Plot Inviato 16 Aprile Autore Inviato 16 Aprile 5 ore fa, wow ha scritto: Poi siccome, sempre per gioco, espongo qualcosa in giro e partecipo a qualche contest, non vorrei violare il vincolo di utilizzare foto inedite o non pubblicate altrove. ...potresti firmare una liberatoria in modo da non avere vincoli con nessuno a meno che tu non sia un fotografo famoso sotto mentite spoglie
mom Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile @Plot Ok! prendo atto che alcune frasi che hai scritto poco sopra sono state cancellate. Meglio così. Buona serata di nuovo!
Plot Inviato 16 Aprile Autore Inviato 16 Aprile Adesso, mom ha scritto: Ok! prendo atto che alcune frasi che hai scritto poco sopra sono state cancellate. Meglio così. Non ho cancellato nulla, perlomeno non io. Ma sul fatto che tu non abbia capito molto di quanto era scritto rimane deludente la questione di non esserti sforzata nel farlo. Comunque nulla di importante, almeno resti contenta
wow Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile 1 ora fa, Plot ha scritto: potresti firmare una liberatoria in modo da non avere vincoli con nessuno a meno che tu non sia un fotografo famoso sotto mentite spoglie Non c'è da firmare nessuna liberatoria. Semplicemente in alcune manifestazioni ed esposizioni alle quali partecipo non potrei esporre foto già utilizzate o pubblicate altrove.
wow Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile 2 ore fa, Plot ha scritto: commento squisitamente tecnico in merito a questa scena: ho contato circa 15 fotografi in campo (che siano stati 6 o7 la sostanza non sarebbe poi cosi' diversa) che inquadrano 4 ragazzi che fanno giochi d'acqua. Penso di essere stato abbastanza chiaro in precedenza. Quelle che mostri sono delle gran cahate. Stop. Viceversa il workshop che ha frequentato @Mxcolombo come ha confermato e come ho capito sul sito dell'organizzatore, mi pare cosa differente già a partire dai temi e soggetti proposti che non sono quei patetici esotismi mostrati un secolo fa su riviste di folklore ma paesaggi e location nei quali il fotografo può muoversi liberamente e scegliere le inquadrature che vuole. 1
Plot Inviato 16 Aprile Autore Inviato 16 Aprile 40 minuti fa, wow ha scritto: nei quali il fotografo può muoversi liberamente e scegliere le inquadrature che vuole. Certo, certo.., liberamente stesso posto stesso mare come recitava una vecchia canzone ...ma adesso spostati, che tocca a mme' - - - 1
wow Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile @Plot Cosa vuoi che ti dica? Come scrivevo stamattina, la serialità non dipende dal workshop fotografico. Fai le stesse foto di altri milioni di persone anche sei solo come un cane. Insomma, se vado in Islanda per cinque giorni più viaggi e transfer, ho tre possibilità: la prima è di studiare a tavolino tutte le possibili location anche guardando foto scattate da altri, la seconda e' affittare un'auto e andare dove ti porta il cuore, la terza e' partecipare a un workshop. Ma gira e volta si fa a finire in quelle 10 - 20 - 30 (?) location di mare e gioco forza sulla spiaggia di quelle foto. Il giorno in cui @Mxcolombo è stato su quella spiaggia con i suoi cinque o sei compagni di avventura, individualmente, saranno arrivate altre 50 persone che hanno scattato allo stesso "soggetto". Prese singolarmente, quelle sopra riportate sono belle foto, quella di @Mxcolombo è molto bella. Se le pubblichi tutte insieme salta fuori la serialità. In Islanda finisci con le spiagge e attacchi con le aurore boreali. Proprio stasera, un'amica mi faceva vedere le aurore boreali scattate nel suo viaggio da quelle parti, alla terza mi ero già stufato. Idem se per esempio andiamo che ne so, a Siviglia: gira e volta finiamo all'Expo a fotografare le architetture di Calatrava, sia che ci andiamo da soli, sia che ci andiamo con la moglie, sia che ci andiamo con un workshop. Di foto delle architetture di Calatrava dell'Expo di Siviglia ce ne saranno miliardi. Chi è bravo a scegliere il taglio, la luce, il gioco di ombre o a post produrre in modo non pacchiano, fa qualcosa di più o meno diverso dai miliardi meno uno di altre immagini. La domanda è: fotografiamo innanzitutto per noi, come ci piace, o no? 2
