appecundria Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo @ferrocsm comunque capisco e condivido le tue preoccupazioni.
audio2 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo cioè è come nel post 2014 e le prime sanzioni alla russia qua in veneto sono pesate, e tanti dicevano eh ma su scala nazionale sarà l' 1% di tutto ( al massimo ) beh a parte che invece su scala regionale è molto di più, ma sono discorsi da fare che chiunque ha commerciato in qualcosa sa bene che non è che vai per l' all in, ma è tutto un sommarsi di piccole percentuali raggranellate di qua e di la. poi ci può pure stare il grosso acquirente. tipo, anno prossimo in italia il pil a meno 1% massi dai, cosa volete che sia è solo meno 1% non te ne accorgi nemmeno
briandinazareth Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo non dimentichiamoci che anche economicamente l'europa è molto più importante per noi degli usa. andare contro la ue per piegarsi acriticamente al bullismo di trump ci mette in una posizione molto scomoda.
wow Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 2 ore fa, nullo ha scritto: presume che dopo trenta anni avesse aggiustato il tiro dopo le intemperanze marxiste Senza dubbio, le biografie di Rossi e Spinelli lo dimostrano, il guaio è che dopo 80 e passa, per tanti siamo ancora al Mussolini (quello dei busti in esposizione) è stato un grande statista. 2 ore fa, nullo ha scritto: italiani da europei". Non direi
ferrocsm Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 37 minuti fa, audio2 ha scritto: e allora se non ce la si fa con i compressori vuol dire che produrre compressori O diomio sempre con questi distinguo, compressori era tanto per fare un esempio, ma hai idea di quanti prodotti a parte auto fuoriserie, vino, articoli modaioli di lusso, noi potremo vendere in Cina guadagnandoci? Ma uscite provate ad andare in aziende e chiedere quanta merce esportano in Cina che non siano prodotti di lusso. Azzo ma avete mai fatto caso a quanta roba acqiustate che magari pensate italiana ma arriva dalla Cina e secondo voi perché? Sapete quanti prodotti oltre i compressori dovremmo smettere di produrre ragionando balordamente come sembra facciate voi? Ma questo non riguarda solo l'Italia dato che nella stessa situazione ci stanno la Francia, la Germania, la Spagna, l'Olanda etc etc e pure l'Inghilterra anche se non più Europa. Se come altri mercati si intende magari il Canada l'Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone se ne può discutere, ma di andare a vendere in Cina Brasile Russia India, ciò che loro già producono per conto loro ai nostri prezzi, lasciate perdere. Io penso e spero che il biondo americano prima o poi si renda conto in che ginepraio si è andato ad infilare e una cosa tra le poche che si possono fare è quella di rispondergli con la stessa moneta sperando di riportarlo a più miti consigli, fare come dice la Meloni calandosi le braghe e dirgli ok siamo qui indifesi, approfitta pure, mi pare una grossa cavolata. Il bello o il brutto è che magari fino a qualche anno fa eravate qui a raccontarci di quanto fosse cattiva la Cina o l'India o il Brasile che ci facevano concorrenza sleale con i loro prodotti svaccando i prezzi e ora ci venite a raccontare che dovremmo esportare in Cina, ma cosa è intervenuto nel frattempo che vi ha fatto cambiare idea?
audio2 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo e allora fate mettere i controdazi, poi si che ci guadagnamo. cosa volete aggiungere ancora.
wow Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 2 ore fa, briandinazareth ha scritto: funziona sicuramente meglio della passività pensata dalla meloni Capisci che nel momento in cui il bimbominkia ha dichiarato che i dazi imposti dagli USA sono una mano santa per le nostre economie, il problema ha perso quel piccolissimo residuo di valenza strategico - economica, sopravvissuto al vassallaggio nei confronti di Trump, su cui ragionare ed è diventato l'ennesimo problema politico di tenuta della maggioranza, per cui la cheerleader invece di affrontarlo con gli economisti nelle sedi opportune (UE) cerca di capire quali cortine fumogene utilizzare per distrarre distrarre distrarre.
