Savgal Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio @briandinazareth Sottlineo, il punto è l'energia. L'utilizzo sistematico dei combustili fossili ha inizio con la macchina a vapore per poi proseguire con l'avanzare delle tecnologie. E' la produzione di energia per i diversi usi (elettricità, mobilità, riscaldamento) all'immissione dei gas serra. Vi è poi il contributo della chimica che ha prodotto molecole inesistenti in natura ed estremamente inquinanti e durevoli. Nel mondo pre-industriale simili fenomeni non erano immaginabili. Ricordo che Carlo Cipolla in una suo libro di storia economica chiudeva scrivendo che se un uomo dell'antichità fosse giunto nel Settecento non avrebbe avuto grandi difficoltà nel comprendere il mondo. Il mondo di metà Ottocento in un paese industrializzato sarebbe stato incomprensibile.
Xabaras Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio 18 ore fa, claravox ha scritto: E allora “viva il green!” Piu di 140.000 imprese di commercio al dettaglio sono sparite in Italia tra il 2014 e il 2024 Di queste, 46.500 erano attività di vicinato di base (alimentari, edicole, bar, distributori di carburanti). In 10 anni sono sparite 5.247 macellerie (-17,6%), 407 latterie (-22,6%), 1.077 forni (-3,9%), 814 panetterie (-19,4%), 111 negozi di bevande (-2,2%), 468 pescherie (-6,5%). Sono più di 26 milioni gli italiani che vivono in Comuni che non hanno più imprese di vicinato essenziali. In "Breve trattato sulla decrescita serena", Serge Latouche ha scritto «un posto di lavoro precario creato nella grande distribuzione distrugge 5 posti di lavoro stabili nel commercio di prossimità. Secondo l'Institut National de la Statistique et des études économiques, la diffusione dei grandi magazzini in Francia ha fatto scomparire il 17% delle panetterie, l'84% delle salumerie, il 43% dei negozi di casalinghi. Quel che è scomparso è una parte importante della sostanza stessa della vita locale, con il corrispondente disfacimento del tessuto sociale. Ancora una volta: ma che c'entra? Il tuo è spam all'ennesima potenza.
Panurge Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio I negozi di vicinato spariscono perché non sono attività economicamente sostenibili, non lo erano già ben prima del green, neanche più san Nero li può miracolare, è un po' come fare gli stuzzicadenti a mano partendo da un troncio.
extermination Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio E la qualità, in generale, continua ad abbassarsi come pure la quantità nel confezionato, nello scatolame, nel barattolame …con la tendenza a prezzi in aumento
jedi Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio @claravox Sei sicuro che non parli di te.? Voi negazionisti siete il cancro del globo. Ma adesso puoi andare negli Stati Uniti che con quel delinquente potresti trovarti bene
briandinazareth Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio 11 ore fa, Savgal ha scritto: L'utilizzo sistematico dei combustili fossili ha inizio con la macchina a vapore per poi proseguire con l'avanzare delle tecnologie. E' la produzione di energia per i diversi usi (elettricità, mobilità, riscaldamento) all'immissione dei gas serra. Vi è poi il contributo della chimica che ha prodotto molecole inesistenti in natura ed estremamente inquinanti e durevoli. Nel mondo pre-industriale simili fenomeni non erano immaginabili. Ricordo che Carlo Cipolla in una suo libro di storia economica chiudeva scrivendo che se un uomo dell'antichità fosse giunto nel Settecento non avrebbe avuto grandi difficoltà nel comprendere il mondo. Il mondo di metà Ottocento in un paese industrializzato sarebbe stato incomprensibile. Totalmente d'accordo, infatti non è una questione di equilibrio del passato, ma di possibilità. Comunque il problema è risolto, non n esiste più nulla. La scienza è stata battuta da concettina56 e Trump e il profeta
Savgal Inviato 3 Febbraio Inviato 3 Febbraio @briandinazareth Non riesco ad immaginarmi concettina56 o Trump che leggono la "Storia economica dell'Europa pre-industriale" di Carlo Cipolla. 1