analogico_09 Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile 5 ore fa, Mxcolombo ha scritto: @analogico_09 Peppe, corri e goditi il concerto. Ne torno ora Max, ne parlero' altrove quando si sarà spento il fuoco dell'emozione che ancora seguita a bruciare e con la quale non è possibile "spiegare" nulla, neppure a me stesso: in queste condizioni le parole finirebbero in cenere un attimo dopo averle pronunciate. Potrei solo dire che il titolo del mio eventuale commento sul concerto potrebbe essere: la cultura hippie entra nei tempi della musica classica. Peace and Love! 🙏🏻 😊
analogico_09 Inviato 16 Aprile Inviato 16 Aprile 5 ore fa, Mxcolombo ha scritto: Conoscendomi, sarei entrato in acqua ed avrei fotografato i 4 ragazzi con alle loro spalle i fotografi usando un medio tele per comprimere la prospettiva. Sarebbe stato un bellissimo scatto. Come ridicolizzare con il mezzo fotografico chi fa della fotografia lo strumento della propria inettitudine che si riflette nello scatto taroccato e seriale. . 6 ore fa, Plot ha scritto: Ma se piace divertirsi cosi' per me non c'e' problema, ognuno e' libero di fare cio' che vuole... ma parlare di fotografia con questo tipo di messaggio lo trovo frustrante (gia' detto) Uaooo!! crande foto esotika gruppo ricco mi ci ficco...
mom Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile Riguardo alla foto dei ragazzi mi viene il sospetto divertente che i loro giochi di acqua fossero finalizzati alla scrittura di un messaggio, per esempio disegnassero un "ciao". Allora forse questa potrebbe essere la motivazione degli scatti a raffica cercando di cogliere l'attimo fuggente. Mi era capitato di vedere uno spettacolo simile in Egitto. 1
Plot Inviato 17 Aprile Autore Inviato 17 Aprile 9 ore fa, wow ha scritto: La domanda è: fotografiamo innanzitutto per noi, come ci piace, o no? La domanda e' interessante ma dannatamente piatta e scontata che implica una risposta che conduce inevitabilmente ad un si oppure ad un no in base a determinati punti di vista ma che sono incompleti nella sua formulazione. Ci sarebbe da aggiungere: cosa sono disposto a fare, in quanto fotografo, per ottenere l' immagine. Sono in grado di interagire con la scena ? Sono in grado di mettermi in gioco e di conseguenza creare un gioco psicologico col soggetto ? Sono in grado di superare le eventuali barriere culturali per ottenere quello scatto ? Il fotografo, io, tu, noi tutti, vuole lo scatto a tutti i costi magari senza sacrifici e nel modo piu' Easy. Cerca il bel soggetto (fotograficamente parlando) cerca la situazione particolare, il feeling con le persone, l' interazione col luogo e le possibili difficolta' che ne conseguono per non cadere nei banali cliche' che sono insiti in determinate situazioni. - Per essere piu' chiaro devo rifarmi al post di apertura con questa citazione (non mia) che e' passata inosservata ma pregna di grande significato che potrebbe rispondere alla domanda lecita ma smaccatamente incompleta: "La foto di un bel tramonto NON è una bella foto, è semplicemente "la foto di un tramonto bello". Ugo Mulas (Pozzolengo, 28 agosto 1928 – Milano, 2 marzo 1973) è stato un fotografo italiano, autodidatta.
