Questo è un messaggio popolare. JohnLee Inviato 16 Novembre Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Novembre ma anche questo ci sta... 3
UpTo11 Inviato 16 Novembre Inviato 16 Novembre 1 ora fa, JohnLee ha scritto: ma anche questo ci sta... Volendo: .
wow Inviato Mercoledì alle 13:19 Inviato Mercoledì alle 13:19 Quiet, quiet piggy https://tg24.sky.it/mondo/2025/11/18/trump-giornalista-insulti-air-force-one Il vostro sta spezzando le reni alla terribile cultura woke e Giorgia è nell'iperspazio matematico del consenso
mom Inviato Mercoledì alle 13:48 Inviato Mercoledì alle 13:48 25 minuti fa, wow ha scritto: Quiet, quiet piggy Che, secondo l'Ansa, viene tradotto cosi: 'Stai zitta cicciona', forse perché "porcellina" poteva sembrare un complimento? 😂
Discopersempre2 Inviato Mercoledì alle 13:55 Inviato Mercoledì alle 13:55 6 minuti fa, mom ha scritto: Che, secondo l'Ansa, viene tradotto cosi: 'Stai zitta cicciona', forse perché "porcellina" poteva sembrare un complimento? 😂 C' avrei visto meglio un: "trottolino amoroso..du du..da da" (cit.).
briandinazareth Inviato Mercoledì alle 23:30 Inviato Mercoledì alle 23:30 Indovinate chi ha tanti affari personali con il presidente americano? Donald Trump ha accolto il principe ereditario Mohammed bin Salman con tutti gli onori. "Un leader molto rispettato, un mio grande amico, un uomo che ha fatto cose incredibili per i diritti umani" ha poi liquidato la morte di Khashoggi come "cose che succedono. Non piaceva a molte persone". Trump ha poi attaccato la giornalista che aveva posto la domanda a bin Salman, il quale peraltro non aveva battuto ciglio. "Non ne sa niente, lo metti in imbarazzo", ha ammonito The Donald, nonostante la Cia abbia concluso anni fa che il principe ereditario aveva autorizzato la spedizione per uccidere il giornalista presso il consolato del regno a Istanbul
Questo è un messaggio popolare. wow Inviato Giovedì alle 12:25 Questo è un messaggio popolare. Inviato Giovedì alle 12:25 La tragedia è che una m. del genere, penso il segno più basso del degrado umano, piace a tanti, anche qui dentro e si sta sdoganando come modello politico da seguire. Guai a farlo notare perché, poi, la fase successiva è il vittimismo, la retorica del woke, l'ironia del fasista, il balletto da stadio. 2 1
mom Inviato Giovedì alle 13:50 Inviato Giovedì alle 13:50 "Ma Trump che sta facendo?" Credo che stia sognando di festeggiare le prossime festività con l'ennesimo (!!!!) "trionfo" raccontando che riuscirà, grazie a lui, a fare finire la guerra russo-ucraina. E poco importa se gli altri non sono affatto d'accordo e se l'Ucraina sarà smembrata e privata delle sue migliori regioni.
31canzoni Inviato Giovedì alle 14:12 Inviato Giovedì alle 14:12 14 ore fa, briandinazareth ha scritto: Indovinate chi ha tanti affari personali con il presidente americano? Donald Trump ha accolto il principe ereditario Mohammed bin Salman con tutti gli onori. "Un leader molto rispettato, un mio grande amico, un uomo che ha fatto cose incredibili per i diritti umani" ha poi liquidato la morte di Khashoggi come "cose che succedono. Non piaceva a molte persone". Trump ha poi attaccato la giornalista che aveva posto la domanda a bin Salman, il quale peraltro non aveva battuto ciglio. "Non ne sa niente, lo metti in imbarazzo", ha ammonito The Donald, nonostante la Cia abbia concluso anni fa che il principe ereditario aveva autorizzato la spedizione per uccidere il giornalista presso il consolato del regno a Istanbul Nel nostro piccolo si ha Renzi sul libro paga di bin Salman 1
indifd Inviato Giovedì alle 14:44 Inviato Giovedì alle 14:44 30 minuti fa, 31canzoni ha scritto: Nel nostro piccolo si ha Renzi sul libro paga di bin Salman Annotazione perfida , ma intelligente come tuo solito 1
Savgal Inviato Giovedì alle 16:15 Inviato Giovedì alle 16:15 @mom Il dubbio è che Putin sia in possesso di strumenti di ricatto e rilevanti.
