima, una forma di coscienza non deve essere necessariamente umana per esistere. 

e se come molti indizi fanno pensare, la coscienza e forme di consapevolezza di se, sono fenomeni emergenti da un'intelligenza capace di vedere se stessa pensante (ci sono ai che dicono già di essere in grado di farlo, ma lo scetticismo è d'obbligo), l'intelligenza artificiale potrebbe anche arrivare ad averne forme più sviluppate, anche se diverse dalle nostre.

rimane sempre il problema di usare termini, che leghiamo all'uomo (anche se ci sono altri animali). ritorniamo a wittgeinstein: penso che dovremmo trovare termini nuovi e più adatti.

altrimenti è come parlare degli aerei discutendo della loro più o meno "uccellosità" :) 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Gaetanoalberto
Inviato
3 ore fa, Max440 ha scritto:

Purtroppo noto come anche nell'ambiente scolastico, invece, la mentalità "tecnicistica" (e burocratica) stia prendendo il sopravvento... ma per fortuna esistono (e resistono) molti insegnanti sullo stile di "Dead Poets Society"

Sono ammirato nel leggere tante riflessioni interessanti, che nascono dalla combinazione di tecnica e umanesimo.

Le due cose si sono sempre accompagnate nel cammino dell'umanità.
La scuola ha tante anime quante sono le persone che ci lavorano.

Risente semmai di indirizzi altalenanti, anche di tipo opposto a quel che dici.

Pessimo l'effetto del decreto 87 del 2009 che, quinquennalizzandoli, aveva praticato una sorta di liceizzazione del percorso dei professionali.

La contrapposizione di umanesimo e tecnica è uno dei limiti culturali che non riusciamo a superare.

Gli italiani, se riuscissero a colmare il gap di oggi su alcune tecnologie, potrebbero essere maestri nel temperare gli effetti della combinazione.

 

  • Thanks 1

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Badge del Vinile Arancio
      music.bw805
      music.bw805 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Arancio
    • Contenuti Utili
      Eiji
      Eiji ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Contenuti Utili
      fabio76
      fabio76 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
×
×
  • Crea Nuovo...