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Melius Club

dopo i migranti, adesso tocca agli operai?


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Inviato

Il costo del lavoro è un problema per gli stati come l’Italia, ma costruire all’estero porta vantaggi solo alle aziende, non certo al nostro paese né ai suoi operai.
Compito dello Stato, dovrebbe essere quello di mantenere aziende e lavoro qui, senza però essere ricattato, come la Fiat ha sempre fatto. 

  • Melius 1
maurodg65
Inviato
8 ore fa, iBan69 ha scritto:

Il costo del lavoro è un problema per gli stati come l’Italia, ma costruire all’estero porta vantaggi solo alle aziende, non certo al nostro paese né ai suoi operai.
Compito dello Stato, dovrebbe essere quello di mantenere aziende e lavoro qui, senza però essere ricattato, come la Fiat ha sempre fatto. 

Come penseresti di convincere gli imprenditori a restare? Aumentandogli le tasse mentre gli dai dei ladri? Oppure aumentandogli la burocrazia? Oppure rallentando ulteriormente le cause civili da risolvere a babbo morto? 
P.S. La Fiat ha costruito stabilimenti nel meridione solo perché politicamente serviva creare industria e lavoro al Sud e per quello ha preso sovvenzioni dallo Stato, per te questo è un ricatto? 
 

 

Roberto M
Inviato
12 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

sembra che stellantis

Che dice Repubblica ?

Inviato
1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

Come penseresti di convincere gli imprenditori a restare? Aumentandogli le tasse mentre gli dai dei ladri? Oppure aumentandogli la burocrazia? Oppure rallentando ulteriormente le cause civili da risolvere a babbo morto? 
P.S. La Fiat ha costruito stabilimenti nel meridione solo perché politicamente serviva creare industria e lavoro al Sud e per quello ha preso sovvenzioni dallo Stato, per te questo è un ricatto? 
 

Ma che in Italia si e' privilegiato il trasporto su ruote invece che su rotaie per aiutare la fiat ti dice niente?

Inviato

non è stranissimo che quando si costruisce qualcosa in un posto a zero know-how si trasferisca personale esperto per avviare la produzione e creare una forza lavoro locale 'skillata'.

 

In questo caso si tratta di personale in cassa integrazione e la proposta è su base volontaria.

Insomma, da una parte hai personale esperto che sta a casa a non far nulla e grava in parte sul sociale, dall'altra hai un'esigenza di incrementare la produzione ma non hai personale in grado di farlo.

 

Evidentemente hanno analizzato il problema e ritenuto più razionale pagare la trasferta a personale già qualificato che assumere e istruire manodopera locale (che ha un costo in termini di tempo e di risorse esperte che devono essere dirottate a fare i trainer) 

 

Se l'offerta economica fosse eticamente decorosa (elemento essenziale), a me sembra tutt'altro che una stupidaggine.

 

In fondo si tratta di fare il tuo lavoro all'estero per un  periodo determinato e protetto da un contratto.

 

Io se fossi in CIG e avessi un'età decente la prenderei al volo. A 66 anni, no: mo' farei Checco Zalone e aspetterei il buen retiro :classic_biggrin:

 


 

 

maurodg65
Inviato

 Visto che qualcuno recentemente ha riscoperto o scoperto Marattin, peraltro non capendo neppure esattamente ciò che affermava, qui vi posto qualcosa in tema con il thread sempre da parte della stessa “fonte”:

 

 

extermination
Inviato

l’impresa capitalistica adempie al suo compito massimizzando i profitti e minimizzando i costi. Più semplice di così!!! Vedi a riguardo il conto economico denominato profitti e perdite che rileva il risultato economico dell’impresa -di esercizio.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, JohnLee ha scritto:

non è stranissimo che quando si costruisce qualcosa in un posto a zero know-how si trasferisca personale esperto per avviare la produzione e creare una forza lavoro locale 'skillata'.

In questo caso si tratta di personale in cassa integrazione e la proposta è su base volontaria.

Insomma, da una parte hai personale esperto che sta a casa a non far nulla e grava in parte sul sociale, dall'altra hai un'esigenza di incrementare la produzione ma non hai personale in grado di farlo.

Evidentemente hanno analizzato il problema e ritenuto più razionale pagare la trasferta a personale già qualificato che assumere e istruire manodopera locale (che ha un costo in termini di tempo e di risorse esperte che devono essere dirottate a fare i trainer) 

Se l'offerta economica fosse eticamente decorosa (elemento essenziale), a me sembra tutt'altro che una stupidaggine.

