senek65 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo Dai miei nonni in campagna, io ricordo l'odore delle mele e dell'uva messe ad essiccare nella camera dove dormivo . D'estate il mastello messo fuori al sole dove si faceva il bagno la sera. Il sapore del latte appena munto. La vendemmia e i suoi riti. Le zucche portate al forno a farle cuocere. Le sere d'estate dove tutti si sedevano fuori sulla strada a chiccherare. La gioia nel guidare il carretto trainato dall'asino. Il sapore dei pomodori staccati dalla pianta. I bagni fatti nei fossi di irrigazione. Sembrano passati secoli.
ferrocsm Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 43 minuti fa, P.Bateman ha scritto: 60? No no i minuti in un'ora @P.Bateman gli anni sono qualcuno in più purtroppo, la vita sarebbe certamente più felice se si potesse nascere a ottant’anni e gradualmente scendere ai diciotto. cit. Però non si può e allora provo a farmene una ragione tentando di arrivare almeno agli 80.
Questo è un messaggio popolare. ferrocsm Inviato 14 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Marzo 24 minuti fa, eccheqqua ha scritto: quando tagliava la testa alle galline con l'accetta Nohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Alla gallina si tira il collo, ma scherzi l'accetta? Al massimo massimo può essere concessa per il tacchino, ma devi stare attento a tenerlo, perchè capita che possa fare ancora qualche cinquantina di metri senza testa sporcandoti tutto il cortile di sangue, cosa vista un giorno in cui era nevicato e il tacchino senza più la testa aveva macchiato tutta la neve immacolata che era apena caduta. 3
kaos73 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 1 ora fa, Velvet ha scritto: mi è stata data la possibilità di conoscere persone nate nell'800 Mio nonno paterno era del '93, alto, fiero e salutista. Nato sotto l'impero Asburgico (val di Fiemme) era maestro elementare di ben altra pasta (detto da sua moglie, mia nonna anch'ella maestra) rispetto a quelli formatisi in scuole italiane. Mia nonna fece la scuola di formazione (non so come si chiamasse allora) a Rovereto. Convinto praticante del metodo Kneipp lo ricordo ultra ottantenne immergersi ogni mattina nella vasca di acqua gelida, mentre dopo "marèna" (pranzo) si assentava sul poggioletto per il quotidiano bagno di sole, rigorosamente in costume adamitico. Ovviamente guai intrufolarsi in stanza mentre il nonno era "impegnato". Nemmeno in occasione di qualche scampagnata estiva il nonno rinunciava al suo bagno di sole, anzi a volte lo integrava con uno di fieno. Penso che il tutto traesse origine da una lieve insufficienza toracica riscontrata alla visita di leva. Il fierissimo Narciso non si sarebbe certo rassegnato ad un frettoloso referto di un ufficiale medico sconosciuto ed in effetti arrivò alla soglia dei novant'anni.
fumaccia Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo Tante cose in comune il gancio per i foglietti ritagliati dai giornali nella "cabina bagno" esterno, in effetti dai miei nonni avevano anche della carta igienica quella rosa crespata ma era riservata a mio zio perchè lui abitava in città. Lo scendiletto era una pelle di capretto visto che avevano le capre e facevano il formaggio gli stomaci per il caglio erano appesi in cucina altro che i vari profumatori di ambiente. Sul fatto che si stava meglio prima mia madre, 100 anni il prossimo giugno, un giorno passando davanti allo stazzo dove aveva vissuto da piccola mi disse: dicono che si stava meglio prima,li avrei fatti scendere al fiume nel mese di gennaio a lavare i panni e poi riportarli bagnati a casa per non parlare di tutto il resto. 1
mom Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo Diceva Anatole France in Changement: "Tous les changements, même les plus souhaités ont leur mélancolie, car ce que nous quittons, c'est une partie de nous-mêmes ; il faut mourir à une vie pour entrer dans une autre." che tradotto in italiano recita: "Tutti i cambiamenti, anche i più attesi, hanno la loro malinconia, perché ciò che lasciano dietro di noi è parte di noi stessi, dobbiamo morire in una vita prima di poter entrare in un'altra.” Io lo trovo uno splendido assunto. 😀 2
andpi65 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 6 ore fa, ferrocsm ha scritto: Alla gallina si tira il collo Esatto. Il coniglio invece si sgozza. Da pupo mi ha sempre fatto un po senso quando mia mamma lo prendeva per le orecchie, lo metteva a terra con un piede sulle zampe posteriori e poi lo lasciava a dissanguarsi dopo averlo sgozzato. Ricordi di bagni fuori casa ( in tla busa) non ne ho , però ricordo le estati in campagna in cui i miei andavano a dare una mano a parenti per il raccolto, cosi come ricordo la "scarnatura" del maiale ( per farne prosciutti, salami coppe ecc) perchè erano a fine giornata delle feste da concludere a tavola. Ricordo anche qualche serata a granare piselli, che (come si dice qui): "anche il più fighetto dei fighetti almeno una volta nella vita a fatto "vegia" a granar piselli" Da ragazzo ricordo con estremo piacere anche le giornate passate da una famiglia di nobili della zona. Mio padre edile lavorava, anche, per loro e non sapendo dove lasciarmi da pupetto mi portava appresso . Era un'avventura per me poter girare liberamente per quei palazzi e poi la marchesa vecchia, che mi aveva preso in simpatia, mi faceva preparare a merenda zabaione e biscotti al burro, e mi lasciava ogni volta qualche libro da portare a casa. Dei miei nonni ho un ricordo vaghissimo, tranne della nonna paterna, perchè sono morti che avevo un 2/3 anni.
