Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 1 ora fa, Guru ha scritto: la Democrazia Cristiana quando non era fiancheggiatrice ha quantomeno chiuso un bel po' di occhi Mi devi per forza far scendere di livello, ma pazienza. Le grandi cooperative emiliane e l'appaltificio delle opere pubbliche in tutta Italia, isole comprese, il caso Parmalat e l'enorme schifo che lo ha circondato che é solo la punta dell'iceberg di un sistema diffuso e condiviso, le furbate dei consorzi paramafiosi DOP DOC con le prosciuttopoli di cui poco si parla, l'ammasso edilizio costiero che manco a Rio, con la stesa di locali da ballo e non che hanno riciclato il denaro mafioso ubi pecunia non olet, la raccomandazione che impera come ogni dove, il controllo amicale del credito, le assunzioni nelle controllate municipali, hanno fatto sistema. Questo lo ha fatto anche il PCI, che era in Italia negli stessi anni della DC, e che non mi risulta abbia contribuito alla denuncia, se non di facciata. I sindacati di sinistra sono stati, parlo della Sicilia, della Calabria, della Puglia, della Campania, e parlo anche della CGIL, spesso muti e collusi verso lo scempio urbanistico e industriale che ha deturpato molta parte del territorio costiero con abusivismo e raffinerie. Sistemi clientelari dei partiti di sinistra hanno okkupato le Poste, le Ferrovie, l'Enel, i Comuni, i Consorzi, lottando non contro il malaffare ma per dividere la torta. E poi si viene con la comoda canzone della DC e della mafia, che infatti adesso è scomparsa, come il malaffare. Sarebbe davvero l'ora di smetterla. Per questo cerco di limitarmi ai principi.
extermination Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo Anni ottanta Emilia Romagna lega cooperative…quanti posti di lavoro disponibili per i compagni comunisti.
Guru Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo @Gaetanoalberto Mi dispiace se ti risenti, ma non sto tentando di abbassare il livello, ma solo di vedere l'azione della DC in modo obiettivo. Malaffare e favoritismi ci sono stati dovunque, ma non si può pensare di confrontare la storia dell'Emilia Romagna con quanto accaduto in certe regioni del sud, dove la DC faceva il bello e il cattivo tempo. Dici che la non presa di posizioni nette compensi sufficientemente? Io temo di no.
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 43 minuti fa, Guru ha scritto: DC faceva il bello e il cattivo tempo. Questa è una tua visione molto pregiudiziale e orientata secondo una narrazione comoda che immagino ti sarai fatta leggendo ciò che preferivi, un po' come i bias cognitivi di Roberto che ascolta Rampini. Fatti dire da chi aveva un genitore che ha fatto parte dei Co.re.co ed è stato vice segretario di uno dei comuni siciliani (ai tempi 37000 abitanti) amministrati dal PCI per decenni (pochi sanno che una importante zona tra Ragusa e Siracusa ha avuto una fortissima tradizione agraria e comunista). La DC della mia gioventù, nelle mie zone, non faceva per nulla il "bello e cattivo tempo", dovendosi confrontare con una lestofanza per nulla inferiore di ogni parte politica. Faceva compromessi ai quali partecipava volentieri una parte della cosiddetta società civile, anzi, sotto pressione continua ed interessata di questa cosiddetta società civile. Ciononostante c'era un buon nucleo di persone perbene, dentro e fuori i partiti, che doveva compensare. Ho trovato guarda caso atteggiamenti inconsapevolmente simili nelle amministrazioni dei comuni bresciani presso i quali ho svolto l'attività di avvocato occupandosi spesso di urbanistica e di questioni al confine col diritto amministrativo. L'unica differenza era il tasso abnorme di ignoranza funzionale che impediva di rendersene conto. La Lega é esattamente l'esportazione al Nord del modello gestionale clientelare che condanna al sud. Forse non ci crederai, ma molti magistrati e poliziotti morti per contrastare la mafia venivano da una formazione "democristiana". Le collusioni che hanno determinato il minore sviluppo del Sud, hanno spesso visto protagonista il "nobile" operaiato comunista del settentrione, quello che ha inventato a Torino la stessa idea del razzismo contro il "terrone" per il timore della concorrenza sul lavoro, esattamente come oggi contro l'immigrato. I sindacati di sinistra, comandati esattamente come i governi, da dirigenti del Settentrione, hanno sempre fatto barriera contro modifiche ai contratti collettivi od alla legislazione in materia di lavoro tali da consentire una convenienza alla delocalizzazione degli investimenti al Sud, tutelando pensioni, casse integrazioni, sovvenzioni nella stragrande maggioranza andate al settentrione. Nel poco che si è fatto attraverso la Cassa del Mezzogiorno, tagliata appena c'é stato il sentore di crisi al settentrione, la DC ha distribuito soprattutto a gruppi del Nord che hanno preso e riportato a casa. In tutto questo la DC non ha fatto il bello e cattivo tempo, quasi sempre ha governato in coalizione, ed ha dovuto dividere con chi, di tutti gli altri partiti, ha preso. Salvi i galantuomini, sparsi in ogni orientamento politico. La mia non è teoria ma vissuto. PS: la mafia non ha colore, si insinua dove si decide e dove si investe.