Formalmente sarebbe, è tutto corretto. Però, come hai detto, quelle persone sono in cassa integrazione: quindi non si tratta del tipico caso di avvio della produzione in altro loco per aumentare i volumi o trovare sbocchi verso quel mercato. Di fatto  la Grande Panda potevano tranquillamente costruirla in Italia: ma hanno delocalizzato per noti motivi.

Se non si esce da questo cortocircuito, dove un'azienda privata non  ha responsabilità se non verso la proprietà e/o verso gli  azionisti non credo avremo un reale progresso, una reale speranza di procedere verson un sistema che aumenti maggiormente la dignità delle persone.

Più si va avanti più il problema sarà pressante. Più persone, meno lavoro.

extermination
Inviato
6 minuti fa, senek65 ha scritto:

dove un'azienda privata non  ha resposabilità se non verso la proprietà e/o verso gli  azionisti

Aggiungerei gli stakeholder; in giusta dose ovviamente.

maurodg65
Inviato

https://pagellapolitica.it/articoli/italia-stipendi-piu-bassi-europa
 

Non è vero che l’Italia ha gli stipendi più bassi d’Europa

08 apr 25

Lo si sente ripetere spesso, ma i numeri dicono altro. Il problema principale è che crescono poco

 

Una delle affermazioni scorrette più ripetute dai politici all’opposizione è che «l’Italia ha gli stipendi più bassi d’Europa». Lo ha detto di recente il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, durante la manifestazione contro il riarmo organizzata a Roma il 5 aprile. Nei mesi scorsi ha fatto la stessa dichiarazione anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. 

È vero che da anni l’Italia ha un problema di bassa crescita dei salari, ma è scorretto sostenere che i lavoratori italiani guadagnino meno di tutti in Europa. 


La classifica dei salari lordi

Per capire in che posizione si trova l’Italia, bisogna prima chiarire di che tipo di salario si parla. Ci riferiamo ai salari nominali o a quelli reali, corretti per l’inflazione? Guardiamo ai valori mensili, orari o annuali? E teniamo conto del costo della vita?

Partiamo dai salari lordi nominali, cioè quelli che indicano quanto guadagna effettivamente un lavoratore, senza considerare l’inflazione e le tasse. Secondo i dati Eurostat più aggiornati, relativi al 2022, la retribuzione oraria mediana in Italia è di 13,05 euro lordi. Mediana significa che metà dei lavoratori guadagna meno di questa cifra, l’altra metà di più. Questo dato include il costo totale del lavoro per l’impresa, quindi anche i contributi previdenziali.

Come mostra il grafico, l’Italia si colloca appena sotto la media dell’Unione europea e della zona euro. Tra i grandi Paesi Ue, supera solo la Spagna e fa peggio di Francia e Germania. In cima alla classifica c’è la Svizzera, in fondo l’Albania.

 

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La classifica dei salari netti

La classifica dei salari lordi, però, non dice tutto: in Italia la tassazione sul lavoro è tra le più alte d’Europa. Come cambia la situazione se si considerano gli stipendi netti, cioè quelli effettivamente incassati dai lavoratori? Qui le comparazioni diventano più complesse, perché la tassazione varia in base a numerosi fattori: il livello di reddito, la composizione del nucleo familiare, la presenza di figli, e così via.

Prendiamo i dati Eurostat più aggiornati, relativi al 2023 e a un lavoratore single, senza figli, che percepisce il salario medio nazionale. In questo scenario, il salario netto annuo in Italia è di circa 24.200 euro. Anche qui l’Italia si colloca sotto la media europea, ma sopra la Spagna e altri Paesi con economie minori. Rimane però ben distante da Francia e Germania, e ancora di più dai Paesi del Nord Europa o dalla Svizzera.

 

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La classifica sul costo della vita

Un altro fattore da considerare è il costo della vita. Per esempio, in Bulgaria lo stipendio netto annuo è pari a poco più di un terzo di quello italiano. Ma questo significa davvero che i lavoratori bulgari vivono con un terzo del benessere degli italiani? Ovviamente no: in Bulgaria il costo della vita è più basso, e questo migliora il potere d’acquisto dei salari locali.