appecundria Inviato 17 Febbraio Autore Inviato 17 Febbraio La transizione verde creerà 78 milioni nuovi posti di lavoro nel mondo entro il 2030: cosa sono i «green jobs» e quali sono i profili più richiesti. Secondo il World Economic Forum, la lotta ai cambiamenti climatici è uno dei fenomeni che più incide sul mercato del lavoro. Per cogliere fino in fondo le opportunità, però, servono corsi di formazione e aggiornamento. Se gestita nel modo corretto, la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici creeranno 78 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo entro il 2030. La stima è contenuta nel rapporto Future of Green Jobs 2025, pubblicato nelle scorse settimane dal World Economic Forum, che ha intervistato oltre mille datori di lavoro di 22 diversi cluster industriali e provenienti da 55 Paesi diversi. Secondo gli analisti del Wef, le profonde trasformazioni digitali ed energetiche in corso creeranno entro fine decennio 170 milioni di nuovi contratti di lavoro e ne faranno stracciare circa 92 milioni. Il saldo netto, dunque, è più che positivo: 78 milioni di nuovi lavoratori entro il 2030, molti dei quali impiegati nei cosiddetti «green jobs». https://www.open.online/2025/02/16/transizione-verde-lavoro-cosa-sono-green-jobs/
LeoCleo Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio 1 minuto fa, appecundria ha scritto: Secondo il World Economic Forum Ah beh, una sicurezza!
Guru Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio Nessuno pretende che abbia l'autorevolezza di Byoblu, ci mancherebbe.
LeoCleo Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio Dai, cerca di rinnovare un po' il repertorio, altrimenti non vali più il costo del biglietto!
lello64 Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio la gente vuole avere il diritto di girare con il naftone puzzolente di seconda mano
Fabio Cottatellucci Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio Il 03/02/2025 at 09:27, Panurge ha scritto: è un po' come fare gli stuzzicadenti a mano partendo da un troncio. Nobilissima citazione!
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 17 Febbraio Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Febbraio Piu’ semplicemente non vorrebbe spendere piu’ di 15/25 mila euro per un auto di impiego universale, facile rifornimento e durata 15ennale. Quando si arrivera’ a questo non ci saranno piu’ ragioni per andar in giro col naftone 2 1
Paolo 62 Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio Va anche detto che qualcuno il naftone puzzolente ma che va ancora non vorrebbe cambiarlo per forza, con quel che costano le auto oggi.
Martin Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio I cambimenti vanno fatti per gradi, dal naftone puzzzolente si deve passare a quello lievemente odoroso, poi a quello inodoro, indi ad un vago sentore di pulito, bagnoschiuma vidal, denim's, e una volta risalita la scala approdare al gasolio di Penhaligon's
appecundria Inviato 17 Febbraio Autore Inviato 17 Febbraio 1 ora fa, lello64 ha scritto: naftone puzzolente 1 minuto fa, mozarteum ha scritto: non vorrebbe spendere piu’ di 15/25 mila euro guardate che il green non riguarda le macchine, o comunque le macchine ne sono una parte modestissima e destinata ad decrescere ancora man mano che la nostra generazione saluta e se ne va. Crescono modelli di possesso e consumo diversi, ma non perché li imponga qualcuno, vi immaginate 18enne attuale che corre a prendersi la patente e comprarsi la Uno Turbo? Vecchiume...
LeoCleo Inviato 17 Febbraio Inviato 17 Febbraio @mozarteum @Paolo 62 bavboni pvoletavi… il comunista col Volex vuole spendeve di più. Scherzi a parte, è meraviglioso il neoclassismo della sinistra. Dagli addosso al l’impiegato o all’operaia che non può permettersi il lusso di cambiare auto ogni 4 anni. E poi si chiedono perché i loro elettori si buttano a destra. 1 1
Messaggi raccomandati