maurodg65 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 1 ora fa, UpTo11 ha scritto: I motivi del calo della produzione non è quello che ho chiesto. Partendo da due dati che mi sembrano incongruenti, mi chiedevo quali sono i settori che hanno assorbito il milione. Io non ne ho idea, ma se la cifra è quella ci saranno indici o statistiche che possano mostrare i flussi di nuovi assunti. Anche per capire di che tipo di posti di lavoro si parla. https://tg24.sky.it/economia/2024/09/21/offerte-lavoro-assunzioni-italia#:~:text=Secondo i dati emersi dall,alloggio e ristorazione (%2B319.000). Secondo i dati emersi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps, facendo il confronto fra il 2019 e il 2024, ai primi posti ci sono terziario professionale (+388.000), costruzioni (+362.000) e alloggio e ristorazione (+319.000). La crescita si è consolidata dopo la crisi legata al Covid, ma l'aumento dei posti di lavoro è dovuta in parte anche alla necessità nelle famiglie di lavorare in più persone per far fronte al calo del potere d'acquisto dovuto alla fortecrescita dei prezzi.
maurodg65 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 2 minuti fa, appecundria ha scritto: Trump con Zukeberg https://it.m.wikipedia.org/wiki/Scandalo_Facebook-Cambridge_Analytica Cambridge Analytica ha studiato il sistema, ma poi la campagna di fake news per la Brexit fu orchestrata dai troll russi o sbaglio? Mi ero dimenticato dello scandalo Cambridge Analytica.
UpTo11 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 2 ore fa, maurodg65 ha scritto: Secondo i dati emersi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps, facendo il confronto fra il 2019 e il 2024, ai primi posti ci sono terziario professionale (+388.000), costruzioni (+362.000) e alloggio e ristorazione (+319.000). La crescita si è consolidata dopo la crisi legata al Covid, ma l'aumento dei posti di lavoro è dovuta in parte anche alla necessità nelle famiglie di lavorare in più persone per far fronte al calo del potere d'acquisto dovuto alla fortecrescita dei prezzi. È una finestra troppo ampia. Inoltre comprende 110%, covid e post-covid, che scombussolano qualsiasi ragionamento. Se rivendicano il milione bisognerebbe guardare solo dopo al 2023.
UpTo11 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile Ecco, lo frego all'altro thread perché mi sembra pertinente: . https://pagellapolitica.it/articoli/lavoro-bugie-record-occupati-governo-opposizione
Xabaras Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile Cmq adesso col divieto di commercializzazione della cannabis Light vedremo quanti posti di lavoro perderemo. Ipocriti.
maurodg65 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 41 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Ecco, lo frego all'altro thread perché mi sembra pertinente: . https://pagellapolitica.it/articoli/lavoro-bugie-record-occupati-governo-opposizione “…Dunque, sotto il governo Meloni gli occupati dipendenti a tempo indeterminato sono aumentati di quasi 940 mila unità, mentre quelli a termine sono scesi di 266 mila unità. …” I numeri quindi sono quelli qui sopra, al milione ci siamo quasi, chiudendo però entrambi gli occhi sui cambi contratto da determinato ad indeterminato. Passando oltre direi che di tutte le riflessioni fatte nell’articolo alcune le avevamo già fatte precedentemente, la realtà che si evidenzia dall’articolo e che non si può attribuire con certezza il merito degli aumenti degli occupati a nessuno specifico governo, ma ogni governo si è sempre preso il merito dei successi in campo economico e sociale avvenuti durante il periodo del suo mandato, scaricando sui precedenti le colpe degli insuccessi anche se avvenuti nel periodo del suo mandato, è una cosa “normale” in politica ed e inutile discuterci all’infinito. “ 49 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Inoltre comprende 110%, Per riallacciarmi al discorso precedente, prendendo ad esempio proprio il Bonus 110%, sicuramente ha portato un aumento dell’occupazione nel settore edilizio, ma lo ha fatto stanziando centinaia di miliardi di euro i cui “costi” erano spalmati sugli anni successivi, a chi lo attribuisci il merito? A chi spende dei soldi che saranno restituiti dai successivi governi o a chi viene dopo e deve farsi carico dei conti o, la soluzione più corretta secondo me, a nessuno dei due. Poi sul bonus mi taccio che ci sarebbe moltissimo da dire ma saremmo OT.
maurodg65 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 38 minuti fa, Xabaras ha scritto: Cmq adesso col divieto di commercializzazione della cannabis Light vedremo quanti posti di lavoro perderemo. Ipocriti. https://www.ilpost.it/2024/08/02/conseguenze-divieto-cannabis-light/ Attualmente sono circa 800 le aziende agricole che coltivano cannabis light e 1.500 le ditte specializzate nella trasformazione: gli occupati di questo settore sono circa 10.000 a tempo indeterminato oltre a circa 5.000 stagionali assunti durante il periodo estivo. Il fatturato complessivo è di circa 500 milioni di euro all’anno e dipende per il 90 per cento dall’esportazione della cannabis light all’estero.