Per tenere conto di queste differenze, Eurostat usa un indicatore chiamato “standard di potere d’acquisto”, abbreviato in PPS, dall’inglese purchasing power standard, che permette di fare confronti più realistici tra i Paesi. I PPS sono un’unità di misura artificiale, creata per confrontare il potere d’acquisto di vari Paesi. Senza entrare troppo nei dettagli, in teoria con un PPS si compra la stessa quantità di beni e servizi in ogni Paese. 

Se si analizzano i salari, sia lordi orari sia netti annuali, convertiti in PPS, l’Italia non risulta in fondo alla classifica. In generale, gli stipendi italiani si collocano nella fascia medio-alta tra i Paesi dell’Europa meridionale e orientale, ma sono tra i più bassi rispetto ai Paesi più avanzati dell’Europa Nord-occidentale.


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Insomma, da qualunque dimensione li osserviamo, gli stipendi italiani restano i migliori tra i Paesi che si trovano nella parte meridionale e orientale del continente, mentre sono i peggiori tra quelli dei Paesi più avanzati, come la Francia, la Germania e i Paesi del Nord Europa. Dunque, dire che l’Italia ha gli «stipendi più bassi d’Europa» è scorretto, a meno di voler restringere la definizione di “Europa” solo a Paesi come Germania, Francia, Paesi Bassi o Danimarca.

 


La bassa crescita

Il fatto che l’Italia non sia il Paese con gli stipendi più bassi del continente non significa che tutto va bene. Il problema principale, infatti, è la scarsa crescita dei salari negli ultimi decenni. Dal 2000 al 2023, i salari netti annui dei lavoratori single in Italia sono aumentati molto meno rispetto a quelli dei tre principali Paesi Ue (Germania, Francia e Spagna). Dopo la pandemia di COVID-19, questo divario si è ulteriormente ampliato.

Il dato diventa ancora più grave se si guarda ai salari reali: in questo caso, usiamo i dati dell’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che permettono di fare un confronto più approfondito nel tempo (per la diversa metodologia di calcolo, le cifre possono non corrispondere con quelle di Eurostat, ma quello che conta è la tendenza nel tempo). Tra il 1990 e il 2023, in Italia le retribuzioni lorde medie annue, espresse in valori reali e a parità di potere d’acquisto, sono di fatto rimaste ferme, mentre sono cresciute negli altri grandi Paesi Ue.

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maurodg65
Inviato
14 minuti fa, senek65 ha scritto:

Se non si esce da questo cortocircuito, dove un'azienda privata non  ha responsabilità se non verso la proprietà e/o verso gli  azionisti non credo avremo un reale progresso, una reale speranza di procedere verson un sistema che aumenti maggiormente la dignità delle persone.

Più si va avanti più il problema sarà pressante. Più persone, meno lavoro.

Scusami ma non sta in piedi come discorso, se non sei competitivo non vendi i prodotti che produci, le marginalità di guadagno sono percentualmente molto basse nelle aziende strutturate come una multinazionale dell’auto a fronte di investimenti molto elevati, le marginalità sono molto maggiori nelle piccole e media aziende ma ci sono altri problemi, lo Stato nel capitale sociale o nella completa proprietà di un’azienda non è una soluzione, la storia insegna, ed i personaggi alla Cucinelli sinceramente mi fanno

girare i testiculi ogni volta che li sento parlare, perché pontificano dall’alto della produzione di beni di stralusso, guardati i prezzi se non li conosci, e pontificano di sociale, ma la sua azienda può farlo alla luce di una marginalità elevatissima che solo pochi settori garantiscono e l’automotive, visto che si quella parliamo, non è tra quelle.

extermination
Inviato

@maurodg65 Nell’ ultimo grafico usciamo con le ossa rotte.

maurodg65
Inviato
2 minuti fa, senek65 ha scritto:

@maurodg65 quindi?

Quindi alla luce di quanto sopra secondo te il nostro problema quale sarebbe? 

maurodg65
Inviato
1 minuto fa, extermination ha scritto:

@maurodg65 Nell’ ultimo grafico usciamo con le ossa rotte.

Certo, bisogna “solo” capire il perché e risolvere! Credo che tutto sommato sia chiaro se lo si vuole vedere.

 

extermination
Inviato
1 minuto fa, maurodg65 ha scritto:

ed i personaggi alla Cucinelli sinceramente mi fanno

girare i testiculi ogni volta che li sento parlare, perché pontificano dall’alto della produzione di beni di stralusso, guardati i prezzi

Prezzi da capogiro; dove non esiste alcun rapporto tra qualità prezzo se non quello matematico!!!


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