Grancolauro Inviato 22 Marzo Inviato 22 Marzo Stavo ascoltando Pyramid song, forse la canzone più bella dei Radiohead, e c’era qualcosa che mi ronzava nella testa. Sto motivo l’ho già sentito, mi dicevo. E alla fine mi sono ricordato che somiglia spiaccicato a un frammento della seconda Ballata di Liszt, quel breve (splendido) passaggio che porta al secondo tema: A voi cosa sembra? Ecco Thom Yorke in azione: Forse ho le traveggole alle orecchie, non so 2
analogico_09 Inviato 22 Marzo Inviato 22 Marzo Da un primo ascolto unnpo' veloce mi pare che tu non abbia le travegggole.., il brando dei Radio è interamente strutturato sugli accordi del piano chiaramente modali, con "cadenze" tipiche del flamenco che sono modali; nel brano di Liszt (stupendo, l'inizio in particolare, approfondirò meglio il resto, è puro "imprerssionismo".., che genio!) mi pare sentire gli stessi accordi e insieme melodiadal minuto 2:05 (battuta 29) ovvero nel cambio tematico, e va avanti in modo poco diverso, più "con-fuso" con le altre voci fino al prossimo tema (battuta 70, allegro) . E' giusto, è ciò che indicavi tu, oppure ci ho io le traveggole? Ora non direi che sia stato "copiato", la somiglianza tuttavia c'è e come. Ma io sento in tantissime musiche di oggi più di una eco delle composizioni del passato.., la maggior parte delle colonne sonore specialmente pigliano a piene mani dalle opere sinfoniche e non.. Ma come diceva quello.., le note sono solo sette e le combinazioni oramai sono state provate tutte, non ne restano altre... 1
Grancolauro Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo 9 ore fa, analogico_09 ha scritto: E' giusto, è ciò che indicavi tu, oppure ci ho io le traveggole? Sisi, è proprio quello che indicavo. Nella Ballata di Liszt si tratta di pochi accordi "di transizione" L'impressione è che Thom Yorke li prenda e, variando leggermente la sequenza, ci costruisca sopra quell'ostinato su cui si regge tutto il brano. Gli accordi dell'intro di Pyramid Song sono questi: FA# + / SOL + 7 / LA + 6 / SOL + 7 / SOL + La sequenza di Liszt mi sembra sia questa: FA# + / SOL + 7(con la 4a aumentata) / LA + 11 / FA# + La tonalità è la stessa, il giro molto simile. E in entrambi i casi ci sono quegli elementi modali di cui parli (accordi di 6a e di 11a). Ho letto che York ha dichiarato che quando ha scritto Pyramid Sons si è ispirato a Freedom di Mingus. Francamente io sta somiglianza non la sento. Vero che quell'accordo di sesta che c'è nel brano si usa molto nel blues e nel jazz, ma questo è territorio tuo Peppe :) 9 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ma come diceva quello.., le note sono solo sette e le combinazioni oramai sono state provate tutte, non ne restano altre... Infatti! Questo è anche il mio dubbio. Forse si tratta solo di un caso, chissà. Ecco Mingus per un confronto: 1
analogico_09 Inviato 23 Marzo Inviato 23 Marzo 5 ore fa, Grancolauro ha scritto: L'impressione è che Thom Yorke li prenda e, variando leggermente la sequenza, ci costruisca sopra quell'ostinato su cui si regge tutto il brano. Gli accordi dell'intro di Pyramid Song sono questi: FA# + / SOL + 7 / LA + 6 / SOL + 7 / SOL + La sequenza di Liszt mi sembra sia questa: FA# + / SOL + 7(con la 4a aumentata) / LA + 11 / FA# + La tonalità è la stessa, il giro molto simile. E in entrambi i casi ci sono quegli elementi modali di cui parli (accordi di 6a e di 11a). Ho letto che York ha dichiarato che quando ha scritto Pyramid Sons si è ispirato a Freedom di Mingus. Francamente io sta somiglianza non la sento. Vero che quell'accordo di sesta che c'è nel brano si usa molto nel blues e nel jazz, ma questo è territorio tuo Peppe :) Come dicevo, l'andamento melodico/accordale ostinato