Questo è un messaggio popolare. mom Inviato 14 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Aprile Non sono mai stata in Cina. Non sono preparata e credo che se anche studiassi a lungo non arriverei a capirli. Li rispetto ma mi fermo lì. Oggi, leggendo questo articolo, sono ancora più convinta: dai resti di baraccopoli insane è sorto questo drago cinese di lusso che, per me, è terrificante non solo per l'estetica ma anche per la forma mentis che racchiude. "... Si chiama Regent International Apartment Complex e rappresenta il più grande esperimento di convivenza collettiva che la Cina abbia mai realizzato (qui alcuni video che circolano su Youtube). Possiamo definirlo la massima espressione dell’urbanizzazione di massa costruita da Pechino negli ultimi 40 anni. E’ un grattacielo in cui vivono, al momento, 20 mila persone. Nato in pochi mesi dalle ceneri di baraccopoli buttate giù dalle ruspe, secondo l’architettura classica immaginata dal dirigismo di Xi Jinping. ...questa colossale struttura è stata trasformata in migliaia di appartamenti residenziali di lusso, dunque non alla portata di chi fugge dalla miseria. Ha una forma ad S, può ospitare fino a 30 mila residenti, ma attualmente il numero è inferiore. E’ alto 204 metri. Distribuito sui suoi 36-39 piani, a seconda del lato in cui ci si trova, al suo interno si trovano una varietà di servizi e attività commerciali, proprio come in qualsiasi città. C’è un'enorme area ristorazione, oltre a piscine, barbieri, centri estetici, supermercati, un ospedale e vari bar. Con tutto letteralmente a portata di mano, non ci sono molte ragioni per cui la gente debba uscire dall'edificio. È molto probabile che alcuni, infatti, non lo facciano mai. ..." Pazzesco! Come si può immaginare di non uscire mai dalla pancia di quel serpente? No, per favore lasciatemi la mia casetta il mio giardino e... il mio trolley in modo da poter continuare a provare il grande piacere di partire ma soprattutto la gioia di ritornare a casa! . https://www.corriere.it/economia/consumi/25_aprile_13/in-cina-il-mega-condominio-grande-come-una-citta-ci-vivono-20-mila-persone-che-possono-non-uscire-mai-ca2d0d7f-6a75-4ba1-8187-d21664496xlk.shtml?refresh_ce . 3 1
ferrocsm Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile 29 minuti fa, mom ha scritto: No, per favore lasciatemi la mia casetta il mio giardino e... il mio trolley in modo da poter continuare a provare il grande piacere di partire ma soprattutto la gioia di ritornare a casa! Maria Teresa, ma hai avuto l'impressione che qualcuno te la voglia portare via casetta e trolley? In Cina io ci andai parecchi anni fa (Quasi trenta) e debbo dire non ne ricevetti un'impressione positiva, ma da quanto mi raccontano conoscenti che frequentano spesso quei luoghi le cose sono cambiate e parecchio molte in meglio qualcuna in peggio, ora anche questo grattacielo farà parte del cambiamento giusto o sbagliato a seconda di come lo si interpreti, io a leggere il tuo post di sicuro non ci vivrei abituato come sono alle mie montagne al mio orto e al mio frutteto, però la gioia di tornare a casa io l'aveno anche senza andare in Cina, mi bastava anche solo per fare un esempio tornare dalla Scozia (terra che io amo) e quando in auto dopo essere sceso dall'aereo a Bologna e aver fatto un po' meno di duecento chilometri vedere non aprirsi l'orizzonte, ma in una qualche maniera "chiudersi" tra le mie vallate hai voglia la gioia di tornare a casa.
mom Inviato 14 Aprile Autore Inviato 14 Aprile 14 minuti fa, ferrocsm ha scritto: Maria Teresa, ma hai avuto l'impressione che qualcuno te la voglia portare via casetta e trolley? I Assolutamente no. Quasi tutti i miei conoscenti sono stati in Cina e la mia migliore amica ci ha vissuto 4 anni e parla il mandarino. Sostanzialmente dicono le cose che dici tu. Io, però mi rendo conto, come ho detto, che, oltre al mandarino parliamo due lingue diverse nel senso di pensiero e mentalità. Per me sarebbe un po' come trovare la chiave per riuscire a capire gli adolescenti di oggi....ma se per i giovani mi sforzo, per i cinesi non riesco... E' sicuramente un mio limite.