piergiorgio Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 7 ore fa, ferrocsm ha scritto: Certo ragazzi (si fa per dire) è bastato che @mozarteum andasse a tirare fuori uno spezzone dei tempi andati e in nemmeno un'ora già quasi venti risposte, sarà mica che stiamo invecchiando? No, finalmente un argomento interessante che colpisce tutti. Senza scomodare i nonni, tutte o quasi situazioni che ho vissuto da bambino.
piergiorgio Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 5 ore fa, ferrocsm ha scritto: Nohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Alla gallina si tira il collo, ma scherzi l'accetta? Al massimo massimo può essere concessa per il tacchino, ma devi stare attento a tenerlo, perchè capita che possa fare ancora qualche cinquantina di metri senza testa sporcandoti tutto il cortile di sangue, cosa vista un giorno in cui era nevicato e il tacchino senza più la testa aveva macchiato tutta la neve immacolata che era apena caduta. Esattamente, ed al coniglio un pugno in testa. Quanti ne ho visti...ed anche gattini appena nati gettati nel pozzo nero di scarico della latrina in cortile (in comune con zii e nonni); questa cosa mi ha particolarmente colpito e segnato (la sterilizzazione non esisteva negli anni 60), me la ricordo come fosse ieri e non gliela ho mai perdonata. Tanto che ora i miei gatti di riflesso li tratto meglio di me.
Panurge Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 15 minuti fa, andpi65 ha scritto: coniglio invece si sgozza. La scuola locale prevedeva colpo secco sul coppino, col retro del faucet di solito.
andpi65 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 7 minuti fa, Panurge ha scritto: La scuola locale prevedeva colpo secco sul coppino Si è vero Panu. Il colpo era per stordirlo prima di sgozzarlo. Poi da sgozzato si incideva la pelliccia e si spellava tirando una da una parte e uno dall'altra.
UpTo11 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 2 minuti fa, Panurge ha scritto: La scuola locale prevedeva colpo secco sul coppino, col retro del faucet di solito. Mio zio lo dava con la mano, roba che manco karate kid e Steven seagull messi insieme. Metteva me e mio fratello a tenere le bestiole, uno per i piedi e l'altro per le orecchie e poi taac. Secco. . Però sto thread mi ha suscitato la seguente riflessione: ma che ci faccio in questo posto?
loureediano Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo Io pur essendo nato in Calabria, e chi lo sa, pur avendo tante campagne si stava in paese, ma anche chi ne aveva poca stava in paese magari in una unica stanza in cui si mangava e dormiva, magari pure in 7 o 8 Li dove sono nato pochissmi abitavano in campagna, il paese era in collina e pertanto dicevano che c'era un'aria migliore. Noi eravamo benestanti, avevamo chi lavorava la terra e abitavamo nella via principale, in un bellissimo appartamento, noi di sotto e mia nonna di sopra. Il primo televisore entro in casa nel 61 mi raccontava mia mamma e mi diceva che c'era tanta gente che andava a vederlo che dovevano portarsi la sedia Io non ricordo, ma mia mamma mi raccontava che da quando nacqui, ne 61, mi portava a soggiornare in collina dove avevano un casetta in cui passavamo le estati, questo fino a 2 o 3 anni, poi mia mamma non vole più andarci. Ma li mi diceva che c'erano solo alberi da frutto Il maile lo allevevavano i nostri contadini, ma il salame lo facevano mia nonna e mia mamma
andpi65 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 2 ore fa, mom ha scritto: ciò che lasciano dietro di noi è parte di noi stessi Esatto Mom. Quello che abbiamo vissuto, inconsciamente o meno , è quello che ci ha fatto diventare quello che siamo ora. Nel bene o nel male.
andpi65 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo Un plauso a @mozarteum per aver aperto un thread che sia più di incontro che di scontro.
andpi65 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 21 minuti fa, UpTo11 ha scritto: ma che ci faccio in questo posto? Che tradotto significa?
UpTo11 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 4 minuti fa, andpi65 ha scritto: Che tradotto significa? Che i miei ricordi sono relativi agli anni '80. Cioè, degli anni '80 del '900 intendo .
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