mom Inviato Giovedì alle 19:10 Inviato Giovedì alle 19:10 2 ore fa, Savgal ha scritto: Il dubbio è che Putin sia in possesso di strumenti di ricatto e rilevanti. Su questo credo non ci siano dubbi. Chissà quanti scheletri Putin ha tirato fuori dall'armadio di T. Crimini e scandali che gli rovinano il sonno e non gli lasciano sognare il Nobel in pace...
mom Inviato Venerdì alle 09:05 Inviato Venerdì alle 09:05 Un bucato molto costoso per togliere una macchia che però il mondo continua a vedere.... (oggi sulla prima pagina di Le Monde ). 1
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato Venerdì alle 12:59 Questo è un messaggio popolare. Inviato Venerdì alle 12:59 Trump, l’Europa e l’azzardo di Putin di Goffredo Buccini | 20 novembre 2025 Una pace ottenuta concedendo tutto alla Russia causerebbe una proliferazione nucleare A gennaio 2016, dieci mesi prima di conquistare la Casa Bianca, Donald Trump mostrava piena consapevolezza della propria crescente popolarità: «Potrei stare in mezzo alla Quinta Strada e sparare a qualcuno, e non perderei nemmeno un elettore». Non aveva torto, in effetti. Nei nove anni successivi, gli è stato perdonato tutto o quasi dagli americani: condanne, abusi di potere, eccessi verbali, politiche altalenanti, persino un’insurrezione fallita. Ora però la domanda che dovrebbe porsi è: può, specie nell’anno che porta alle elezioni di midterm, consegnare l’Europa a Putin senza perdere nemmeno un elettore? Perché di questo si tratta davvero, nel molto controverso piano in 28 punti sull’Ucraina che il suo inviato speciale per le guerre, l’immobiliarista Witkoff prestato alla geopolitica, avrebbe assorbito dai desiderata del Cremlino: la resa, de facto, di Kiev, nei termini e nelle condizioni trapelate, comporterebbe in sostanza la piena esposizione dell’Europa alle brame del dittatore russo, con conseguenze e catene di reazioni che sarebbe saggio fossero prese in considerazione per tempo da un leader come il presidente americano, già in calo di consensi a causa dell’inflazione generata dai dazi e dal caso Epstein mai davvero addomesticato. Restando sul piano della realpolitik, ovvero prescindendo dal carico di immoralità insito nel considerare una libera popolazione come pedina di un risiko così da discutere accordi con l’aggressore senza che l’aggredito abbia voce in capitolo se non sul sì o sul no finale, alcuni nodi critici balzano agli occhi. Primo. Il riconoscimento a favore della Russia di territori presi con la forza (e addirittura nemmeno conquistati del tutto, poiché Mosca in quasi quattro anni controlla circa il 77% del Donbass) introdurrebbe un principio devastante nelle relazioni fra Stati: dalla Seconda guerra mondiale, infatti, qualsiasi guerra di conquista per cambiare i confini è sempre stata considerata illegale. È vero che la legalità internazionale è un concetto assai vago, come dimostra la lunga paralisi delle Nazioni Unite sui dossier più scottanti del pianeta. Tuttavia, ancora una volta, non parliamo di principi ma di sostanza: l’idea che uno Stato più forte possa prendersi ciò che vuole, a scapito dei più deboli vicini, avrebbe un effetto praticamente immediato su Taiwan. Con quale autorità gli americani avrebbero da eccepire qualcosa, ove Pechino decidesse di forzare la mano sull’indomita isola, dopo avere dato luce verde ai russi in Ucraina? Davvero Trump potrebbe assorbire un contraccolpo del genere senza pagare pegno nemmeno stavolta? Secondo. Come spiega bene Timothy Snyder, uno storico che ha scelto di lasciare Yale per avere maggiore libertà di critica verso il trumpismo, «nelle trattative efficaci le concessioni non vengono fatte in anticipo»: in questo caso non si intravede alcun negoziato ma semplicemente un