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I vostri voti a scuola


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spersanti276
Adesso, Fabfab ha scritto:

In prima superiore rimandato in geografia per l'unica insufficienza (5): avevo sfidato la prof che, tramite i compagni, mi aveva avvisato che, se non avessi frequentato la scuola fino all'ultimo giorno (verso la fine dell'anno, se non avevi particolari problemi, le presenze si diradavano) per farmi interrogare da lei, mi avrebbe rimandato.

Io me ne sono sbattuto e, a settembre, la prima cosa che mi ha detto: hai visto che ho mantenuto la promessa?

Ha fatto bene 

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In seconda superiore mi sono salvato dall'essere rimandato in matematica con l'ultimo compito in classe.

La giornata del compito, consueto ripasso a casa la mattina presto e scopro una proprietà di geometria delle mediane e del baricentro che non conoscevo: ogni mediana giace per due terzi della propria lunghezza fra il vertice e il baricentro, mentre l'altro terzo si trova fra il baricentro e il punto medio del lato opposto.

Ebbene, botta di c..o, il compito era incentrato proprio su questa proprietà che, se non conoscevi, rendeva il compito irrisolvibile.

Risultato: fui l'unico a svolgere correttamente il compito e mi salvai!

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Gaetanoalberto

Elementari alla Vittorio Veneto, classe maschile, momento più bello l'attesa prima delle lezioni e l'uscita. Si andava da soli e i genitori ti lasciavano distantuccio da piccoli, dopo chilometri a piedi.

In particolare, nel grande piazzale antistante, si compravano dal vecchietto i "minicucchi", delle bacche con una scorza sottile e dolcissima che rosicchiavamo per lasciare il seme, adatto alla nostra cerbottana di plastica, che usavamo per colpire le orecchie dei compagni.

Nell'attesa, si giocava ad "acchiappa acchiappa" con un fare rude, sgambetti, spintoni...

Bello anche "A vacca scinni e n'cravacca": una squadra appoggiata al muro, l'altra saltava usando gli altri come cavalletto. Quelli sotto dovevano reggere, quelli sopra non sbattere sul muro e non cadere.

Le croste sulle ginocchia erano quotidiane.

All'uscita ogni tanto botte da orbi e percorso a seguire le ragazzine belle. Ma ero timido.

Sempre tutti dieci e nove in condotta.

Il maledetto compagno Spin***o però era il primo , io il secondo della classe.

Il soprannome del maestro: baffu i filu di ferru

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faccio outing: dopo le medie ITS, scelsi chimica perchè trovavo figo il camice bianco.Ts al 3 anno( mai capita la chimica, i problemini di stechiometria mi sembravano rebus insormontabili; per l' esame del 3 anno studiai come un pazzo , avevo davanti a me il programmacompleto...capii finalmente cosa stavo studiando:All esame la prof mi disse : non ti ho mai visto cosi preparato = poteva chiedermi tutto, sapevo tutto=saresti da 8 , mad evo tener conto dell andamento dell anno e mi diede o 6 o 7, non ricordo. Poi continuai per il diploma, a metà 5 anno cominciai a fare manca, giravo per i paeselli col mio supercaliffo, finchè divenne impossibile recuperare. Quando i miei lo seppero gli diedi uno dei più grossi dispiaceri. Andai militare...

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Gaetanoalberto

Le medie troppo brevi per essere vere, Riccardo da Lentini, tempi di esplorazione delle campagne, di caccia alle lucertole, dei campi di calcio improvvisati in piazza od in strada, dove il più bravo sceglieva i compagni a pari e dispari ed io ero il penultimo prima dell'handicappato.

Balli nelle feste in casa con il giradischi ed i 45 giri, dove invitare la bella era il passo più difficile. Tanta immaginazione, nessuna realizzazione. Gita a Firenze e poi a Roma, dove acquistai il primo regalo per i genitori davanti al Colosseo: un enorme ed orripilante posacenere in marmo, immerso in un colore rosso acceso che si perse negli anni. Ricordo lo sguardo commosso e inorridito di mia madre, e già si intravvedeva la mia scarsa propensione al successo commerciale.

Pagelle intorno al tutti nove, i dieci non si usavano. Ottimo alle medie, qualche medaglietta ai concorsi vari. Il maledetto D* N**o primo della classe, io secondo.

La bellissima insegnante di italiano di cui ero follemente innamorato gli metteva sempre mezzo punto più di me.

Pensare che era addirittura più prolisso.

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