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Melius Club

esempi di amplificatori "correntosi" e cosa ci dicono i watt nominali


Messaggi raccomandati

Inviato
1 ora fa, fabbe ha scritto:

@subsub e se ne hai uno in classe D? Come la mettiamo con i toroidali da 20kg?

Una buona parte dei classe D ha tanti Watt ma non va d'accordo con diffusori con impedenza difficile.

Inviato

@whitewave ....io ti rispondo per le JBL 4312A... ..sono dei monitor abbisognano di amplificatori con potenze sostanziose per farle andare al massimo delle loro possibilità .Personalmente le faccio suonare (dopo vari esperimenti) con amplificatori da 200 W canale in su.

jackreacher
Inviato
14 minuti fa, Coltr@ne ha scritto:
1 ora fa, Coltr@ne ha scritto:

legge di Ohm dice che la tensione (V) è pari al prodotto della resistenza (R) per la corrente (I) ; V=RI

X  V=25*4

Y V=10*4

Quindi X = 100 V

Y = 40 V

Quindi la corrente c'entra....

Coltr@ne
Inviato

I nuovi purifi raddoppiano fino a 2 ohm, ed hanno alimentazione impulsiva e nessun toroidale, se non quello che ho dentro nelle lampadine a led. :classic_biggrin:

Adesso, jackreacher ha scritto:

c'entra

Se non entra non senti niente 🤣 

Inviato

Quello che non mi è chiaro è come varia la tensione all'uscita dell'ampli. Nel senso che penso sia lei che frigge le bobine.

jackreacher
Inviato
6 minuti fa, Coltr@ne ha scritto:

Se non entra non senti niente 🤣 

Faccio finta di non capire, ch'è meglio va...

Inviato
6 minuti fa, fabbe ha scritto:

@Look01 si è probabile 

Più che probabile è certo ho provato a spese mie  un Nad M33 fidandomi de l dato sui watt ne dichiara 200 e non riusciva a pilotare i miei diffusori si sedeva quando alzavi il volume.

Il mio Ampli in classe A 35 watt che raddoppiano all' abbassarsi dell' impedenza li fa volare.

Coltr@ne
Inviato

funzione dell'amplificatore audio è incrementare la potenza del segnale per poter pilotare gli altoparlanti.
Supponiamo che siano necessari 100 Watt per pilotare un altoparlante da 8 Ohm.
Per semplicità consideriamo l'impedenza dell'altoparlante perfettamente costante.
La corrente richiesta è pari a 3.536 Amper.
Se per ottenere i 100Watt che srvono all'ingresso si deve applicare un segnale di 1 Vrms risulta che il guadagno in tensione dell'ampli vale 28.3 volte.
E il guadagno in corrente?
per calcolarlo dobbiamo conoscere l'impedenza di ingresso che di solito è di 10kOhm. 1 Vrms su 10kOhm produce una corrente di un decimo di milliAmpere.
Quindi entra un decimo di millesmo di Ampere ed escono 3.536 Ampere. questo significa che il guadagno in corrente è di 35360.
L'amplificatore guadagna molto più in corrente che in tensione.
L'amplificatore ideale si comporta come un generatore di tensione ideale e, idealmente, eroga tutta la corrente che serve indipendentemente dal carico.
Se l'amplificatore ideale produce 40 Volt di picco in uscita (corrispondenti a 100W continui su 8 Ohm) sul carico erogherà:

50 Watt su 16 Ohm
100 su 8 Ohm
200 su 4 Ohm
400 su 2 Ohm
800 su 1 Ohm
1600 su 0.5 Ohm ecc.

Questo l'amplificatore deve avere, oltre che una alimentazione ideale, una impedenza di uscita nulla ovvero un fattore di smorzamento infinito.
L'amplificatore ideale mantiene la tensione sul carico indipendentemente dalla natura del carico quindi può essere anche un condensatore, un induttore o qualsiasi carico reattivo venga in mente.
E' del tutto evidente che l'amplificatore ideale si interfaccia perfettamente con qualsiasi carico.

Coltr@ne
Inviato

Purtroppo gli amplificatori ideali non esistono. L'amplificatore reale soffre di tre limitazioni:

- la tensione in uscita è limitata

- la corrente in uscita è limitata

- l'impedenza di uscita è finita

Ne segue che la potenza erogabile non solo è limitata ma dipende anche dal carico.

 

Se il carico (l'altoparlante o diffusore acustico) avesse una impedenza costante (puramente resistiva) non ci sarebbero grossi problemi: basterebbe scegliere l'amplificatore in grado di pilotarlo. L'interfacciamento tra ampli e altoparlante e molto semplice.

