iBan69 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio Quindi, ancora una volta, questo governo si pone sopra la legge della corte penale internazionale, per scelte politiche.
Xabaras Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio 5 minuti fa, iBan69 ha scritto: Quindi, ancora una volta, questo governo si pone sopra la legge della corte, per scelte politiche. La cosa allucinante è che i Meloni's boys non si indignano neanche in questo caso, e cioè quando un famoso trafficante di vite tra quelli che contribuiscono al flusso migratorio verso i nostri lidi non solo viene liberato, ma rimpatriato con volo di stato nel proprio paese. Davvero allucinante l'incapacità di interpretare le notizie e la realtà dei fatti che alcuni hanno. 1
Panurge Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio 5 minuti fa, Xabaras ha scritto: ma rimpatriato con volo di stato nel proprio paese Questo mi ha colpito non la liberazione in se, cosa non bella ma con qualche motivazione intuibile.
iBan69 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio @Xabaras ma cosa vuoi che si indignano, questi hanno la faccia come il culus. Parlano bene e razzolano male. 1
UpTo11 Inviato 23 Gennaio Autore Inviato 23 Gennaio La ducetta non si discute. Mai. Credere, obbedire, fischiettare fingendo indifferenza con le mani dietro la schiena. 1
iBan69 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio Oggi sul Corriere della Sera, De Bortoli scrive: “Forse sarebbe meglio a questo punto che l’Italia uscisse, per coerenza, dall’accordo che ha istituito la Corte Penale internazionale, peraltro firmato a Roma. Ma poi qualcuno ci ricorderebbe che è una condizione di appartenenza all’Unione europea (e l’Ucraina si è aggiunta proprio per questa ragione). In questi giorni, comunque, stiamo dando uno schiaffo storico, un’ingiusta umiliazione, ai tanti interpreti della migliore tradizione giuridica italiana in tema di salvaguardia dei diritti universali: da Giuliano Vassalli ad Antonio Cassese.” Vergognoso, aggiungo io.
UpTo11 Inviato 23 Gennaio Autore Inviato 23 Gennaio Come al solito arriva il patetico ministro degli esteri: "Il Ministro Piantedosi riferirà in Aula e spiegherà tutto ciò che è stato fatto correttamente dal Governo italiano. L'Italia non è sotto scacco di nessuno siamo un Paese sovrano e facciamo la nostra politica. La Corte di giustizia dell'Aia non è il verbo, non è la bocca della verità. Si possono avere opinioni diverse. La decisione di liberare Almasri è stata della magistratura." . Cioè si possono avere opinioni diverse, facciamo la nostra politica (in barba agli impegni presi...), ma la decisione della liberazione è colpa della magistratura. Il governo della malavita.
Questo è un messaggio popolare. Martin Inviato 23 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Gennaio 12 minuti fa, UpTo11 ha scritto: L'Italia non è sotto scacco di nessuno siamo un Paese sovrano e facciamo la nostra politica. La Corte di giustizia dell'Aia non è il verbo, non è la bocca della verità. e questo è ministro non uno scilipoti qualsiasi... affermazioni del genere per un personaggio così sarebbero ritenute eccessive in un dialogo da film dei Vanzina... immagino più di qualche funzionario della Farnesina a tirar testate sulla scrivania... Giggino a confronto ci fa la figura del Churchill... 3
UpTo11 Inviato 23 Gennaio Autore Inviato 23 Gennaio 28 minuti fa, Martin ha scritto: e questo è ministro non uno scilipoti qualsiasi... affermazioni del genere per un personaggio così sarebbero ritenute eccessive in un dialogo da film dei Vanzina... immagino più di qualche funzionario della Farnesina a tirar testate sulla scrivania... Giggino a confronto ci fa la figura del Churchill... Va già bene che non ha dato la colpa agli anarcoinsurrezionalisti. A sto giro tocca alle toghe rosse.
Supertramp Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio 2 ore fa, UpTo11 ha scritto: La ducetta non si discute. Mai. Credere, obbedire, fischiettare fingendo indifferenza con le mani dietro la schiena. Cosa c'è da sorprendersi? È o no il solo capo (ecazz) di governo europeo ad aver presenziato all' insediamento del pluripregiudicato Trumpolo ed essersene pure vantata ? 1
martin logan Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio Da "GIUSTIZIA PENALE" di oggi (dal sito potete scaricare copia dell'ordinanza. Qualcuno ha letto che hanno scritto i Giudici, prima di dare aria ai denti e alle dita ? Corte di Appello di Roma, Sez. IV, Ordinanza ex. Legge 237/2012 CPI, 21 gennaio 2025 Presidente dott. Flavio Monteleone, Giudici dott. Francesco Neri – Aldo Morgigni Segnaliamo ai lettori, in considerazione dell’interesse mediatico e giuridico della vicenda, l’ordinanza con cui la Corte di Appello di Roma ha disposto l’immediata scarcerazione di Najeem Osema Almasri Habish «in assenza di richiesta di applicazione di misura cautelare da parte del Procuratore Generale per mancata trasmissione degli atti della Corte penale internazionale di competenza ministeriale». La Corte di Appello ha condiviso la richiesta del Procuratore Generale, il quale – come si legge nel provvedimento – aveva chiesto ai giudici di «dichiarare la irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il Ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte Penale Internazionale (Ministro interessato da questo Ufficio in data 20 gennaio u.s., immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, ad oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito»). La procedura in concreto attuata dagli operanti – si legge nell’ordinanza – «è stata quella prevista per le procedure estradizionali dall’art. 716 c.p.p., che prevede la possibilità dell’arresto d’iniziativa da parte della polizia giudiziaria dei soggetti attinti da mandati di arresto internazionale a fini estradizionali. Diversamente la Legge 