di Pyramid, che ho percepito essenzialmente ad "orecchio", non ho la tua stessa capacità di analisi sintattico-musicale così puntuale, è praticamente identico a quello di Liszt salvo le varianti ben evidenziate. E devo dire che, riflettendoci un po' megòlio, riascoltando, non mi sembra poi così casuale. E' certamente un "modulo" di base ricorrente, ma se non viene rielaborato, ampliato, in modo improvvisato o scritturalmente, all'interno di una forma musicale che possa apparire ben più complessa rispetto a quella dei Radiohead, la somiglianza potrebbe apparire un po' "sospetta" 5 ore fa, Grancolauro ha scritto: 13 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ma come diceva quello.., le note sono solo sette e le combinazioni oramai sono state provate tutte, non ne restano altre... Infatti! Questo è anche il mio dubbio. Forse si tratta solo di un caso, chissà. Ecco Mingus per un confronto: Neppure io noto la somiglianza con il jazz, e Comunque siamo sempre lì, come ho sempre sostenuto e con forte convinzione, in fondo tutti i generi musicali, tutte le musiche dei tempo e del mondo hanno delle profonde radici comuni per cui è naturale che vi siano ricorsività di "matrici" che ritroviamo nella classica, nel jazz, nelle musiche popolari, scritte e non nella musica etnica, etc. Ma ogni "genere" poi fonda duin "paradigmi" più o meno ancestrali anche delle specificità formali, linguistiche espressive proprie, identitarie, senza distaccarsi completamente dalle altre forme musicali dove la musica, l'arte tutta.., in fondo è una e miliardi di di musiche. In quanta musica occidentale vi è trapiantato l'oriente, il medioriente, l'africa, l'asia.., più che le nostre musiche reapiantate nelle loro, detto a braccio, è una questione da affrontare in maniera più approfondita e puntuale. La Freedom di Mingus ha nella parte iniziale "recitata" l'ostinato accordale e "corale" e ritmico derivante dallo spiritual, dal gospel a loro volta eredità delle radici mai recise della musica tribale africana: la nenia "protestataria",m accorata, sembra davvero uno di quei canti rituali sacri. Poi il brano su tale base, che si ripete nel finale, dopo l'entrata del tamburo che batte un ritmo afro perentorio e in(ecc)citante, prender il via l'improvvisazione "leggermente" free sulle prime battute, la quale si sviluppa nei modi consoni mingusiani dell'"improvvosazione collettiva" orgiastico-religiosa, dove l'insieme e gli assoli creano il brano sul momento.., che quindi esiste solo nello stesso momento del "battesimo delle cose appena create", nelle complessità formali ed espressive che francamemnte non mi pare abbiano nulla a che vedere con il pur bel brano dei Radihead. Il fatto è che dal modale emergono spesso delle "somiglianze" basilari, più o meno facilmente riconoscibili, ma poi si scopre che non solo la musica non ha solo sette note, ma che le combinazioni musicali, allargando gli orizzonti, siano infinite ed inesauribili. Insomma credo sia normale che nella bellissima Ballata di Liszt si senta "Debussy", come dicevo nell'altro post, ma non perchè Liszt "copiasse" Debussy, cosa anagraficamente impossibile, o che Debusssy, o Puccini "copiassero" Liszt a sua volte "copiato" da Wagner o viceversa e poi arriva Bruckner, etc, etc.., ma perchè è tutta colpa del modale "babelico" che riesce ad accomunare tantissime musiche tra di loro in maniera ssolutamente straordinaria. Un discorso lungo da farsi a volerlo fare meglio come si fece altre volte. 1
