Akla Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio Trump mette dazi sull import europeo In un momento delicatissimo ovvero porre da parte di Bruxelles.. il vino il salame e la carne bovina come nemico acerrimi del pianeta. E porre l etichetta su questi prodotti il simbolo pericolo di morte al pari delle sigarette Prepariamoci a periodi morigerati
Amministratori cactus_atomo Inviato 27 Febbraio Amministratori Inviato 27 Febbraio i dazi non si sa se saranno utili o controprodicenti pe chi li mette.chi vuole in usa una sipercar marcata ferrari se ne fott se la deve ogare il 25% in iù, anzi più è cara più è esclusiva. diversio il caso per chi vuole prendere una utilitaria, sempre chè iin usa vengano prodotte utilitarie- un aumento deel prezzo del vino scoraggerà i consumatori ditavernello non quelli di btunello barolo o chateaux millesimati. non mangio carne tutti i giotni, ma ogni tanto si e non cambierò abitudine se ci sarà un cartellomdi alert. mi pare per certi versi una rivisitazione delle sanzioni contro la russia la russia comorava rodotti di lusso, ce i loro ricchi aavano ostentare, con le sanzioni non possono più ostentare (ma con quakche trucco riescon lo stesso ad avere quello che gli piace anche se a prezzi maggiori) il danno lo subiscono i produttoei europei che non possono vendere prootti di lussio agli indiani
ferrocsm Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio @cactus_atomo Enrico mettitici anche te. Ma ha un'idea di quante attrezzature per officine, centraline oleodinamiche, pompe da vuoto, macchine per panifici, forni, compressori, ponti sollevatori, smontagomme, linee di imbottigliamento, linee per il confezionamento di sigarette, attrezzature per mulini, palettizzatori, le cose che conosco di più, ma ce ne sono tantissime ancora ma mi fermo perchè potrei riempire un'intera pagina che l'Europa esporta in America su cui vengono montati anche prodotti Made in Italy? Un'auto europea ad esempio tedesca è fatta con con tanti componenti che vengono prodotti in Italia e poi esportati magari in Germania per essere montati sull'auto a Monaco, se su quell'auto metti un dazio è chiaro che BMW corre il rischio di venderne molto meno negli Stati Uniti, ma anche l'azienda italiana che ad esempio produce sedili, avrà drastici cali di ordinativi. Non siamo solo Ferrari e Brunello perdinci!
Amministratori cactus_atomo Inviato 27 Febbraio Amministratori Inviato 27 Febbraio @ferrocsm verissimo, ma resta da chidersi perchè gli americani comrano in europa e non solo in usa, non credo sia solo questione di prezzo, in fondo anche colossi usa come apple costruiscono in cina e messico perchè lo ritengono conveniente.sele aziende usa, per esempio, avessero delocalizzato, nel brev non potranno sostiruire in toto l'import europeo e saranno obbligati a pagarlo di più- Le motivazione addotte da trumo ad oggi mi paiono superficiali e prive di una vera analosi della situazione. se noi mettessimo un dazio del 200% sul made in china, è ragionevole che potremmo produtte da subito tutto quello che importiamo dl dragone? a parità di costo di produzione un prodotto europeo parte sbìvanataggaot in usa (tasse anche se poche e trasporto). la mia impressione, posso sbagliarmi, è che il sistemsa produttivo usa sia in crisi pre carenze sue, non per la concorrenza estera che resta una concausa. il guaio è semmai che i dazi si vanno a sommare adaltri aumenti di costo (tipicamente energia che si tira dietro i trasporti)
Savgal Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio Delle mie riflessioni. Se per il prodotto importato non vi sono più o non vi sono aziende che producono a sufficienza quel bene, chi ha necessità di acquistarlo lo farà con il costo aggiuntivo del dazio. Se il bene non è necessario, se ne farà a meno, se è necessario l'acquirente USA lo pagherà a prezzo maggiorato. All'obiezione che poi quel bene sarà prodotto in USA, una linea di produzione non la si mette su in pochi giorni, sempre ammesso che vi sia un imprenditore che intenda investire, cosa che non si può dare per scontato. Se si tratta di beni industriali con numeri ridotti di pezzi o di beni da fare su misura per il cliente, non mi pare probabile trovare un imprenditore che conosca il settore e che sia disponibile ad investire. Concludendo, la mia impressione è che vi sia una eccessiva semplificazione di processi ben più complessi. Infine, il rischio è che quei beni non sono prodotti negli USA l'aumento dei prezzi incrementerà l'inflazione.
ferrocsm Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio 32 minuti fa, Savgal ha scritto: Concludendo, la mia impressione è che vi sia una eccessiva semplificazione di processi ben più complessi. Giusto @Savgal Ora vado a memoria mettendo perciò le mani avanti, ma mi pare che l?europa esporti negli Usa all'incirca beni per più di 500 miliardi di euro, a fronte invece di quasi trecento miliardi che l'Europa importa dall'America, quindi magari i dazi di Trump a lungo andare potrebbero fare male pure agli Stati Uniti se si insiste con la voce grossa, ma possibile che debba essere un umile perito elettrotecnico come sono io a dover spiegare a Trump che la via che ha intrapreso è pericolosissima per entrambe le fazioni e davvero si rischia di farsi male?