237/2012 (con la quale è stato recepito nel nostro ordinamento lo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale di cui alla L.232/1999) non prevede tale possibilità per l’Autorità di polizia giudiziaria ma prescrive una procedura analiticamente scandita dall’art. 11 per i casi in cui la richiesta di consegna da parte della Corte penale internazionale sia già pervenuta e dall’art. 14 per i casi in cui tale richiesta non sia ancora pervenuta, ma la Corte p.i. faccia richiesta di Applicazione provvisoria della misura cautelare». Anche in quest’ultimo caso, «la procedura da applicare è comunque quella di cui all’art. 11, che non prevede alcun intervento d’iniziativa della polizia giudiziaria. Ciò posto, sembra appena il caso di osservare che la procedura applicativa della misura cautelare prevista dalla predetta normativa speciale, prescrive una prodromica e irrinunciabile interlocuzione tra il Ministro della Giustizia e la procura generale presso la corte d’appello di Roma ( competenza espressamente individuata dalla norma stessa), in ossequio al principio sancito nell’art. 2, comma 1, della stessa Legge 237/2012, secondo il quale “i rapporti tra lo Stato italiano e la Corte penale internazionale sono curati in via esclusiva dal Ministro della Giustizia, al quale compete di ricevere le richieste provenienti dalla Corte e di darvi seguito». Dalle considerazioni sopra svolte «si evince agevolmente che, nella fattispecie è stata, invece, eseguita la procedura “d’iniziativa” della polizia giudiziaria, prevista dall’art. 716 c.p.p. ma non dalla normativa prevista nella fattispecie. E’ vero che il richiamo effettuato dall’art. 3 della L.237/2012 alla applicabilità – “ove non diversamente disposto dalla presente legge e dallo statuto” – delle norme contenute nel libro undicesimo, titoli II, III e IV del c.p.p. consente di ritenere la procedura di consegna su mandato della Corte penale internazionale sistematicamente inquadrabile tra quelle estradizionali previste dal titolo II, ma la applicazione delle norme richiamate dal predetto art. 3 della legge è possibile soltanto laddove la legge stessa non abbia provveduto sul punto. Orbene, in punto di applicazione della misura cautelare, la Legge 237/2012 – in applicazione dello Statuto istitutivo della C.p.i. di cui alla L.232/1999 – ha prescritto analiticamente il relativo procedimento, in cui non v’è una previsione attinente alla possibilità di intervento “di iniziativa” della polizia giudiziaria, dovendo tale procedimento irrinunciabilmente passare dalla: 1. Ricezione degli atti da parte del Ministro della Giustizia, “al quale compete di ricevere le richieste provenienti dalla Corte e di darvi seguito” (art. 2, comma 1); 2. Trasmissione degli atti dal Ministro della Giustizia alla procura generale presso la corte d’appello di Roma (“il procuratore generale presso la corte d’appello di Roma, ricevuti gli atti, … OMISSIS) art. 11, comma 1; 3. Richiesta del procuratore generale alla corte d’appello, per l’applicazione della misura cautelare (“OMISSIS … ricevuti gli atti, chiede alla medesima corte d’appello l’applicazione della misura della custodia cautelare”) art. 11, comma 1». Tali circostanze – conclude la Corte di Appello – «precludono la possibilità di ritenere applicabile nella fattispecie il disposto di cui all’art. 716 c.p.p. che costituisce un sostanziale diverso intervento non inserito dal legislatore nella procedura in questione ed al quale, per tale ragione, non può farsi riferimento attraverso il richiamo dell’art. 3 sopra detto. Poiché la procedura di applicazione della misura cautelare è stata dalla Legge 237 /2012, come detto, specificamente scandita in tutti i suoi passaggi, deve inequivocamente accedersi al principio secondo cui ‘ubi lex voluit dixit’, in virtù del quale l’arresto d’iniziativa della polizia giudiziaria nella procedura di consegna su mandato della Corte p.i. deve ritenersi escluso in quanto non espressamente previsto dalla normativa speciale che, come detto, ha specificamente previsto ogni adempimento relativo alla compressione dello status lbertatis della persona; ciò anche in considerazione dell’evidente spessore che una tale previsione (art. 716 c.p.p.) avrebbe nel procedimento». 1
iBan69 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio @martin logan mah … fermo restando che non trovo scritto da nessuna parte che questo criminale dovesse essere riportato urgentemente nel suo paese con un aereo governativo a nostre spese. A me sembra, che questa urgente partenza, sia stata fatta proprio per non dar tempo di rimediare alla mancata trasmissione degli atti della Corte penale internazionale di competenza ministeriale. 1
audio2 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio 4 minuti fa, iBan69 ha scritto: non trovo scritto da nessuna parte che questo criminale dovesse essere riportato urgentemente nel suo paese con un aereo governativo a nostre spese si chiama ragion di stato come con l' erdocane, che è dentro la nato e piglia pure una fracca di soldi da tutti per tenere i migranti da quella parte
iBan69 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio 2 minuti fa, audio2 ha scritto: si chiama ragion di stato La ragion di Stato, in questo paese, è sinonimo di insabbiamenti, deviazioni e complicità stragiste.
iBan69 Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio @audio2 e questo vuole essere una giustificazione? Ma va là … 1
Xabaras Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio 15 minuti fa, audio2 ha scritto: si chiama ragion di stato Dici che la ragion di stato è dovuta al fatto di essere scesi a patti con un criminale che si occupa della tratta di essere umani? Bella schifezza. Andatene anche fieri, mi raccomando. Caccia in tutto il globo terraqueo 'na cippa. 1 1
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