Grancolauro Inviato 23 Marzo Autore Inviato 23 Marzo Spulciando ora su internet mi sono accorto che altri hanno notato la somiglianza tra Pyramid song e la seconda Ballata di Liszt, quindi la mia è stata la scoperta dell'acqua calda . M sembrava strano...sorry. Perlomeno non sono il solo ad avere le visioni. 5 ore fa, analogico_09 ha scritto: Il fatto è che dal modale emergono spesso delle "somiglianze" basilari, più o meno facilmente riconoscibili, ma poi si scopre che non solo la musica non ha solo sette note, ma che le combinazioni musicali, allargando gli orizzonti, siano infinite ed inesauribili. Condivido senz'altro. Nel caso di Pyramid song è interessante notare come non sia chiara la tonalità di riferimento. Yorke sembra usare la scala frigia di Fa# (Fa#, Sol, La, Si, Do#, Re e Mi), che è un modo del nostro Re maggiore ma dona alla canzone un sapore esorico, arabeggiante quasi. E un senso di sospensione che accompagna tutto il brano, rendendolo affasciante. 5 ore fa, analogico_09 ha scritto: credo sia normale che nella bellissima Ballata di Liszt si senta "Debussy", Bel parallelismo. La Ballata di Liszt ha una forte carica pittorica e impressionistica in effetti. Tutta la parte iniziale sembra evocare il ribollire del mare e la tempesta che sta arrivando, quella tempesta che inghiottirà il giovane Leandro, uno dei protagonista del mito di Ero a cui è ispirato il brano.
damiano Inviato 24 Marzo Inviato 24 Marzo E comunque Yorker è uno che ha sempre studiato e non è "impossibile" trovare assonanze con opere celebri. Un'altra che viene citata a volte è che assomiglia non poco a: Ciao D. 1
Grancolauro Inviato 25 Marzo Autore Inviato 25 Marzo @damiano grazie, ti viene in mente qualche altro esempio simile?
analogico_09 Inviato 25 Marzo Inviato 25 Marzo Il 24/03/2025 at 17:24, damiano ha scritto: E comunque Yorker è uno che ha sempre studiato e non è "impossibile" trovare assonanze con opere celebri. Un'altra che viene citata a volte è Insomma i Radiohead avavano l'occhio musicale lungo... E il Presto finale della stessa Sonata nr. 2 "Marcia Funebre" 2 di Chopin non fa forse pensare a Cecil Taylor o Lenny Tristano? ... Non che i due jazzisti del free copiassero.., lo strardinario è in Chopin che in pieno romanticismo conclude "straordinariamente" la sonata con una folata di note così "astratte" da far sembrare atonale il brano che tale credo non sia pur contenendo delle dissonanze che la forte concitazione ritmica accentua maggiormente.
damiano Inviato 29 Marzo Inviato 29 Marzo Il 25/03/2025 at 18:44, Grancolauro ha scritto: grazie, ti viene in mente qualche altro esempio simile? Per quel che conosco di Radiohead, direi che alcuni dei loro pezzi usano schemi armonici abbastanza familiari al jazz Un altro esempio che mi torna alle orecchie è "Everything in its right Place" che ha la struttura armonica assonante e consonante con "Maiden Voyage" di Herbie Hancock. Ecco un giovanissimo Robert Glasper, poco più che trentenne nel 2009, che ne realizza un medley godibilissimo e che mi fece "scoprire" il pianista di Houston ben in anticipo ai Grammy che avrebbe vinto. Quello che Glasper inserisce nella costruzione armonica del pezzo giocando sugli intervalli per ricavare nuove cellule armoniche sulle quali improvvisare è sopraffino ed evolutivo. Ed è una dimostrazione "sonora" della vitalità ed immortalità del jazz, sotto nuove e diverse vesti, come è giusto che sia. Ciao D. 1
Grancolauro Inviato 29 Marzo Autore Inviato 29 Marzo @damiano Grazie, la somiglianza con la versione di Glasper di Maiden Voyage in effetti c'è sotto il profilo armonico. Bello il Fender Rhodes in entrambi i casi direi. RIguardo a Hancock, ho letto una sua intervista recente nella quale dice di non pubblicare dischi da 15 anni perché troppo distratto da YouTube e, di recente, dall'intelligenza artificiale. Una mente eccelsa bruciata dal web? Ah, saperlo...
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