Guru Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo @Gaetanoalberto Non contraddico niente di quello che tu scrivi, ma non posso dimenticare razzie sconfinate come il sacco di Palermo. Non mi pare che le altre parti politiche siano arrivate a tanto. Rimane comunque il fatto che il sud, in gran parte in mano la DC sia rimasto sostanzialmente al palo.
mariovalvola Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo È come l'ubriaco in autostrada. Sono sempre gli altri ad andare contromano.
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 38 minuti fa, Guru ha scritto: 20 minuti fa, mariovalvola ha scritto: l'ubriaco in autostrada. Sono sempre gli altri ad andare contromano. Potremmo riferirlo a chiunque non vede i ladri a casa propria.
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo Comunque, il prossimo che cita Mattarella ad minchiam dovrà fare harakiri.
Fabio Cottatellucci Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo Il 22/03/2025 at 14:22, Savgal ha scritto: Il punto è che la quasi totalità degli italiani ignora cosa sia avvenuto dal 1945 al 1980 e sono convinti che quel passato sia addirittura migliore del presente. Sono quelli del famoso "Mio padre con lo stipendio da operaio manteneva tutta la famiglia più altre due dei fratelli, ha comprato tre case, quattro FIAT 500 e ci portava d'estate due mesi a Montecarlo...". In realtà erano emigrati a Torino in un sottoscala mentre servizi segreti di Paesi stranieri combattevano una guerra loro nel Paese nostro.
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 23 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Marzo @Fabio Cottatellucci Nel 1952 fu svolta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla la "Inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla". Un passaggio: È opportuno, invece, scorrere rapidamente la situazione delle documentazioni in materia di consumi generali o familiari. In sede di confronti internazionali o di pianificazione economica riguardante più Paesi, è certamente necessario e sufficiente sapere che il cittadino italiano consuma 12 kg. di zucchero all’anno, quello francese 23, quello inglese 37, quello svedese 51; oppure che lo stesso cittadino italiano consuma 14 kg. di carne contro i 52 di quello inglese o i 67 di quello danese; e ancora 49 litri di latte rispetto ai 92 del francese, o ai 238 dello svizzero (1). In sede di esame della situazione generale del Paese è ancora essenziale conoscere che il consumo medio annuo per abitante è passato, per la carne, da kg. 12,9 nel 1948 a kg. 14,2 nel 1950; per il frumento da kg. 151,2 a kg. 165,6, ecc. Un altro passaggio, 1.391.000 famiglie vivevano in abitazioni con oltre 2-3 persone per stanza, 533.000 con oltre 3-4, 545.000 con oltre 4 persone per stanza; 232.000 famiglie vivevano in cantine, soffitte, magazzini, ecc. e 92.00 in baracche o grotte. 4.428.000 famiglie non mangiavano mai carne e 3.188.000 una sola volta a settimana. Non è passato un millennio, sono tanti in vita ad aver vissuto quegli anni. L'ignoranza del passato è uno dei mali più gravi del nostro tempo. https://inchieste.camera.it/inchieste/miseria/documenti.html?leg=01&legLabel=I legislatura 3
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 1 ora fa, Savgal ha scritto: Non è passato un millennio, sono tanti in vita ad aver vissuto quegli anni. L'ignoranza del passato Io non sono sufficientemente bravo né colto per poterlo dimostrare, ma ho il sospetto che molti atteggiamenti nascano da questa così recente povertà, dal timore di tornarci, dalla scarsissima comprensione delle dinamiche attraverso le quali è stata superata, dall'appartenere a generazioni che il salto di qualità non lo hanno dovuto sudare davvero attraverso l'umiltà del lavoro. 1