wow Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 1 ora fa, nullo ha scritto: il rapporto commerciale è talmente sbilanciato a favore di chi?
analogico_09 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 3 ore fa, nullo ha scritto: 4 ore fa, appecundria ha scritto: ....Spinelli vinse il Premio Robert Schuman nel 1973. si presume che dopo trenta anni avesse aggiustato il tiro dopo le intemperanze marxiste giovanili che lo portavano a discutere della proprieta privata in quel modo assurdo, e sui limiti della apllicazione della democrazia per realizzare una struttura di governo europeo. C'è a quanto pare chi prefrisce le intemperanze giovanili, senili e mortuarie del nazifascismo che abbiamo vissuto in solito e de facto, mai scomparso, e che grazie anche alle istanze marxiste fu sconfitto, il quale in Italia non si è mai realizzato se non, benchè faticosamente e in modo lacerante, sotto le prospettive del progresso, dell'emancipazione politico-sociale, lavorativa, culturale, civile, etc. Mentre viene ancora preso a prestesto sempre più ridicolo e stranamoresco da chi di riffa e di raffa, facendo giravolte ideologiche e storiche carpiali e sgangherare, seguita a martirizzare nel petto nascostamente ma non troppo la fascistica, incrollabile fede che si vorrebbe riportare in auge ovviamente non col manganello.., roba rozza d'altri tempi. Oggi le prove e manovre di illiberalità si fanno con modalità più garbate e raffinate con sullo sfondo i vernissage promozoionali coi lauti assaggi di ostriche a cui è stata calata l'iva... (mentre si calano le braghe alla nazione...) 1 1
nullo Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 1 ora fa, wow ha scritto: 3 ore fa, nullo ha scritto: presume che dopo trenta anni avesse aggiustato il tiro dopo le intemperanze marxiste Senza dubbio, le biografie di Rossi e Spinelli lo dimostrano, il guaio è che dopo 80 e passa, per tanti siamo ancora al Mussolini (quello dei busti in esposizione) è stato un grande statista. il che presume che la critica che ho posto in essere su quel passo dello scritto, al netto delle schermaglie fra tifosi di cui non me ne frega un tubo, aveva un senso. quando si rinsavisce rispetto ad una appartenza che genera chiaramente una distorsione è cosa sempre da festeggiare. ha fatto un percorso virtuoso che l'ha portato ad avere altre idee e altre considerazioni. ma fra noi discutevamo di quel passo pregresso. ps non capisco il nesso con un fesso che inneggia a Mussolini che stupidamente crede ancora in quel disegno. uno stupido è stupido a prescindere dal colore. ps sullo scritto di Montanelli rimango della mia idea, se guardo ad esempio al protezionismo francese e come ci siamo comportati noi con loro.
nullo Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 3 minuti fa, analogico_09 ha scritto: mai scomparso, e che grazie anche alle istanze marxiste fu sconfitto, il quale in Italia non si è mai realizzato se non, benchè faticosamente e in modo lacerante e grazie a Dio ( leggi Yalta) non siamo finiti sotto quel giogo come altri in europa. una doppia liberazione da due orrendi modi di intendere la politica e la economia. ora dobbiamo liberarci di quello attuale che mi fa ribrezzo, ma sarà dura. però almeno siamo liberi di pensare e parlare.
