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Melius Club

Ma Trump che sta facendo?


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Inviato

Eppure, sembra incredibile, ma c’è gente qui, che nonostante tutto tifa, Trump. 
Come del resto Putin… 

Quanto ancora deve succedere per rendersi conto della follia e delle pericolosità di questi uomini? 

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
5 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Quanto ancora deve succedere per rendersi conto della follia e delle pericolosità di questi uomini? 

 

purtroppo non c'è, lo abbiamo già visto, si innamorano e si crea una identificazione totale. 

è una forma di sottomissione totale, ci insulta? in fondo ha ragione.

ci dice che siamo suoi nemici? ma si, lo dice per dire.

compie atti concreti che ci danneggiano pesantemente e ci mettono in pericolo? si ma il pd. 

altri invece, normalmente garruli quando si parla di queste cose tacciono, facendo finta di occuparsi d'altro e di essere equidistanti... 

non è nulla che abbia a che fare con le reali scelte politiche ed economiche o qualcosa di razionale che segue qualche schema logico. è evidente pure qui dentro, abbiamo tutte le tipologie..

briandinazareth
Inviato

ad esempio i leghisti che fine hanno fatto?

 

 

 

Circa 135 milioni di bottiglie di Prosecco italiano rischiano di saltare per aria nel mercato statunitense, a causa dei dazi fino al 200% annunciati dal presidente americano Donald Trump. E così Giancarlo Guidolin, Franco Adami e Michele Noal, presidenti dei tre Consorzi di tutela (Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e Asolo Prosecco Docg) hanno scritto al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, denunciando una «grave» situazione, dovuta alle minacce di guerra commerciale. 

 

«Il nostro sistema produttivo - si legge nel documento - da alcuni giorni sta assistendo alla sospensione delle spedizioni verso il mercato statunitense. La scelta di congelare gli ordini e stata determinata dall’incertezza che si vive oggi, anche in assenza di un provvedimento dell’amministrazione americana, considerato che i nostri vini - impiegando diverse settimane per giungere negli Usa - potrebbero vedere lievitare i dazi fino al 200% "on the water", ovvero lungo il percorso tra Italia e America, rischiando di mettere in crisi gli stessi nostri importatori, senza contare le gravissime ripercussioni sulle aziende mittenti».

 

  

 

Inviato
46 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Abominevole.

Penso che abbandonerò la prudenza nell'utilizzare il termine fascismo.

Sempre impulsivo tu. Ma cosa vuoi che sia, cosa mai avrà detto a quel giornalista? Normale dialettica democratica, in una cornice di bon ton che raramente si è vista da quelle parti.

PS chiamatemi Cassandro.

Gaetanoalberto
Inviato
28 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Cassandro

Ehi, il primo sono stato io. Ripassatevi i miei post su trump

Inviato
2 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Ehi, il primo sono stato io. Ripassatevi i miei post su trump

Chiedo il gran giurì.

PS chiamatemi sCassandro.

ferrocsm
Inviato
1 ora fa, briandinazareth ha scritto:

Circa 135 milioni di bottiglie di Prosecco italiano rischiano di saltare per aria nel mercato statunitense

Mai avrei pensato che il solo prosecco potesse valere tanto in termini di bottiglie esportate negli USA. 

Inviato

@otaner fascista nell’animo e nel mondo di esprimersi. 

ferdydurke
Inviato
2 ore fa, briandinazareth ha scritto:

Circa 135 milioni di bottiglie di Prosecco italiano

Il prosecco non è una grande perdita salviamo il Franciacorta magari

36 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

Mai avrei pensato che il solo prosecco potesse valere tanto in termini di bottiglie esportate negli USA. 

Gli USA si accontentano di poco

  • Sad 1
ferdydurke
Inviato
21 ore fa, briandinazareth ha scritto:

Un conflitto di interesse che non sembra preoccupare il presidente, pronto ad approfittare della spinta governativa alla finanza digitale per aumentare le sue fortune private. Basti pensare che la sua criptovaluta promozionale, $Trump, gli ha già fruttato oltre 350 milioni.