Plot Inviato 17 Aprile Autore Inviato 17 Aprile 2 ore fa, mom ha scritto: Riguardo alla foto dei ragazzi mi viene il sospetto divertente che i loro giochi di acqua fossero finalizzati alla scrittura di un messaggio, per esempio disegnassero un "ciao". Allora forse questa potrebbe essere la motivazione degli scatti a raffica cercando di cogliere l'attimo fuggente. ...i famosi ragazzini Indonesiani poliglotti che scrivono coi giochi d' acqua. Devo cercare chi organizza questi spettacolari ed inusuali viaggi fotografici. Una rarita' incredibile. 1
peng Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile una fotografia, una volta scattata e sviluppata (in analogico o digitale, poco importa), vive di vita propria, la sua storia scompare anche perchè spesso non ci è nota. resta l'immagine, con la sua estetica, con quello che racconta e trasmette in positivo e negativo. giudicare un'immagine solamente per le condizioni in cui è stata scattata o per il modo in cui è stata prodotta, significa cadere nel pregiudizio. sta al fotografo perseguire le vie che più si addicono alla sua indole, alla sua cultura fotografica e alla sua visione della realtà che vuole rappresentare. questo ovviamente al netto del rispetto di regole esistenti in determinati contesti in cui ci si vuole esprimere. 1
analogico_09 Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile 12 ore fa, wow ha scritto: Idem se per esempio andiamo che ne so, a Siviglia: gira e volta finiamo all'Expo a fotografare le architetture di Calatrava, sia che ci andiamo da soli, sia che ci andiamo con la moglie, sia che ci andiamo con un workshop. Di foto delle architetture di Calatrava dell'Expo di Siviglia ce ne saranno miliardi. A Siviglia dovresti venire con me per evitare le turisticherie dell'incolpevole Calatrava; essendo praticamente di (mezza) casa conosco i recessi più segreti e i più visibili, i più luminosi e i più ombrosi della città che hanno il carisma dell'autenticità. E che el duende sia con noi mentre si cerca (noi, "maestri" di non stessi) di rappresentare fotograficamente quell'addensarsi di stupori che colpiscono i nostri sguardi meravigliati ad ogni svolta, ad ogni cambio di direzione. Ad esempio, nell'area ex Expo, c'è l'antico monastero de la Cartuja (certosa) che da anche il nome alla zona, in seguito trasformato infabbrica di mattoni e di nuovo restaurato prima nel '92, in occasione della Expo; un angolo di pace e di silenzio nel quale Colombo di ritorno dal primo viaggio della scoperta dell'America riposò le menbra e lo spirito per un po' di tempo.Un "angolo" di Siviglia di grande fascino e suggestione. Magari avrai anche fotografato. Dovrei forse avere delle foto, ma temo siano dei filmati in 8HiBand; all'epoca, non particolarmente attratto dalla fotografian digitale, passai ai filmini, peccato... quando raramente ne rivedo qualcuno ci sono inquadratute che verrei si trasformassero in immagini fotografriche. Proverò a guardare nei vari "cassetti" stracolmi di fotografie, o, pewr meglio dire, nei capienti HD wntro cui si vanno nascondendo perchè per pigrizia il più delle volte non nomino, non taggo i file... dal web Una panoramica de Sevilla da las Setas (foto mia)
analogico_09 Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile 58 minuti fa, peng ha scritto: giudicare un'immagine solamente per le condizioni in cui è stata scattata o per il modo in cui è stata prodotta, significa cadere nel pregiudizio. Nessuno sostiene una cosa del genere. Al contrario si percepisce una foto in base al carattere estetico- espressivo, alla fotogenia, al carattere del dato tecnico-formale che non sia seriale e fine a se stesso bensì al "servizio" dell'espressione, dei contenuti che abbiano le caratteristiche evidenti dell'originalità, foto non frutto di una cooperativa di scattisti che finiscono nel web tutte uguali, o quasi, una pletora infinita di "belle foto". Poi, come dicono in Spagna, cada loco con su tema.., vuol dire ciascuno ci vede quel gli pare e piace vedere in base alle compatibilità tra immaginari, tra l'immaginario del creatore e quello del fruitore. Insomma, non è scoprire l'acqua calda... Questa discussione prospetta un tema più specifico. 1