analogico_09 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo C'è un buon articolo del Corsera "Che cos'è il Manifesto di Ventotene e perché non va isolato dal contesto storico in cui è stato scritto" https://www.corriere.it/politica/25_marzo_19/cos-e-manifesto-ventotene-meloni-passaggi-68898506-795c-4876-886f-6927560e7xlk.shtml Ne riporto alcune parti Nel 1941 in Italia vige la dittatura fascista e quasi tutta l’Europa si trova sotto il dominio della Germania hitleriana: i due confinati pensano che se ne possa uscire solo attraverso un rivolgimento che avrà carattere rivoluzionario. La loro tesi è che la restaurazione dei vecchi Stati nazionali propensi a perseguire i loro interessi egoistici, anche se realizzata in forma democratica, ricreerebbe fatalmente il contesto conflittuale che ha prodotto guerre e regimi totalitari: «Risorgerebbero le gelosie nazionali – scrivono Spinelli e Rossi –, e ciascuno Stato nuovo riporrebbe le proprie esigenze solo nella forza delle armi». Va ricordato tra l’altro che il Manifesto si rivolge anche agli «imprenditori che, sentendosi capaci di nuove iniziative, vorrebbero liberarsi dalle bardature burocratiche e dalle autarchie nazionali». Inoltre Spinelli e Rossi bocciano apertamente la prospettiva comunista, destinata a generare, osservano, «un regime in cui tutta la popolazione è asservita alla ristretta classe dei burocrati gestori dell’economia». Insomma è evidente che richiamarsi al Manifesto di Ventotene non significa affatto giurare fedeltà su ogni sillaba del documento, quasi si trattasse di un testo sacro, anche perché lo stesso Spinelli, nelle sue memorie Come ho tentato di diventare saggio, ne rilevava ingenuità e forzature. Si tratta piuttosto di riconoscerne la forza visionaria e di coglierne l’indirizzo di fondo. È per esempio assai capzioso cercare di presentare Spinelli come un criptocomunista, quando invece nel 1947 approvò il piano Marshall, ritenendo giustamente che avrebbe favorito l’avvicinamento tra i Paesi che ne fruivano, e nel 1978, parlamentare della Sinistra indipendente, votò a favore del Sistema monetario europeo, mentre il Pci di Enrico Berlinguer si pronunciò contro e il Psi di Bettino Craxi si astenne. Certamente si fa troppa retorica sul Manifesto di Ventotene, che fu solo il primo coraggioso passo di un lungo percorso. Ed è del tutto legittimo criticarne i contenuti in nome di una visione nazionalista, conservatrice o liberista. Ma farne un fantoccio polemico a 84 anni di distanza lascia il tempo che trova. Appartiene alla storia e in chiave storica va considerato.
Velvet Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 1 minuto fa, analogico_09 ha scritto: non significa affatto giurare fedeltà su ogni sillaba del documento, quasi si trattasse di un testo sacro, Ma tu pensi che siano molti quelli in grado di contestualizzare ed astrarre ? Se nella lista della spesa la mamma ha scritto "stuzzicadenti Samurai" mica puoi prendere dallo scaffale gli stuzzicadenti Sakura eh..
nullo Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 6 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Ed è del tutto legittimo criticarne i contenuti in nome di una visione nazionalista, conservatrice o liberista ecco, mi pareva... ma pure europeista in maniera decisamente diversa da quel passo assolutamente criticabile alla luce degli anni passati. non si critica dello Spinelli del poi, ma quello del prima, come il valore di una qualsiasi teoria e posizione storica. ad esempio, Berlinguer parlava bene di Stalin, poi ha cambiato idea, in seguito pure sul paradiso Russo, sulla nato... che vogliamo dire, che non si potevano criticare le sue posizioni iniziali solo perché poi ha cambiato idea, cosa per cui occorre invece ringraziarlo?