Anche gli americani ci mettono del suo, come si dice da noi. Se sono stupidi è bene che perdano i loro sudati risparmi

21 ore fa, briandinazareth ha scritto:

Un conflitto di interesse che non sembra preoccupare il presidente, pronto ad approfittare della spinta governativa alla finanza digitale per aumentare le sue fortune private. Basti pensare che la sua criptovaluta promozionale, $Trump, gli ha già fruttato oltre 350 milioni.

Anche gli americani ci mettono del suo, come si dice da noi. Se sono stupidi è bene che perdano i loro sudati risparmi

Inviato

@UpTo11 (Oggi sul Corriere della Sera, mi pare dilettantismo allo stato puro)

 

 

Si allarga lo scandalo Signal: online cellulari e password del capo del pentagono e di ministri di Trump

di Mara Gergolet e Guido Olimpio

 

Lo Spiegel scopre una nuova falla nella sicurezza americana

 

BERLINO Lo Spiegel lo chiama «il disastro dei dati del governo Usa». E aggiunge un proprio scoop. I numeri di telefono, le email, a volte perfino le password delle persone ai vertici della sicurezza americana sono pubblicamente disponibili sul web. Il leak dei dati riguardano, come dimostra lo Spiegel, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, la coordinatrice dell’intelligence statunitense Tulsi Gabbard e il ministro della Difesa Pete Hegseth.

 

Appena l’articolo è apparso sul sito ieri sera, ha generato un enorme interesse tra gli esperti di sicurezza e gli addetti ai lavori. Si tratta, inoltre, di materiale recente: la maggior parte dei numeri e indirizzi email accessibili pubblicamente sembrano essere ancora utilizzati questa settimana dagli interessati. Sono in parte collegati a profili su Instagram, LinkedIn, con questi dati sono stati creati account Dropbox, e profili su app. Inoltre, a questi stessi numeri telefonici sono associati profili WhatsApp e, talvolta, account su Signal.

 

L’inchiesta dimostra quindi una nuova grave falla di sicurezza a Washington, finora sconosciuta. Scrive lo Spiegel: «Attraverso questi dati pubblicamente disponibili, servizi segreti ostili potrebbero violare le comunicazioni delle persone coinvolte, infettando i loro dispositivi con spyware (software spia). È quindi ipotizzabile che agenti stranieri abbiano ascoltato le conversazioni quando Gabbard, Waltz e Hegseth discutevano in una chat di Signal, insieme ad altri, di un attacco militare».

 

Ossia, anche l’attacco agli Houti, al centro della polemica di questi giorni. Secondo il giornale tedesco, ancora mercoledì i numeri di telefono usati privatamente e rintracciabili pubblicamente, di Tulsi Gabbard e Waltz erano collegati ad account Signal, quello della celebre chat.

 

Lo Spiegel ha una lunga tradizione di giornalismo investigativo. Le ricostruzioni per esempio, delle reti di spie russe — inclusa quella di Marsalek, il co-fondatore di Wirecard e asset più importante di Putin in Europa — è stata impressionante. Ma certo non ha i mezzi e le competenze dei servizi di sicurezza. Se questo è stato possibile fare ai giornalisti tedeschi, cosa può fare con i propri apparati un’intelligence?

 

Il metodo dello Spiegel

I dati di contatto di Gabbard, Hegseth e Waltz sono stati rinvenuti dai giornalisti, in parte, in banche dati commerciali e, in parte, in cosiddetti leak di password. Questi ultimi non sono rari: nel 2019, ci fu un famoso caso quando il ricercatore Troy Hunt scoprì un pacchetto con ben 773 milioni di indirizzi email e 21 milioni di password in un forum di hacker. Il caso più celebre, non l’unico. Il metodo è noto: i cybercriminali mettono insieme i pacchetti che poi rivendono.

