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Lotta ai trafficanti di esseri umani: il caso Almasri


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Inviato

@UpTo11 Non ti seguo. Che vuol dire che era già in volo?

Io sono una mente semplice, le cose me le devi spiegare, possibilmente stando sui fatti e non cazzeggiando. Che sarebbe meglio.

Inviato
2 ore fa, Roberto M ha scritto:

non è che il ministro avrebbe potuto lui far arrestare il libico.

Non ci sono più i nipoti di Mubarak di una volta.

appecundria
Inviato
11 ore fa, Roberto M ha scritto:

per un errore del TPI

Piantala col circo Barnum, la Corte Penale Internazionale smentisce pubblicamente la tesi del cavillo e dell’arresto irrituale. Stai parlando di criminali di guerra!

  • Thanks 1
Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

la Corte Penale Internazionale smentisce pubblicamente la tesi del cavillo e dell’arresto irrituale

@andpi65 Leggi se hai tempo e voglia.

.

 

"Almasri, nessun vizio di forma: il “torturatore di Tripoli” libero per scelta del governo

 

 

Non c’è stato un errore, né un vizio di forma. Il governo ha deciso di non consegnare alla Corte penale internazionale (Cpi) Najeem Osama Almasri Habish, 47enne capo della polizia giudiziaria del regime di Tripoli legato a doppio filo all’Italia, accusato di crimini di guerra, tortura e mille altre nefandezze commesse dal 2015 nel famigerato carcere di Mitiga. Lì le milizie libiche rinchiudono jihadisti, altri nemici, omosessuali e migranti in attesa di imbarcarsi per l’Italia.

Almasri era stato arrestato domenica a Torino, dove era arrivato dalla Germania per assistere a Juventus-Milan (tifa Juve), sulla base di un red notice Interpol sollecitato il giorno prima dalla Corte dell’Aja. Martedì però la Corte d’appello di Roma, competente per i mandati d’arresto della Cpi, l’ha scarcerato perché l’arresto era “irrituale”: mancava infatti l’intervento del ministro della Giustizia, l’unico che a norma della legge 237 del 2012 può avviare la procedura; a differenza dell’arresto a fini estradizionali, qui “non v’è una previsione attinente alla possibilità di intervento ‘di iniziativa’ della polizia giudiziaria”, scrive la Corte d’appello. Un Falcon della Presidenza del Consiglio ha riportato comodamente a Tripoli il presunto torturatore, espulso “per motivi di ordine pubblico e sicurezza” dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e accolto con tutti gli onori nel suo Paese.

Un comunicato della Corte dell’Aja, durissimo per quanto scritto in “cortese”, ieri sera ha messo in fila le cose. Sabato 18, on the same day e cioè “lo stesso giorno” dell’emanazione del mandato d’arresto per l’ufficiale libico, “la Cancelleria della Cpi ha presentato una richiesta di arresto dell’indagato a sei Stati parte, tra cui la Repubblica italiana. La richiesta della Corte è stata trasmessa attraverso i canali designati da ciascuno Stato ed è stata preceduta da consultazioni e coordinamenti preventivi”. Quindi Nordio – o almeno il ministero – ha ricevuto subito le carte. E non le ha trasmesse alla Procura generale di Roma come prevede la legge 237/2012, nemmeno quando la Procura generale l’ha sollecitato lunedì 20 gennaio, come si legge nell’ordinanza della Corte d’appello. Non è vero, come invece è stato fatto intendere, che la Cpi ha scritto al ministero solo dopo l’arresto. E anche se fosse stato commesso questo errore, sarebbe stato possibile rimediare con un nuovo provvedimento.

Scrivono ancora i giudici dell’Aja che Almastri, il 21, è stato “rilasciato senza preavviso o consultazione con la Corte”. E aggiungono di aver chiesto spiegazioni all’Italia: “La Corte sta cercando, e non ha ancora ottenuto, una verifica da parte delle autorità”. Per poi ricordare “il dovere di tutti gli Stati di cooperare pienamente”.

Un altro dettaglio conferma che è stata una scelta politica del governo. La mattina di lunedì 21, quando la Corte d’appello doveva ancora decidere sulla scarcerazione di Almastri, alle 10:14 il Falcon è partito da Roma e alle 11:13 è atterrato a Torino per recuperare Almasri. Qualche ora dopo, alle 15:55, un comunicato della Giustizia riferiva che Nordio aveva “ricevuto” e stava “valutando” la richiesta della Corte dell’Aja. Probabilmente il ministro non era stato informato dell’invio dell’aereo di Stato per il presunto torturatore. Non è chiaro come siano rientrati in Libia i tre connazionali che erano con lui a Torino, denunciati per favoreggiamento dalla Digos e poi espulsi sempre per motivi di “ordine pubblico e sicurezza” dal prefetto del capoluogo piemontese. I tre non avrebbero altre pendenze in Italia.

Qui non siamo di fronte all’immunità per i capi di Stato e di governo che protegge Benjamin Netanyahu, o Vladimir Putin, entrambi destinatari di mandati d’arresto della Cpi. Qui si tratta di un ufficiale, ma l’Italia ha preferito non collaborare. Probabilmente perché la collaborazione del regime libico è più importante, specie sull’immigrazione. D’altra parte, da quando è in vigore la legge 237/2012, nessuno è stato consegnato alla Cpi dall’Italia.

Le opposizioni protestano a gran voce, oggi al Senato risponderà Piantedosi. Nordio, a quanto pare, no."