Velvet Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile Qui pare che qualcuno non sia mai passato per Quarto Oggiaro, Baranzate, Corvetto, Lambrate rimirando le meraviglie architettoniche che al confronto quell'edificio cinese può vincere il Pritzker Price a mani basse. Ci vivrei in quel complesso? Potendo scegliere ovviamente no. Ma neanche nella periferia milanese citata. Eppure il grosso del mondo non è costruito a misura di privilegiati bensì della grande massa che può permettersi ciò che può. 2
ferrocsm Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile 16 minuti fa, mom ha scritto: E' sicuramente un mio limite. No Maria Teresa non è un tuo limite, ora facciamo incavolare @mozarteum citando un piccolo spezzone di una canzone di quasi 60 anni fa e ribadisco 60 anni fa: Mio caro amico, disse qui sono natoi n questa strada ora lascio il mio cuore, ma come fai a non capire è una fortuna, per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati mentre là in centro io respiro il cemento Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui. Là dove c'era l'erba ora c'è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà. Noi abbiamo sperimentato il tutto molto prima dei cinesi, quindi nulla a pretendere abbiamo (almeno la ns generazione)forse l'unico rimpianto è che noi essendoci passati ben 60 anni fa avremmo dovuto metterli almeno sull'avviso, ma non impedirglielo come effettivamente e giustamente è stato.
UpTo11 Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile Robetta... . https://en.wikipedia.org/wiki/The_Line,_Saudi_Arabia . https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/the-line-citta-futuristica-arabia-saudita-inferno-o-paradiso
damiano Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile Nel 1972 a Roma nasceva l'idea di Corviale. Un palazzo lungo circa 1km alto 30 metri sviluppato dall'architetto Mario Fiorentino ed altri. L'idea originale era quella di uscire dallo schema del quartiere dormitorio allestendo uno spazio autosufficiente. https://it.wikipedia.org/wiki/Corviale Oggi c'è un piano per migliorare quanto possibile L'ingegno italiano 50 anni prima degli altri Ciao D.
mom Inviato 14 Aprile Autore Inviato 14 Aprile Sono stata in tutti gli Emirati, a Quarto Oggiaro, nelle banlieue della grandi città europee e in almeno 20 stati americani. Sono anche stata nelle microcase islandesi. In nessuno di questi posti però le costruzioni sono state progettate per non uscire mai di casa, dalla nascita alla morte. E' questo che mi ha impressionato.... Vedere il tentativo di concretizzazione di un futuro distopico finora ipotizzato solo in qualche film di fantascienza mi ha rattristato un po': non sono pronta a questa rivoluzione appannaggio dell'A.I..
spersanti276 Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile 1 ora fa, mom ha scritto: Non sono mai stata in Cina. Non sono preparata e credo che se anche studiassi a lungo non arriverei a capirli. Li rispetto ma mi fermo lì. Oggi, leggendo questo articolo, sono ancora più convinta: dai resti di baraccopoli insane è sorto questo drago cinese di lusso che, per me, è terrificante non solo per l'estetica ma anche per la forma mentis che racchiude. "... Si chiama Regent International Apartment Complex e rappresenta il più grande esperimento di convivenza collettiva che la Cina abbia mai realizzato (qui alcuni video che circolano su Youtube). Possiamo definirlo la massima espressione dell’urbanizzazione di massa costruita da Pechino negli ultimi 40 anni. E’ un grattacielo in cui vivono, al momento, 20 mila persone. Nato in pochi mesi dalle ceneri di baraccopoli buttate giù dalle ruspe, secondo l’architettura classica immaginata dal dirigismo di Xi Jinping. ...questa colossale struttura è stata trasformata in migliaia di appartamenti residenziali di lusso, dunque non alla portata di chi fugge dalla miseria. Ha una forma ad S, può ospitare fino a 30 mila residenti, ma attualmente il numero è inferiore. E’ alto 204 metri. Distribuito sui suoi 36-39 piani, a seconda del lato in cui ci si trova, al suo interno si trovano una varietà di servizi e attività commerciali, proprio come in qualsiasi città. C’è un'enorme area ristorazione, oltre a piscine, barbieri, centri estetici, supermercati, un ospedale e vari bar. Con tutto letteralmente a portata di mano, non ci sono molte ragioni per cui la gente debba uscire dall'edificio. È molto probabile che alcuni, infatti, non lo facciano mai. ..." Pazzesco! Come si può immaginare di non uscire mai dalla pancia di quel serpente? No, per favore lasciatemi la mia casetta il mio giardino e... il mio trolley in modo da poter continuare a provare il grande piacere di partire ma soprattutto la gioia di ritornare a casa! . https://www.corriere.it/economia/consumi/25_aprile_13/in-cina-il-mega-condominio-grande-come-una-citta-ci-vivono-20-mila-persone-che-possono-non-uscire-mai-ca2d0d7f-6a75-4ba1-8187-d21664496xlk.shtml?refresh_ce . ...voglio morire... 1
mom Inviato 14 Aprile Autore Inviato 14 Aprile @ferrocsm Una cosa che ho imparato è quella di non fare mai un confronto tra me ( o il mio tempo) e chi ho di fronte. E' sbagliato. (Imho).