wow Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile 2 ore fa, Plot ha scritto: La domanda e' interessante ma dannatamente piatta e scontata che implica una risposta che conduce inevitabilmente ad un si oppure ad un no in base a determinati punti di vista ma che sono incompleti nella sua formulazione. La domanda non è a risposta chiusa ed è riferita alla serialità dell'immagine. Una immagine diventa seriale quando è mostrata in serie, ma da singola può essere una immagine piacevole per noi e per altri. Pongo la domanda in modo differente e forse meno piatto: fotografiamo per noi ed eventualmente per chi apprezza oppure per l'esclusività (che non sottintende la non banalità). La nostra battaglia dovrebbe essere fatta contro la banalità, lo scontato, l'effetto wow. Una foto può avere un soggetto scattato miliardi di miliardi di volte ma non è necessariamente banale. 2 ore fa, Plot ha scritto: Ci sarebbe da aggiungere: cosa sono disposto a fare, in quanto fotografo, per ottenere l' immagine. Sono in grado di interagire con la scena ? Sono in grado di mettermi in gioco e di conseguenza creare un gioco psicologico col soggetto ? Sono in grado di superare le eventuali barriere culturali per ottenere quello scatto ? Il fotografo, io, tu, noi tutti, vuole lo scatto a tutti i costi magari senza sacrifici e nel modo piu' Easy. Cerca il bel soggetto (fotograficamente parlando) cerca la situazione particolare, il feeling con le persone, l' interazione col luogo e le possibili difficolta' che ne conseguono per non cadere nei banali cliche' che sono insiti in determinate situazioni. - Per essere piu' chiaro devo rifarmi al post di apertura con questa citazione (non mia) che e' passata inosservata ma pregna di grande significato che potrebbe rispondere alla domanda lecita ma smaccatamente incompleta: "La foto di un bel tramonto NON è una bella foto, è semplicemente "la foto di un tramonto bello". Ugo Mulas (Pozzolengo, 28 agosto 1928 – Milano, 2 marzo 1973) è stato un fotografo italiano, autodidatta. sottoscrivo tutto.
wow Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: la Cartuja (certosa) l'ho visitata, mi ha provocato un flashback siculo, così come ho fotografato il Metropol Parasol (da sotto) Vediamo se sai dirmi dove ci sono dei camini (ciminiere) simili a quelli della Cartujia! L'idea di fare un workshop a Siviglia tra tutti noi del gruppo fotografi audiofili è intrigante.
analogico_09 Inviato 17 Aprile Inviato 17 Aprile 34 minuti fa, wow ha scritto: Per essere piu' chiaro devo rifarmi al post di apertura con questa citazione (non mia) che e' passata inosservata ma pregna di grande significato che potrebbe rispondere alla domanda lecita ma smaccatamente incompleta: "La foto di un bel tramonto NON è una bella foto, è semplicemente "la foto di un tramonto bello". Ugo Mulas Cartier Bresson afferma in una intervista tratta dal libro di Conversazioni "Vedere è tutto" *... Non si può separare la forma dallo sfondo [contenuti . ndr]; c'è sempre un'interazione tra i due elementi. Il problema di tante fotografie da esposizione, di tante fotografie pittoriche è che spesso hanno una bella forma, ma sono del tutto vuote. Intervista del 1951, non c'era il digitale, non c'era la pp, non c'erano i concorsi fotografici internettistici nati per l'esaltazione della "bella foto" delle saturanti serialità. Bresson parla delle classiche "esposizioni" o mostre pronte per le quali suppongo valessero e valgono gli stessi criteri di giudizio estetico.
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