I problemi nascono perchè altoparlanti e diffusori acustici sono carichi reattivi e l'impedenza dipende dalla frequenza e può presentare dei minimi anche inferiori a 2 Ohm e dei massini nell'ordine delle decine di Ohm. La fase dell'impedenza (specie a bassa frequenza) può raggiungere e superare i 60°.

Inutile parlare di normativa perché le rispettano in pochi e non fanno testo.

 

A questo punto dobbiamo sapere che quando la fase dell'impedenza del carico raggiunge i 60° il valore della parte reale dell'impedenza si dimezza. La potenza elettrica che interessa è quella che l'ampli erogata sulla parte reale del carico ed è di questa che ci dobbiamo preoccupare. Ne viene che:

 

un carico da 16 Ohm +60° => equivale a 8 Ohm

un carico da 8 Ohm +60° => equivale a 4 Ohm

un carico da 4 Ohm +60° => equivale a 2 Ohm

 

Se il mio altoparlante presenta una impedenza di 8 Ohm tenendo conto che la fase può arrivare a 60° devo pilotarlo con un amplificatore adatto ad un carico da 4 Ohm.

Se il mio altoparlante presenta una impedenza di 4 Ohm ... devo pilotarlo con un amplificatore adatto ad un carico da 2 Ohm.

Tutti gli amplificatori possono pilotare carichi da 4 Ohm...il fatto è che certi diffusori hanno minimi di impedenza ben inferiori. Poi ci si lamenta che gli amplificatori non suonano.

 

Fin qui abbiamo stabilito che conviene scegliere un ampli capace di pilotare un carico pari a metà della impedenza del diffusore acustico.

Questo ci consentirà di avere un margine di sicurezza e dormire sonni tranquilli.

 

Al contrario, dato un amplificatore adatto ad un carico resistivo di 4 Ohm, si dovrà scegliere un diffusore con minimi da 8 Ohm

  • Melius 1
Inviato

Io in 50 anni di passione ne ho avuti parecchi.

Dai krell mono ,ai threshold ,al Boulder,al Gryphon .

Ma sono arrivato ad un finale che si chiama Ekos che ha una corrente paurosa ,ma una “dolcezza” che può ricordare i migliori finali a valvole.

E un marchio nuovo,ma che ha dietro una azienda ,e non un cantinari inglese che ha circa trenta dipendenti ,che non possiamo definirla grande ,ma neanche piccola.

 

  • Thanks 1
gianventu
Inviato
23 minuti fa, Look01 ha scritto:

Più che probabile è certo ho provato a spese mie  un Nad M33 fidandomi de l dato sui watt ne dichiara 200 e non riusciva a pilotare i miei diffusori si sedeva quando alzavi il volume.

Il mio Ampli in classe A 35 watt che raddoppiano all' abbassarsi dell' impedenza li fa volare.

Molto strano...

https://www.stereophile.com/content/buckeye-purifi-eigentakt-1et9040ba-monoblock-power-amplifier-measurements

Queste sono le misurazioni dei moduli Hypex Purifi montati sul NAD M33.

Vero che i tuoi diffusori non hanno un'impedenza facilissima, ma nemmeno troppo complicata.

Penserei più all'elevato fattore di smorzamento, tipico della classe D, che mal si coniugava con le Magico A1. 

 

Inviato
25 minuti fa, gianventu ha scritto:

Molto strano...

https://www.stereophile.com/content/buckeye-purifi-eigentakt-1et9040ba-monoblock-power-amplifier-measurements

Queste sono le misurazioni dei moduli Hypex Purifi montati sul NAD M33.

Vero che i tuoi diffusori non hanno un'impedenza facilissima, ma nemmeno troppo complicata.

Penserei più all'elevato fattore di smorzamento, tipico della classe D, che mal si coniugava con le Magico A1. 

Ne capisco poco di elettronica quindi mi ero fidato dei watt ma ti assicuro e ci sono rimasto parecchio male,perché il Nad l'avevo comprato, che i Magico A1 non li riesce a pilotare.

È l' impedenza che può scendere in determinati momenti a 2 ohm che lo mette in crisi così chi ne sa di più di me mi ha spiegato 🫣.

Coltr@ne
Inviato

@Berico che vuoi dire, non ci sono misure su 2 ohm ne a variazioni di fase, si può dir poco.

Se lo smorzamento cambia in frequenza non è un buon segno.

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