Velvet Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile 21 minuti fa, mom ha scritto: In nessuno di questi posti però le costruzioni sono state progettate per non uscire mai di casa, dalla nascita alla morte. Non è proprio così. Gli esperimenti architettonici di convivenza collettiva degli anni 60-80 fra i quali il citato Corviale è solo uno dei tanti esempi che abbiamo in italia, nascevano proprio sul presupposto di ricreare un ambito urbano all'interno di un unico edificio o complesso di edifici. Negozi, servizi, uffici postali, supermercati, farmacie, asili, scuole...Era previsto tutto. In breve tempo però questa utopia si è dimostrata completamente fallace, i negozi hanno chiuso, le strutture abbandonate a sè stesse e la natura umana ha dimostrato di essere completamente diversa dalle utopie degli architetti che su questo piano hanno completamente fallito. Può essere che in Cina funzioni, non lo so perchè è una società che non conosco. Ciò che è certo è il fatto che in occidente non ha mai funzionato a lungo se non in contesti particolarissimi. Suggerisco la visione di uno stralcio dal bellissimo film Koyansquatsi, la fine di un'utopia architettonica americana che nasceva sugli stessi presupposti dell'edificio cinese. E' durata pochissimi anni prima di essere definita irrecuperabile e alla fine demolita (https://it.wikipedia.org/wiki/Pruitt-Igoe) 1
mom Inviato 14 Aprile Autore Inviato 14 Aprile 2 ore fa, mom ha scritto: . Io, però mi rendo conto, come ho detto, che, oltre al mandarino parliamo due lingue diverse nel senso di pensiero e mentalità. Per me sarebbe un po' come trovare la chiave per riuscire a capire gli adolescenti di oggi.... . Evidentemente non sono riuscita a spiegarmi, pazienza, scusate. Il dragone voleva essere uno spunto di riflessione sui cambiamenti di aspirazioni, mentalità, valori, tipi di aggregazione oggi, e sulla nostra difficoltà di rapportarci con i nostri posteri già nati e già in pista ma così diversi da noi e sempre più vicini e obbedienti ai consigli all'A.I. e al linguaggio dei social. Qualcuno ha visto su Netflix la miniserie Adolescence? Lo straconsiglio. Buon pomeriggio!