Xabaras Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 17 minuti fa, maurodg65 ha scritto: https://www.ilpost.it/2024/08/02/conseguenze-divieto-cannabis-light/ Attualmente sono circa 800 le aziende agricole che coltivano cannabis light e 1.500 le ditte specializzate nella trasformazione: gli occupati di questo settore sono circa 10.000 a tempo indeterminato oltre a circa 5.000 stagionali assunti durante il periodo estivo. Il fatturato complessivo è di circa 500 milioni di euro all’anno e dipende per il 90 per cento dall’esportazione della cannabis light all’estero. Grazie Mauro. Dici che l'hanno messo in conto o l'hanno semplicemente ignorato? Sono 15000 persone che lavorano in quel settore, per non parlare delle aziende che comunque contribuiscono al PIL.
maurodg65 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 13 minuti fa, Xabaras ha scritto: Grazie Mauro. Dici che l'hanno messo in conto o l'hanno semplicemente ignorato? Sono 15000 persone che lavorano in quel settore, per non parlare delle aziende che comunque contribuiscono al PIL. Guarda Mauro ho già scritto qualche giorno fa che l’unico motivo che mi lascia interdetto del provvedimento è che non è corretto, in un paese civile, chiudere un settore dall’oggi al domani vanificando gli investimenti di centinaia di piccoli imprenditori che sbarcano il lunario, anche se alla fine si parla complessivamente di piccolissimi numeri e di consumi risibili, visto che il 90% della produzione è destinata all’export, chi sceglie di fare impresa rischiando in proprio merita sempre rispetto, qui non c’è stato. I discorsi sulla Cannabis Light dell’altro thread sono una questione a parte.
UpTo11 Inviato 11 Aprile Inviato 11 Aprile 42 minuti fa, maurodg65 ha scritto: la realtà che si evidenzia dall’articolo e che non si può attribuire con certezza il merito degli aumenti degli occupati a nessuno specifico governo Esatto. È quasi come attribuirsi il sorgere del sole.
Giu_seppe Inviato 15 Aprile Inviato 15 Aprile Un aggiornamento dal Piemonte: Analisi della Confindustria sullo stato di salute del lavoro in Piemonte, una delle regioni che ha un tasso di crescita elevato (la Stampa 15/04/2025) Riguardo ai nuovi posti di lavoro: il 77% dei 464mila assunti secondo le ultime rilevazioni ha un contratto precario nel 56% dei casi il contratto dura meno di 30 giorni nel 76% dei casi il contratto dura meno di un anno Sette inoccupati su dieci sono donne In prospettiva: nell’ultimo trimestre il numero di occupati è crollato di 25 mila unità azzerando la performance del 2024 8 milioni di ore di cassa integrazione nei primi due mesi 2025 (19 milioni totali nel 2023, 34 nel 2024) Lo spettro dei licenziamenti è all’orizzonte il tasso di precarietà è divenuto una componente strutturale, un prezzo da pagare per intraprendere la strada del lavoratore povero ed in prospettiva del pensionato povero
maurodg65 Inviato 15 Aprile Inviato 15 Aprile 14 minuti fa, Giu_seppe ha scritto: Un aggiornamento dal Piemonte: Analisi della Confindustria sullo stato di salute del lavoro in Piemonte, una delle regioni che ha un tasso di crescita elevato (la Stampa 15/04/2025) Riguardo ai nuovi posti di lavoro: il 77% dei 464mila assunti secondo le ultime rilevazioni ha un contratto precario nel 56% dei casi il contratto dura meno di 30 giorni nel 76% dei casi il contratto dura meno di un anno Sette inoccupati su dieci sono donne In prospettiva: nell’ultimo trimestre il numero di occupati è crollato di 25 mila unità azzerando la performance del 2024 8 milioni di ore di cassa integrazione nei primi due mesi 2025 (19 milioni totali nel 2023, 34 nel 2024) Lo spettro dei licenziamenti è all’orizzonte il tasso di precarietà è divenuto una componente strutturale, un prezzo da pagare per intraprendere la strada del lavoratore povero ed in prospettiva del pensionato povero https://alessandria.today/2025/04/15/ottimismo-delle-imprese-piemontesi-per-il-secondo-trimestre-bene-occupazione-e-investimenti-timori-su-export-e-redditivita/ Ottimismo delle imprese piemontesi per il secondo trimestre: bene occupazione e investimenti, timori su export e redditività L’indagine congiunturale tra 1.300 associati del sistema confindustriale regionale conferma la resilienza del sistema economico nonostante le forti turbolenze delle ultime settimane. Amalberto: “E’ un risultato tutt’altro che scontato che arriva dopo una prolungata instabilità” Torino, 15 aprile 2025 Dopo tre trimestri in contrazione, le attese delle imprese piemontesi tornano in campo positivo. Ciò avviene nonostante uno scenario di grande incertezza globale, aumentata dall’entrata in vigore dei dazi da parte degli Stati Uniti il 2 aprile e subito rimandata di 90 giorni. È quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata a marzo dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di circa 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese. Dalle imprese arrivano attese positive per occupazione (saldo ottimisti/pessimisti al +7,0%), produzione (+4,4%) e ordini (+2,9%), mentre restano negativi i saldi per l’export (-3,6%) e la redditività (-5,2%). Questi ultimi sono legati all’attesa dei dazi, non ancora entrati in vigore al momento della rilevazione ma ampiamente anticipati, e quindi dati per scontati da chi ha risposto all’indagine. Ciononostante, gli investimenti vengono confermati e interessano oltre il 70% delle aziende. Addirittura, un quarto delle imprese rispondenti ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, un dato in crescita. In questo quadro, l’indice di utilizzo di impianti e risorse resta stabile al 77% mentre si riduce il ricorso alla CIG, attivata dal 10,5% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove sale al 14,1%. “I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore delle attese per l’economia piemontese. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo mesi di annunci sui dazi che espongono a notevoli rischi il nostro export. L’andamento che registriamo dalle risposte che compongono questa indagine conferma, invece, la resilienza del nostro sistema produttivo, capace di adattarsi rapidamente a scenari altamente complessi grazie alla forza delle filiere, alla qualità del ‘Made in’ e alla capacità di presidiare mercati strategici a livello globale. Si tratta di un segnale importante, che va colto per continuare a investire, innovare e rafforzare la competitività per trasformare questa ripresa in crescita strutturale” commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte. Tornando ai dati complessivi, sono la sintesi di andamenti settoriali differenziati. Infatti, se da un lato nel comparto manifatturiero si rileva una certa prudenza (per la produzione, saldo fra ottimisti/pessimisti al +1,7%), dall’altro il terziario prosegue la crescita avviata dalla pandemia in poi (saldo al +10,4%), anche in virtù di una bassa incidenza dell’export che preserva maggiormente il mercato dei servizi dalle tensioni internazionali. Guardando ai singoli settori, nell’industria si registrano previsioni non omogenee sull’andamento della produzione. In particolare, migliorano le attese per cartario grafico (+24,1%), edilizia e impiantisti (+15,3%), chimica (+10,4%) e tessile-abbigliamento (+5,9%). Resta negativa la metalmeccanica: il saldo fra chi prevede una riduzione dei volumi nel trimestre e chi si attende un andamento stabile o in crescita, è al -6,1%, che diventa -24,6% per le realtà dell’automotive e -2,7% per quelle della meccatronica. Nel terziario tutti i comparti esprimono attese favorevoli, pur con diversa intensità. Particolarmente positive le attese per l’ICT (+23,0%). In termini dimensionali, si conferma la tradizionale forbice che vede le grandi imprese esprimere attese maggiormente positive rispetto alle altre: fra le realtà con meno di 50 dipendenti l’indice di fiducia sulla produzione è al +3,2%, mentre fra quelle con 50 o più addetti si attesta al +7,2%. Com’è facilmente intuibile, la positività delle attese è inversamente proporzionale alla quota di export sul fatturato: le aziende che esportano poco hanno attese sulla produzione più ottimistiche (+7,3% per le aziende che esportano una quota inferiore al 10% del fatturato e +5,1% per quelle che inviano all’estero dal 10 al 30% del fatturato) rispetto a quelle che esportano una quota maggiore di merci (-2,1% per quelle che esportano dal 30 al 60% e -0,5% per quelle che esportano oltre il 60% del prodotto). A livello generale, aumentano le aziende che temono una crescita di costi energetici, materie prime e logistica, con tempi di pagamento che restano stabili e un aumento del numero di imprese con un carnet ordini di medio-lungo periodo. Su scala territoriale si osservano andamenti differenziati. Le attese sulla produzione si presentano sopra la media regionale a Verbania (15,7%), Asti (11,4%), Cuneo (+6,7%), Biella, che torna positiva dopo 7 trimestri (+7,5%) e Torino (4,5%). Prudenti ma ancora positive le attese ad Alessandria e Novara (rispettivamente +3,5% e +2,5%). Negativi i saldi per Vercelli (-4,8%) e Canavese (-7,1%). Focalizzandosi su Torino, per il secondo trimestre 2025, il 22,2% delle aziende torinesi prevede un aumento della produzione, contro il 17,6% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +4,5%, migliora rispetto a quello del I trimestre (+0,3%). Nella manifattura il saldo ottimisti/pessimisti è negativo (-1,8%), a causa dell’aggravarsi della crisi del comparto automotive e dell’aumento dell’incertezza per il futuro del settore. Per gli ordinativi, il saldo è del +1,6%, in miglioramento di 3,7 punti rispetto alla scorsa rilevazione. Positive le attese sull’occupazione, che registrano un bilancio pari a +4,3%. Buona la propensione a investire in nuovi impianti: il 23% di imprese ha programmi di spesa significativi. Si assesta il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’11,1% delle imprese (il 16,9% nell’industria). Cala leggermente il tasso di utilizzo di impianti e risorse (76%), che rimane sui valori medi di lungo periodo. Come a livello regionale, nel capoluogo si registrano attese negative per le esportazioni (-4,7% il saldo ottimisti/pessimisti).