Savgal Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo @Gaetanoalberto La povertà era quella degli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso. Le famiglie in condizioni di disagio abitativo, di cui ho postato i numeri sopra, erano il 24.4% del totale. La povertà di cui si parla oggi è cosa molto diversa e i numeri sono anch'essi molto diversi. In qeusti giorni sto leggendo "Il governo economico del mondo. 1933-2023" di M. Daunton (consigliato). L'autore ha la stessa tesi di Hobsbawm ne "Il secolo breve" sulle ragioni che hanno consentito ai paesi europei di passare in poco più di 20 anni dalla miseria del dopoguerra alla relativa prosperità degli inizi degli anni Settanta del Novecento, è stato il risultato di una costruzione politica.
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 8 minuti fa, Savgal ha scritto: il risultato di una costruzione politica. Certamente, quella oggi contestata. Se posso, tra mille difficoltà, assicurata anche dalla Dc, che ha governato l’utilizzo dei fondi del piano Marshall e guidato l’Italia nel mercato comune, partecipando attivamente alle relazioni internazionali che hanno condotto anche alla UE di oggi. Tra l’altro, sempre per dare informazioni utili anche a Guru, risorse concentratesi dove già si erano concentrate le precedenti scelte industriali incrementate dalle guerre.
Savgal Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo @Gaetanoalberto Il paradosso che notavano alcuni storici e sociologi è che il sostegno elettorale e politico agli interessi dei gruppi industriali e borghesi economicamente più forti dell'Italia settentrionale, che guidarono il "miracolo economico", lo ottennero più nelle regioni meridionali che in quelle settentrionali e centrali.
Guru Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo @Savgal Non dimentichiamo che nelle regioni nelle quali la DC ebbe più consenso era piuttosto diffuso il voto di scambio e il clientelismo era di gran lunga più capillare che al nord, e in queste cose i democristiani erano maestri.
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 41 minuti fa, Savgal ha scritto: ottennero più nelle regioni meridionali che in quelle settentrionali e centrali. Nessun paradosso, la questione parte molto da lontano, molti tendono a disegnarla come prevalentemente frutto di un oscuro gattopardismo, ma in realtà c’è tanta fiducia mal riposta, anche in ideali di una giustizia sociale che non si dovrebbe affettare con la sega elettrica. Ingenuità che nei libri di storia si accenna come figlia di un’alleanza tra interessi al ribasso riguardo ai diritti delle persone, ma più probabilmente nasce dall’aver partecipato a ideali traditi. Magari la stessa ingenuità riproposta nel TD.
Gaetanoalberto Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 37 minuti fa, Guru ha scritto: voto di scambio e il clientelismo era di gran lunga più capillare Non sai di cosa parli 1 e non sai di cosa parli 2, senza offesa. Sembri Salvini ( che poi un po’ di voto di scambio se lo è venuto a prendere) La DC in Veneto era fatta di puro lavoro, Martinazzoli un catanese e Prandini palermitano, i papi sono sempre stati del sud, che per questo votava DC Tognoli e Pillitteri erano i classici DC di TTrapani.
Guru Inviato 24 Marzo Inviato 24 Marzo @Gaetanoalberto Ok, allora mi sarà sfuggito che clientelismo e soprattutto voto di scambio erano equamente distribuiti.
Messaggi raccomandati