wow Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile 2 ore fa, Velvet ha scritto: Non è proprio così. Gli esperimenti architettonici di convivenza collettiva degli anni 60-80 fra i quali il citato Corviale è solo uno dei tanti esempi che abbiamo in italia, nascevano proprio sul presupposto di ricreare un ambito urbano all'interno di un unico edificio o complesso di edifici. Negozi, servizi, uffici postali, supermercati, farmacie, asili, scuole...Era previsto tutto. Anche le famigerate Vele di Scampia volevano riproporre, addirittura, la vita del vicolo napoletano, non solo un modello di autosufficienza "logistica" e sappiamo come è finita. Erano e sono in qualche modo distorsioni social urbanistico architettoniche. Per esempio, pensiamo ai nostri osannati centri commerciali: l'idea è sempre quella, cioè concentrare il maggior numero di servizi in un posto che tipicamente è un non luogo. Pensiamo ai danni che hanno fatto ai nostri centri storici (che sono diventati a loro volta degli alberghi diffusi) oltre al fatto di volerne riprodurre, generalmente in modo grossolano, le caratteristiche e le atmosfere e pensiamo che c'è gente che, in questi non luoghi, ci vive giornate intere. Riguardo al mostro cinese l'errore è confrontare il loro e il nostro concetto di qualità di vita. A maggior ragione dovremmo essere particolarmente attenti a difendere e a proteggere ciò che abbiamo raggiunto. https://www.ore12.net/alla-scoperta-dellisola-che-era-la-piu-popolosa-del-mondo/ 1
Velvet Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile 58 minuti fa, mom ha scritto: e sulla nostra difficoltà di rapportarci con i nostri posteri già nati e già in pista ma così diversi da noi e sempre più vicini e obbedienti ai consigli all'A.I. e al linguaggio dei social. Qualcuno ha visto su Netflix la miniserie Adolescence? Lo straconsiglio. Ah Ok, allora il discorso è differente. La frattura fra gli adolescenti del 2025 e le generazioni precedenti è quanto a linguaggio, abitudini, cultura e aspirazioni ancora più grande di quella che vide separati in casa genitori e figli attorno al '68 o giù di lì. Adolescence è un compitino a tesi ben eseguito, volutamente disturbante e svolto con una certa furbizia. Manca la profondità dei personaggi che diventano tutti "simboli" di qualcosa (la scuola, i genitori, i ragazzini, i bulli) fra i quali non si salva nessuno, tutti volutamente frullati in una realtà cupa e senza speranza anche se piena di colori. Sembra una grande stories su instagram, e forse questo è assieme il suo grande pregio e difetto. Più che raccontare gli adolescenti sembra raccontare le ansie degli adulti che guardano i ragazzini.
Amministratori cactus_atomo Inviato 14 Aprile Amministratori Inviato 14 Aprile @mom non c'è bisogno di andare in cina, in italia, anzi a roma, siamo 50 anni avanti. hai mai sentito paralre di Corviale (che in romanesco tò eesere kerri cin il vile) un edificio di un km di lunghezza, nove piani, 4500 abitanti. ma noi non siamo cinesi, la pianificazione loro ce la sognamo, corviale era pensato per favore la socializzazione doveva avere allinterno uffici megozi farmaci ecc ecc, ma nulla di tutto questo è stao realizzato. è una stecca dalla quale uscire non è facile (scarsi i collegmenti pubblici), in uno dei locali c'era una milonga m non nera il massiamo per le donne sole arrivare li di notte e parcheggiare all0esterno. che poi se rimanevi con la macchina in pann eìenon potevi sperare neppure nellincontro casuale con un rapinatore, i rapinatori non vanno nelle zie a bassissimo reddito
Martin Inviato 14 Aprile Inviato 14 Aprile I numerosi esempi di edifici "autosufficienti" rispondono all'illusione architettonica di modificare la struttura sociale per mezzo delle strutture edilizie. Dalle unite' d'habitation di Le Corbusier, agli schizzi futuristi di Sant'Elia, i vari Corviali e Scampie, passando per i "microdistretti" dell'urbanistica sovietica. I regimi totalitari amano queste tipologie in quanto, se funzionassero, limiterebbero le esigenze di spostamento dei cittadini, spostamenti che faciliterebbero il confronto, il dialogo e quindi la critica. Invece la realta' ha dimostrato praticamente ovunque che e' la gente a modificare le case, mai il contrario: Le vecchie case di ringhiera gentrificano e si infighettano, mentre le ardite e talvota costruttivamente pregevoli unita' abitative perdiferiche diventano immancabilmente un letamaio in pochi anni. 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 14 Aprile Amministratori Inviato 14 Aprile @Martin basta pensare a brasilia, città costruita a tavolino, senza piazze, quasi senza incroci ver velocizzare il traffico. poi la gente con i carretti ed i tavli all'aperto si inventa le piazze. alla fine parliamo della cina ma i grattacieli ad uso abitativo delle metropoli occidentali? a me danno un senso di rifiuto 2
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