analogico_09 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 34 minuti fa, nullo ha scritto: e grazie a Dio ( leggi Yalta) non siamo finiti sotto quel giogo come altri in europa. Yalta o non Yalta, eravamo pienamente fuori dall'orbita sovietica post bellica, non siamo e non eravamo paesi dell'Est confinanti con l'unione sovietica, e neppure la Germania; prima di Yalta ci eravamo già arresi e consegnati agli alleati, anzi, agli americani che avevamo in casa, spero non serva ti si spieghi quello che si spiega da se, nel caso volessi mettere da parte queste strumentali scuse che sanno oramai di stantio avanspettacolo. . Risparmiati la retorica del ieri saremmo stati colle pezze al cuBo politicamente ed economicamente, senza poter protestare (della serie: se mio nonno c'aveva le ruote...) mentre oggi invece possiamo liberamente esercitare il diritto di mugugno mentre cercano di rifascistizzarci. Comunque checcè ne possa pensare, non siamo qui a leggere con l'anello al naso che oggi nessuno si sognerebbe di emulare il fascismo inneggiando a Mussolini e ai vecchi sistemi con quali si esercitava la dittatura criminale.., e che quindi il fascismo non cè più, un paradosso retorico oramai sfibrato che non costituisce paravento per quello che sia il bagaglio culturale, ideologico, sub-valoriale ancora vigente, aggiornato, riadattato alla conte,mporameità, di questa estrema destra reazionaria che non smette di alimentare l'antica "fiamma" che ancora arde, viva, nel vessilo degli eredi.
nullo Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 10 minuti fa, analogico_09 ha scritto: oggi invece possiamo liberamente esercitare il diritto di mugugno mentre cercano di rifascistizzarci no, no, il lamento è da riferirsi alla attuale congiuntura sociale ed economica. le intemperanze e le "scemeggiate" dei clown ben distribuiti nell'arco del parlmento poco mi interessano. ps per ricordarti di ricordare ciò che abbiamo schivato di cūlus (e schiveremo anche la reazione di destra odierna cercata con tanta pertinacia se si raddrizza il tiro): Enrico Berlinguer ABBIAMO PERDUTO IL NOSTRO PIÙ GRANDE AMICO: STALIN (5 marzo 1953) So bene che non può oggi che apparire povera, scarna, inadeguata ogni parola che voglia esprimere il tumulto di questo sentimento di dolore immenso che sentiamo stringere il nostro cuore, questa emozione profonda che, oggi più che mai, ai popoli, ai giovani dell’Unione Sovietica accomuna i popoli, i giovani di tutto il mondo, il nostro popolo, la nostra gioventù comunista, tutta la gioventù italiana.
wow Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo @nullo ripeto le stesse cose: nel merito, M. si è impelagata inutilmente nell'analisi di un testo storico cogliendo solo alcuni anacronismi perché incapace (apparentemente) di contestualizzare (come in realtà ha fatto in seguito Spinelli) ma (apparentemente) incapace di cogliere l'"anelito" unitario teso a combattere i nazionalismi imperanti nel '41. Nel metodo, la M, in questa importante e delicata fase storica ha (sicuramente) capito di non toccare palla e di non avere la coalizione in mano avendo incassato l'asso di picche del bimbominkia che le ha tolto la delega a rappresentarlo al voto sul ReArm, per cui, ancora una volta, si presenta divisiva, polarizzante, dialetticamente squadrista. Il "senso" è esclusivamente quello della strategia evidenziata poco sopra. Altrimenti non si capisce per quale motivo - dimostrarsi estremamente pignola nell'analisi politico grammaticale a posteriori del MdV, trascurando di analizzare la contemporanea offerta dell'amato regime, compresa la promozione turistica dell'isola ponziana. - trascurare i "percorsi virtuosi" compiuti in seguito dagli autori del MdV - non ricordare che i due (e gli altri) si trovavano al confino per colpa di un totalitarismo non teorizzato, ma "reale" - non evidenziare che la "concorrenza" considerava la democrazia una mollezza del popolino della sterlina, molle come gli insipidi biscotti nella broda borghesuccia che chiamano "tè delle cinque". - non rendersi conto (apparentemente) che la possibilità di analizzare in chiave democratica, libertaria e liberale lei (e noi) la possiamo fare grazie agli Spinelli, ai Rossi e tutti gli altri padri della nostra democrazia, non certo grazie al lascito politico umano ed ideologico del fascismo dopo la sua caduta. - non avere (apparentemente) un minimo di pudore nel dimostrarsi cosi lontana dalla Grande Statista (figlia del Grande Statista) che gli adulatori le dicono di essere. 1
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