appeasement nei confronti del bullo del cortile. Di fronte a questo scenario, gli europei e gli asiatici potrebbero trarre la conclusione di doversi dotare, a breve, di armi nucleari (almeno tattiche) per non seguire il destino dell’Ucraina, visto che sulla deterrenza nucleare i russi hanno poggiato sin dall’inizio la serena certezza di non poter essere puniti, nemmeno quando alla Casa Bianca non sedeva un loro sodale ma Joe Biden. Effetto visibile della inaffidabilità di Trump quale alleato è, come spiegava Federico Rampini, il riarmo di Giappone e Germania, rispettivamente di fronte alle minacce di Cina e Russia nei quadranti per loro sensibili. Su Le Grand Continent, l’analista Stephane Audrand va dritto al cuore delle nostre debolezze: con un pilastro dell’Alleanza ballerino come Trump e istituzioni pensate per un tempo di pace e di commerci, l’Europa appare sprovvista di fronte al Cremlino. «Per scongiurare la paura, bisogna imparare a maneggiarla — spiega Audrand —. Una volta ammesso l’impatto di questa paura, bisogna affrontarla e fare in modo che il dialogo con la Russia torni sul sentiero del calcolo razionale e della deterrenza; non instillando noi stessi il terrore ma essendo determinati e credibili». Traduzione: non basta il muro antidroni vagheggiato dalla Ue, «perché si basa sull’implicita e falsa idea che non si possa colpire la Russia e che quindi bisogna accumulare scudi, non potendo sguainare spade». La «spada» di cui parliamo è, ovviamente, la proliferazione atomica. Più bombe atomiche, più rischio che qualcuno le usi: è davvero questo l’esito della famosa dottrina «transazionale» di Trump? Terzo. L’Europa tagliata fuori dal tavolo delle trattative subirà l’effetto collaterale di un pericolo attualissimo per quei Paesi europei gravati al loro interno da territori che Putin potrebbe voler «proteggere», come la Moldavia (alle prese con la Transnistria) e la Lituania (con l’exclave di Kaliningrad). Senza calcolare il sicuro incremento di azioni di guerra ibrida, già agite da Mosca con la famosa aggressività «sotto soglia»: ovvero con operazioni pericolose ma non tali da provocare una giustificata reazione della Nato, come i 25 sconfinamenti di droni sull’Europa in poche settimane. Il quadro è questo. Tutto, assolutamente, pragmatico e tutto a vantaggio di Putin. È possibile che prima o poi gli americani si domandino il perché di una tale accondiscendenza verso uno storico avversario degli Stati Uniti. E che vadano a frugare in dossier politicamente ben più gravi del caso Epstein. Quelli che affondano nel passato d’un immobiliarista d’assalto finito in cattive acque. E nelle «operazioni di charme» con cui vennero a corteggiarlo gli amici russi. 3
wow Inviato Venerdì alle 14:09 Inviato Venerdì alle 14:09 Ascoltavo in rassegna stampa alcuni reportage dagli USA che danno il gradimento per Tramp in caduta libera. Le ragioni ci sono (pedofilia, priorità agli affari suoi, inflazione, fallimento delle riforme economiche), sono numerose ed attecchiscono sull'elettorato trumpista, fondamentalmente bigotto, conservatore e tanto ignorantemente antirusso e anticomunista (da vederne in Putin un campione) per motivi e meccanismi simili a quelli che ne hanno decretato il successo elettorale.
LeoCleo Inviato Venerdì alle 14:19 Inviato Venerdì alle 14:19 Parole, inopportune, anche perché la Peppa poi è stata accontentata: renderanno pubblici i documenti legati al caso Epstein.
LeoCleo Inviato Venerdì alle 14:21 Inviato Venerdì alle 14:21 11 minuti fa, wow ha scritto: danno il gradimento per Tramp in caduta libera Ah bene, si festeggia! Opsss... no un momento, Trump è in USA. Com'è in casa nostra il gradimento di Giorgia?!
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