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Riforma Milei: è ufficiale, funziona


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Inviato
2 ore fa, Xabaras ha scritto:

pagliaccio

Magari...

  • 2 settimane dopo...
Inviato

https://www.open.online/2025/10/06/argentina-javier-milei-miracolo-capolinea/

 

Eh niente: se abbassi l'inflazione ti si ribalta la bilancia dei pagamenti. Se sistemi quella si sfascia il debito. Se chiedi un prestito ti mettono il cappio al collo e ti rubano l'argenteria..

In effetti avere la carta argento e amare la motosega non è sufficiente per diventare economisti o salvatori di patrie.

E' ufficiale: non funziona.

Inviato

Probabilmente il problema dell'Argentina, come per gli altri Paesi "latino's", sono gli abitanti nel loro complesso.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Revenant ha scritto:

sono gli abitanti nel loro complesso

Di cui ben 30 milioni su 47 sono di origine italiana. :classic_biggrin: 

Inviato
1 ora fa, Revenant ha scritto:

sono gli abitanti nel loro complesso

Pensavo che il problema degli argentini fossero i cileni.

  • Haha 1
Inviato
2 ore fa, Velvet ha scritto:

https://www.open.online/2025/10/06/argentina-javier-milei-miracolo-capolinea/

Eh niente: se abbassi l'inflazione ti si ribalta la bilancia dei pagamenti. Se sistemi quella si sfascia il debito. Se chiedi un prestito ti mettono il cappio al collo e ti rubano l'argenteria..

In effetti avere la carta argento e amare la motosega non è sufficiente per diventare economisti o salvatori di patrie.

E' ufficiale: non funziona.

.

"E gli Usa scendono in campo. Puntando alle terre rare di Buenos Aires"

.

C'è da aggiungere altro?

.

Anzi, sì, c'è da aggiungere altro.

Premesso il solito "fingiamo stupore", fingiamo anche di non sapere che questi erano gli obiettivi fin dall'inizio. L'ennesimo arruffapopolo sovranista messo lì per inchiappettarselo. "(ih, ih, ih)" (cit.)

Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

Di cui ben 30 milioni su 47 sono di origine italiana. 

Ci sarebbero i presupposti per denazificarla e prendersela, quella si che sarebbe una  "quarta sponda" decente !  Non capisco che aspetta i'ggoverno. :classic_sleep:

Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

cui ben 30 milioni su 47 sono di origine italiana.

Probabilmente tutti economisti, allenatori della nazionale nonché strateghi a tutto tondo. Con diploma di boscaiolo ad honorem. 

Inviato

tel chi.

non mi pare che stiano andando così male

pil 2024 sul 2023 + 5.8 %

inflazione dal + 211 %  al + 117% . per il 2025 dovrebbe andare sul + 23%, per loro un miracolo

tasso di povertà dal 52 % al 38% . poverta assoluta pure in diminuzione dal 18 % all' 8%

( fonte governo italiano, osservatorio economico mercati esteri )

Inviato
4 minuti fa, audio2 ha scritto:

tel chi.

non mi pare che stiano andando così male

pil 2024 sul 2023 + 5.8 %

inflazione dal + 211 %  al + 117% . per il 2025 dovrebbe andare sul + 23%, per loro un miracolo

tasso di povertà dal 52 % al 38% . poverta assoluta pure in diminuzione dal 18 % all' 8%

( fonte governo italiano, osservatorio economico mercati esteri )

E come mai stan chiedendo miliardi a Trump?