Giu_seppe Inviato 15 Aprile Inviato 15 Aprile 7 minuti fa, maurodg65 ha scritto: “I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore
maurodg65 Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile 18 minuti fa, eduardo ha scritto: @Giu_seppe roba da Mago Otelma Sai, quando lavori in modo autonomo non funziona come con lo stipendio, non puoi aspettarti che ogni mesi lo stipendio arrivi sempre e comunque, capita di risentire delle problematiche di mercato che a volte non sono a te imputabili, ma tocca farvi fronte rispettando persino gli impegni economici nei confronti dei propri dipendenti e persino dell’AdE, pensa te, a volte capita persino che le cosa vadano male e, se non si hanno risorse personali, si è costretti a chiudere se non si fallisce proprio. Questo dovrebbe dare il segno di coma funzioni il mondo e rendere chiaro chi vive di salario fisso che il suo benessere è strettamente legato a quello dell’azienda per la quale lavora, cosa che a volte sembra essere qualcosa di oscuro per la maggioranza dei dipendenti, dipendenti che guardano la realtà con il filtro dell’ideologia più che con la volontà di capire il mondo che ci circonda. 16 ore fa, Giu_seppe ha scritto: 16 ore fa, maurodg65 ha scritto: “I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore Quindi?
eduardo Inviato 16 Aprile Autore Inviato 16 Aprile 3 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Sai, quando lavori in modo autonomo non funziona come con lo stipendio, non puoi aspettarti che ogni mesi lo stipendio arrivi sempre e comunque, capita di risentire delle problematiche di mercato che a volte non sono a te imputabili, ma tocca farvi fronte rispettando persino gli impegni economici nei confronti dei propri dipendenti e persino dell’AdE, pensa te, a volte capita persino che le cosa vadano male e, se non si hanno risorse personali, si è costretti a chiudere se non si fallisce proprio. Questo dovrebbe dare il segno di coma funzioni il mondo e rendere chiaro chi vive di salario fisso che il suo benessere è strettamente legato a quello dell’azienda per la quale lavora, cosa che a volte sembra essere qualcosa di oscuro per la maggioranza dei dipendenti, dipendenti che guardano la realtà con il filtro dell’ideologia più che con la volontà di capire il mondo che ci circonda. Quindi? Come al solito non hai capito. Quello che faccio io non ha alcuna attinenza con il commento, e quello che faceva notare Giuseppe era - presumo - che il secondo trimestre del 2015 è appena iniziato, quindi non ci possono essere ancora dati definitivi e certi. 16 ore fa, Giu_seppe ha scritto: 16 ore fa, maurodg65 ha scritto: “I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore
maurodg65 Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile 6 minuti fa, eduardo ha scritto: Come al solito non hai capito. Quello che faccio io non ha alcuna attinenza con il commento, e quello che faceva notare Giuseppe era - presumo - che il secondo trimestre del 2015 è appena iniziato, quindi non ci possono essere ancora dati definitivi e certi. Si chiamano previsioni per qualcosa, ad ogni modo l’industria fa le previsioni con il portafoglio e non con la sfera di cristallo. P.S. quello che fai tu non era in discussione, quello a cui mi riferivo erano le fluttuazioni economiche in positivo e negativo che caratterizzano inevitabilmente i mercati, l’unica certezza è che certezze non ce ne sono.
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