 

A torso nudo e con il cappellino

Trovare il numero di cellulare e l’indirizzo email privato di Hegseth, capo del Pentagono, è stato facile, secondo lo Spiegel. Hanno utilizzato un fornitore di «dati di contatto» commerciale, usato da aziende per marketing e recruiting. Gli hanno fornito un link al profilo LinkedIn di Hegseth, ricevendo in cambio un indirizzo Gmail e un numero di cellulare. Con questi semplici dati hanno visto che l’indirizzo email e, in alcuni casi, anche la password corrispondente, erano presenti in oltre 20 leak pubblici. E sempre con «dati pubblici» hanno potuto vedere che l’email è stata usata fino a pochi giorni prima. Dal cellulare sono poi passati a un account WhatsApp, che Hegseth avrebbe cancellato solo di recente. La foto del profilo lo ritraeva con cappellino da baseball, collana e a torso nudo: l’identità è stata confermata da un software di riconoscimento facciale.

 

I due colleghi

Anche il numero di cellulare del consigliere per la sicurezza Waltz è stato trovato in «un popolare motore di ricerca delle persone», così come l’indirizzo email. Più password associate all’email di Waltz sono state identificate in banche dati di leak. Le informazioni hanno portato anche ai suoi profili su Microsoft Teams, LinkedIn, WhatsApp e Signal. La coordinatrice di tutta l’intelligence Usa, Tulsi Gabbard, è stata apparentemente più prudente. Nelle banche dati commerciali di contatti, dove erano presenti i dati di Hegseth e Waltz, scrive lo Spiegel, sembra aver fatto bloccare i propri dati. Tuttavia, il suo indirizzo email compare su piattaforme come WikiLeaks e Reddit, e complessivamente in più di dieci leak.

 

Le conseguenze

Si tratta, ovviamente viste le figure coinvolte, di un nuovo capitolo nelle falle della sicurezza americana, la cui estensione è difficile da valutare e dalle conseguenze imprevedibili. Non è certo l’ultima, ma contiene una serie di punti. 1) I dati personali (come l’email) permettono ad un servizio nemico di ricostruire il sentiero di vita di una figura. Amici, contatti, figure magari minori che tuttavia possono diventare la porta di ingresso per arrivare a informazioni speciali, utili per pressioni o ricatti. 2) È evidente da parte di persone ai vertici dell’amministrazione Trump, una gestione poco attenta dei normali dispositivi di comunicazione. Problema non nuovo, emerso anche con altre amministrazioni Usa. A volte i Vip occidentali non hanno l’approccio «segreto», possono essere superficiali trascurando le contromisure da adottare. L’esperto israeliano Yossi Melman ha ricordato come Trump, durante il primo mandato, nel corso di un colloquio con i russi avesse rivelato dettagli su operazioni anti-Isis, uno show per mostrare a Mosca le capacità americane. Una violazione nella protezione delle fonti: sembra infatti alcuni spunti fossero arrivati dal Mossad. 3) Il licenziamento massiccio di migliaia di dipendenti statali deciso dalla Casa Bianca pone dei rischi. C’è chi può vendicarsi mettendo a disposizione ciò che sa. Alcuni delle spie più devastanti della storia erano agenti scontenti o frustrati. 4) Non di rado nel grande complesso militare americano news/report riservati sono a disposizione di funzionari o soldati che, pur non ricoprendo posizioni gerarchiche elevate, vedono passare sotto i loro occhi materiale importante. 5) Sempre The Donald si è fatto molti avversari nell’establishment: sempre nel primo mandato dichiarò «guerra» alla Cia, a molti generali e uomini della Difesa. Questa volta ha affidato l’Fbi ad un fedelissimo, Kash Patel, con il compito di epurare l’agenzia. È ora di allacciarsi le cinture.

 

Inviato

Non è che sembrino imbecilli, forse lo sono proprio. 

Inviato

i più incazzati saranno i Russi, pensa a come li controllavano e ora gli hanno rovinato il giochino ... 

Inviato

@Savgal @Velvet anche da loro sono arrivati i delmastro, Minnie e il resto degli scappati di casa.

briandinazareth
Inviato

mai sopravvalutare l'intelligenza di chi è potente, ricco o famoso. 

il bias dell'aura fa perdere di vista i fatti reali.

Inviato

@UpTo11

Il punto è che costoro possono accedere alle armi nucleari.

Sicuramente certi comportamenti non dimostrano una particolare intelligenza.


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