 

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Inviato
14 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Leggi se hai tempo e voglia.

Non trova gli occhiali. 

briandinazareth
Inviato

la questione è veramente molto grave, le motivazioni mi sembrano fumosissime da parte del governo. 

mi sembra una manovra troppo ardita per qualche accordo sottobanco

Inviato

L'ennesima vergogna che il governo ha tentato di far passare sottobanco.

Inviato

Sbugiardata per l'ennesima volta la propaganda della pdc, ripetuta per due volte all'ONU a nome nostro.

Sbugiardata per l'ennesima volta anche la balla del "io non sono ricattabile".

Scopriamo che è ricattabile da uno dei peggiori criminali trafficanti di esseri umani ai quali dice di voler dare la caccia su tutto il globo terracqueo. Sottratto in fretta e furia alla giustizia perché quello sa troppe cose sui nostri accordi con le bande libiche. Hanno dovuto proteggere uno di quelli ai quali hanno appaltato il lavoro sporco.

.

Leggetevi anche Quirico su La Stampa di oggi.

appecundria
Inviato

La realtà non ha rispetto per gli sforzi del nostro @Roberto M

Inviato

In caso di arresto le ritorsioni verso italiani in Libia o altro sarebbero state immediate, mi pare chiaro.

Inviato
13 minuti fa, Panurge ha scritto:

In caso di arresto le ritorsioni verso italiani in Libia o altro sarebbero state immediate, mi pare chiaro.

Ragion di stato a la garbatellese.

mozarteum
Inviato

Anche a me. Aggiungo che la cosa e’ stata valutata da Giudici italiani in senso negativo (secondo la legge italiana l’arresto non era rituale e nel diritto penale operano i cd controlimiti alle decisioni di organi di giurisdizione internazionale). L’ultima parola spettava al Giardasigilli che avra’ fatto una valutazione come quella

suggerita da panirge, alleggerita dall’appoggio ricevuto dalla decisione della magistratura italiana.

  • Melius 1
Inviato

Vabbè, ma pure 'sto TPI... va a "comunicare" di sabato ad un ente pubblico italiano e spera  di avere risposta immediata - il che sarebbe già un miracolo - ma pure di ottenere l'azione richiesta... suvvia... :classic_rolleyes:

briandinazareth
Inviato

quindi neppure questa cosa si riesce a criticare? e dai... 

 

Inviato
45 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Ragion di stato a la garbatellese

che però dal punto di vista pratico-negoziale ragiona più bene, e da popolana semplice seppur sgamata si è guadagnata il titolo onorario di paesan freak. quindi perlomeno fino all' ambito che riesce ad influenzare, avanti così.

Inviato

Ricapitolando a mio uso: E' quindi vero che l'aereo di stato è partito da Roma per Torino quando c'era ancora tempo per confermare l'arresto ? 

Questa vicenda, al di la dell' effettivo "peso" del generale libico, va a minare la credibilità del TPI: A ben vedere l'istituzione è retta solo dal fatto che i firmatari "onorano" il patto costitutivo, e si indebolisce ogni volta che questo non accade.  

Inviato
17 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

quindi neppure questa cosa si riesce a criticare? e dai... 

 

 

13 minuti fa, audio2 ha scritto:

che però dal punto di vista pratico-negoziale ragiona più bene, e da popolana semplice seppur sgamata si è guadagnata il titolo onorario di paesan freak. quindi perlomeno fino all' ambito che riesce ad influenzare, avanti così.

.

Nonostante la figuraccia mondiale con la cecioni che per due volte all'ONU chiama all'alleanza interplanetaria contro i trafficanti di esseri umani e poi quando ne ha uno dei più grossi per le mani lo riconsegna bello impacchetato e con le scuse per il disturbo.

Nonostante anni di campagne elettorali sul tema sgamate per quello che sono, cioè propaganda per animelle semplici, qui e in UE dove va cianciando di caccia senza quartiere per portare a casa qualche strapuntino in cambio dell'hotel albania.

Nonostante questo appecoronamento verso la libia della nostra patriota nazionalista in pectore, ecc... insomma nonostante dimostri ogni giorno che le sue bugie hanno le sue gambe....

È ammmooooreeee :classic_biggrin:

.

2 minuti fa, Martin ha scritto:

Ricapitolando a mio uso: E' quindi vero che l'aereo di stato è partito da Roma per Torino quando c'era ancora tempo per confermare l'arresto ? 

Dalla cronologia della vicenda sembra proprio così.

.

2 minuti fa, Martin ha scritto:

Questa vicenda, al di la dell' effettivo "peso" del generale libico, va a minare la credibilità del TPI: A ben vedere l'istituzione è retta solo dal fatto che i firmatari "onorano" il patto costitutivo, e si indebolisce ogni volta che questo non accade.

Vedi, anzi, leggi Quirico su La Stampa di oggi.

  • Thanks 1
mozarteum
Inviato

Sono due temi: quello giuridico qui risolto da una Corte italiana indipendente in senso negativo rispetto all’ordine di arresto emesso da un TPI (e’ questo e’ il tema dei controlimiti che secondo me dovrebbe essere esteso anche ad altri ambiti oltre al penale, secondo l’esempio della Corte costituzionale tedesca).

e il tema politico della decisione finale che si e’ preferito -per ragioni che evidentemente non conosciamo a fondo ma che hanno presumibilmente rilievo per l’interesse nazionale- adottare nel senso della rispedizione in Libia del generale.

Decisione quest’ultima agevolata dalla precedente pronuncia dei giudici italiani

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