Savgal Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio @ferrocsm Io seguo con attenzione ciò che fa l'oracolo di Omaha. Warren Buffett raddoppia la liquidità: è seduto su una montagna di dollari da 334 miliardi di Valentina Iorio Nel 2024 Berkshire Hathawayha venduto azioni per 143 miliardi di dollari e ne abbia acquistate solo per 9 miliardi: ora il suo portafoglio a Wall Street vale 272 miliardi Warren Buffett siede su una montagna di contanti da oltre 334 miliardi di dollari. La liquidità di Berkshire Hathaway, la sua holding, è quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno, dopo le vendite di una serie partecipazioni, in particolare azioni detenute in Apple, Citigroup e Bank of America. A far lievitare la liquidità in cassa sono stati anche i rendimenti dei buoni del Tesoro detenuti dal gruppo. Il bottino dei T-bond Secondo il New York Times, il valore dei titoli a breve termine detenuti dal miliardario americano si aggira intorno ai 286 miliardi di dollari. Ad agosto del 2024 la stampa americana titolava: «Buffet detiene più T-bond della Fed». I media americani sottolineavano anche come questa incetta di buoni del Tesoro dimostrasse quanto fosse difficile per Buffett trovare investimenti altrettanto meritevoli e redditizi. Nel 2024 vendute azioni per oltre 140 miliardi Buffett, nella ormai tradizionale lettera agli investitori, non spiegato perché continui a tenere in cassaforte così tanta liquidità, sottolineando anzi che i mercati americani sono ai massimi storici e che, in ogni caso, Berkshire non preferirà mai detenere cassa piuttosto che investire in business profittevoli. Ciò non toglie che nel 2024 abbia venduto azioni per 143 miliardi di dollari e ne abbia acquistate solo per 9 miliardi: ora il suo portafoglio a Wall Street vale 272 miliardi. L’utile sale a 47,4 miliardi Berkshire Hathaway ha chiuso il 2024 con un utile operativo di 47,4 miliardi (+27% sul 2023) grazie alla performance del business assicurativo. Tra i fattori che hanno spinto la crescita Buffett ha citato gli ottimi risultati di Geico Insurance (specializzata sull'auto) così come i guadagni derivati dai titoli di Stato americani. Il 94enne ha poi sottolineato l'aumento di valore delle quasi 200 sussidiarie operative di Berkshire, tra cui la catena di gelati Dairy Queen e il marchio di abbigliamento Fruit of the Loom. Il miliardario si è detto molto soddisfatto degli investimenti nel comparto finanziario giapponese, in particolare in Itochu, Marubeni, Mitsubishi, Mitsui e Sumitomo, e ha sottolineato che in futuro intende incrementare la partecipazione in queste società. Il messaggio all’amministrazione Trump Nella lettera Buffett manda anche un messaggio a Donald Trump: «Il governo faccia buon uso dei 26,8 miliardi di tasse che Berkshire Hathaway ha pagato l'anno scorso, li spenda in modo saggio, prendendosi cura di chi - non per sua colpa - nella vita ha ricevuto meno di altri, e mantenendo stabile la nostra valuta».
iBan69 Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio 43 minuti fa, Savgal ha scritto: Nella lettera Buffett manda anche un messaggio a Donald Trump: «Il governo faccia buon uso dei 26,8 miliardi di tasse che Berkshire Hathaway ha pagato l'anno scorso, li spenda in modo saggio, prendendosi cura di chi - non per sua colpa - nella vita ha ricevuto meno di altri, e mantenendo stabile la nostra valuta». Di sicuro Trump lo ascolterà! 😄
Gustavino Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio storia vecchia 1999....Clinton administration moved a major step closer to punitive 100% tariffs on an array of European imports from cashmere sweaters to prosciutto. https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1999-mar-04-mn-13864-story.html
Martin Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio La strumpata sui dazi presuppone che così facendo i beni gravati saranno rimpiazzati da equivalenti made in usa. Stesso ragionamento potrebbe fare la UE applicando in risposta dazio ai prodotti Usa (ma dubito che lo farà, quantomeno nella stessa misura) A quel punto vincerà il sistema economico-produttivo più agile, anche nel decidere. (Ho un personalissimo pronostico in merito)
cesare Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio 1 ora fa, Savgal ha scritto: Infine, il rischio è che quei beni non sono prodotti negli USA l'aumento dei prezzi incrementerà l'inflazione. più che un rischio è una certezza, anche per i beni prodotti negli USA: se il prezzo del prodotto del tuo concorrente aumenta del 25% causa dazi, pensi che il produttore americano non ne approfitti alzando i suoi prezzi del 15-20%? Non fa sicuramente beneficenza.
appecundria Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio Gli USA consumano molto più di quello che producono, devono importare per forza.
Velvet Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio 36 minuti fa, appecundria ha scritto: Gli USA consumano molto più di quello che producono Da 70 anni consumano risorse e inquinano più di quanto il resto del pianeta possa sostenere, se è per questo.
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