Inviato
1 ora fa, audio2 ha scritto:

tel chi.

non mi pare che stiano andando così male

Di quei 30 milioni di italiani, vuoi che non ne conosca qualcuno pure io? :classic_biggrin:Sono in contatto con un mio amico di infanzia (Claudio) i cui nonni emigrati in Argentina e lì avevano aperto una falegnameria con annesso negozio di mobili, no a lui non pare andare così bene, proprio di fianco a dove lavoro io c'è un emigrato di ritorno (Roberto) tornitore che  ha aperto una piccola azienda qui in Italia e ha nacora diversi parenti a Buenos Aires e anche lui mi racconta che non pare andare così bene. Certo @audio2 un campione fatto di solo due persone non sarà attendibile, ma sono persone che vivono o riportano cose di altri che là vivono e ritengo siano persone affidabili che non mi vengono a raccontare musse (alla genovese) 

Inviato

Van talmente bene che il motosega corre da Trump con il cofanetto dell'ultima argenteria rimasta da svendere. 

Buoni tutti a mettere la pecetta temporanea (che dura mesi, non anni) facendo riesplodere un debito già insostenibile. 

Basta osservare l'indicatore che capisce anche il verduraio di paese, ovvero lo squilibrio crescente fra import ed export con il primo in aumento il secondo in tracollo.

Tel chi. 

P.Bateman
Inviato
4 ore fa, Martin ha scritto:

Ci sarebbero i presupposti per denazificarla e prendersela, quella si che sarebbe una  "quarta sponda" decente !  Non capisco che aspetta i'ggoverno.

Così vinciamo pure i mondiali.

Inviato

 

4 minuti fa, P.Bateman ha scritto:

Così vinciamo pure i mondiali.

Sarebbe anche filologicamente corretto per l'attuale governo, i  mondiali degli anni trenta senza gli oriundi re-italianizzati con il cavolo si sarebbero vinti. 

Inviato
4 ore fa, audio2 ha scritto:

fonte governo italiano,

Ah, ecco … cosa non si fa per gli amici … 

Gaetanoalberto
Inviato
6 ore fa, ferrocsm ha scritto:

Di cui ben 30 milioni su 47 sono di origine italiana. :classic_biggrin: 

Ricordagli che tantissimi vengono dal Veneto e dal Friuli, altrimenti tira fuori l'altro dubbio.

  • Haha 2
Grancolauro
Inviato

Ecco l'articolo di Fabrizio Goria su La Stampa di oggi, tanto per avere qualche dettaglio in più. 

 

 

“Buenos Aires trema. Ancora una volta. Il peso vacilla, le riserve si assottigliano, gli investitori fuggono. L'Argentina del presidente Javier Milei è di nuovo sull'orlo di una crisi valutaria e questa volta solo l'intervento diretto degli Stati Uniti ha permesso di guadagnare tempo.

Washington ha annunciato una linea swap da 20 miliardi di dollari con la Banca centrale e la disponibilità ad acquistare bond in valuta estera, una mossa che ha frenato la fuga dal peso e dato ossigeno a mercati in preda al panico.

È un sostegno senza precedenti, con cui la Casa Bianca punta a blindare l'esperimento economico del leader libertario, mentre a Buenos Aires la paura di una nuova svalutazione di massa torna a serpeggiare.

Per quasi venti mesi Milei aveva alimentato la speranza di un miracolo. Riducendo l'inflazione mensile dal 12,8% a meno del 2%, tagliando la spesa pubblica e licenziando migliaia di dipendenti statali, era riuscito a riportare in pareggio il bilancio dopo oltre un decennio di disavanzi.

La sua cura aveva convinto mercati e think tank americani che solo un presidente disposto a scelte radicali poteva scardinare decenni di clientelismo e indebitamento cronico. Ma la fragilità strutturale è rimasta intatta. […]

Nel secondo trimestre 2025 il deficit ha superato i tre miliardi di dollari, trainato dal peso degli interessi sul debito e da una bilancia dei servizi negativa. Secondo gli analisti finanziari, questo è il vero tallone d'Achille del Paese: senza flussi costanti di valuta forte, ogni stabilizzazione è destinata a restare temporanea.

Il current account argentino soffre di tre squilibri cronici. Primo, la dipendenza eccessiva dall'export agricolo. La soia e il mais rappresentano più della metà delle esportazioni complessive: ogni oscillazione dei prezzi internazionali si riflette immediatamente sul saldo esterno. [...]

Secondo, la bilancia dei servizi: viaggi, trasporti, assicurazioni e costi finanziari drenano sistematicamente valuta. Terzo, il reddito primario: gli interessi sul debito estero e i dividendi rimpatriati dagli investitori stranieri superano costantemente le entrate da investimenti argentini all'estero. È un saldo che da anni resta negativo e che, come ricorda il Fondo monetario internazionale (Fmi), rende impossibile costruire riserve se non attraverso surplus commerciali eccezionali o nuovi afflussi di capitale.

[...] La Banca centrale non è riuscita ad accumulare valuta netta, bruciata nella difesa del peso durante la fuga di settembre. Per l'istituzione di Washington, questo è il vero rischio: ogni volta che la moneta è sotto attacco, le scorte di dollari evaporano e il Paese si trova vulnerabile. È un meccanismo già visto in passato. Negli anni Duemila, quando la crescita era trainata dalle materie prime, l'Argentina era riuscita a costruire un cuscinetto di riserve. Ma senza un surplus commerciale robusto, ogni tentativo di stabilizzazione è fragile.

Il cortocircuito si è visto a settembre, quando gli investitori hanno liquidato peso e titoli argentini in pochi giorni. La Banca centrale ha bruciato riserve senza riuscire a fermare l'emorragia. Le immagini delle file davanti agli sportelli di cambio hanno rievocato la crisi del 2001.

Washington è corsa ai ripari: «Non permetteremo che un disequilibrio di mercato faccia deragliare le riforme economiche avviate dal presidente Milei», ha dichiarato il segretario al Tesoro Scott Bessent. Oltre alla linea swap e agli acquisti di bond, gli Stati Uniti hanno messo sul tavolo l'Exchange Stabilization Fund, già usato nel 1995 per salvare il Messico.

È una dimostrazione di forza ma anche una scelta geopolitica. Buenos Aires ha ancora una linea swap con la People's Bank of China da 18 miliardi, di cui solo 5 effettivamente attivi.

Fonti americane hanno lasciato intendere che l'eventuale chiusura di quell'accordo potrebbe diventare condizione per l'attivazione del sostegno statunitense. Una mossa che ridurrebbe lo spazio di Pechino in America Latina, proprio mentre Washington punta a garantirsi accesso privilegiato a litio e minerali critici argentini.

La Banca mondiale ha annunciato che accelererà un piano di sostegno da 4 miliardi di dollari nei settori energia, turismo e minerali critici. Ma il problema centrale rimane la bilancia dei pagamenti. Gli analisti di Wells Fargo stimano che nei prossimi tre anni l'Argentina dovrà onorare impegni esteri per oltre 45 miliardi di dollari, di cui 15 al Fmi.

È un peso insostenibile senza un surplus commerciale robusto o afflussi consistenti di investimenti diretti. Per gli esperti del Peterson Institute, l'Argentina rischia di finire intrappolata in un circolo vizioso: ogni crisi valutaria genera sostegno esterno, che però aumenta il debito e rende più difficile il riequilibrio.

Milei respinge le critiche, ringrazia per l'appoggio Donald Trump (che vedrà il 14 ottobre alla Casa Bianca) e insiste sulla necessità di andare avanti con il suo programma. «Insieme costruiremo un percorso verso stabilità, prosperità e libertà», ribadisce. Ma la combinazione di austerità, riserve scarse e debolezza politica lascia il Paese esposto. Per il momento, il sostegno americano ha comprato tempo.

Ma se non arriveranno riserve stabili e un riaggiustamento del conto corrente, l'Argentina rischia di trovarsi ancora una volta punto e a capo. Con il presente che resta appeso a un filo."

 


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